L’ultimo dei problemi è
quello che riguarda la persona di Silvio Berlusconi. Anzi, hanno trovato il modo di
farlo passare da protagonista assoluto della seconda Repubblica e da persona
dotata di senso dello Stato. E’ uno “statista”
che rifiuta di sfuggire alla legge e alle sentenze. Prodigi della faziosità e
della persecuzione ormai “ventennale”.
Riguardo la sentenza della Cassazione su Berlusconi ci si può chiedere se
corrisponda alla colpevolezza o all’innocenza dell’imputato. Possono anche essere dieci, cento, mille gli ordini di giudizio,
ma saranno sempre “nulli” se il
giudice e’ prevenuto contro l’imputato. La storia fara’ scomparire nel nulla
quanti faziosamente l’hanno “perseguitato”
e “contrastato” e tutto questo sara’
a lungo una riflessione per tutti. No, il problema non è Berlusconi, non è suo.
Il problema è di
tutti gli italiani. Giorgio Napolitano ha detto che i magistrati
vanno rispettati, ma la giustizia finalmente va riformata. Alla storia passerà
come l’ammissione di una sconfitta. Il
problema non è Berlusconi, ma la democrazia in Italia. Ammalata di mali
profondi. Una parte dell’elettorato è convinta che i sostenitori di Berlusconi
sono persone “indegne” e
intellettualmente “minorate”. Il Pd pensa
di potere vincere solo impedendo all’avversario d’esistere. Sono venti anni che
non si fa nulla di quel che tutte le persone ragionevoli considerano necessario
e urgente Si è scaricata sulla giustizia
la vita politica “minando” cosi’ sia la democrazia che lo Stato di diritto. S’è
confusa la stabilità con l’immobilità, tanto che ora ci si chiede come potrà
andare avanti il governo. Enrico Letta avrebbe dimostrato di avere un po’ di
spessore personale e un pizzico di coraggio politico correndo a rendere visita
al leader politico che “per primo propose
il governo che ora lui presiede”. E ora, come se ne esce? Esistono
due strade: la prima consiste tornare subito al voto. La seconda consiste in
un’iniziativa politica della sinistra che, per far continuare l’azione del
governo Letta, sia d’accordo per l’immediata e profonda riforma della giustizia.
E’ facile indovinare che non lo faranno. Prevarrà “l’odio” profondo che
hanno dell’avversario. Ma non avrebbero neppure la capacita’ ne’ il coraggio. Ci
sono anche altre infinite vie, ma portano tutte all’autodistruzione di chi si
crede troppo “furbo” e, come si sa, i
furbi mancano di “intelligenza”.
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