lunedì 6 ottobre 2008

Parisi consiglia Veltroni di prendere l'esempio da Silvio Berlusconi il "Padre della Patria", Silvio si che e' un leader!

Il Partito democratico è vicino allo scioglimento. Alle elezioni europee del 2009 Parisi propone che la sinistra (anche quella “cacciata” dal Parlamento dagli elettori) si presenti con un solo “listone”: Uniti per l’Europa. E’ passato quasi un anno dalle primarie e il Pd non è un partito e non è democratico. La sua crisi irreversibile di consenso e di credibilità è evidente a tutti e Veltroni non e’ più’ riconosciuto leader da nessuno. Parla per parlare e non ha nessuna seria iniziativa politica. Parisi lo invita ad imparare da Berlusconi “che e’ un grande leader politico”. Massimo D'Alema, parlando a Reggio Calabria al "Med-Fest", giura di non avere una sua corrente all'interno del partito. Poi, alla festa dell’Unita’ di Bologna, dice di non essere “deluso ma incazzato”. Tutto normale: nel Pd la solita baraonda. Tutti straparlano si contrastano e si pugnalano alle spalle. Altroché gioco di squadra! Esattamente come avveniva nel governo Prodi che, se interveniva, c’erano sempre sei o sette ministri che lo “spernacchiavano” e poi scendevano in piazza per manifestargli contro. Nel Pdl la storia e’ diversa. Fini ancora una volta, invece di starsene zitto, apre scioccamente bocca sul voto agli immigrati. Berlusconi taglia corto: “E’ un suo parere personale. Non e’ nel programma del governo”. Punto e basta. Fine della storia. Bossi ogni tanto spara delle fesserie come sull’inno nazionale e la scuola? Berlusconi interviene e fine della polemica. Per settimane Veltroni (e i giornali “amici”) ha perso tempo nel raccontare un sacco di cretinate, sul pericolo di un nuovo “fascismo” e per le misure emesse dal governo Berlusconi sui Rom e per la raccolta delle impronte digitali. Il Commissario europeo alla giustizia ha comunicato che le misure: “sono perfettamente in linea con l'Europa”. Le balle inventate dal Pd e, quindi, da Veltroni sono altrettanti auto goals. Il Pd, ormai allo sbando, peggiora sempre di più’ la sua situazione con accuse false (anche per la scuola) e demonizzando l’avversario. Ma silenzio di tomba (soprattutto dai media amici della sinistra) sul “falso in bilancio” di 30 miliardi di euro del governo Prodi recentemente accertato dall’Europa. A scanso di equivoci pero’, Veltroni, prende le distanze da Romano accusandolo apertamente di aver fatto finta di aver vinto l’elezioni del 2006. Aggiunge che sarebbe stato saggio se avesse accettato l’invito di Berlusconi per una grande coalizione. Invece mister “sereeenita’”, che voleva “stupire” e dimostrare di essere il “primo della classe”, preferì andare avanti con l’armata Brancaleone, con Rifondazione comunista amica dei terroristi che avevano rapito Ingrid Betancourt. Walter aveva promesso che sarebbe andato alle elezioni da solo: poi “imbarcò” Di Pietro. Ora si accorge che Tonino “ha tradito e stracciato quel patto fatto davanti agli elettori. Proprio lui che ci da lezioni di etica”. A chiusura della “festa” di Firenze Veltroni, nel vedere la foto dell’orso polare sperduto per non saper come salvarsi tradito dallo scioglimento dei ghiacciai, ha confessato: “Il mio cuore sensibile si e’ commosso”. Probabilmente si e’ immedesimato nella situazione. Anche lui smarrito e solo, vede intorno a lui il progressivo “scioglimento” del Pd. La politica per essere efficace ha bisogno di un governo che governi e di un’opposizione che lo frusti per non fargli perdere la retta via. Purtroppo assistiamo all’agonia del Pd senza che nessuno muova un dito. Col passare del tempo non sarà solo Veltroni a scomparire, ma anche quell’”embrione” che resta della sinistra italiana. Volenti o nolenti tutti hanno preso consapevolezza che Berlusconi è un vero leader più che capace. Ha saputo mettere assieme una “reale” maggioranza di governo e non solo elettorale, chiudendo la disastrosa stagione “prodiana” dell’inefficienza e delle tasse facili. Persino “Newsweek” ha elogiato il “miracolo” che Berlusconi e’ riuscito a fare nei suoi primi cento giorni di governo. Giudizi lusinghieri e inaspettati da chi sempre l’aveva denigrato. Tutti gli allarmismi contro Berlusconi si sono volatilizzati nell’aria. Nessuno crede più al grido continuo di “al lupo, al lupo” della sinistra. Gli italiani hanno apprezzato la soluzione dell’emergenza spazzatura a Napoli (Prodi promise di risolverla in 72 ore, ricordate?). Hanno approvato i provvedimenti sull’immigrazione clandestina e per la sicurezza dei cittadini. Sono stati d’accordo sulla raccolta delle impronte digitali dei Rom. Hanno gradito l’impiego dei soldati in alcune città. Hanno apprezzato la cancellazione dell’ICI sulla prima casa, la regolamentazione degli straordinari, la lotta contro i “fannulloni” e i premi per i meritevoli. Hanno approvato la legge che salvaguarda le Alte Cariche dello Stato per mettere termine ad un’assurda e vergognosa telenovela, che durava da quindici anni, e rischiava di paralizzare l’attività di governo. La stragrande maggioranza degli italiani approva l’operato del governo Berlusconi ed e’ con lui in forte sintonia. Quindi avanti con il federalismo fiscale, la riforma della magistratura, la riforma della scuola, il rilancio delle infrastrutture, la costruzione delle centrale nucleari, inceneritori e termovalorizzatori, la lotta al carovita e gli sgravi fiscali per gli stipendi più bassi. Di fronte ad un governo che procede a tutta forza, gli italiani vedono il fallimento di un’opposizione ottusa ed incapace di contrastare intelligentemente il governo. Veltroni con il suo Pd, e tutta la “sinistra radicale” cacciata dal Parlamento, sono stati soppiantanti da un governo di destra che fa politica di sinistra. Sono “incazzati” per questo e perché sanno che sono prossimi a scomparire. Quando sono stati al potere, questi “parolai” e apprendisti stregoni, hanno saputo soltanto combinare disastri. Silvio Berlusconi entrerà nella storia come “Padre della Patria”, come Alcide De Gasperi e forse di più, per aver rivoluzionato ed innovato la vita politica italiana ed europea.

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