La legge elettorale attualmente in vigore in Italia è
chiamata “porcellum”, come la definì
il politologo Giovanni Sartori.
La legge Calderoli ha regolato le ultime due elezioni politiche (2006 e 2008) e
regolerà anche il voto del 24 e 25 febbraio nonostante i tentativi di
riforma. La legge prevede liste bloccate e premio di maggioranza.
E’ interamente proporzionale, con un premio di governabilità per la coalizione
vincente. Il premio garantisce un minimo di 340 seggi alla Camera ed è
calcolato su base nazionale, mentre al Senato è calcolato su base regionale: in
ogni regione (a eccezione del Molise e della circoscrizione Estero) la
coalizione o il partito più votato riceve il 55% dei seggi. “Non esistono preferenze”, i partiti al
momento di depositare i simboli elettorali, presentano la “graduatoria dei candidati”, che sono eletti “proporzionalmente ai voti ricevuti dalla lista di appartenenza”.
Ogni coalizione può nominare un “capo di
coalizione”, giacché la Costituzione stabilisce che è il Capo dello Stato a
nominare il presidente del Consiglio. La legge “porcellum” la volevano cancellare tutti, naturalmente è “rimasta immutata”. Perfino Bersani ha
voluto tenerla. Rimane tra le
promesse mai mantenute, al pari della Salerno-Reggio Calabria, della Riforma
della Giustizia, alla separazione delle carriere per i magistrati, al conflitto
d’interessi, insomma tra quelle riforme mancate dai governi che si sono succeduti
in questi ultimi diciannove anni governati per nove da Berlusconi e il resto
dalla sinistra e per ultimo anno da Monti.
E dire che i partiti la vollero per assicurare la governabilità, ma si è
verificato che mai l’Italia è stata così ingovernabile. Di fatto la legge è una
legge a sistema maggioritario di coalizione con un successivo riparto
proporzionale con liste bloccate. In pratica si vota la lista e con essa il
listino di candidati “preparato” dai
partiti “senza la possibilità di
esprimere la preferenza” come avveniva in passato. E già le preferenze!
Nella legge che prevede le “preferenze”
i candidati presenti in ciascuna lista, sono eletti quelli che hanno ottenuto
più voti di preferenza. Sull’opportunità di consentire il voto di preferenza vi
sono argomenti sia a favore sia contro. Da un lato esso permette all’elettore
un maggiore potere di scelta, permettendogli di scegliere non solo la lista, ma
anche le persone da eleggere all’interno della lista. Dall’altro lato, però,
alcuni temono che il “voto di preferenza”
possa alimentare la “corruzione” e il voto di scambio con metodi a cui alcuni candidati
potrebbero ricorrere per prevalere sugli altri. Oppure potrebbe prevalere nella
competizione politica chi ha un grosso budget da spendere per farsi pubblicità.
Un caso “significativo” è quello di
Franco Fiorito, detto “Batman”,
capogruppo e tesoriere del Pdl alla Regione Lazio che ora soggiorna nelle
patrie galere. Dobbiamo chiederci come un soggetto di questo genere abbia
potuto scalare le vette della politica. Fiorito, inizia la sua carriera
politica nel 2001 venendo eletto Sindaco di Agnagni. Prosegue la sua carriera
politica nel 2004 come consigliere della provincia di Frosinone con Alleanza Nazionale ma solo nel 2005 ottiene una “valanga” di “preferenze” per essere eletto come “consigliere regionale” della circoscrizione di Frosinone. Il 28
marzo 2010 ottiene la riconferma per lo stesso incarico, e in un secondo
momento diventa capogruppo, tesoriere, presidente in bilancio del Pdl al
consiglio regionale. Un “tipo” come
Fiorito ha potuto far carriera soltanto perché ha avuto a disposizione molti soldi
per finanziarsi le campagne elettorali. Questa è la prova provata che votando con
le “preferenze” non sempre si sceglie
la persona migliore, spesso prevale chi ha più soldi per farsi conoscere a
discapito di chi ha più “valore” e “meriti” ma pochi soldi. E’ questo proprio
quello che sta accadendo tra i candidati della campagna elettorale che si sta
svolgendo soprattutto in Australia, ma
anche in tutta la IV Circoscrizione estera per aggiudicarsi i due seggi,
un Senatore e un Deputato. E’ sotto gli occhi di tutti che soltanto alcuni
candidati si stanno mettendo in evidenza perché dispongono di molti soldi per
farsi una massiccia pubblicità sui giornali, la radio,via posta ordinari ed con
Internet, altri candidati sono del tutto “sconosciuti”.
Nel caso specifico, tra le due candidate del Pdl alla Camera, è evidente “l’enorme” gap di “competenza” e “merito”,
della capolista Sharon Nizza, che esiste con Teresa Todaro Restifa. D'altra
parte, il gap che quest’ultima ha nei confronti di Sharon Nizza è la sua considerevole
disponibilità finanziaria che gli permette una “massicciamente” pubblicità sui giornali, alla radio, via posta
ordinaria ecc. A chi risiede nella IV Circoscrizione, dove è collocata anche
l’Australia, l’unica cosa che interessa è di essere rappresentato in Parlamento
da persone che, prima di ogni altra cosa, ci facciano fare bella figura per la
loro “competenza” e “professionalità” qualità indispensabili
per cercare di risolvere i problemi delle collettività italiane residenti
all’estero. Dobbiamo quindi sceglierli in base alle “referenze”, nello stesso modo con cui si seleziona il personale da
assumere. Qui di seguito il CV di Teresa Todaro Restifa di anni sessantuno: “Sposata
con due figli, Simon e Isabella, entrambi sposati, sono nonna di tre magnifici maschietti. Sono emigrata in Australia
nel 1968 a causa del terremoto del Belice e faccio attività comunitaria da
1970. Attualmente sono membro del Com.It.Es NSW, Dante Alighieri Society,
S.Antonio Da Padova Assoc, (Nursing Home) sono stata Co-ordinatrice fino a sei
mesi fa, del co-Ordinamento delle Associazioni Sicliane del NSW (16
Associazioni) Presidente MCL Australia, Presidente Patronato SIAS Australia,
Membro del consiglio Ministeriale per gli Italiani del governo del NSW
,Delegata al consiglio di stato del partito Liberale del NSW, delegate al
consiglio di Stato del partito Liberale del NSW femminile”. E’ evidente che
la Restifa non ha nessuna prerogativa idonea per aspirare a un importante
incarico qual’e’ quello di rappresentarci al Parlamento italiano. Al contrario,
nel CV di Sharon Nizza (interamente pubblicato nel mio blog: www.itamondo.blogspot.com),
è possibile costatare che è una giovane donna di trent’anni molto preparata che
ha maturato molte formative esperienze tra cui quella di “Assistente parlamentare dall’ottobre
2006 sia a Gerusalemme che a Roma dell’On.
Fiamma Nirenstein, giornalista, corrispondente da Israele prima per “La
Stampa”, poi per “Il Giornale” e, dall’aprile 2008, eletta parlamentare per il
PDL, con l’incarico di vicepresidente della Commissione Esteri per tutta la
legislatura. Nel 2011 sono rientrata in Israele, dove ho seguito il lavoro
internazionale dell’On. Nirenstein”. Confrontando i due CV risulta evidente che Sharon Nizza ha tutte le prerogative
per ben rappresentarci e per essere un’ottima parlamentare, difetta soltanto di
una cosa: non ha denaro necessario per farsi conoscere dagli elettori. Non puo’
sostenere un’intensa campagna pubblicitaria come possono fare alcuni altri
candidati. Sarebbe una sconfitta morale per tutti noi se il “valore”
e il “merito” venissero “soffocati” dal denaro. Perché questo non
avvenga votate per Sharon Nizza.
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