Il dibattito sulle centrali atomiche in questi giorni si fa sempre piu’ acceso in Italia nell’avvicinarsi del referendum sul nucleare che capita a ridosso dei fatti giapponesi. In Italia non c’e’ nessuna centrale nucleare, quindi, si vorrebbe impedire la costruzione di centrali che useranno principi di funzionamento totalmente differenti da quelli usati nelle vecchie centrali di prima e seconda generazione. Nelle vecchie centrali (come quella di Fukushima e Cernobyl) una volta iniziata la reazione nucleare l’uomo cerca di tenerla sotto controllo, e se non ci riesce può accadere la catastrofe come sta avvenendo in questi giorni in Giappone. Nelle centrali di ultima generazione questo non potrà piu’ accadere. Se l’operatore o i sistemi di raffreddamento funzionano, allora avviene la reazione nucleare. Se ci fosse un qualsiasi mal funzionamento o mancato controllo umano, il rettore si spegne. Anche lo smaltimento delle scorie nucleari di tutto il mondo e’ in via di risoluzione seppellendole in speciali siti in Svezia e Finlandia. Sono 195 le centrali nucleari in Europa, 440 nel mondo. La Francia ne ha 59, seconda dietro gli USA che ne hanno 104. Dal nucleare la Francia ricava il 76% del suo fabbisogno energetico che esporta anche in Italia. Le industrie francesi pagano l’energia il 50% in meno di quelle italiane. Ecco perche’ l’Italia deve affrancarsi dal petrolio visto che le fonti rinnovabili (pur ricoprendo tutta l’Italia di pannelli e impiantando decine di migliaia di pale eoliche - affari per lo piu’ controllati dalla “mafia”) riusciranno al massimo a coprire il 10/15% del fabbisogno e, oltre a distruggere il paesaggio (il turismo e’ la nostra maggiore industria), le pale eoliche produrranno un forte inquinamento acustico. I giapponesi entrarono in guerra il 7 dicembre 1941 perche’ le loro scorte di petrolio stavano per esaurirsi. Si arresero dopo le bombe atomiche americane. Nonostante ciò si dotarono immediatamente di centrali nucleari (55) per evitare di dover fare un’altra guerra per l’approvvigionamento energetico. Tutti sappiamo quale sviluppo industriale ha poi avuto il Giappone. I peggiori disastri ambientali del globo sono venuti dal petrolio: la recente mare nera del golfo del Messico; 2002 le isole Galapagos; 1972 il disastro nel golfo di Oman; 1967 le coste della Cornovaglia e molti altri. Pensate che il 20% dell’inquinamento totale marino proviene da acque contaminate utilizzate per il lavaggio delle cisterne delle petroliere. Le “polveri sottili” dell’inquinamento urbano ammazzano 2.4 milioni di persone ogni anno. E il buco dell’ozono? E le centrali a carbone, le miniere, le lavorazioni industriali ed agricole, la produzione di cemento di ferro e acciaio? L’automobile sinora ha causato oltre 50milioni di morti e circa 200milioni d’invalidi, neppure tutte le guerre hanno prodotto questa immensa carneficina. Il fumo uccise sei volte di piu’ dell’automobile, l’alcool piu’ del fumo. Molti sono anche i morti per incidenti ferroviari ed aerei. Negli incidenti domestici perdono la vita centinaia di migliaia di persone. Cosa dire poi dell’inquinamento da “farmaci” che rendono i batteri immuni agli antibiotici? Questi dati “terrificanti” non mettono paura, ma l’ “invisibile” ed “improbabile” pericolo atomico sì. L'energia nucleare e’ l’attività’ umana meno rischiosa, lo dice il rapporto “Comparing Nuclear Accident Risks with Those from Other Energy Sources” realizzato in base ai dati del centro di ricerca svizzero “Paul Scherrer Institut” e pubblicato dalla “Nuclear Energy Agency” (NEA), l’agenzia nucleare dell’OCSE (organizzazione economica dei Paesi industrializzati). Il rapporto prende in considerazione le principali fonti di energia: carbone, petrolio, gas naturale, GPL, idroelettrico e nucleare. Dal 1952 ad oggi, da Cernobyl a Fukushima, i morti per l’energia nucleare sono stati 63 contro i 73 dell’energia eolica. Il numero totale di morti per incidenti e’ di 20.276 nell'industria del carbone, 20.018 in quella del petrolio, 59.936 nell'idroelettrico. La paura verso il nucleare e’ usata dai media “finanziati” dai petrolieri. Considerando anche le conseguenze future, il rapporto osserva che il numero di vittime di Cernobyl continuerà ad aumentare nei prossimi 70 anni. La cifra totale sarà compresa fra 9000 e 33000. Anche nella peggiore delle ipotesi questi numeri sono quasi uguali ad un singolo incidente nell'industria idroelettrica: quello della diga di Banqiao, che provocò quasi 30000 morti in Cina nel 1975. La gente dimentica che l’incidente della centrale di Fukushima e’ avvenuto in Giappone dove ci sono 55 centrali nucleari di prima generazione (vecchie di 40 anni) colpito da un terremoto distruttivo e devastato da un maremoto di proporzioni inimmaginabili. Le radiazioni produrranno danni circoscritti, ma mai ci sarà alcun “olocausto nucleare mondiale”, come ogni giorno paventano i media generosamente finanziati dai petrolieri.
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