Venerdì 10 Luglio 2009
Scritto da Christian De Mattia
Con il G8 ormai terminato, senza alcun intoppo e con un plauso totale dei leader per l'organizzazione esemplare e per la scelta della location si può oggettivamente dire che lo spostamento da La Maddalena a L'Aquila è stato un successo. La città e il suo dramma hanno avuto eco internazionale, i vari leader mondiali si sono spesi in prima persona per finanziare vari progetti per la città e si sono informati sullo sviluppo della ricostruzione. Certamente alla notizia del cambio di luogo del vertice molti erano rimasti dubbiosi sia per lo sgarbo alla Sardegna (ovviamente da compensare con altri incontri internazionali visto che comunque le strutture sono state completate) sia per la fretta con la quale si sarebbe dovuto organizzare lo spostamento. Aggiungiamoci anche la paura di una forte scossa e il rischio dell’arrivo dei soliti no global violenti anche in questi luoghi di dolore; erano dunque molte le variabili che potevano portare questa scelta a un pesante autogol. Invece alla fine per quanto riguarda le manifestazioni, come tra l’altro avevano preannunciato Casarini, Caruso e soci contestatori, lo spostamento ha completamente spiazzato i no-global, rovinando i piani di chi voleva usare quest’occasione per il solito happening condito da violenze e attacchi alla polizia. La manifestazione di oggi è stato un autentico flop, poche presenze messe a bada da una sicurezza esemplare; gli antagonisti sono stati completamente e fortunatamente ridimensionati. Che sia l’inizio del tramonto di questi movimenti?Fortunatamente non ci sono state nemmeno le scosse che qualche gufo nostrano aveva preannunciato (o persino sperato).La cittadella di Coppito si è dimostrata adattissima e sono stati molteplici ed entusiastici i commenti all’organizzazione interna al vertice e all'ospitalità complessiva. Obama, Brown e Ban Ki-Moon hanno lodato ampiamente la scelta de L’Aquila per aver portato i grandi a confrontarsi anche con le tragedie della gente comune. E’ stata anche la prima volta che i leader del pianeta non sono rimasti rinchiusi in una stanza ma sono usciti andando di persona a vedere i danni provocati dal sisma.Rimarranno per una volta nella memoria non le solite foto di rito ma piuttosto Obama salutare i vigili del fuoco, Merkel quasi commossa ad Onna, le first lady sconvolte dalla distruzione. Insomma finalmente un’immagine più umana dei vari leader, per la prima volta a contatto con la gente comune. Sommiamo a questo anche dei risultati complessivamente positivi del lavori e delle risoluzioni del G8 e il panorama finale di questa 3 giorni finisce per risultare un successo evidente per Berlusconi e per la sua scelta.L’Aquila, centro del mondo in questi 3 giorni, ha bisogno di questo sostegno e dell’aiuto di tutti, tanto resta da fare ma passa anche da quest’attenzione continua la voglia di farcela e il rilancio che tutti attendono.
Scritto da Christian De Mattia
Con il G8 ormai terminato, senza alcun intoppo e con un plauso totale dei leader per l'organizzazione esemplare e per la scelta della location si può oggettivamente dire che lo spostamento da La Maddalena a L'Aquila è stato un successo. La città e il suo dramma hanno avuto eco internazionale, i vari leader mondiali si sono spesi in prima persona per finanziare vari progetti per la città e si sono informati sullo sviluppo della ricostruzione. Certamente alla notizia del cambio di luogo del vertice molti erano rimasti dubbiosi sia per lo sgarbo alla Sardegna (ovviamente da compensare con altri incontri internazionali visto che comunque le strutture sono state completate) sia per la fretta con la quale si sarebbe dovuto organizzare lo spostamento. Aggiungiamoci anche la paura di una forte scossa e il rischio dell’arrivo dei soliti no global violenti anche in questi luoghi di dolore; erano dunque molte le variabili che potevano portare questa scelta a un pesante autogol. Invece alla fine per quanto riguarda le manifestazioni, come tra l’altro avevano preannunciato Casarini, Caruso e soci contestatori, lo spostamento ha completamente spiazzato i no-global, rovinando i piani di chi voleva usare quest’occasione per il solito happening condito da violenze e attacchi alla polizia. La manifestazione di oggi è stato un autentico flop, poche presenze messe a bada da una sicurezza esemplare; gli antagonisti sono stati completamente e fortunatamente ridimensionati. Che sia l’inizio del tramonto di questi movimenti?Fortunatamente non ci sono state nemmeno le scosse che qualche gufo nostrano aveva preannunciato (o persino sperato).La cittadella di Coppito si è dimostrata adattissima e sono stati molteplici ed entusiastici i commenti all’organizzazione interna al vertice e all'ospitalità complessiva. Obama, Brown e Ban Ki-Moon hanno lodato ampiamente la scelta de L’Aquila per aver portato i grandi a confrontarsi anche con le tragedie della gente comune. E’ stata anche la prima volta che i leader del pianeta non sono rimasti rinchiusi in una stanza ma sono usciti andando di persona a vedere i danni provocati dal sisma.Rimarranno per una volta nella memoria non le solite foto di rito ma piuttosto Obama salutare i vigili del fuoco, Merkel quasi commossa ad Onna, le first lady sconvolte dalla distruzione. Insomma finalmente un’immagine più umana dei vari leader, per la prima volta a contatto con la gente comune. Sommiamo a questo anche dei risultati complessivamente positivi del lavori e delle risoluzioni del G8 e il panorama finale di questa 3 giorni finisce per risultare un successo evidente per Berlusconi e per la sua scelta.L’Aquila, centro del mondo in questi 3 giorni, ha bisogno di questo sostegno e dell’aiuto di tutti, tanto resta da fare ma passa anche da quest’attenzione continua la voglia di farcela e il rilancio che tutti attendono.
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