La storia ci
ha abituati a “falsi eroi”. Nella politica odierna italiana abbiamo un
esempio in Mario Monti che ha avuto l’insolita straordinaria e unica fortuna di
vedersi trasportare su un “tappeto volante” da un’anonima scrivania a
Palazzo Chigi. Ma dal momento in cui e’ caduto il suo governo ha dovuto volare
con le sue ali, e da quel momento Monti ha inanellato soltanto errori. Si e’
scoperto che non e’ adatto al ruolo di leader politico e, soprattutto, ha
ampiamente dimostrato di essere un governante “incompetente” e questo e’
stato “universalmente” assodato. Ma il primo errore di Monti e’ stato
quello di essersi presentato come uomo “pacifico ed equilibrato”, e
soprattutto come tecnico disinteressato, improvvisamente si e’ rivelato di
essere tutto l’opposto. Da qui a fine febbraio molti avranno dimenticato che
Monti e’ stato il “placido” e “lugubre” professore “super
partes”. Molti lo vedranno solo nella sua nuova veste, un politico con
grande “arroganza” che “disprezza” i suoi avversari gli stessi
che l’hanno sostenuto nei suoi 13 mesi di governo. Lo ricorderanno come socio
di Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini il peggio del peggio della politica.
Monti si e’ “montato” la testa e ha seriamente creduto di avere meritato
la poltrona di Primo Ministro “per diritto divino” e crede che debba rimanere
sua “per sempre”. Se Monti fosse ridicolizzato dalle urne nessuno
potrebbe negare che la cattiva figura se la sia cercata. Fra l’altro avrebbe
avuto l’ingenuità di credere a Casini. Uno che comunque, in caso di successo,
alla prima occasione “gli farebbe le scarpe”. La storia di Monti
somiglia a quella di “Cenerentola” che per l’intervento di una “fata”
(leggi Giorgio Napolitano), diventò da “sguattera” a “principessa”.
Monti, per la mancanza di senso del reale, da Primo Ministro a “insignificante”
senatore a vita “per grazia ricevuta”.
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