mercoledì 15 luglio 2009

Beppe Grillo e Pd, che triste spettacolo.

Scritto da Marcello Foa
lunedì 13 luglio 2009

Fino a qualche tempo fa seguivo Beppe Grillo con simpatia, ritenevo che certe sue provocazioni fossero salutari e contenessero anche una buona dose di verità. Ora non lo leggo più: le sue argomentazioni sono sovente pressapochiste e intrise di un populismo da bar che non sopporto più. L’uomo si è dimostrato molte volte incoerente. Fa politica, ma lo nega. Manda allo sbaraglio i comitati civici senza esporsi in prima persona, ma ora che gli fa comodo ne rivendica la paternità. In un’intervista all’Agr ha dichiarato che vuole correre per la segreteria del Pd, ma che non intende candidarsi al Parlamento. Nel suo penultimo post si leggono solenni banalità tipo: Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini . Il che peraltro è falso. Berlinguer era una persona perbene ma era il segretario di un Partito comunista e da allora la sinistra è cambiata e molto. Sbagliando, ma il tentativo lo ha fatto.
Beppe Grillo è l’uomo che si batte per l’ecologia e poi gironzola per il Mediterraneo con un motoscafo ultrainquinante; che si batte per i precari, le ingiustizie e gli avvoltoi della finanza, ma poi si dimostra abilissimo e spregiudicato uomo d’affari con redditi annui milionari. Lotta contro il copyright delle grandi major, ma denuncia per ricettazione un ragazzo che ha osato vendere su e bay un suo dvd. Non dichiara se sostiene o no lo sciopero dei blogger, probabilmente perchè l’idea non è venuta a lui, dimostrando un egocentrismo molto forte. Grillo evidentemente non ama condividere la ribalta con altri, tranne quando conviene a lui.
Ciò detto sono altrettanto allibito dalla reazione del Pd. Ma che credibilità ha un partito che,
per bocca del suo segretario organizzativo Migliavacca, si affretta a dichiarare che Beppe Grillo non ha i requisiti per ottenere la tessera? Sostiene Migliavacca: “Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell’articolo 2 precisa: ‘Sono esclusi dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici’. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd”.
Mi sembra un criterio sovietico: chi in passato ha fatto concorrenza al Pd non riceverà mai la tessera. E allora i radicali? E i tanti militanti di altri partiti? Incredibile. Non è questa la risposta di un partito moderno e sicuro di sè di fronte alla provocazione di un comico politico o se preferite di un politico comico.
E non c’è nulla da ridere…

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