lunedì 6 ottobre 2008

Per fortuna che abbiamo "Vartere" er Kennedy de noantri, altrimente l'Alitalia sarebbe fallita!

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Veltroni getta definitivamente la maschera. Gli slogan e le buone maniere da partito nuovo le ha accantonate e rispolvera tutto il vecchio spirito di buon comunista, ricominciando la delegittimazione dell'avversario. Le sue ultime apparizioni televisive ed interviste giornalistiche lasciano allibiti. Non una proposta, ma solo insulti a Berlusconi e al governo e demenziali analisi sull’Italia che, secondo lui, ormai corre verso la deriva fascista. La ragione di questa folle analisi sta nel fatto di mobilitare la piazza, in vista della “grande” manifestazione del 25 ottobre. Deve urlare, creare spauracchi e diavoli per andare oltre Di Pietro che gli stava portando via molti dei suoi elettori. E’ una gara a chi la spara piu’ grossa a chi dice piu’ idiozie. Niente di nuovo sotto il sole. La solita vecchia logica del Pci che demonizzava la Dc, ma era incapace di proposte riformiste di governo. Veltroni e’ un inconcludente. Ex comunista, ex segretario Pds, ex Direttore dell’Unita’, ex sindaco di Roma e, fra non molto, ex segretario del Pd, non gli viene in mente mai una buona idea. La cosa piu’ drammatica per lui e’ che ormai se ne e’ accorta anche la base elettorale che gli ha dato fiducia. Ricordate? Durante la campagna elettorale disse che la cordata italiana per l’Alitalia era un bluff di Berlusconi che sarebbe svanito dopo il voto. Quando, dopo il voto, la cordata è apparsa, ha detto che lui era contrario perché con la CAI sarebbe nata una compagnia di ”bandierina”. Quando si è accorto che la compagnia non era di bandierina, se n’è andato a New York, a comprare un appartamento a Manhattan per la figlia che studierà cinema come lui e, tra un cocktail ed un altro, ha promosso le “perle di saggezza” contenute nel suo “libriccino”. Tornato dice che il merito e’ tutto suo per la positiva conclusione della vicenda Alitalia. Ma che faccia e che coraggio! Per la verità, quando si era arrivati sul punto di chiudere, il segretario della Cgil Epifani ha fatto saltare tutto su ordine di Veltroni, che temeva l’ennesimo sfolgorante successo di Berlusconi. Poi il giochino e’ stato smascherato ed il fallimento dell’Alitalia sarebbe caduto tutto sulle spalle della Cgil e del Pd. Allora “Vartere”, con un lampo da “genio” qual’e’, scrive una “letterina” a Berlusconi suggerendogli il da farsi per salvare l’Alitalia. E’ facile pensare quale considerazione Silvio abbia dato a quella lettera. Epifani, resosi conto di trovarsi in un vicolo cieco, e’ corso subito a firmare l’accordo che pochi giorni prima era stato firmato dagli altri sindacati e che lui aveva “schifato”. Ha tentato, senza riuscirci, di salvarsi la faccia: ha firmato senza ottenere niente in piu’. Il povero Veltroni ancora non si capacita che l’Italia, finalmente, ha un governo che governa. Che ha il coraggio di esporsi in prima persona su questioni importanti e fondamentali per far “rialzare” l’Italia. Il Pd deve prendere atto che il governo attuale e’ unito, non e’ mica l’armata Brancaleone “prodiana”. Di fronte alla prospettiva che Berlusconi faccia “rialzare” l’Italia e governi a lungo, che cosa t’inventa il “leader minimo” Veltroni? Comincia a dire che in Italia esiste il rischio di un’altra dittatura. Invece, in un’intervista al Corriere della Sera, Confalonieri precisa che: “Berlusconi e’ un premier che vuol fare dell'Italia un Paese normale, per usare un'espressione coniata da altri. La gente l'ha capito e lo sta premiando”. Berlusconi agisce da imprenditore ed usa il linguaggio degli imprenditori e non si cura delle colorazioni e delle ideologie politiche. Gli imprenditori sono persone pratiche, non fanno discorsi astrusi come i politici e i sindacalisti che parlano in modo forbito ma vuoto e demagogico. Se c’e’ un problema da risolvere, gli imprenditori s’ingegnano di trovare una soluzione: se ne fregano della politica e delle ideologie. Molti italiani sono in gravi difficoltà economiche? Le casse dello Stato sono vuote? L’economia mondiale va malissimo? Senza soldi e’ difficile aiutare qualcuno, ma vedrete che una soluzione sarà trovata perché questo, oltre a tutto, e’ un dovere/obbligo del governo. In un Paese “normale” il governo e l’opposizione si confrontano seriamente per trovare la migliore soluzione ai veri problemi della gente. Il governo lo sta facendo, mentre l’opposizione e’ affaccendata a creare allarmismi per inesistenti pericoli. Ora Epifani e Veltroni hanno bisogno di una rivincita, dopo la batosta presa con l’Alitalia. Non è casuale la forte contrapposizione alla Confindustria e, che proprio sulla scuola, la Cgil si appresti a fare lo “sciopero generale“. I sindacati ed il Pd sanno benissimo che il 97% delle risorse destinate alla scuola se ne va in stipendi a insegnanti troppo numerosi, mal pagati e mal preparati. Veltroni sembra non capire che la scuola, come l'Alitalia, e’ un carrozzone destinato al fallimento se non si interviene subito e drasticamente. Non è plausibile che il Pd, come partito riformista, non contribuisca al suo cambiamento per migliorarla. Preferisce scegliere la scuola come terreno per una battaglia politica contro il governo Berlusconi che, con il ministro Gelmini, sta cercando di salvare non certo di smantellare la scuola pubblica. Dopo anni di demagogia e di gestione irresponsabile delle risorse, occorrono “scelte coraggiose” per far sì che l’Italia abbia una scuola efficiente e moderna, degna di una grande democrazia industriale. “Riformare la scuola e tagliare i costi”, e' il messaggio di Giorgio Napolitano per l'inaugurazione dell'anno scolastico. Occorre razionalizzare le risorse, valorizzare le professionalità e premiare il merito. La sinistra sta demonizzando le iniziative del ministro, “terrorizzando” le famiglie con “false notizie” (tempo pieno abolito, insegnamenti tagliati, insegnanti di sostegno licenziati, attacco alla scuola statale, ecc.) e “strumentalizzando” i bambini. I provvedimenti presi finora: educazione civica, voto in condotta, pagelle con i voti, maestro unico, riorganizzazione dell'impiego dei docenti nelle scuole elementari (potenziando il tempo pieno e mantenendo gli insegnati di sostegno) vogliono creare, nel giro di pochi anni, le condizioni per una scuola migliore, piu’ capace di istruire ma anche di educare, con insegnanti piu’ preparati e meglio pagati. Sono provvedimenti facili da comprendere ed, infatti, sono stati apprezzati dai cittadini. Il Pd e la Cgil sono davanti a un bivio: o collaborare per una riforma non piu’ rinviabile, o continuare a lasciare le cose come stanno e giungere alla bancarotta economica, formativa ma soprattutto educativa. Per il bene ed il futuro dell’Italia speriamo che scelgano la strada giusta, anche per evitare di prendere altre batoste e di perdere quel poco di credibilità che “forse” gli e’ rimasta.

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