giovedì 24 marzo 2011

L'Italia sara' unita quando la sinistra non sara' piu' ipocrita, fanatica, invidiosa e non odiera' piu' gli avversari politici.


Il Globo & La FiammaAustralia

25 marzo 2011

Il 150esimo e’ stato festeggiato con entusiasmo da tutte le parti politiche. E’ stata una grande soddisfazione vedere tutti, anche esponenti della sinistra, parlare di “Patria” e sventolare il “Tricolore” che per anni avevano “boicottato”. Non c’e’ che da rallegrarsi se i “figlioli prodighi” siano ritornati a casa. Ma “il lupo perde il pelo e non il vizio” ed ha iniziato ad occuparla tutta e cercherà di “buttare” fuori chi sempre vi ha abitato. Erano i figli che hanno sempre parlato di “Patria” e sventolato il “Tricolore” ed erano derisi ed “insultati” da quelli che parlavano solo e sempre di “resistenza” e di “antifascismo”, ma mai di “Patria”. I “figlioli prodighi” non sventolavano le bandiere “Tricolori” simbolo dell’Italia, ma quelle “rosse” con falce e martello. Non cantavano “Il Canto degli Italiani” di Goffredo Mameli, inno nazionale italiano, ma “Bella ciao”. Non si può essere “patrioti” per “convenienza” continuando a mantenere le idee di sempre: e’ “ipocrisia”. Nonostante l’invito del Presidente della Repubblica, di dimostrare “Unità”, almeno nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia, non sarà sfuggito a nessuno le contestazioni al Ministro della Difesa La Russa, al Sindaco di Roma Alemanno, al Governatore del Piemonte Cota e al Primo Ministro Berlusconi al Gianicolo: tutti “colpevoli” di non essere di “sinistra”. E le contestazioni sono continuate nei giorni successivi. Fischi a Milano per gli esponenti della Lega e per la Moratti. Di nuovo contestazione a Berlusconi, con attacco alla polizia, a Torino dei soliti “trecento” che lo seguono in tutta Italia per organizzare “gazzarre” che vengono riprese da giornali e televisione per far credere (anche in tutto il mondo) che ormai “tutta” l’Italia non lo “sopporta” piu’. Gli “squadristi” di sinistra sono squallide persone. Invece di continuare a creare “disunione” dovrebbero spendere le loro energie per aiutare chi soffre, negli ospedali, nelle case di riposo degli anziani (che muoiono senza il conforto di un sorriso), nelle mense dei poveri e degli immigrati. No, loro preferiscono impegnarsi nella“strategia della tensione” come negli anni bui del terrorismo. Forse stanno cercando di eccitare la mente di qualche altro squilibrato? Come quel Massimo Tartaglia che, il 13 dicembre 2009, scagliò in faccia a Berlusconi una riproduzione del Duomo di Milano del peso di circa mezzo chilo che, se l’avesse colpito all’occhio, l’avrebbe potuto uccidere? Il 17 marzo sarebbe dovuto essere un giorno dell’ Unità e di gioia di tutti gli italiani di qualunque fede politica, ma “gruppuscoli” di fanatici esaltati hanno “rovinato” la festa “umiliando” milioni d’italiani in Italia ed nel mondo. La ragione? L’odio, l’invidia, il fanatismo e tanta ipocrisia che “nutre” la sinistra che giudica “nemici” da distruggere (anche fisicamente) i loro avversari politici. Primo Levi diceva che: “La ragione deve controllare l’odio”. Il pensiero di Martin Luther King era che: “Con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’odio e nient’altro”. Bertrand Russell sosteneva che:“L'invidia è una terribile fonte di infelicità per moltissima gente”. La definizione psicologica del fanatismo: “l’adesione incondizionata a un’idea, una fede, una teoria, una dottrina, che comporta l’intolleranza piu’ assoluta dell’opinione altrui”. L’ipocrisia e’: “simulazione, inganno: manifestare il contrario di quello che realmente si pensa”. Da anni nelle scuole si legge esclusivamente “La Repubblica”. La maggior parte degli insegnanti sono ex “sessantottini”. La Tv e la maggior parte dei media sono di sinistra. Tutti insieme usano il sistema sovietico/comunista d’indottrinare il popolo fin da bambini. Presentano una “falsa” storia d’Italia ed insegnano ad “odiare” l’avversario politico con il piu’ estremo “fanatismo”. Una cosa e’ certa: se il presente alle volte non e’ all’altezza del glorioso passato dell’Italia, bisogna pensare “tutti insieme” al suo futuro dimostrando vera “Unità”. La sinistra, invece, preferisce dividere perche’ malata “gravemente” di ipocrisia, fanatismo, odio e ed invidia che manifesta in tutte le occasioni. Nonostante quello che accade in Giappone, in Libia ed i festeggiamenti del centocinquantesimo dell’Unita’ d’Italia, i “soliti” giornali, La Repubblica, Il Fatto, L’Unita’ e molti “blog” cosiddetti “liberi”, giornalmente continuano a pubblicare la loro pagina di “sputtanamento” di Berlusconi e, di conseguenza, dell’Italia, raccontando “particolari” ed “aneddoti” insignificanti, ma utili per continuare ad alimentare “odio” nelle menti malate dei “fanatici”. E poi ci si lamenta se all’estero hanno “snobbato” la nostra importante celebrazione dell’Unita’ d’Italia quando, “concretamente”, e’ stato dimostrato che non siamo affatto “uniti”. Per fortuna la stragrande maggioranza degli italiani, compresi gli studenti, non sono di sinistra. E’ che la sinistra sa usare meglio le loro “masse” e certi strumenti di comunicazione. Manda in piazza a “contestare” gruppuscoli di “fanatici” e sembra che a contestare siano “tutti” i partecipanti alle manifestazioni. Ma anche la Lega ha voluto metterci del suo “boicottando” in parte i festeggiamenti dell’Unita’ d’Italia, e la sinistra non ha perso tempo per “denunciare” il loro scorretto comportamento. La sinistra si erge sempre a “giudice supremo” quando sino a ieri “ignorava” la “Bandiera” e il “Canto degli Italiani” e bollava da “fascista” chi sventolava il “Tricolore” e cantava l’inno nazionale. I sostenitori della sinistra agiscono a “comando” non avendo un pensiero individuale. Contrordine compagni! Ora si sbandiera il “Tricolore” e si canta l’inno nazionale. Per il momento, sino a nuovo ordine, riponete le bandiere rosse e sospendete di cantare “Bella ciao”. E per la guerra di Libia? Non piu’ cortei di “pacifisti”, degli “arcobaleno” e del “popolo viola” contro gli odiati USA bruciando la loro bandiera. Il capo dello Stato ha detto che e’ “giusto e buono intervenire” per “liberare” i libici e tutti coloro che “anelano” alla libertà. Giorgio Napolitano vuole forse rimediare ai suoi errori di gioventù quando (nel 1956, 31enne) approvò l’invasione sovietica dell’Ungheria per impedirgli di conquistare la libertà? Rifece lo stesso errore dodici anni dopo (1968) quando i carri armati sovietici soffocarono la “Primavera di Praga”. Il 16 gennaio 1969 lo studente Jan Palach si diede fuoco in Piazza Venceslao per protestare contro l’occupazione sovietica. Palach morì tre giorni dopo a causa delle gravi ustioni riportate. Ora, nel 2011, la sinistra italiana si e’ subito “schierata” per l’intervento in Libia e continua a farlo con i quasi giornalieri interventi di Napolitano. L’obbiettivo della sinistra resta quello di sempre: creare difficoltà al governo e approfittare, anche di questa occasione, per far “cadere” Berlusconi. Al diavolo, se per ottenere questo, si deve appoggiare la guerra in Libia e far morire sotto le bombe americane, francesi e inglesi migliaia di civili, l’importante e’ “cacciare” il “diavolo”. Purtroppo, per la sua collocazione geografica, l’Italia e’ stata “costretta” ad intervenire, ma Berlusconi ha detto chiaramente: “La posizione italiana è chiara: non saranno valicati i confini fissati dalle Nazioni Unite. Le nostre forze armate si limiteranno al pattugliamento della no fly zone, all’embargo e alla protezione dei civili”. Quindi “tassativamente” sono esclusi bombardamenti sulla Libia. Sapete qual’e’ la differenza tra la guerra in Iraq e quella di Libia? Non ha importanza se ci sia o no il mandato Onu: Saddam Hussein non era amico di Berlusconi, Gheddafi sì. I buoni rapporti del premier con il leader libico sono stati “sbeffeggiati” dalla sinistra. Il “baciamano” famoso e’ stato preso per un gesto di “sottomissione” dell’Italia alla Libia, mentre non si trattava altro che di un gesto “protocollare” in uso nei Paesi arabi. Ma ogni occasione e’ buona per gli antiberlusconiani. Una volta scoppiata la rivolta, la sinistra, soprattutto il Pd, ha capito che gli si stava presentando un’altra ottima opportunita’ per cancellare tutto quello che Berlusconi era riuscito a concludere di buono con Gheddafi. Chi se né “frega” dei contratti (di 30miliardi di euro) a favore di molte aziende italiane che avrebbero dato lavoro a tanti nostri connazionali. Di sicuro Berlusconi, come premier e come imprenditore, e’ stato “riluttante” ad intervenire pensando agli importanti trattati firmati con la Libia, al petrolio ed al gas che fornisce all’Italia. Cosi’ la sinistra, di solito schierata a favore del “pacifismo” e sempre contro i “guerrafondai” Usa, ha cominciato a criticare aspramente il governo per la sua “lentezza” nel decidere elogiando la Francia, l’Inghilterra e gli Usa come nazioni assai piu’ “sensibili” dell’Italia in soccorso del popolo libico. Una cosa e’ certa. Comunque finirà la vicenda in Libia, chiunque sarà il vincitore l’Italia subirà le conseguenze peggiori e la sinistra ne sarà “strafelice” per mettere in croce Berlusconi. Sino a quando negli “antiberlusconiani” albergherà l’ipocrisia, l’odio, l’invidia ed il fanatismo l’Italia non potrà mai essere unita.

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