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martedì 6 novembre 2012

Beppe Grillo "premier" e Tonino Di Pietro "Presidente delle Repubblica".


Proponendo Antonio Di Pietro come “Presidente della Repubblica” il “comico” Beppe Grillo ha fatto “sganasciare” dalle risate diventate “irrefrenabili” quando ha sottinteso che lui potrebbe essere “Primo ministro”. Ve l’immaginate a quanti punti salirebbe lo “spread” se questa malaugurata eventualità si concretizzasse? Piu’ nessuno comprerebbe i titoli di Stato italiani il che significherebbe la bancarotta definitiva per l’Italia che si ridurrebbe peggio della Grecia. Grillo ha elencato le qualità positive di Di Pietro che si riassumono in due: l’essere “onesto” e “antiberlusconiano”. La prima qualità e’ provata dal fatto che “e’ stato assolto dalle accuse”. Se le “assoluzioni” sono una dimostrazione di onestà, Berlusconi batte Di Pietro di gran lunga: infatti, a vario titolo, ne ha collezionate oltre trenta. Rimane l’antiberlusconismo, ma anche qui bisognerebbe dimostrare che Di Pietro e’ superiore agli altri. In questo campo i concorrenti sono “decine di milioni”. Sui giornali, nei blog, dovunque si possa far sentire la propria voce sono milioni quelli che non si sono privati di scrivere, di dire e di gridare “le cose peggiori che si possano immaginare”, su Berlusconi. Rimane l’azione politica. A sentire Grillo, Di Pietro e’ “l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei”. Forse Grillo vuole premiare Di Pietro per la “virulenza popolaresca” dei suoi attacchi, per la fantasia negli insulti e nelle accuse? Sarebbe un “autogol”. Ad ammettere che Di Pietro abbia questo poco invidiabile primato, siamo sicuri che queste “qualità” siano le migliori per ricoprire la carica di “Presidente della Repubblica” che richiede “decenza”, buon gusto, cultura, solennità e atteggiamento “super partes”? Insomma Grillo con la sua idea di Di Pietro al Quirinale ha fatto “scompisciare” dalle risate, ma l’ha fatta per un altro motivo. Si e’ lasciato andare a grandi elogi per Di Pietro per una “clamorosa” alleanza in vista delle elezioni politiche. E per questo era necessario proporre Di Pietro come Presidente della Repubblica? Ha commesso un errore “clamoroso”. Grillo ha fondato un movimento che, a sentir lui, non e’ guidato dall’alto, ma parte dal basso ed e’ dominato dai militanti. Insomma il suo movimento e’ l’applicazione della “democrazia diretta”. Ebbene, ha consultato la base, Grillo, prima di aprire a Di Pietro? E anche Di Pietro, che ha subito spalancato le braccia a Grillo, ha consultato almeno la dirigenza dell’Idv? Non si direbbe proprio. E, infatti, le reazioni delle loro “basi” sono state negative e molto “indignate”. La base del “movimento cinque stelle” si sta ribellando a Grillo. Per Di Pietro e’ arrivata la resa dei conti. L’Idv (Italia dei Valori) e’ considerato un partito morto dai suoi maggiori esponenti come il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il capo gruppo alla Camera Massimo Donadi che si e’ dimesso.

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