giovedì 13 settembre 2012

Marketing elettorale: Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!

Può essere considerato ancora attuale il film di Toto’ “Gli Onorevoli” del 1963 (chi volesse farsi quattro risate compri il film da Negozio Italia). Toto’, facendo il verso al Duce, prende in giro il “conformismo” della Democrazia Cristiana e deride il “grigiore” del Partito Comunista (“e poi dici che ti butti a sinistra” andava dicendo) ridicolizzando cosi’ la politica italiana. Antonio La Trippa si presenta alle elezioni per il Partito Nazionale Restaurazione. Rimarrà deluso dai “notabili” del Partito quando capirà che l’unica loro intenzione e’ quella di “acchiappare” una poltrona in Parlamento per poi vendersi al miglior offerente. Esattamente come avviene ancora oggi. Ma Antonio La trippa ha capito l’importanza della pubblicità: “Occorre battere, ribattere, martellare. Il nome del candidato deve rimanere impresso nella mente degli elettori”. E si comporta di conseguenza scegliendo uno slogan: “Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!”. Lo ripete dappertutto, con tono normale, a bassa voce, ad intercalare ma, soprattutto, urlandolo a squarciagola in un “imbuto” a mo’ di “megafono”. Una domenica mattina presto arringa la folla (i suoi coinquilini) affacciandosi alla finestra della propria casa che da sul cortile (precedentemente aveva dato la sveglia suonando la tromba). Armato d’imbuto-megafono inizia il suo discorso: “Vota Antonio La Trippa. Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio”. Poi alla Mussolini” “ I t a l i a n i e i t a l i a n e, elettori, inquilini, coinquilini. Quando sarete chiamati alle urne per compiere il vostro dovere, ricordatevi un solo nome: Antonio La Trippa. Italiano! Vota La trippa”. Poi per tranquillizzare il “popolo” a tutta voce aggiunge: “Italiani, dormite pure, borghesi pantalofai, tanto c’e’ l’insonne che vi salva. Mentre voi dormite La Trippa lavora, Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!”. Per finire vuole assicurare gli elettori che il loro voto non andrà disperso: “Chi parla di voti inutili e’ totalitario e in malafede, i voti inutili possono essere utili se servono ad eleggere qualcuno: questo qualcuno di cui vi parlo sono io, concittadini. Io umile figlio di questo nobile Paese: Antonio La trippa, Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio”. Discorsi di questa “levatura”, in special modo in Australia, siamo stati costretti ad ascoltare durante le campagne elettorali del 2006 e 2008. Dobbiamo augurarci che i candidati che si presenteranno alle prossime elezioni politiche del 2013 siano di “maggiore spessore professionale” e di grande affidabilità sia per il “prestigio delle loro referenze” e sia per un consistente e “veritiero” curriculum vitae. Ridere dicono che faccia bene alla salute. Ci “sganasceremo” dalle risate se qualcuno pensasse di vincere la “lotteria”, che per premio ha una poltrona in Parlamento, affidandosi al solo slogan: “Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!”.

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