In questo momento storico l’Italia somiglia molto alla Sicilia Borbonica al tramonto nel 1860 che faceva fatica ad aggiornarsi ai grandi cambiamenti che stavano avvenendo. Nel famoso romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, c’e’ una frase famosa pronunciata da Tancredi, nipote del Principe Fabrizio di Salina, che pur rimanendo dalla parte dei garibaldini, che stavano portando il cambiamento, cerca di mantenere la situazione cosi’ com’era: “Se vogliamo che tutto rimanga come e’, bisogna che tutto cambi” e Don Fabrizio conclude: “e dopo sarà diverso, ma peggiore”. Erano in molti a frenare il cambiamento appellandosi ad un antico proverbio che era meglio: “un male già noto a un bene non sperimentato”. Gli italiani, dopo la caduta dell’Impero Romano, subirono innumerevoli invasioni. Per sopravvivere alle tasse di rapina e alle prepotenze dei “padroni”, che cambiavano continuamente, impararono a vivere “gattopardescamente”. E’ cosi’ che nel nostro DNA si sono sviluppati i “geni” del “cinico realismo”, la “diffidenza” e, nel contempo, del “doppio gioco” e dell’”accomodamento” ai cambiamenti. Nell’attuale situazione politica italiana,“apparentemente”, tutti i partiti di maggioranza e di opposizione, “sembrano” siano concordi di procedere rapidamente per attuare le riforme che l’Italia attende da decenni. Ma c’e’ il rischio che i “gattopardi” si alleino con gli “sciacalli”ed i “profittatori” perché tutto cambi per non cambiare niente? Il pericolo esiste, come c’e’ sempre stato nel passato nei momenti cruciali storici. Durante il “ventennio” c’era la convinzione che ci fossero quaranta milioni di “fascisti” che, d’incanto, sono tutti “svaniti”, volatilizzati appena l’Italia fu “liberata”. Quaranta milioni di “fascisti” o di “gattopardi”? Oggi in Italia si riscontra una condizione “fondamentale” perché si possa realizzare il famoso cambiamento “epocale” d’ammodernamento socio/economico, e’ quella che la maggioranza di governo e’ “coesa”, nonostante Gianfranco Fini continui a fare il “Bastian contrario”. Fini e’ da annoverare tra i tanti “gattopardi” della situazione insieme a Casini e Bersani. Di Pietro e Grillo interpretano “egregiamente” la parte degli “sciacalli”, che arraffano quel che possono degli “avanzi”. Un paragone tra Berlusconi e’ Garibaldi non e’ azzardato perché molte sono le analogie tra i due. Garibaldi, con i “mille” geograficamente “fece l’Italia”. Berlusconi, dopo cento cinquant’anni, sta affannandosi per “fare gli italiani”. Di certo Berlusconi non e’ un “gattopardo” che finge di cambiare tutto per non cambiare niente. Avrebbe voluto fare molto di piu’ di quello che e’ riuscito a fare sino ad ora ma, purtroppo, l’ordinamento attuale della Repubblica italiana concede al governo, ed al suo Premier, un’autonomia d’azione molto limitata. In piu’, tutti i governi, che si sono succeduti dal 1948 al 2008, hanno sempre dovuto “negoziare” strenuamente con i loro “alleati” di turno. Piu’ insignificanti erano e piu’ creavano difficoltà per non perdere la loro “visibilità” politica. Ricordate il “folle” Follini e il “casinista” Casini durante il governo Berlusconi 2001/2006? Ora c’e’ Fini a sostenere la loro parte (o quasi), ma prima o poi la smetterà quando capirà che si sta politicamente “suicidando”. Pur essendo noi italiani “diffidenti” e “cinici” per natura, continuiamo a sperare che tutte le forze politiche in campo, di maggioranza ed opposizione, abbiano capito e siano convinte, che e’ giunto il momento di dar vita al drastico cambiamento: ora o mai piu’. Bisogna darsi una mossa per non far rischiare all’Italia di finire “ultima” nella classifica mondiale economica/sociale/civile. Sono tante le riforme che necessitano per rendere l’Italia piu’ governabile ed efficiente. La riforma che interessa piu’ da vicino noi Italiani nel Mondo e’ quella parlamentare. Quando ci si metterà mano, oltre a prevedere la cancellazione della metà dei parlamentari ed avere una sola Camera legislativa mentre il Senato diventerà un'assemblea per gli affari regionali, coinvolgerà anche la legge Tremaglia 459/2001 che potrebbe essere modificata, sostituita o, persino, cancellata. Come ho già accennato nei miei due precedenti articoli, per noi Italiani nel Mondo sarebbe piu’ conveniente che la legge Tremaglia venisse abolita e siano ripristinati gli art. 48, 56 & 57 della Costituzione. Vogliamo essere equiparati agli italiani che votano in Italia. Vogliamo avere l’opportunità’ di costituire un nostro partito per presentare candidati scelti da noi. Vogliamo inviare al Parlamento italiano persone oneste e professionalmente valide. Che realmente risiedano all’estero da tempo e che si siano formate nei loro Paesi di accoglienza o di nascita, dove sono stimate e conosciute dall’intera comunità, non solo da quella italiana. Vogliamo che siano la vera espressione “genuina e reale” degli italiani nel mondo, come lo e’, ad esempio, Sergio Marchionne CEO della Fiat. Basta con l’imposizione di “teste di legno” da parte dei politici italiani per tenerci divisi. Rendiamoci consapevoli di questo loro losco “trucco” per relegarci in una “riserva indiana” e per usarci quando a loro fa piu’ comodo. I nostri interessi di “emigranti” non hanno mai coinciso con quelli dei partiti politici italiani. E’ di alcuni giorni una notizia “incoraggiante”. Il Pdl ha nominato coordinatore per l’Australia l’ex Senatore Santo Santoro. Non so se Santoro abbia o meno accettato l’incarico, so pero’ che abbiamo bisogno di “personalità” come lui per accrescere il prestigio della comunità italiana in Australia ed in tutto il mondo. Largo a giovani, seri, stimati, capaci e conosciuti professionisti con un solido “background” politico/economico. Ben radicati nel Paese dove sono cresciuti professionalmente. Persone che sono in grado di agire concretamente ed efficientemente. La nomina di Santoro non deve essere vista come un vantaggio “esclusivo” del Pdl che l’ha nominato, ma di tutta la comunità italiana in Australia e della quarta circoscrizione estera. Oggigiorno e’ ridicolo e “anacronistico” dividersi tra destra e sinistra. Se divisione deve esserci e’ tra chi sa “fare concretamente” e sa “agire con professionalità”, con chi e’ soltanto un “quaraquaqua’”, come ne abbiamo conosciuti tanti nel recente passato. Questi “patetici” personaggi, nonostante vengono snobbati e contestati da tutti, continuano imperterriti a “pretendere” di rappresentare gli italiani senza avere il “carisma” ed i requisiti necessari. Ce ne fossero di altri Santo Santoro, siano essi Laburisti che Liberali! Santo Santoro, nato a Francavilla (Messina) nell’aprile 1956, e’ un emigrante di successo che fa onore a tutta la comunità italiana non solo australiana. E’ arrivato in Australia all’età’ di cinque anni. Ha fatto esperienza come Ministro statale (Queensland): 1989/2001, ed e’ stato anche Ministro Federale: 2002/2007. Pur essendo “Liberale” non ha alcuna preclusione politica di collaborare con chi voglia lavorare “sinceramente” ed “appassionatamente”, senza fini personali, per il bene di tutta la collettività italiana. Infatti, nella sua attività privata, uno dei suoi partner e’ l’ex ministro “Laburista” Con Sciacca. Santoro potrebbe fungere da “calamita” per attrarre, in un grande e “serio” progetto, personalità che hanno avuto successo in tutti gli altri campi economi e sociali. E’ ora il momento che gli italiani nel mondo costruiscano una realtà “vincente” per far meglio apprezzare la comunità italiana dai politici italiani che “contano”. Sinora i “big”, uno su tutti Berlusconi, hanno preferito starsene alla larga dagli affari degli italiani nel mondo consapevoli che sono dominati e gestiti, per lo piu’, da “maneggioni” e “compari” per farsi gli affari propri. I leader politici italiani hanno sempre considerato l’affare “Italiani nel Mondo” poco “serio” e “inaffidabile”. Questo per non essere mai stato rappresentato da veri “professionisti” come lo e’ Santo Santoro, ma da personaggi insignificanti e, per giunta, “arruffianati” a “politicanti” di scarsissimo valore e peso politico nei loro partiti di appartenenza. Queste “mezze calzette” di “politicanti” hanno preferito scegliersi, tra gli italiani nel mondo, questi “insignificanti” persone perché piu’ facilmente manovrabili. Questi politicanti da “strapazzo”, volutamente, si sono tenuti alla larga da persone “concrete” abituate a lavorare sodo per raggiungere tangibili risultati. Persone troppo scomode per loro. Persone che “pretendono” di fare le cose nella maniera giusta ed onesta ad esclusivo vantaggiosa dell’intera comunità. Tutto questo e’ lontano mille miglia dalla mentalità “arruffona” dei politicanti “mezze calzette” che preferiscono il caos per scaricare poi la colpa su “ignoti” per assolvere se stessi. Il “cancro” della politica italiana e’ una “metastasi” allo stadio “terminale” che ha infettato anche le comunità italiane nel mondo, soltanto un “miracolo” potrà salvarci. Se manderemo al Parlamento italiano molti Santo Santoro (Liberali o Laburisti che sia) a rappresentarci, potremmo iniziare a sperare in una “miracolosa” guarigione. Se la legge Tremaglia rimanesse, o venisse modificata o persino abolita, in ogni caso il voto rimarrà e potremo sempre votare per i rappresentanti da noi scelti. Basta con lo sperpero di denaro pubblico (30 milioni di euro per legislatura) per mantenere gli attuali 18 “incapaci” nulla facenti. I piu’ di loro hanno maturato “insignificanti” esperienze professionali nel sindacato o nel patronato, o si sono “deformati” per aver militato (e alcuni ancora so li) nell’“inutile e sprecone” CGIE che, in vent’anni, ha “bruciato” 100 milioni di euro senza combinare niente di concreto e di positivo a favore delle comunità italiane nel mondo. Basta ad avere a che fare con le “mezze calzette” gli “incapaci”ed i “quaraquaqua’”. Meritiamo di essere rappresentati da veri “professionisti”.
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