Negli ultimi
sette anni ci siamo spesso chiesti come passassero il tempo Nino Randazzo e
Marco Fedi che non abbiamo mai visto in mezzo alla comunità italiana. Per ben
due volte li abbiamo eletti al Parlamento avendo creduto alle loro “promesse”
che sono state come quelle dei“marinai”. All’approssimarsi delle lezioni
“eccoli” uscire, come nulla fosse accaduto, dalle loro “tane”
dorate, belli e sorridenti e, con “noncuranza”, ci “ragguagliano”
su quanto hanno fatto: cioè “nulla”. Tutto e’ OK per loro, non c’e’
nessun motivo per cui dobbiamo lagnarci. Randazzo fa sapere che, se avesse
voluto, sarebbe stato nuovamente candidato. Non glielo ha impedito la sua “vetusta”
età o gli immancabili acciacchi, ma perche’ da persona “generosa” ha
voluto farsi da parte per favorire il ricambio generazionale. Meriterebbe una “medaglia”
se fosse vero! Ma non l’ha racconta giusta. Invece Marco Fedi non si e’ “schiodato”
dalla poltrona per opportunamente far candidare Concetta Perna persona molto
piu’ di lui qualificata. Siamo rimasti poi “sconvolti” e “commossi”
nel sapere che Nino Randazzo ha lavorato “duramente” e con grande “sofferenza”.
Per onorare il Paese e per il gran senso del dovere innato in lui, si e’ “sacrificato”
viaggiando interrottamente, per lungo e in largo in tutto il mondo in ben 56
Paesi per svolgere un’importante mansione per conto dell’OSCE (Organizzazione
per la Sicurezza e Cooperazione in Europa). E se questo non bastasse ha dovuto
anche sottoporsi spesso ai duri viaggi tra l’Australia e l’Italia. Quando era
in Australia nessuno l’ha mai visto, dove era “rintanato”? Si godeva il “meritato”
riposo dopo le numerose faticose “gite” spesate di tutto? Dobbiamo
comprenderlo, impegnato com’era sino allo spasimo per il bene “vitale di
tutto il mondo”, come poteva trovare il tempo per mantenere le promesse che
ci aveva fatto per “carpire” il voto a noi poveri “babbei”?
Finalmente non l’avremo piu’ tra i piedi. E’ un bene per noi, ma c’e’ un
problema “serio”: senza di lui il “mondo intero” corre seri
pericoli! Di Marco Fedi sappiamo qualche cosa di piu’ per essersi maggiormente
dedicato a “tempo pieno” ad organizzare “missioni” invitando a
parteciparvi anche colleghi politici “bipartisan” (tutti d’accordo
quando si tratta di divertirsi a spese del contribuente sia italiano o
australiano). Si e’ specializzato in visite alle “cantine”.
Probabilmente, fresco reduce di una di quelle missioni, ha dimostrato di avere la
mente “offuscata” e “confusamente” ricorda le cose.
Nell’intervista rilasciata a Rete Italia ha sostenuto che, gli anni passati in
Parlamento li ha trascorsi “parando molte offensive mirate a ridurre fondi
in vari settori e ridurre il numero dei consolati..”. Sentite quest’altra: “e
di aver aumentato le dotazioni per i Comites, i consolati italiani, per la
scuola e la cultura”. Come si può sparare balle cosi’ grosse? Chi crede
ancora che gli “asini volano”? Facendosi poi prendere dalla foga
aggiunge: “Inoltre e’ stata estesa la detrazione ICI sulla prima casa anche
agli italiani all’estero (ha dimenticato che ad abolire l’ICI nel 2008 fu
il governo Berlusconi). Quest’altra “balla” e’ talmente bella da essere
un capolavoro: “ha esteso la 14esima nella pensione”. Volete
sapere la vera storia? I moduli per richiedere la 14esima furono compilati con
informazioni non del tutto veritiere, per lo piu’ sono stati compilati dai
Patronati, quasi tutti di sinistra. Al successivo controllo dei redditi, l’INPS
ha accertato che nessuno dei pensionati in Australia avevano diritto alla
14esima, quindi, ha richiesto il “totale rimborso”. Fedi sa che la
sinistra con la 14esima ha “illuso” ed “ingannato” i pensionati
per “carpirne il loro voto”. Dulcis in fundo, con la sfrontatezza che lo
caratterizza, sicuro che tutti siano degli “idioti”, Fedi termina
dicendo che “ha fatto molte cose positive che non erano state previste per
gli italiani all’estero…”. Marco Fedi se disgraziatamente venisse ancora
eletto abbiamo il diritto di essere insigniti del titolo di onorati “fessi”.
I migliori a rappresentarci sono Sharon Nizza alla Camera ed Ivano Ercole al
Senato.
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