Per cercare di distogliere l’opinione pubblica dagli ottimi primi provvedimenti del governo, è ricominciata la solita commedia con gli stessi vecchi copioni e le vecchie scenografie da 14 anni ad oggi. La magistratura ha rispolverato il processo Mills contro Berlusconi, e ha fatto pubblicare intercettazioni telefoniche “private”. La magistratura vuole usarle come arma finale per sbarazzarsi di Berlusconi. Cosi’ tutto è ricominciato come prima. Quello che accade è ormai evidente a tutti: le solite inchieste ad orologeria. Si ricomincia con l’aggressione giudiziaria contro Silvio Berlusconi, il suo governo e la maggioranza politica liberamente scelta dagli elettori. Gli italiani non ci cascano e la maggioranza andrà avanti con più determinazione. Di Pietro è il cavallo di Troia della magistratura che, da tempo, fa il bello ed il cattivo tempo in politica sin dagli anni ’90. Finalmente, pero’, Berlusconi, legittimato dalla volontà popolare, non vuole più sottostare al ricatto e’ ha deciso di agire con la massima decisione. Chissà perché negli anni scorsi del processo Mills non si è più sentito parlare? Ma davvero pensano che gli italiani sono tanto fessi? Lo scontro, sia sul processo Mills o su uno dei tanti che 789 magistrati in 14 anni hanno messo in piedi contro Berlusconi imputandolo di tutto e di più per poi risultare sempre innocente, serve per far indignare l’opinione pubblica, che per fortuna non crede più a queste “panzanate”. Il processo Mills va avanti da oltre sei anni. Se davvero il giudice Nicoletta Gandus avesse avuto le prove, avrebbe già condannato Berlusconi. Dispiace nel constatare che Marco Fedi, invece d’impiegare il suo tempo per fare i nostri interessi, cioè quelli degli italiani nel mondo, lo sprechi per esprimere giudizi faziosi. A parte la sua strampalata opinione al no alla militarizzazione del territorio (preferisce che le bande degli sbandati continuino ad imperversare?), invita Berlusconi a non fare demagogia e “sproloqui inutili su toghe rosse e dintorni.” E’ Fedi a fare demagogia e per giunta “interessata”. Sa che la Gandus ha già dichiarato di voler condannare Berlusconi a sei anni, in quel caso il presidente del consiglio dovrebbe dimettersi. Ecco cosa “veramente” vuole Fedi e i suoi “compagnucci”: cacciare Berlusconi e ricominciare la “baraonda” di sempre. La magistrata, Fedi ed altri, sanno che in appello ed in cassazione Berlusconi sarebbe assolto: perché il fatto non sussiste. Ma questo avverrebbe fra cinque o sei o sette anni. Analoga storia dell’avviso di garanzia che Berlusconi ricevette nel 1994 a Napoli. Soltanto dopo “dodici anni” Silvio fu “assolto” con formula piena. Ben venga quindi lo scontro con la magistratura che deve essere fermata a continuare a portare lo scompiglio politico e sociale nella vita degli italiani. La sospensione dei processi serve per evitare la prescrizione dei reati in attesa di una riforma della giustizia. Oggi i mafiosi escono impunemente dal carcere per decorrenza dei termini. I reati dei terroristi finiscono in prescrizione. I camorristi non sono perseguiti per le discariche abusive. Questo perché i PM (Pubblici Ministeri) ritengono più utile intercettare le conversazioni telefoniche tra Berlusconi e Sacca’ (reintegrato alla RAI) sulle “attricette” o prendersela con i collaboratori di Bertolaso (Commissario straordinario per i rifiuti a Napoli) se, in piena emergenza, non rispettano alla virgola la burocrazia, mentre il processo contro Bassolino “serenamente” va verso la prescrizione. E’ da anni che i politici (vedi Mastella) sono ricattati da certi magistrati ai quali è stato lasciato nelle loro mani un potere troppo grande che usano senza alcuna responsabilità personale e politica. “Lo Stato siamo noi”. Sono gli elettori che delegano il potere con il voto al Governo ed al Parlamento, non ai giudici. Far funzionare la giustizia, anziché lasciarla allo sbando, è nel potere del governo. Di questo governo che gli elettori democraticamente hanno dato la fiducia. Non esiste al mondo che i giudici possono permettersi di criticare una legge in fase d’approvazione ne’, tanto meno, una volta approvata. Come tutti i cittadini anche il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) può esprimere il suo punto di vista che non può essere “vincolante”. L’ha ribadito con forza anche il Presidente Napolitano. In qualsiasi altro Paese civile e democratico (come l’Australia) certi magistrati sarebbero stati cacciati immediatamente, se si fossero comportati come quelli italiani. Nel frattempo che ti fa il povero Veltroni? Arriva a dire che Berlusconi dovrebbe occuparsi dei salari e non dei suoi processi e delle “attricette”. Roba da non credere! Povero Walter, imbambolato e vuoto d’idee. Gli dispiace che Di Pietro possa dare del “magnaccia” a Berlusconi, mentre lui non può. Sa che Di Pietro, di qui all’europee, aumenterà di molto i suoi voti mentre il Pd ne perderà molti ancora. Nel frattempo, D'Alema sta formando un altro partito, e la Margherita (a livello locale) se ne va per conto suo. Per fortuna che i giornali sostengono ancora il povero Walter, ma sino a quando? Scrivono di tutto, tranne che del suo catastrofico fallimento in tutti i campi. Veltroni ha rinunciato all'ipotesi di un congresso anticipato, per far uscire allo scoperto i suoi avversari. Sa, comunque, che la vera partita si giocherà l'anno prossimo, in occasione delle elezioni europee ed amministrative. E’ dal risultato di queste consultazioni che dipenderà la su sorte. Già l’immaginiamo: avanti un altro! Chi e’ che viene adesso?
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