La settimana scorsa concludevo il mio articolo sostenendo che Berlusconi avrebbe lasciato principalmente ai 18 parlamentari eletti all’estero il compito di curare gli interessi di noi italiani nel mondo. Alcuni giorni fa sono state istituite le 14 commissioni permanenti alla Camera e al Senato, alle quali sono stati chiamati a farne parte tutti i parlamentari eletti all’estero. La “Commissione parlamentare” è un organo collegiale delle Camere in cui si discutono i disegni di legge. E’ composta in modo da rispettare proporzionalmente i vari gruppi politici. La commissione esamina i progetti di legge che poi verranno discussi in Parlamento. E’ un organo importantissimo con il quale i 18 parlamentari eletti all’estero potranno avanzare tutte le proposte a favore degli italiani nel mondo. Nelle Commissioni alla Camera dei Deputati, Franco Narducci (PD) è stato nominato vicepresidente della “Commissione Esteri”. Lo stesso Narducci, eletto in Svizzera, ha dichiarato che la sua nomina è “Un incarico che testimonia un concreto e sostanziale riconoscimento per gli italiani all’estero”. Il Presidente di questa Commissione è Stefano Stefani della Lega Nord Padania. Marco Fedi (PD) è uno dei due segretari. Nella stessa Commissione siederanno anche altri Deputati eletti all’estero: Giuseppe Angeli (PdL), Riccardo Merlo (MAIE), Guglielmo Picchi (PdL) e Fabio Porta (PD). Tra gli altri, faranno parte come “semplici membri” anche D’Alema, Fassino, Veltroni e Marco Zacchera. Nella “Commissione Giustizia” ci sarà Gianni Farina (PD). Alle “Commissione Finanze” Amato Berardi (PdL). In “Commissione lavoro” Aldo Di Biagio (PdL), alla “Commissione degli Affari Sociali” Gino Bucchino (PD). Alla “Commissione per le Politiche per l’Unione Europea”, Laura Garavini (PD) e Antonio Razzi (IdV) che e’ anche segretario. Al Senato, invece, in “Commissione Esteri” siederanno Claudio Micheloni (PD), che ne sarà uno dei segretari, e Nicola Di Girolamo (PdL); Mirella Giai (MAIE) è stata assegnata alla “Commissione lavoro e previdenza sociale”; in “Commissione agricoltura” ci saranno Nino Randazzo (PD), che ne sarà uno dei due segretari, e Basilio Giordano (PdL). Infine, Esteban Caselli (PdL), sarà in “Commissione industria e commercio”. Barbara Contini, nella sua recente visita in Australia, dichiarò pubblicamente che Berlusconi l’avrebbe assegnata ad un compito di primaria importanza nella soluzione del drammatico problema dell’immondizia di Napoli (lei e’ napoletana) e’ stata invece relegata nella “Commissione Difesa” del Senato come “semplice” membro. Lunedì 26 maggio il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha conferito le deleghe ai suoi tre sottosegretari. Al Senatore Alfredo Mantica (AN-PdL) quella per gli italiani nel mondo e, tra l’altro, l’esercizio della presidenza della commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all’estero. Tra le priorità indicate da Mantica la modifica della Legge Tremaglia e il puntare sulle giovani generazioni: “È giunto il momento di riflettere con loro che sono sia integrati nei Paesi di residenza ma anche in contatto con l'Italia”. A Stefania Craxi sono state assegnate le deleghe per i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa del nord, ma anche quelli dell’Asia, Oceania e Pacifico. Restano ancora da costituire, alla Camera e al Senato, i Comitati per le Questioni degli Italiani nel Mondo. I parlamentari eletti all’estero ora hanno tutti gli strumenti per poter lavorare con efficacia, visto anche che il Parlamento lavorerà a full time e non più tre giorni alla settimana. Per raggiungere gli obbiettivi, che soddisferanno le esigenze di noi italiani nel mondo, dovranno lavorare tutti di comune accordo: non s’inventino divisioni “ideologiche”. E’ finita l’epoca delle “chiacchiere”, è iniziata quella del “fare”, cui spesso fa riferimento Berlusconi: “fare quello che si dice e mantenere gli impegni assunti con i cittadini”. Questo non vale soltanto per il Governo, ma per tutti i parlamentari eletti. Particolarmente per quelli “esteri”, gli unici ad essere stati “scelti” direttamente dagli elettori. Nino Randazzo e Marco Fedi, prima di rispondere al loro partito, devono rispondere a noi che li abbiamo riconfermati. Siamo stati noi a “deputarli” per fare i nostri interessi nel Parlamento italiano. Siamo certi che metteranno in pratica quanto hanno scritto venerdì 18 aprile 2008 nel ringraziare gli italiani d’Australia: “...di mantenere nei limiti dell’umanamente possibile i contatti diretti o indiretti. Un network di referenti in realtà cosi profondamente differenziate, su una vasta ripartizione elettorale quale appunto quella Africa, Asia, Oceania, resta uno dei nostri principali obbiettivi…”. Siamo convinti che “ce la metteranno tutta a continuare a meritare la nostra fiducia”. Li assicuriamo che senz’altro seguiremo il loro suggerimento riportato nell’ultima riga del loro messaggio: “Qualora dovessimo venir meno a questo impegno, non esitate a farcelo sapere”. La politica deve essere intesa come iniziativa e risolutezza. E’ finito lo stile che ci aveva abituato Prodi. I cittadini hanno bisogno di fidarsi delle istituzioni e dei suoi rappresentanti. Oggi, per fortuna, abbiamo una reale leadership. Piaccia o meno Berlusconi e’ la persona giusta per far “rialzare” l’Italia. Ha una maggioranza coesa e risoluta. Il governo è partito “sparato” mantenendo gli impegni assunti in campagna elettorale. Certo Ora bisognerà vedere il seguito, ma un inizio del genere, quanti di noi l’avrebbero pensato? Berlusconi ha “rivitalizzato” gli italiani, facendo dimenticare in poche ore, i due anni “disastrosi” di Prodi. L’inizio del Governo è quello giusto e le aspettative sembrano non andare deluse. I risultati non lascia spazio a equivoci: sulla rinegoziazione dei mutui, il consenso è pari all’82%; sull’abolizione dell’Ici, è del 90%; sulla detassazione degli straordinari, del 74%; sulla creazione delle discariche in Campania, dell’88%; sui provvedimenti relativi all’immigrazione clandestina, dell’83%; sui provvedimenti per rafforzare la sicurezza, il consenso è del 96%. Un vero plebiscito. Veltroni ed il gruppo dirigente del Pd, hanno capito che non potevano governare con l’ultrasinistra. Ora sono obbligati a collaborare con i moderati ed i liberali del PdL. Se si rifugiassero in un’opposizione vecchia maniera nel puro e semplice “antiberlusconismo”, sarebbe per loro la fine politica.
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