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mercoledì 17 gennaio 2018

Berlusconi: "Io non sarò nel governo, farò il suggeritore e vigilerò"

Berlusconi a Matrix: "Con la vittoria dei Cinque Stelle può crollare l'Italia". Fissa gli obiettivi: "FI al 25% e coalizione al 45%"

"Il primo avversario? Un partito pauperista, ribellista e giustizialista che si chiamaCinquestelle". Silvio Berlusconi, ospite di Matrix, il talk show condotto da Nicola Porro, mette nel mirino i pentastellati e lancia un messaggio chiaro agli elettori in vista del voto del prossimo 4 marzo: "È il partito della protesta, della ribellione.







Mi ricorda il partito di un mio amico della Repubblica ceca. Io gli consigliai di fare il partito degli arrabbiati che arrivò secondo e lui diventò premier".

Poi il leader di Forza Italia lancia l'allarme: "Se vincono i Cinque stelle - aggiunge - crolla l’Italia. I grillini sono portatori del vecchio comunismo, non hanno mai lavorato. I Cinque stelle diventa un’agenzia di collocamento per i disoccupati. Non è un partito vero, è una setta. Continuano a cambiare posizione sui vari argomenti, basta guardare Di Maio sui vaccini. Sono persone che non hanno valori nè principi, non sono un partito democratico". 

Il Cvaliere a questo punto fissa l'obiettivo per gli azzurri: "Il 25% dei voti per Forza Italia e il 45% per l'intero centrodestra".

Sugli scenari post-voto, Berlusconi non ha dubbi: "Non faremo il governo insieme al pd. Troppi distanti sui valori e sui programmi. Il centrodestra avverrà maggioranza alla Camera e al Senato. Il premier dovrà essere apprezzato da tutti. Sarà Forza Italia che avrà più voti ad indicarlo". 

Berlusconi parla anche del segretario del Pd, Matteo Renzi: "Ho sperato che potesse essere una novità in una classe politica stantia, poi invece sono rimasto deluso. Oggi purtroppo per lui e anche per noi ha un gradimento del 22%". 

Poi il Cav parla anche dei suoi alleati che lo affiancheranno in questa corsa elettorale verso le urne: "Si tratta di quattro cavalli bravi con esperienza alle spalle e tanto buon senso. Alla fine ci si mette d'accordo anche rapidamente, siamo sulla stessa linea anche sui programmi...". 

Infine sul suo ruolo afferma: "Io non sono candidabile, non sono al governo. Il regista è una parola grossa. Caso mai potrò da fuori suggerire e vigilare che il governo del centrodestra porti avanti il programma che abbiamo concordato".

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