Il Globo & La Fiamma – Australia
Venerdi 11 febbraio 2011
Le “cassandre” danno per finito il governo Berlusconi che ogni giorno si rafforza sempre di piu’ e continua la sua azione riformatrice. Una parte della magistratura “irresponsabile” ed “eversiva” e’ affaccendata a spargere fango sulla “vita privata” di Berlusconi e l’opposizione organizza riunioni di “insigni” politologi, intellettuali e opinionisti “mandanti” del “gruppuscolo” di esagitati ragazzotti che hanno giocato alla “rivoluzione d’Egitto” di fronte alla casa del Premier. Eppure Berlusconi non ha abolito nessun diritto dei cittadini ne’ si e’ appropriato di denaro pubblico. Siamo alla pura follia! L’altro “mandante” e’ Di Pietro che ha incitato alla presa della “Bastiglia”. Secondo lui: “La maggioranza politica non esiste più, Berlusconi se ne faccia una ragione e si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia”. Di Pietro dimentica che la settimana scorsa il governo, per l’ottava volta in circa due mesi, ha avuto alla Camera un altro voto positivo, 315 contro 289, negando l’autorizzazione alle perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi. Nel dibattito parlamentare che ne e’ scaturito, gli interventi sono stati pieni d’odio contro Berlusconi in special modo quelli di Di Pietro e Franceshini. Apparivano degli “ossessi” scatenati. Continuano a dire la solita menzogna: che Berlusconi non vuole presentarsi davanti al tribunale per difendersi. Il Premier ha sempre dichiarato pubblicamente che si presenterà davanti ai giudici, ma ai giudici che la legge prevede per il suo caso, ossia il Tribunale dei Ministri che non e’ composto di ministri, ma di magistrati estratti a sorte e facenti parte dello stesso Tribunale di Milano. Ma a loro questo poco importa e continuano a spargere “fango” che, alla fine, li sommergerà e farà guadagnare ancora piu’ voti a Berlusconi. Le “sommosse”, anche quella che ci sarà domenica 13 febbraio delle “femministe” (nel ’68 erano per il sesso libero e urlavano “l’utero e’ mio e lo gestisco io”, ora fanno le bigotte), sono incoraggiate dall’opposizione cosi’ sfacciatamente che viene da domandarci se questi “politicanti” non hanno le mani tremanti quando ogni mese “sgraffignano” il lauto stipendio mentre fanno di tutto per “danneggiare” l’Italia. L’opposizione difende “ottusamente” la magistratura quando e’ evidente che esiste un folle progetto, di una minoranza di magistrati, che vogliono “eliminare” Berlusconi. E’ emblematico quello che e’ capitato alla giornalista de “Il Giornale” Anna Maria Greco. Aveva rievocato un fatto “boccaccesco” accaduto circa 30 anni fa’ la cui protagonista fu la magistrata Ilda Boccassini. Per avere riportato quell’episodio, la Procura di Roma ha mandato poliziotti a perquisire la casa privata della giornalista, obbligandola a denudarsi, e la redazione romana de “Il Giornale”. La Greco non avrebbe dovuto ricordare che nel 1979, nel periodo piu’ sanguinoso dell’offensiva delle “brigate rosse”, mentre a Milano il giudice Alessandrini veniva ucciso dai terroristi, la sostituta Ilda Boccassini intratteneva “rapporti amorosi” nelle aule di tribunale con un giornalista di “Lotta Continua”, l’organizzazione extraparlamentare capeggiata da Adriano Sofri, il “mandante” dell'omicidio del commissario Calabresi. La Boccassini venne sottoposta a procedimento disciplinare per “una condotta tale da renderla immeritevole della considerazione di cui il magistrato deve godere, così pure compromettendo il prestigio dell’ordine giudiziario”. Per difendersi dall’accusa di fronte al Csm (Consiglio superiore della magistratura), la Boccassini definì il provvedimento del Csm “Un’inammissibile interferenza. Sono questioni che attengono esclusivamente alla sfera della mia vita privata, coperta, come tale, da un diritto di assoluta riservatezza”. Ad aprile ’83 la sezione disciplinare del Csm la “assolse”. La Boccassini, dichiaratamente di sinistra, come può essere considerata giudice imparziale? Sono convinto che Berlusconi dovrebbe avere piu’ pudore nel condurre la sua vita privata ma, alla fine, sono fatti suoi “privati”. Se Ilda Boccassini fu “assolta” dal Csm perche’ la “vita privata” deve essere “coperta da un diritto di assoluta riservatezza”, perche’ allora questo diritto non deve essere riconosciuto anche a Berlusconi? Voglio pero’ essere molto franco con Silvio che per sostenerlo dall’11 febbraio 1994 ho avuto guai a non finire. Ho 72 anni godo di ottima salute ed il mio fisico e’ integro. Alla nostra età veniamo piu’ apprezzati se ci comportiamo da nonni affettuosi e premurosi e non facendo i “Casanova” che, a quanto pare, sta procurando a lui e all’Italia serissime “grane”. Ogni cosa a suo tempo. Ma siamo sinceri. Se la vita sessuale di tutti venisse indagata, che cosa accadrebbe? Chi potrebbe scagliare la prima pietra? Ecco perché tutto quello che accade nelle quattro mura domestiche “deve” restare “rigorosamente” riservato. Non e’ stato poi Berlusconi a mettere in piazza la sua vita priva, ma gliela hanno “rubata”. Ora in molti ci “sguazzano” anche per arricchirsi finanziariamente (vedi Santoro, Travaglio, La Repubblica ma non solo). Dovrebbero vergognarsi. Esaminiamo il caso Ruby. Nonostante che la ragazza afferma di non aver fatto sesso con il premier, si continua ad accusare Berlusconi di averlo fatto anche se non c’e uno “straccio di prova” ma i magistrati sostengono di averle. La “prova regina” gliela starebbe per fornire la “camorra” napoletana che “millanta” di avere foto del Premier nudo, ma sono solo “fotomontaggi”. Guardiamo il caso da un’altra visuale. Ammesso e non concesso che Berlusconi abbia fatto sesso con Ruby, una ragazza che dimostra piu’ anni di quanti ne ha. infatti lei stessa si spacciava per una ventiquattrenne, se “la legge e’ uguale per tutti”, perché non sono stati indagati tutti coloro che hanno impiegato Ruby nelle discoteche, quando ancora era minorenne e, magari, ci hanno pure fatto sesso? Se i magistrati non li indagano “spighino” perché si accaniscono soltanto contro Berlusconi. “La legge e’ o non e’ uguale per tutti”? La verità e’ che soltanto ai “guardoni” sessualmente repressi e “pervertiti” interessa sapere se Berlusconi, alle feste ad Arcore, fosse contornato da giovani donne discinte e danzanti. Potrebbe essere “sconveniente”, ma non e’ “reato”. Riguarda “esclusivamente” la sua vita “privata” e dentro casa sua. Non c’e’ nulla di “politicamente scorretto”. Mai che in pubblico Berlusconi abbia dato scandalo e mai che abbia commesso reati politici. Un uomo pubblico deve essere giudicato per quanto fa o cerca di fare per il benessere del suo Paese. Cosa dire allora del “fascista rosso” Fini indagato per “truffa aggravata” per avere “svenduto” una casa non sua ma di An, per favorire il cognato come ormai e’ stato definitivamente accertato? Eppure la magistrata “sembra” che abbia intenzione di “archiviare” il caso Montecarlo, ma vuole “condannare” il comportamento “privato” di Berlusconi. Chi e’ ancora convinto che “la legge e’ uguale per tutti”? All’attacco “forsennato” della magistratura politicizzata si accoda la “sgangherata” opposizione attentando alla sicurezza nazionale con le quasi giornaliere manifestazioni dai metodi “fascisti rossi”. La loro e’ una ”ossessiva” volontà di demonizzare Berlusconi, nulla a che vedere con la “politica” e la “democrazia”. Ma gli italiani non sono degli “stupidi” e prendono le distanze da questi predicatori d’odio. Chi semina vento raccoglierà tempesta. Alla riunione dei “fascisti rossi” riunitasi a Palasharp di Milano alcuni giorni fa’, indetta per “cacciare” Berlusconi, c’erano Roberto Saviano, Umberto Eco, Andrea Camilleri, Oscar Luigi Scalfaro, Gad Lerner, Michele Santoro, Marco Travaglio e molti altri “sinistri”. La loro “intolleranza” alla democrazia e’ tale e quale a quella degli “squadristi” fascisti del ventennio. Dal palco tutti, incluso quel povero ragazzino “plagiato” di 13 anni, hanno detto la stessa cosa: “Bisogna cacciare Berlusconi e tutti i mali dell’Italia scompariranno”. Ma non dicono come: non ne hanno la minima pallida idea. Negli ultimi 17 anni hanno governato per circa 9 e che cosa hanno combinato? I “fascisti rossi” pensano sempre alla stessa maniera: il popolo e’ “idiota” e va preso per i ”fondelli”. La “Democrazia” (con la D maiuscola) ha regole semplici, chiare e precise. Un governo si deve dimettere se viene “sfiduciato” in Parlamento. Il governo Berlusconi ad ogni votazione “ottiene la fiducia”. Non si può “cacciare” un governo che ha il “consenso” del Parlamento con riunioni di “fascisti rossi”, con “pseudo” rivoluzioni “d’Egitto”, con “femministe” ipocrite e raccolte di firme. Maggioranza e governo le scelgono gli italiani con il “voto”. La differenza tra Berlusconi ed i “fascisti rossi” sta nel fatto che il primo si rimette al Parlamento e al voto popolare, i secondi si affidano ai “quaraquaqua’”, ai venditori di fumo, a “femministe” non credibili e a “gentaglia” violenta. Come possono sperare di andare a governare questa “marmaglia” di “guardoni” pervertiti sessualmente repressi e fanatici predicatori d’odio.
Venerdi 11 febbraio 2011
Le “cassandre” danno per finito il governo Berlusconi che ogni giorno si rafforza sempre di piu’ e continua la sua azione riformatrice. Una parte della magistratura “irresponsabile” ed “eversiva” e’ affaccendata a spargere fango sulla “vita privata” di Berlusconi e l’opposizione organizza riunioni di “insigni” politologi, intellettuali e opinionisti “mandanti” del “gruppuscolo” di esagitati ragazzotti che hanno giocato alla “rivoluzione d’Egitto” di fronte alla casa del Premier. Eppure Berlusconi non ha abolito nessun diritto dei cittadini ne’ si e’ appropriato di denaro pubblico. Siamo alla pura follia! L’altro “mandante” e’ Di Pietro che ha incitato alla presa della “Bastiglia”. Secondo lui: “La maggioranza politica non esiste più, Berlusconi se ne faccia una ragione e si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia”. Di Pietro dimentica che la settimana scorsa il governo, per l’ottava volta in circa due mesi, ha avuto alla Camera un altro voto positivo, 315 contro 289, negando l’autorizzazione alle perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi. Nel dibattito parlamentare che ne e’ scaturito, gli interventi sono stati pieni d’odio contro Berlusconi in special modo quelli di Di Pietro e Franceshini. Apparivano degli “ossessi” scatenati. Continuano a dire la solita menzogna: che Berlusconi non vuole presentarsi davanti al tribunale per difendersi. Il Premier ha sempre dichiarato pubblicamente che si presenterà davanti ai giudici, ma ai giudici che la legge prevede per il suo caso, ossia il Tribunale dei Ministri che non e’ composto di ministri, ma di magistrati estratti a sorte e facenti parte dello stesso Tribunale di Milano. Ma a loro questo poco importa e continuano a spargere “fango” che, alla fine, li sommergerà e farà guadagnare ancora piu’ voti a Berlusconi. Le “sommosse”, anche quella che ci sarà domenica 13 febbraio delle “femministe” (nel ’68 erano per il sesso libero e urlavano “l’utero e’ mio e lo gestisco io”, ora fanno le bigotte), sono incoraggiate dall’opposizione cosi’ sfacciatamente che viene da domandarci se questi “politicanti” non hanno le mani tremanti quando ogni mese “sgraffignano” il lauto stipendio mentre fanno di tutto per “danneggiare” l’Italia. L’opposizione difende “ottusamente” la magistratura quando e’ evidente che esiste un folle progetto, di una minoranza di magistrati, che vogliono “eliminare” Berlusconi. E’ emblematico quello che e’ capitato alla giornalista de “Il Giornale” Anna Maria Greco. Aveva rievocato un fatto “boccaccesco” accaduto circa 30 anni fa’ la cui protagonista fu la magistrata Ilda Boccassini. Per avere riportato quell’episodio, la Procura di Roma ha mandato poliziotti a perquisire la casa privata della giornalista, obbligandola a denudarsi, e la redazione romana de “Il Giornale”. La Greco non avrebbe dovuto ricordare che nel 1979, nel periodo piu’ sanguinoso dell’offensiva delle “brigate rosse”, mentre a Milano il giudice Alessandrini veniva ucciso dai terroristi, la sostituta Ilda Boccassini intratteneva “rapporti amorosi” nelle aule di tribunale con un giornalista di “Lotta Continua”, l’organizzazione extraparlamentare capeggiata da Adriano Sofri, il “mandante” dell'omicidio del commissario Calabresi. La Boccassini venne sottoposta a procedimento disciplinare per “una condotta tale da renderla immeritevole della considerazione di cui il magistrato deve godere, così pure compromettendo il prestigio dell’ordine giudiziario”. Per difendersi dall’accusa di fronte al Csm (Consiglio superiore della magistratura), la Boccassini definì il provvedimento del Csm “Un’inammissibile interferenza. Sono questioni che attengono esclusivamente alla sfera della mia vita privata, coperta, come tale, da un diritto di assoluta riservatezza”. Ad aprile ’83 la sezione disciplinare del Csm la “assolse”. La Boccassini, dichiaratamente di sinistra, come può essere considerata giudice imparziale? Sono convinto che Berlusconi dovrebbe avere piu’ pudore nel condurre la sua vita privata ma, alla fine, sono fatti suoi “privati”. Se Ilda Boccassini fu “assolta” dal Csm perche’ la “vita privata” deve essere “coperta da un diritto di assoluta riservatezza”, perche’ allora questo diritto non deve essere riconosciuto anche a Berlusconi? Voglio pero’ essere molto franco con Silvio che per sostenerlo dall’11 febbraio 1994 ho avuto guai a non finire. Ho 72 anni godo di ottima salute ed il mio fisico e’ integro. Alla nostra età veniamo piu’ apprezzati se ci comportiamo da nonni affettuosi e premurosi e non facendo i “Casanova” che, a quanto pare, sta procurando a lui e all’Italia serissime “grane”. Ogni cosa a suo tempo. Ma siamo sinceri. Se la vita sessuale di tutti venisse indagata, che cosa accadrebbe? Chi potrebbe scagliare la prima pietra? Ecco perché tutto quello che accade nelle quattro mura domestiche “deve” restare “rigorosamente” riservato. Non e’ stato poi Berlusconi a mettere in piazza la sua vita priva, ma gliela hanno “rubata”. Ora in molti ci “sguazzano” anche per arricchirsi finanziariamente (vedi Santoro, Travaglio, La Repubblica ma non solo). Dovrebbero vergognarsi. Esaminiamo il caso Ruby. Nonostante che la ragazza afferma di non aver fatto sesso con il premier, si continua ad accusare Berlusconi di averlo fatto anche se non c’e uno “straccio di prova” ma i magistrati sostengono di averle. La “prova regina” gliela starebbe per fornire la “camorra” napoletana che “millanta” di avere foto del Premier nudo, ma sono solo “fotomontaggi”. Guardiamo il caso da un’altra visuale. Ammesso e non concesso che Berlusconi abbia fatto sesso con Ruby, una ragazza che dimostra piu’ anni di quanti ne ha. infatti lei stessa si spacciava per una ventiquattrenne, se “la legge e’ uguale per tutti”, perché non sono stati indagati tutti coloro che hanno impiegato Ruby nelle discoteche, quando ancora era minorenne e, magari, ci hanno pure fatto sesso? Se i magistrati non li indagano “spighino” perché si accaniscono soltanto contro Berlusconi. “La legge e’ o non e’ uguale per tutti”? La verità e’ che soltanto ai “guardoni” sessualmente repressi e “pervertiti” interessa sapere se Berlusconi, alle feste ad Arcore, fosse contornato da giovani donne discinte e danzanti. Potrebbe essere “sconveniente”, ma non e’ “reato”. Riguarda “esclusivamente” la sua vita “privata” e dentro casa sua. Non c’e’ nulla di “politicamente scorretto”. Mai che in pubblico Berlusconi abbia dato scandalo e mai che abbia commesso reati politici. Un uomo pubblico deve essere giudicato per quanto fa o cerca di fare per il benessere del suo Paese. Cosa dire allora del “fascista rosso” Fini indagato per “truffa aggravata” per avere “svenduto” una casa non sua ma di An, per favorire il cognato come ormai e’ stato definitivamente accertato? Eppure la magistrata “sembra” che abbia intenzione di “archiviare” il caso Montecarlo, ma vuole “condannare” il comportamento “privato” di Berlusconi. Chi e’ ancora convinto che “la legge e’ uguale per tutti”? All’attacco “forsennato” della magistratura politicizzata si accoda la “sgangherata” opposizione attentando alla sicurezza nazionale con le quasi giornaliere manifestazioni dai metodi “fascisti rossi”. La loro e’ una ”ossessiva” volontà di demonizzare Berlusconi, nulla a che vedere con la “politica” e la “democrazia”. Ma gli italiani non sono degli “stupidi” e prendono le distanze da questi predicatori d’odio. Chi semina vento raccoglierà tempesta. Alla riunione dei “fascisti rossi” riunitasi a Palasharp di Milano alcuni giorni fa’, indetta per “cacciare” Berlusconi, c’erano Roberto Saviano, Umberto Eco, Andrea Camilleri, Oscar Luigi Scalfaro, Gad Lerner, Michele Santoro, Marco Travaglio e molti altri “sinistri”. La loro “intolleranza” alla democrazia e’ tale e quale a quella degli “squadristi” fascisti del ventennio. Dal palco tutti, incluso quel povero ragazzino “plagiato” di 13 anni, hanno detto la stessa cosa: “Bisogna cacciare Berlusconi e tutti i mali dell’Italia scompariranno”. Ma non dicono come: non ne hanno la minima pallida idea. Negli ultimi 17 anni hanno governato per circa 9 e che cosa hanno combinato? I “fascisti rossi” pensano sempre alla stessa maniera: il popolo e’ “idiota” e va preso per i ”fondelli”. La “Democrazia” (con la D maiuscola) ha regole semplici, chiare e precise. Un governo si deve dimettere se viene “sfiduciato” in Parlamento. Il governo Berlusconi ad ogni votazione “ottiene la fiducia”. Non si può “cacciare” un governo che ha il “consenso” del Parlamento con riunioni di “fascisti rossi”, con “pseudo” rivoluzioni “d’Egitto”, con “femministe” ipocrite e raccolte di firme. Maggioranza e governo le scelgono gli italiani con il “voto”. La differenza tra Berlusconi ed i “fascisti rossi” sta nel fatto che il primo si rimette al Parlamento e al voto popolare, i secondi si affidano ai “quaraquaqua’”, ai venditori di fumo, a “femministe” non credibili e a “gentaglia” violenta. Come possono sperare di andare a governare questa “marmaglia” di “guardoni” pervertiti sessualmente repressi e fanatici predicatori d’odio.
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