giovedì 12 novembre 2009

Gianfranco Fini, ossia "Gianfrego" con la puzza sotto il naso e' ora che Berlusconi lo mandasse a quel paese!

E’ scontato dire che la politica nasce nel momento in cui si e’ organizzata la società. Ed e’ scontato anche dire che dal quel momento e’ iniziato il suo processo degenerativo. Nei tempi passati ci sono stati periodi politici con la P maiuscola. Oggi qual’e’ la situazione? Guardarsi in giro nel mondo e’ deprimente. Quella che chiamiamo democrazia e’ esercitata solo in una piccola parte del globo. Per lo piu’ regnano dittature e governi che si reggono sul sopruso e la violenza. La dove vige la cosiddetta democrazia, principalmente regna la desolazione e lo squallore. Per esempio in Italia c’e’ una finta democrazia. Si chiama al voto i cittadini per eleggere i propri rappresentanti e questi, immediatamente dopo la loro elezione, si ritengono sciolti da ogni legame col proprio elettorato. Si dice che questa e’ la regola della democrazia parlamentare, per la quale il Parlamento e’ il vero sovrano. Al popolo gli si da’ solo l’opportunità’ di votare, poi sono gli eletti a diventare i “padroni” assoluti del destino del Paese. E’ accettabile questa democrazia? E se questa e’ la democrazia che si pratica in Italia, chi sono i nostri politici? Salvo rare eccezioni, sono persone che, fuori dalla politica, non saprebbero come sbarcare il lunario ed allora si “buttano” in politica e lo fanno come mestiere. Pur non valendo un fico secco, la politica li mette nella condizione di condurre “furbescamente” un tenore di vita elevato, alle spalle dei cittadini. Il lauto guadagno e il rango sociale privilegiato, anziché lo spirito di servizio per il bene di tutti, sono le motivazioni che spingono i piu’ “incapaci” a questa scelta. Quasi sempre i migliori, invece, rifiutano la politica, di cui si sono fatti ormai una cattiva opinione, e questo loro rifiuto non fa altro che accrescere lo spazio a disposizione dei “furbi” e degli “incapaci”. Il cittadino, che lavora e che ha iniziativa, delega agli altri, ai fannulloni, la gestione della cosa pubblica ma, alla fine, si stufa e rinuncia ad andare a votare. E peggiora le cose. Una tale rinuncia non fa altro che dare piu’ spazio al furbo e all’incapace il quale si trova, così, nella facile condizione di non avere concorrenti che possano mettere a rischio la propria elezione. Dunque: gli “incapaci”, i “furbi” e i “profittatori” ingrossano, per la maggior parte, le file di coloro che si danno alla politica. E allora che fare? E’ una questione di buon senso. Tutto dipende dalla scuola che dovrebbe essere più severa con insegnanti migliori dei post “sessantottini”. Allora si potrà cominciare ad invertire la tendenza, inculcando ai giovani l’amore per valori quali: la giustizia, la solidarietà, il rispetto per gli altri, carità per chi e’ rimasto indietro e attenzione per chi soffre, cioè diventare dei “public servants” veramente al servizio della cosa pubblica per realmente risolvere i bisogni dei cittadini. Se educati in questo modo, i giovani di oggi potrebbero diventare politici seri ed impegnati al servizio degli altri che da tempo attendiamo. Parliamo dell’attuale democrazia in Italia. Il bipolarismo ha semplificato gli schieramenti, ma non ha eliminato le mille visioni della politica e le mille corporazioni d’interessi che ci sono in Italia. Le mille anime del centrodestra e del centrosinistra periodicamente affiorano e condizionano pesantemente l'una e l'altra alleanza. Bisogna ammettere che l'attuale sistema consente ai governi di durare, ma non di agire “concretamente” e “decisamente” per attuare i programmi elettorali proposti agli elettori. Ormai e’ consolidato che l’opposizione in Italia e’ inesistente. Nella maggioranza che governa si ha l'impressione che sia Bossi che Fini tengano, in misura diversa, Berlusconi “per il collo” ed abbiano tutto l'interesse a lasciarlo sulla graticola dei suoi guai giudiziari. Ma mentre Bossi vuole ottenere per la Lega, attraverso i governatori ed il federalismo, il controllo di più regioni possibili del Nord Italia, l’obbiettivo di Fini sembra essere piu’ “subdolo” ed “ambizioso”: sostituirsi a Berlusconi stesso nella guida del centro destra italiano cospirando con i nemici che lo vogliono distruggere. E’ evidente che la possibile risposta di Berlusconi, di fronte a quest'ultimo mortale pericolo, può essere una sola: liberarsi di Fini in un modo o nell'altro al piu’ presto possibile. Prepariamoci quindi ad un altro “predellino”. Fini ormai e' andato ad affiancarsi alla schiera dei “parolai”, caratteristica tipica sempre di quelli di sinistra, cioè di gente che di suo non ha mai rischiato nulla e men che meno combinato qualche cosa di concreto, se non parlare a vanvera e cambiare le parole a loro piacimento, via via a seconda di come fanno a loro piu’ comodo. Questi “insulsi” parolai “mantenuti” dallo Stato, negli ultimi cinquant’anni hanno rovinato l’Italia, parlando e amministrando con tutti i compagni di merende. Berlusconi e' uno abituato a fare le cose concrete, non solo a parlare e basta. Silvio non ha bisogno di “alleati” inaciditi come una vecchia zia zitella. Fini e’ una persona “infida”, che Berlusconi farebbe bene a mandare a ramengo. “Gianfrego” (cosi’ l’ha “battezzato” Veneziani) non fa altro che “filosofeggiare” astrattamente e proporre in continuazione “distinguo”. Cosi’ facendo rallenta l’azione del governo e danneggia, dilazionandola, l’attuazione delle riforme che il Pdl aveva messo nel suo programma elettorale, programma, per inciso, che Fini stesso ha sottoscritto. La sua smisurata vanità lo renderà capace di ogni “capriola”, così come del resto ha saputo finora dimostrare. Sarebbe meglio andare alle urne e assistere al suo fatale ridimensionamento. L’incontro di martedì tra Berlusconi e Fini non e’ stato un successo, anche se “mestamente” Silvio ha dichiarato il contrario. Fini si smaschererà alla prima occasione. “Gianfrego” sta complottando con “Pierfrego” (e’ sempre Veneziani a “battezzare” cosi’ Pierferdinando Casini) per mandare definitivamente in “pensione” Silvio. “Gianfrego” e’ invidioso e geloso e ha la puzza sotto al naso come un “salottiere” di sinistra. “Pierfrego” gioca a fare il “bambino prodigio” e non conclude mai nulla. Berlusconi non perde facilmente la calma e speriamo che gli venga, ancora una volta, una delle sue geniali idee ed i suoi consiglieri siano svegli e lungimiranti per facilitargliela. Meglio tornare alle urne: ognuno con il proprio simbolo. Il 18 novembre del 2007, il famoso giorno del “predellino” a Piazza San Babila a Milano, scrissi al “Il Giornale” (il testo e’ ancora nell’archivio de Il Giornale in Internet) per testimoniare la mia soddisfazione per la geniale iniziativa di Silvio: “Ero perplesso da tempo di come mai Berlusconi non decidesse di togliersi dai piedi "politicanti" dello stampo di Fini e Casini (ma anche Bossi). Ballerini che neppure sanno ballare. Se fosse stato per loro alle elezioni politiche (2006) il centrodestra avrebbe subito una disfatta impossibile da rimediare. Lo pensavo da tempo e auspicavo che Silvio decidesse di andare avanti da solo e lasciasse su una scialuppa tutti i "politicanti" e i “fannulloni”. Ma dove vogliono andare? Se sono qualcuno lo devono a Silvio. Berlusconi ha sempre l'intuizione giusta e la mette in atto al momento opportuno. Il governo non era caduto perché, ancora una volta, Dini non aveva mantenuto la parola. Così Fini e Casini erano pronti a contestare e ridicolizzare Silvio che però e’ sempre piu’ lucido di loro e li ha infilzati come tordi”. Sono passati due anni e siamo punto e a capo. Dalla nascita di Cristo in poi non si e’ mai visto e neppure mai pensato ad un piano così articolato, contorto, astioso, odioso e piuttosto diabolico per abbattere Berlusconi. C'è una comunità d'intenti da tutte le direzioni e di tutti i tipi inimmaginabile: magistratura, nemici politici, persino amici politici, mondo pseudo culturale, media, ex moglie, malavita, sindacati etc. Nemmeno Hitler, Stalin, Mussolini e qualsiasi altro sanguinario dittatore e’ mai stato odiato come Berlusconi. Questa e’ la riprova che si tratta di un uomo che fa paura a tutte le numerose “caste” che non vogliono cambiare. Che vogliono continuare a vivere negli intrallazzi, nella corruzione, nella melma ideologica e culturale alle spalle del popolo “bue”. La domanda nasce spontanea. Chi e’ sicuro che tutti i magistrati, i politici, i giornalisti, gli intellettuali, gli artisti, i laici, i cattolici, i sindacalisti, gli imprenditori, etc. che odiano Berlusconi non abbiano mai commesso un reato? Ci siamo mai posti questa domanda? Se sì, qual’e’ la risposta? Chi secondo voi e’ l'uomo o la donna senza macchia che in questo momento storico possa sostituire Berlusconi (sicuramente peccatore in quanto uomo, imprenditore e politico) nella guida del Paese? Credo proprio che questa risposta non potrà darla nessuno. Il rischio che sta correndo l’Italia e’ che se Berlusconi venisse condannato da un tribunale, probabilmente potrebbe essere escluso dai pubblici uffici. A quel punto nemmeno i suoi elettori, che sono la maggioranza, potranno salvarlo. Che Dio protegga l’Italia!

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