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giovedì 5 marzo 2009

La fuga di Veltroni e lo "spettacolino" di Franceschini. Addio Partito Democratico!

Sydney, 27 febbraio 2009
A Carnevale ogni scherzo vale. Lo “scherzetto” di Veltroni e’ stato di scappare all’improvviso a gambe levate. Nessuno sa le motivazioni. Dario Franceschini ha “scherzato” entrando in scena cinematograficamente alla “Veltroni” con lo “spettacolino” del giuramento sulla Costituzione. Su quale testo a giurato? Su quello originale oppure su quello cambiato dalla sinistra con quattro voti di maggioranza compreso il suo? Per il Pd si tratta sempre e solo di un problema d’immagine e di tattiche. Infatti l’intenzione di Franceschini e’ di ricostituire l’armata Brancaleone con i partitini della sinistra radicale cacciati dal Parlamento dagli elettori. Soltanto il 45% (su tremila) dei delegati aventi diritto e’ intervenuto per nominare Franceschini ex Dc, ex Ppi ed ex Margherita, ora a capo anche degli ex Pci, Pds e Ds (sai come saranno felici!). Il nuovo segretario Pd ha già annunciato la sua squadra. Ha lasciato pero’ fuori i personaggi piu’ validi che li considera di “rottura” (di scatole?). Come Matteo Renzi (ex Margherita), giovane rampante (34 anni e tre figli) presidente della provincia di Firenze da cinque anni. Vincitore delle recenti primarie per la candidatura a sindaco del capoluogo toscano per il Pd, apparso due volte sulla copertina della rivista americana Time che lo considera l’Obama italiano. Renzi e’ stato molto esplicito: “Sabato è stata un'occasione persa. Non avrei votato Dario: se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il “vicedisastro” per gestire la transizione. In questi anni Franceschini è stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta Fase, l'associazione degli ex popolari: basta con questa storia degli ex. Sono pronto a collaborare con lui, ma è fondamentale che cambi praticamente tutto rispetto agli ultimi mesi”. Un altro e’ il Sindaco di Venezia, il filosofo Massimo Cacciari, per aver dichiarato: “Che Dio accolga coloro che vogliono perdere. La soluzione Franceschini e’ la peggiore. L'unica soluzione era il congresso. Ma così hanno deciso... pace all'anima loro. Certo che un partito chiamato a decidere tra Franceschini e Parisi il leader rasenta il ridicolo”. Veltroni, Franceschini, D’Alema, Rutelli, Fassino, Parisi, Bersani, Rosy Bindi ed altri sono i “simboli” di una classe dirigente incapace, inconcludente e, anche, pericolosa. Hanno grandi responsabilità verso il loro partito ma anche verso la democrazia italiana: per l’odio che hanno seminato avvelenando il clima politico accusando Berlusconi di ogni nefandezza. Non li hanno mai sfiorati, e questo e’ la prova della pochezza di questi personaggi, che Silvio Berlusconi continua a vincere perché e’ in sintonia con il Paese. Perché riesce ha comprende il “sentire comune” della gente. Perché e’ cento miglia avanti rispetto ad ogni altro politico: avversari e gli stessi alleati. Sa anticipare il futuro senza mai fughe azzardate avanti. Le dimissioni di Veltroni da segretario del Pd significano la fine dei postcomunisti. Il partito si dissolverà per la guerra di tutti contro tutti al suo interno: non vanno d’accordo in niente, e’ una ”anarchia politica”. Veltroni porta la responsabilità di questo. Se fosse rimasto con l’idea originale di far nascere un vero bipolarismo italiano, non avrebbe dovuto accettare Di Pietro nella sua alleanza politica. Il centrosinistra ed il centrodestra dovevano legittimarsi vicendevolmente per una via bipolare europea. Veltroni ha scelto la via dell'opposizione ideologica e dell’insulto, invece di quella ferma ma costruttiva. La cultura postcomunista e’ rimasta quella dei rivoluzionari capaci di alimentare una guerra civile nella politica italiana. Veltroni ha scelto la fuga, ha abbandonato il suo partito e i suoi elettori. Da direttore dell’Unità tentò di rilanciare il giornale con la vendita delle figurine Panini. Nel’89 ebbe la spudoratezza di dire che “non era mai stato comunista”. Fu vicepresidente del primo governo Prodi (1996-1998), quello dei sacrifici di “sinistra” per l’euro. Uscito di scena Prodi (ottobre 1998), D’Alema divenne primo ministro e lui andò a fare il segretario dei Ds. Dopo il fallimento di D’Alema, e mentre si avvicinavano le elezioni politiche del 2001, con la prevista vittoria di Berlusconi, il “valoroso condottiero”, ancora una volta, se la diede a gambe. Anziché affrontare l’avversario da segretario del principale partito del centrosinistra, cercò un posticino come sindaco di Roma. E qui si realizzò un altro scambio: questa volta con Rutelli a prendere le “bastonate” da Berlusconi durante l’elezioni politiche e lui al posto del “bamboccione” (così Prodi definì Rutelli) alla guida della capitale. Veltroni da sindaco di Roma divenne famoso più che altro per le notti bianche, le feste del cinema e le buche nelle strade lasciando un debito miliardario. La carriera di Sindaco s’interruppe con la chiamata (primavera 2007) del nascente Partito Democratico: la credibilità del centrosinistra stava andando a “rotoli” ed i principali azionisti (Ds e Margherita) avevano perciò deciso di cambiare nome alla ditta. Una bella fusione (il Partito Democratico) da consegnare ad un “nuovo e giovane” leader. Veltroni fu scelto proprio in virtù della sua “estraneità” al confuso programma di 281 pagine che aveva riportato Prodi al governo nel 2006. Il suo arrivo alla guida del Pd era dunque un segnale di rottura: il “nuovo” (fa ridere, ma e così) con il quale ci si preparava a “licenziare” il bofonchiante Prodi. La chiamata alla guida del Pd ebbe una preparazione mediatica straordinaria: non si eleggeva un “segretario", ma un “salvatore”. Ed il “messia” apparve il 14 ottobre 2007 con le “primarie farsa" (volutamente non c’erano veri competitori) indette per la sua “incoronazione”. Di lì a poco la situazione prese a precipitare, la maggioranza che sosteneva Prodi si incrinò sempre più fino al “patratac” del gennaio 2008. Nel frattempo si preparava un altro scambio. Rutelli voleva riprendersi la poltrona di Sindaco, che l’aveva già occupata per due mandati (1993 – 2001) ed era pronto a lasciare la vice presidenza del Consiglio dei ministri. Il resto è storia recentissima. La scelta di rompere con la sinistra radicale sfidando Berlusconi era una battaglia persa in partenza. L’illusione che il Pd fosse un partito “maggioritario”. La perdita del comune di Roma. L’incapacità di svolgere un minimo di opposizione. L’autobus “salva l’Italia” abbandonato in strada. Fallita la raccolta di cinque milioni di firme contro Berlusconi. Il “patetico” governo ombra (subito cancellato da Franceschini). La crisi di credibilità, per l’emersione della corruzione in molte amministrazioni di centrosinistra, ha portato alla perdita della presunta “supremazia morale”. Le sonanti sconfitte elettorali in Abruzzo ed in Sardegna. Nel bel mezzo, la folkloristica “scampagnata” romana di ottobre 2008 al Circo Massimo. E’ tutto da ridere. Una carriera del genere e’ più che sufficiente a diventare un “esempio”: di come non si deve dirigere un partito. Certo, sarebbe ingiusto addossare a Veltroni responsabilità che appartengono ad un’intera classe politica. Ma sarebbe altrettanto ingiusto non addebitare a Walter Veltroni la fine del Pd a cui il becchino Franceschini sta preparando il funerale.

Fine dell'esperimento: Walter, Non se po fa! I "ciarlatani" si affollano ai microfoni della radio e Tv.

Sydney, 20 febbraio 2009
La settimana scorsa concludevo il mio articolo scrivendo che: “D’Alema, Bersani, Parisi e molti altri del Pd hanno preso atto che l’operazione del Partito democratico è fallita, non ha unito la sinistra e non ha preso voti a destra ed e’ giunta l’ora di girare pagina ed hanno, di fatto, accantonato Veltroni, ma lui ancora non se ne e’ accorto”. Dopo la sonora sconfitta (l’ennesima) alle regionali della Sardegna, finalmente Walter se ne e’ accorto e ha dichiarato: “C’è chi dentro il partito rema contro e questi sono i risultati”. Non e’ corretto ed umano dileggiare l’avversario finito KO, ma e’ doverosa una ricostruzione dei pochi mesi di vita del Pd che, per il bene dell’Italia, deve continuare a vivere. Dopo le “primarie” farsa per scegliere il segretario (era stato tutto stabilito in anticipo), Veltroni, 16 mesi fa al Lingotto di Torino, si e’ presentato come l’uomo giovane e nuovo della politica italiana. Si e’ paragonato nientemeno ad Obama prendendo in uso il suo motto: “Yes, we can” che per una migliore comprensione e’ stato tradotto (in romanesco): “Se po’ fa’”. Francamente Walter, in quella occasione, riuscì ad accendere molte speranze in molti, anche non di sinistra. Persino Berlusconi apprezzò la svolta “veltroniana” e l’incontro’ molto volentieri. Il suo faccione da bravo “boy scout” era rassicurante. Subito dopo, accentuandosi con il passare dei mesi, e’ iniziata la stranissima metamorfosi contraddittoria di Veltroni, che l’ha portato alla disastrosa situazioni di oggi. Era partito con la “vocazione maggioritaria” del Pd, giurando che avrebbe corso da solo, poi si e’ alleato con Di Pietro che ha contribuito, e di molto, alla distruzione del Pd. E per cercare di vincere in Sardegna si e’ alleato anche con Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani ricostituendo, di fatto, la famosa armata “Brancaleone” che portò al disastro Prodi. Aveva detto che non avrebbe piu’ demonizzato l’avversario come era stata fatto sin dal ’94. Invece ha “assoldato” l’ultraconservatore e “antiberlusconianoOscar Luigi Scalfaro, oratore unico alla recente manifestazione di Roma (in una piazza non proprio piena), in difesa della Costituzione che Berlusconi starebbe per “stracciare” attentando alla libertà del Paese! Non e’ comprensibile come mai gli elettori del Pd hanno pagato un “obolo” (alle primarie) per eleggere un segretario che, in un’occasione così importante, manda avanti un personaggio molto discusso ed impopolare. Quando Scalfaro era Presidente della Repubblica, non ha voluto rendere conto dei cento milioni mensili dei quali aveva disponibilità. E’ rimasto ancora negli orecchi degli italiani il suo: “…non ci sto…”. Tutto questo e’ apparso ancora poco a Walter per mettere in “difficoltà” Berlusconi, e quindi ha appoggiato lo sciopero (fallito) della Cgil (ormai isolata dagli altri sindacati) che ha scelto la via dell’immobilismo e il conservatorismo sociale piu’ estremo e dannoso, per risolvere la crisi economica mondiale. La situazione interna al Pd e’ indecifrabile, tanto e’ confusa. Lo scontro “finale” fra le correnti si è fatto acceso ed estenuante. Pierluigi Bersani ha ufficializzato da tempo la propria candidatura alla segreteria del Pd. Massimo D’Alema sostiene che, solo grazie a Bersani, si potrà realizzare il riavvicinamento fra i militanti che si sono allontanati. Il partito temporaneamente sarà guidato da Franceschini. Aspetta e spera. Staremo a vedere. In attesa di conoscere la nuova evoluzione del Pd esaminiamo come viene gestita l’informazione attraverso i media. La televisione e la radio sono spesso invase dalle mezze figure “bipartisan” della politica. Passano ogni giorno, ad ogni ora, su la radio e sui teleschermi solo per apparire e “chiacchierare” di qualsiasi argomento. Fanno a gara per conquistarsi cinque, dieci secondi per proporre le loro “ricette” dai Radiogiornali e dai Telegiornali, pur di far vedere che ancora sono vivi. E’ questo uno dei motivi principali che alimenta l’antipolitica. Le persone non ne possono piu’ nell’ascoltare sempre gli stessi che dicono cose che non interessa nessuno. La colpa e’ dei media? In realtà la colpa non e’ dei mezzi d’informazione, piuttosto e’ la “smania” dei politici che si “accalcano” ai microfoni e alle telecamere per lanciare i loro messaggi, ma e’ solo per appagare la loro vanità. Le loro esibizioni spesso sono da “avanspettacolo” che fa storcere il naso al grande pubblico e lo allontana sempre piu’ dalla politica. Questi “parolai” spesso rappresentano più se stessi che una parte della popolazione che li ha “disgraziatamente” eletti. E’ sempre di più una fiera delle vanità. E’ un “circo equestre” composto da un ristretto numero di parlamentari che vengono “cortesemente” interrogati, si fa per dire, su ogni cosa, senza mai controbattere a fondo, senza mai cercare di “confutare” a fondo le loro dichiarazioni. I cittadini gradirebbero conoscere meglio la realtà che li circonda con veri approfondimenti ed inchieste sulla realtà della società. I media hanno il preciso dovere di essere piu’ vicini ed in sintonia con la gente. Ormai, gran parte della politica “politicante” si fa attraverso gli schermi TV e la radio, quando vengono sempre meno visti ed ascoltati. Anche i giornali su carta giornalmente perdono i loro lettori. E’ con Internet che oggi viaggiano le idee e questo Obama l’ha capito e ha applicato il metodo per far arrivare il suo messaggio nelle case di tutti. Molti movimenti della società civile, molte associazioni ed anche molte singole persone, assenti del tutto dalla TV dalla Radio e dai giornali, sono collegati nella rete Internet e diffondono i loro messaggi ed idee in contemporanea in tutto il mondo. E’ nato un nuovo modo “globale” ed “interattivo” di comunicare senza confini con un rapporto immediato. Non e’ importante essere dei personaggi noti o essere dei politici, l’importante e’ mettere in evidenza e parlare dei veri problemi dell’uomo della strada e proporre idee innovative. In fondo la stessa elezione di Obama negli USA si e’ basata sullo stesso principio: riconoscersi nelle idee nuove di uno “sconosciuto” piuttosto che in quelle vecchie del passato. Le persone hanno visto in Obama una persona “vera”, capace di portare cambiamenti perché conosce veramente i problemi dell’uomo della strada. Ma attenzione! Subito inizia l’azione di “delegittimazione” da persone che non riescono a vedere avanti, che sono attaccate alle logiche del passato: ogni persona nuova, ogni nuova idea e’ da combattere e da distruggere. Ricordate nel 1994 quando Berlusconi “scese in campo”? Prima di quella data era considerato un “genio”, una persona “eccezionale”, così lo definì lo stesso D’Alema. Poi sappiamo tutti come e’ andata e come sta continuando. Ma dopo quindici anni Berlusconi continua ad essere sempre piu’ apprezzato dalla maggioranza degli italiani. E’ stato demonizzato in tutti i modi ma diventa sempre piu’ credibile. Forse perché ha sempre affrontato concretamente i problemi?

lunedì 16 febbraio 2009

Il caso Eluana Englaro doveva essere una questione familiare. A specularci e' stato soltanto Veltroni.

Sydney, 13 febbraio 2009
Veltroni non e’ capace di scelte strategiche, sa solo chiacchierare a vanvera. Ora che Berlusconi non può essere piu’ attaccato giudizialmente perché coperto dal lodo Alfano, insieme a Di Pietro tentano di delegittimarlo accusandolo di essere un “dittatore” che mette in pericolo la democrazia in Italia. Veltroni ha perso il contatto con la realtà che lo circonda. "È veramente fantasioso e inaccettabile il veltroni-pensiero. Mai in questi mesi abbiamo ascoltato una proposta costruttiva ma solo insulti e illazioni. Veltroni vede complotti in ogni parola, in ogni pensiero ed in ogni azione del presidente Berlusconi, auspicando purghe di staliniana memoria. La verità è un’altra, la manifestazione promossa dal PD in difesa della Costituzione è solo la solita trovata propagandistica di Veltroni e di una sinistra priva di argomenti seri che deve fare i conti con le diverse anime, laiciste e radicali, che la compongono. In più gli attuali dirigenti del PD hanno un’istintiva e incontenibile propensione alla propaganda più rozza pur di non assumere mai la responsabilità di compiere scelte coraggiose". Questo ha dichiarato Enrico La Loggia, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera. Visto che Tonino Di Pietro gli sta portando via molti elettori, Veltroni sceglie lo stesso metodo dell’ex questurino e preferisce accusare Berlusconi che, secondo lui, vuole cambiare da solo la Costituzione, che nessuno mette in discussione, almeno nei suoi valori fondamentali. E poi, per cambiarla, occorre il voto dei tre quarti del Parlamento, non solo quello della maggioranza. Veltroni, per non prendere una posizione chiara sulla legge del testamento biologico, accusa Berlusconi di ogni nefandezza antidemocratica. Con tutto l’umano rispetto che si deve per il dolore di un padre, sembra pero’ che il padre di Eluana Englaro non abbia avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di decidere cosa fare della propria figlia. E’ vero che si tratta della scelta più difficile che esista, ma che doveva fare in accordo con la sua famiglia. Tutti noi italiani, i giudici, il parlamento, il governo, il presidente della Repubblica non c’entravamo nulla e dovevamo restarne fuori. No, non è stata la politica a entrare nella vicenda di Eluana che doveva restare assolutamente privata. E’ stato un padre che ha preteso con tutte le sue forze che fosse lo Stato a entrare nella sua vita ed a decidere di quella di sua figlia. Può la politica, lo Stato, un giudice decidere se far morire o no una ragazza? Qui non c’è destra o sinistra, cattolicesimo o ateismo, ma il problema di fondo e’: fino a dove lo Stato può arrivare a decidere sulla libertà dei cittadini? Se lo Stato fa una legge sul testamento biologico, sull’eutanasia, sull’accanimento terapeutico, siamo sicuri che non violi la libertà dei cittadini? Siamo davvero convinti che la Cassazione e i giudici milanesi su Eluana abbiano emesso una sentenza giusta e liberale? Lo Stato non può, attraverso il suo ordine giudiziario, decidere al posto di Eluana. I giudici, commettendo una grave violazione costituzionale, si sono arrogati di un potere che compete esclusivamente al Parlamento, alle istituzioni politiche dello Stato, le uniche che hanno il mandato popolare per legiferare. E poi perche degli estranei, giudici o parlamentari che siano, debbano prendere una decisione così tanto privata ed esclusivamente personale? Ogni caso e’ diverso, ogni malato e’ diverso, ogni famiglia ha una propria convinzione. Nessuna legge, nessuna sentenza potrà mai davvero dirci cosa e’ meglio fare e, in ogni caso, limiterebbe la nostra libertà. Un genitore potrà decidere che preferisce credere in un miracolo, che preferisce seguitare a curare quello che sembra un vegetale, piuttosto che perderlo per sempre. Un altro potrà decidere di non avere più speranza e decidere di porre fine a quella che ritiene un’agonia, sia per se che per la figlia malata. In tutti i casi bisogna avere il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie scelte libere e consapevoli. Il padre o la made, o le persone piu’ care possono decidere di far morire o di far vivere, ma la responsabilità e’ esclusivamente la loro. Pretendere che sia lo Stato con una legge o con una sentenza dei giudici a decidere al posto loro, significa solo rifiutare la propria responsabilità. L'opposizione, capitanata dal sempre piu’ traballante ed ormai “provvisorio” Veltroni “indignato” dagli “strappi” alla Costituzione attuati da Berlusconi, e’ pronto a scendere in piazza per la “deriva mussoliniana” del primo ministro. Mentre, sono molti nell’opposizione che si preparano a dare una mano al governo a votare la legge presentata dall’esecutivo. Sono i cattolici del Pd che hanno dichiarato che sono pronti “in coscienza” a votare, in pratica, il testo del decreto respinto da Giorgio Napolitano. Sono quasi tutti gli ex Ppi (Partito Popolare Italiano), buona parte dei “rutelliani” ed anche alcuni “veltroniani”. E comunque il Pd, nel suo insieme, e’ pronto ad approvare la legge: nessun ostruzionismo, nessuna battaglia in Parlamento. “Non faremo questo piacere a Berlusconi, e’ questo l'unica disciplina che ci daremo come gruppo al di là del giudizio di merito su questa legge”, è la sconcertante dichiarazione del presidente dei deputati del Pd, Antonello Soro. Una persona normale rimarrebbe del tutto confusa e si chiederebbe perché mai, allora, lo stesso Pd ha organizzato una manifestazione a Roma in difesa della Costituzione? Che strappo c'è mai stato, visto che la legge verrà votata in Parlamento con i loro voti e, addirittura, con la loro esplicita approvazione? La manifestazione, ancora una volta, e’ servita a tentare di coprire la grande confusione che regna nel Pd che e’ sempre piu’ lacerato nel suo interno. Buona parte dei laici e post-comunisti del Pd sono contrarissimi alla legge, e il suo elettorato e’ confuso e diviso come dimostrano le piazze che si sono riempite spontaneamente nei giorni passati sul caso Englaro. Qualcosa il principale partito di opposizione deve pur dirlo, ma siccome non può dire nulla nel merito, perché non ha una linea unitaria sulla questione del testamento biologico, Veltroni ha deciso di buttarla sul “pericolo” che la Costituzione venga “strappata” da Berlusconi. D’Alema, Bersani, Parisi e molti altri del Pd hanno preso atto che l’operazione del Partito democratico è fallita, non ha unito la sinistra e non ha preso voti a destra ed e’ giunta l’ora di girare pagina ed hanno, di fatto, accantonato Veltroni, ma lui ancora non se ne e’ accorto.

venerdì 13 febbraio 2009

Alla larga dai "politicanti" italiani se vogliamo fare i nostri interessi.


Noi italiani nel mondo,
se vogliamo fare i nostri interessi,
dobbiamo stare alla larga dalla politica e dai politici italiani.


La stragrande maggioranza dei “politicanti bipartisan” sono identici a Speedy Gonzales (alias Marco Zacchera) e alla Caterpillar (alias Barbara Contini). Personaggi insulsi e patetici che pensano esclusivamente ai loro interessi e se ne fregano di quelli degli italiani nel mondo.
Purtroppo esista ancora, tra gli italiani nel mondo, molti personaggi di scarsissimo valore personale e morale senza alcuna dignità. Credono di sentirsi importanti vantando la conoscenza di qualche "parlamentare" italiano. Pensano di ottenere da loro qualche favore o, semplicemente, farsi nominare "cavaliere", "commendatore", o avere la “stella al merito ”. Di che cosa? Con questo loro atteggiamento da “lecchini” discreditano tutti noi italiani nel mondo e sono i peggiori miserabili della specie umana.

Nel suo sito internet Marco Zacchera ci fa sapere che:
Ho viaggiato per ora in 132 paesi del mondo e per me una svolta della vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l'umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti per quello che abbiamo. Per dare una risposta ho fondato i VERBANIA CENTER che operano per dare una mano in molti paesi, dal Kenya al Mozambico, al Sud America.Dal Darfur all'Afghanistan, dal Burundi a Timor Est ho visto anche i drammi di tante guerre dimenticate, così come la realtà di tantissimi italiani all'estero che meriterebbero più attenzione e rispetto.
Non mi piace che mi chiamino "onorevole" e non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio. Qualcuno dice che sono un deputato anomalo...non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta e vorrei essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo ed una società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
A pag. 171 del suo libro “Staffette” (leggetelo, vi diventerà chiaro cosa significa “predicare bene e razzolare male”) Marco Zacchera e’ orgoglioso del suo il nomignolo di “Speedy Gonzales” ma, come anche lui stesso afferma, e’ piu’ un “Peter Pan”: l’eterno schiocco bambino. E’ impegnato intensamente a “coltivare” il suo hobby preferito: quello di girare il mondo esclusivamente per migliorare il record del numero dei Paesi visitati (erano 133 quando il 4 gennaio 2007 venne in Australia) per vincere la gara ingaggiata con l'altro suo collega “fannullone” che milita nel Pd. Tiene a precisare che viaggia a sue spese. Ma chi gli passa l’immeritato e sproporzionato stipendio che incassa mensilmente? La media degli operai non lo incassa neppure in un anno.

E’ risaputo che oltre il 70% dei parlamentari sono inutili.

Speriamo che Brunetta prenda a calci nel culo anche questi imbecilli idioti scansa fatiche e goderecci. La stragrande maggioranza dei parlamentari “BIPARTISAN” sono permanentemente in VACANZA: con lo stipendio che percepiscono se la godono un mondo. Poi vengono a raccontarci che “lavorano” per noi!!!

Il governo Berlusconi ha una grande maggioranza alla Camera. Ma in alcuni casi e’ riuscito ad andare sotto, una volta di 3 voti. Speedy Gonzales ha ammesso di essere stato uno dei tre assenti. Ma non era andato a zonzo per Roma come gli altri, vista la bella giornata. No, non era neppure andato a mangiare il gelato al bar vicino al Parlamento, dove lo fanno “speciale”, lui era all’Ambasciata Israeliana!!! A che fare?
Questi vacanzieri PERMANENTI, quando sono assenti, si organizzano per non perdere la non disprezzabile diaria di 206,58 euro. Tra “colleghi” ci si aiuta! Quando qualcuno e’ assente, chi si e’ “sacrificato” a rimanere in Parlamento, vota anche per lui. Questi “votatori” per interposta persona sono i famosi "pianisti". Questo e’ stato uno dei principali motivi per cui Franca RameSCHIFATA” ha dato le dimissioni da Senatrice: non voleva piu’ essere una collega dei “TRUFFATORI”.

La Ministra Mara Carfagna, in un’intervista rilasciata al Il Giornale (il 28 gennaio 2008 a pag. 9), ha definito Barbara Contini una “Caterpillar”. Questa “giovane” ragazzotta, arrogante, irascibile, bisbetica e incompetente, con la mentalità da vecchia bacucca della prima Repubblica, dove e’ andata ha combinato soltanto disastri, vedi nel Darfur dove si e’ “baruffata” con tutti (visitate www.itablogs4darfur.blogspot.com). Il suo ultimo obbiettivo era quello di "acchiappare" (nel senso di metterci sopra le sue possenti chiappe) la poltrona da senatrici e poi…… chi se ne frega: ormai si sarebbe sistemata per tutta la vita. Ora si limita a sciocchi ed inutili sporadici "comunicati" stampa ed a viaggi di piacere (anche lei) intorno al mondo.

Quando Caterpillar giunse in Australia, per “SOSTENERE” i suoi “pupilli” candidati (mi vien da ridere!), ha millantato di essere una emigrante come noi. Che faccia!!! Siccome gli sembrava di aver detto troppo poco, a chi l’ha intervistata, ha fatto intendere che Berlusconi le avrebbe assegnato un ruolo importantissimo e strategico per risolvere l’emergenza “monnezza” a Napoli. E qualcuno ci ha creduto! Per “strafare” aggiunse che, se Casagrande fosse stato eletto “senatore” insieme (a lei “senatrice”), avrebbero “costruito” gli inceneritori per Napoli e per tutta la Campania. Roba da matti! Da MEGALOMANI! Ha preso per i fondelli chi l’ha ascoltata.
Berlusconi sta ancora ridendo!!!
Andate poi a riascoltare i suoi “eloquenti” discorsi e quelli dei suoi “candidati” durante la campagna elettorale. Roba da mettersi le mani nei capelli. Barzellette, per giunta raccontate malissimo da commedianti di terzo ordine.

Speedy Gonzales e Caterpillar, piu’ che responsabili della campagna elettorale all’estero del centrodestra, sono stati degli “IRRESPONSABILI”. Una figuraccia dietro l’altra ed il risultato finale in tutto il mondo e’ stato molto deludente, ma loro hanno “esultato” per la grande vittoria!! Piu’ sciocchi ed idioti di così?

Per candidare i loro “amici” hanno buttato fuori 3 dei 4 parlamentari in carica: Romagnoli, Ferrigno e Rebuzzi che avevano lavorato abbastanza bene nella legislatura precedente ed avevano acquisito una buona esperienza, che sarebbe stata molto utile se riconfermati. L’unico “miracolosamente” salvatosi dal massacro e’ stato Picchi.

I due “IRRESPONSABILI” hanno cacciato tutti per far posto a dei veri e propri “GENI” politici. Un certo Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, ora agli arresti domiciliari per avere dichiarato il “FALSO”, salvato dalla galera dalla “CASTA” dei parlamentari. Un altro genio e’ un certo Juan Esteban Caselli, che ha ottenuto 48.128 preferenze.

Chiocchietti, responsabile del Pd all’estero ha chiesto alla Caterpillar:
di spiegarci che ci faceva il 26 marzo 2008 insieme ad Aldo Micicchè a Caracas, come riportato da diversi giornali, e soprattutto come mai i voti alla destra sono in ogni ripartizione elettorale estera gli stessi di due anni fa mentre in Sud America, improvvisamente, sono diventati il doppio, passando da 50 a 100.000".
(aise) 17/04/2008

Sulla vicenda Juan Esteban Caselli, qui sotto un articolo del Corriere della Sera:

Il voto 2008. il caso (17 aprile 2008 pagina 13)
Cotroneo Rocco

Pallaro resta fuori «Schede compilate dalla stessa mano»
Roma, inchiesta sul voto in Sudamerica. Escluso a sorpresa l' uomo che contava su 50 mila consensi: qualcuno ha raccattato migliaia di buste e le ha votate. Il nome «nuovo». Il «senador» superato dal pdl Caselli, vicino alle dittature militari argentine e al Vaticano BUENOS AIRES - Da ago della bilancia al Senato - due anni fa - a oggetto di sospetti, denunce e strani travasi in queste ore. Come allora, attenzione puntata sul Sudamerica, dove il voto degli italiani all' estero ha sempre un significato speciale. Le proteste di alcuni rappresentanti di lista, durante lo spoglio, hanno spinto la Procura di Roma ad aprire un' inchiesta. Troppe schede compilate con la stessa calligrafia (all' estero si potevano indicare le preferenze) e sospetti sui voti arrivati da Argentina e Venezuela. Quanto l' episodio sia collegato all' altra inchiesta, aperta dalla procura di Reggio Calabria in seguito ad intercettazioni, resta da vedere. La vicenda coinvolge Marcello dell' Utri, che ieri ha presentato una querela contro ignoti per la fuga di notizie. In ogni caso la geografia politica del continente è uscita rivoluzionata dal voto. L' Argentina elegge quattro dei cinque parlamentari del Sudamerica, tre sono nuovi e due confermati. La sorpresa è l' esclusione di Luigi Pallaro, senatore indipendente di Buenos Aires, l' uomo che aveva 50.000 voti personali. Ed è lui a parlare di episodi oscuri. «Già nella notte di lunedì venni informato per telefono dell' esistenza di un migliaio di schede, tutte con la stessa calligrafia e il nome di Caselli», racconta Pallaro. Non si dà pace, il Senador. Non capisce come la sua lista «Associazioni» possa in due anni essere finita dal primo al quarto posto in Argentina. «L' aumento dell' affluenza è sospetto: qualcuno ha raccattato migliaia di buste non ricevute e consegnate e le ha votate - denuncia -. Sono andato bene ovunque tranne che nel mio Paese e in Venezuela: molto ma molto strano. Mi supera un personaggio che non ha niente a che vedere con la nostra comunità, conosciuto in Argentina per ben altri motivi». Pallaro parla di Juan Esteban Caselli, nuovo senatore del Pdl. Una volta appresa la sua candidatura, battezzata da Berlusconi in persona, la stampa argentina si è ricordata di un personaggio del quale anni addietro si era occupata parecchio. Il nome di Caselli appare in varie inchieste e libri denuncia. Prima collaboratore delle giunte militari, poi del governo Menem, è chiamato «il Vescovo» per gli stretti legami con il Vaticano, dove è stato per tre anni ambasciatore del governo argentino. Il coordinamento del Pd per gli italiani nel mondo, qualche settimana fa, lo aveva denunciato come «protagonista di una impressionante carriera finanziaria, fino a condizionare la politica del governo argentino». Il principale accusatore di Caselli fu il ministro dell' Economia Domingo Cavallo. Disse che l' italo-argentino era coinvolto nelle accuse di traffico di armi (che portarono in galera a certo punto lo stesso Menem) e nella protezione ai colpevoli di un attentato antiebraico che uccise 80 persone a Buenos Aires nel 1994. Alla Stampa, un mese fa, Caselli ha smentito tutto e annunciato querele. In un italiano assai approssimativo. Ieri gli uomini del Pd per l' estero hanno definito «strano» il raddoppio secco dei voti per il Pdl in Sudamerica. In Venezuela, per esempio, la percentuale ha toccato al Senato il 72 per cento, nonostante l' assenza di candidati locali con chance di vittoria nella circoscrizione. 5 i parlamentari eletti in Sudamerica (4 in Argentina)

I “due” “IRRESPONSABILI” hanno appoggiato anche la candidatura (in Europa) di un certo Aldo Di Biagio, permanentementeresidente” a Roma, dove ha sempre svolto attività di dirigente del patronato ENAS/UGL. Qui di seguito uno stralcio di un articolo riportato nel giornale “La Voce del Pololo” di Fiume:

La Voce del Popolo di Fiume: ROMA – "Entro il 10 aprile noi italiani residenti in Europa saremo chiamati a rieleggere i nostri rappresentanti al Parlamento italiano. Un’occasione di grande responsabilità per la nostra Comunità, le cui scelte contribuiranno in maniera determinante a dare un nuovo volto al nostro Paese". Inizia così la lettera che Aldo Di Biagio, candidato alla Camera nella lista del Popolo della Libertà nella ripartizione Europa (con residenza evidenziata a Fiume - Croazia) ha scritto ai connazionali residenti all'estero.

Di Biagio, vicinissimo a Tremaglia, conosceva benissimo la legge 459/2001 ed ha agito con piu’ furbizia dell’Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo finito in galera.
.
Tutti i grandi “amori” finiscono. E così tra la Caterpillar e Speedy Gonzales, sono incominciate le “baruffe” e le furiose liti ed ora si guardano in cagnesco. Il motivo della “dissoluzione” del loro grande amore sono state le nomine dei “responsabili” del Pdl nei diversi Paesi esteri. E’ stato divertente vederli litigare come bambini scemi a chi le faceva per primo. Gareggiavano per favorire i loro personali “pupilli” per sottrarsi “POTERE” l’uno a l’altro. Cosi’ la Caterpillar si e' INCAZZATA di brutto e ha intimato al poveraccio Speedy Gonzales di smetterla. Soltanto lei aveva il DIRITTO e il POTERE di nomina, SOLTANTO lei era stata INCARICATA direttamente da Berlusconi. Hai capito Speedy Gonzales? Quindi zitto e a cuccia!!

Tra una litigata ed un altra, nessuno dei due si sono sbilanciati a nominare il "responsabile" del Pdl in Australia. Oggettivamente la scelta e’ molto difficile per la grande disponibilità di "personalità": una piu’ “prestigiosa” dell’altra!!! Non e' facile scegliere tra "un fasullo" ingegnere, una fasulla” Baronessa, un cavaliere senza cavallo, tra dame di “cortese” compagnia, eroi nazionali, dottori Ballanzone e avvocati Azzeccagarbugli. Ma ci ha pensato il cavaliere senza cavallo a rimediare autoproclamandosi “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia.
Nel frattempo la “DELFINA” di Speedy Goanzales (all’inizio contraria ad agevolare la visita di Zacchera in Australia), usando una “fine strategia” politica, e’ riuscita a CONQUISTARE la sua “stima” tanto da essere nominata “presidentessa” di un circolo di AN che pero’ mai nessuno ha mai visto e sentito. Dai siti “australiani” del Pdl e di AN, la “presidentessa” non e’ mai citata e non fa parte di nessun “direttivo” (diciamo cosi’). A nominare la “presidentessa” e’ stato unicamente Peter Pan (Marco Zacchera), ma gli altri l’hanno SCARICATA velocemente e, per non averla tra i piedi, hanno fondato una “associazione culturale AN”.

Il “giannizzero” tira piedi del “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia ha voluto far sapere che il Pdl in Australia e’ unito e forte. Contenti loro!!

La realta’ e’ che, dopo l’umiliante batosta rimediata nell’ aprile 2008, il Pdl in Australia (e nella IV Circoscrizione estera) fa RIDERE ed ha credibilità ZERO.

L’occasione delle elezioni politiche dell’aprile 2008 e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano ogni singolo soggetto coinvolto nel PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.

Gli “irresponsabili” esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unità nel PdL in Australia. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano già acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e avevano dato credito alle informazioni dei loro fidati “consiglieri”. Quindi, senza alcun indugio, hanno pensato che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da “spocchiosi” per non rispondere a precise domande in riguardo alle candidature.

P” riteneva assolutamente non idonee le candidature di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano già perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera volevano riconfermarle.

La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone, un grave handicap per chi ricopriva un’importante carica come la loro. Hanno agito da dilettanti inesperti. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci.

Confrontando i voti acquisiti nel 2006 con quelli ottenuti nel 2008 i candidati “selezionati” dalla Caterpillar e da Speedy Gonzales, nell’intera IV Circoscrizione estera, sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato. Soltanto in Australia hanno perso 902 voti al Senato e 1,692 alla Camera.

Un ulteriore riprova che non erano affatto stimati, e’ stato l’umiliante calo delle preferenza confrontate con quelle che ottennero nel 2006:
Nel 2008: Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.


Berlusconi si e’ accorto della nullità e dell’idiozia
della Caterpillar e di Speedy Gonzales
e li ha relegati a ruoli insignificanti
per evitare che combinassero altri disastri.

Noi italiani nel mondo,
se vogliamo fare i nostri interessi,
dobbiamo stare alla larga dalla politica e dai politici italiani.

La stragrande maggioranza dei “politicanti bipartisan” sono identici a Speedy Gonzales (alias Marco Zacchera) e alla Caterpillar (alias Barbara Contini). Personaggi insulsi e patetici che pensano esclusivamente ai loro interessi e se ne fregano di quelli degli italiani nel mondo.
Purtroppo esista ancora, tra gli italiani nel mondo, molti personaggi di scarsissimo valore personale e morale senza alcuna dignità. Credono di sentirsi importanti vantando la conoscenza di qualche "parlamentare" italiano. Pensano di ottenere da loro qualche favore o, semplicemente, farsi nominare "cavaliere", "commendatore", o avere la “stella al merito ”. Di che cosa? Con questo loro atteggiamento da “lecchini” discreditano tutti noi italiani nel mondo e sono i peggiori miserabili della specie umana.
Nel suo sito internet Marco Zacchera ci fa sapere che:
Ho viaggiato per ora in 132 paesi del mondo e per me una svolta della vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l'umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti per quello che abbiamo. Per dare una risposta ho fondato i VERBANIA CENTER che operano per dare una mano in molti paesi, dal Kenya al Mozambico, al Sud America.Dal Darfur all'Afghanistan, dal Burundi a Timor Est ho visto anche i drammi di tante guerre dimenticate, così come la realtà di tantissimi italiani all'estero che meriterebbero più attenzione e rispetto.
Non mi piace che mi chiamino "onorevole" e non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio. Qualcuno dice che sono un deputato anomalo...non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta e vorrei essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo ed una società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
A pag. 171 del suo libro “Staffette” (leggetelo, vi diventerà chiaro cosa significa “predicare bene e razzolare male”) Marco Zacchera e’ orgoglioso del suo il nomignolo di “Speedy Gonzales” ma, come anche lui stesso afferma, e’ piu’ un “Peter Pan”: l’eterno schiocco bambino. E’ impegnato intensamente a “coltivare” il suo hobby preferito: quello di girare il mondo esclusivamente per migliorare il record del numero dei Paesi visitati (erano 133 quando il 4 gennaio 2007 venne in Australia) per vincere la gara ingaggiata con l'altro suo collega “fannullone” che milita nel Pd. Tiene a precisare che viaggia a sue spese. Ma chi gli passa l’immeritato e sproporzionato stipendio che incassa mensilmente? La media degli operai non lo incassa neppure in un anno.

E’ risaputo che oltre il 70% dei parlamentari sono inutili.
Speriamo che Brunetta prenda a calci nel culo anche questi imbecilli idioti scansa fatiche e goderecci. La stragrande maggioranza dei parlamentari “BIPARTISAN” sono permanentemente in VACANZA: con lo stipendio che percepiscono se la godono un mondo. Poi vengono a raccontarci che “lavorano” per noi!!!
Il governo Berlusconi ha una grande maggioranza alla Camera. Ma in alcuni casi e’ riuscito ad andare sotto, una volta di 3 voti. Speedy Gonzales ha ammesso di essere stato uno dei tre assenti. Ma non era andato a zonzo per Roma come gli altri, vista la bella giornata. No, non era neppure andato a mangiare il gelato al bar vicino al Parlamento, dove lo fanno “speciale”, lui era all’Ambasciata Israeliana!!! A che fare? Questi vacanzieri PERMANENTI, quando sono assenti, si organizzano per non perdere la non disprezzabile diaria di 206,58 euro. Tra “colleghi” ci si aiuta! Quando qualcuno e’ assente, chi si e’ “sacrificato” a rimanere in Parlamento, vota anche per lui. Questi “votatori” per interposta persona sono i famosi "pianisti". Questo e’ stato uno dei principali motivi per cui Franca Rame “SCHIFATA” ha dato le dimissioni da Senatrice: non voleva piu’ essere una collega dei “TRUFFATORI”.
La Ministra Mara Carfagna, in un’intervista rilasciata al Il Giornale (il 28 gennaio 2008 a pag. 9), ha definito Barbara Contini una “Caterpillar”. Questa “giovane” ragazzotta, arrogante, irascibile, bisbetica e incompetente, con la mentalità da vecchia bacucca della prima Repubblica, dove e’ andata ha combinato soltanto disastri, vedi nel Darfur dove si e’ “baruffata” con tutti (visitate www.itablogs4darfur.blogspot.com). Il suo ultimo obbiettivo era quello di "acchiappare" (nel senso di metterci sopra le sue possenti chiappe) la poltrona da senatrici e poi…… chi se ne frega: ormai si sarebbe sistemata per tutta la vita. Ora si limita a sciocchi ed inutili sporadici "comunicati" stampa ed a viaggi di piacere (anche lei) intorno al mondo.
Quando Caterpillar giunse in Australia, per “SOSTENERE” i suoi “pupilli” candidati (mi vien da ridere!), ha millantato di essere una emigrante come noi. Che faccia!!! Siccome gli sembrava di aver detto troppo poco, a chi l’ha intervistata, ha fatto intendere che Berlusconi le avrebbe assegnato un ruolo importantissimo e strategico per risolvere l’emergenza “monnezza” a Napoli. E qualcuno ci ha creduto! Per “strafare” aggiunse che, se Casagrande fosse stato eletto “senatore” insieme (a lei “senatrice”), avrebbero “costruito” gli inceneritori per Napoli e per tutta la Campania. Roba da matti! Da MEGALOMANI! Ha preso per i fondelli chi l’ha ascoltata. Berlusconi sta ancora ridendo!!! Andate poi a riascoltare i suoi “eloquenti” discorsi e quelli dei suoi “candidati” durante la campagna elettorale. Roba da mettersi le mani nei capelli. Barzellette, per giunta raccontate malissimo da commedianti di terzo ordine.

Speedy Gonzales e Caterpillar, piu’ che responsabili della campagna elettorale all’estero del centrodestra, sono stati degli “IRRESPONSABILI”. Una figuraccia dietro l’altra ed il risultato finale in tutto il mondo e’ stato molto deludente, ma loro hanno “esultato” per la grande vittoria!! Piu’ sciocchi ed idioti di così?

Per candidare i loro “amici” hanno buttato fuori 3 dei 4 parlamentari in carica: Romagnoli, Ferrigno e Rebuzzi che avevano lavorato abbastanza bene nella legislatura precedente ed avevano acquisito una buona esperienza, che sarebbe stata molto utile se riconfermati. L’unico “miracolosamente” salvatosi dal massacro e’ stato Picchi.

I due “IRRESPONSABILI” hanno cacciato tutti per far posto a dei veri e propri “GENI” politici. Un certo Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, ora agli arresti domiciliari per avere dichiarato il “FALSO”, salvato dalla galera dalla “CASTA” dei parlamentari. Un altro genio e’ un certo Juan Esteban Caselli, che ha ottenuto 48.128 preferenze.



Chiocchietti responsabile del Pd all’estero ha chiesto alla Caterpillar:
di spiegarci che ci faceva il 26 marzo 2008 insieme ad Aldo Micicchè a Caracas, come riportato da diversi giornali, e soprattutto come mai i voti alla destra sono in ogni ripartizione elettorale estera gli stessi di due anni fa mentre in Sud America, improvvisamente, sono diventati il doppio, passando da 50 a 100.000".
(aise) 17/04/2008

Sulla vicenda Juan Esteban Caselli, qui sotto un articolo del Corriere della Sera.
il voto 2008. il caso (17 aprile 2008 pagina 13)
Cotroneo Rocco
Pallaro resta fuori «Schede compilate dalla stessa mano»
Roma, inchiesta sul voto in Sudamerica. Escluso a sorpresa l' uomo che contava su 50 mila consensi: qualcuno ha raccattato migliaia di buste e le ha votate. Il nome «nuovo». Il «senador» superato dal pdl Caselli, vicino alle dittature militari argentine e al Vaticano
BUENOS AIRES - Da ago della bilancia al Senato - due anni fa - a oggetto di sospetti, denunce e strani travasi in queste ore. Come allora, attenzione puntata sul Sudamerica, dove il voto degli italiani all' estero ha sempre un significato speciale. Le proteste di alcuni rappresentanti di lista, durante lo spoglio, hanno spinto la Procura di Roma ad aprire un' inchiesta. Troppe schede compilate con la stessa calligrafia (all' estero si potevano indicare le preferenze) e sospetti sui voti arrivati da Argentina e Venezuela. Quanto l' episodio sia collegato all' altra inchiesta, aperta dalla procura di Reggio Calabria in seguito ad intercettazioni, resta da vedere. La vicenda coinvolge Marcello dell' Utri, che ieri ha presentato una querela contro ignoti per la fuga di notizie. In ogni caso la geografia politica del continente è uscita rivoluzionata dal voto. L' Argentina elegge quattro dei cinque parlamentari del Sudamerica, tre sono nuovi e due confermati. La sorpresa è l' esclusione di Luigi Pallaro, senatore indipendente di Buenos Aires, l' uomo che aveva 50.000 voti personali. Ed è lui a parlare di episodi oscuri. «Già nella notte di lunedì venni informato per telefono dell' esistenza di un migliaio di schede, tutte con la stessa calligrafia e il nome di Caselli», racconta Pallaro. Non si dà pace, il Senador. Non capisce come la sua lista «Associazioni» possa in due anni essere finita dal primo al quarto posto in Argentina. «L' aumento dell' affluenza è sospetto: qualcuno ha raccattato migliaia di buste non ricevute e consegnate e le ha votate - denuncia -. Sono andato bene ovunque tranne che nel mio Paese e in Venezuela: molto ma molto strano. Mi supera un personaggio che non ha niente a che vedere con la nostra comunità, conosciuto in Argentina per ben altri motivi». Pallaro parla di Juan Esteban Caselli, nuovo senatore del Pdl. Una volta appresa la sua candidatura, battezzata da Berlusconi in persona, la stampa argentina si è ricordata di un personaggio del quale anni addietro si era occupata parecchio. Il nome di Caselli appare in varie inchieste e libri denuncia. Prima collaboratore delle giunte militari, poi del governo Menem, è chiamato «il Vescovo» per gli stretti legami con il Vaticano, dove è stato per tre anni ambasciatore del governo argentino. Il coordinamento del Pd per gli italiani nel mondo, qualche settimana fa, lo aveva denunciato come «protagonista di una impressionante carriera finanziaria, fino a condizionare la politica del governo argentino». Il principale accusatore di Caselli fu il ministro dell' Economia Domingo Cavallo. Disse che l' italo-argentino era coinvolto nelle accuse di traffico di armi (che portarono in galera a certo punto lo stesso Menem) e nella protezione ai colpevoli di un attentato antiebraico che uccise 80 persone a Buenos Aires nel 1994. Alla Stampa, un mese fa, Caselli ha smentito tutto e annunciato querele. In un italiano assai approssimativo. Ieri gli uomini del Pd per l' estero hanno definito «strano» il raddoppio secco dei voti per il Pdl in Sudamerica. In Venezuela, per esempio, la percentuale ha toccato al Senato il 72 per cento, nonostante l' assenza di candidati locali con chance di vittoria nella circoscrizione. 5 i parlamentari eletti in Sudamerica (4 in Argentina)

I “due” “IRRESPONSABILI” hanno appoggiato anche la candidatura (in Europa) di un certo Aldo Di Biagio, permanentemente “residente” a Roma, dove ha sempre svolto attività di dirigente del patronato ENAS/UGL. Qui di seguito uno stralcio di un articolo riportato nel giornale “La Voce del Pololo” di Fiume:

La Voce del Popolo di Fiume: ROMA – "Entro il 10 aprile noi italiani residenti in Europa saremo chiamati a rieleggere i nostri rappresentanti al Parlamento italiano. Un’occasione di grande responsabilità per la nostra Comunità, le cui scelte contribuiranno in maniera determinante a dare un nuovo volto al nostro Paese". Inizia così la lettera che Aldo Di Biagio, candidato alla Camera nella lista del Popolo della Libertà nella ripartizione Europa (con residenza evidenziata a Fiume - Croazia) ha scritto ai connazionali residenti all'estero.

Di Biagio, vicinissimo a Tremaglia, conosceva benissimo la legge 459/2001 ed ha agito con piu’ furbizia dell’Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo finito in galera.
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Tutti i grandi “amori” finiscono. E così tra la Caterpillar e Speedy Gonzales, sono incominciate le “baruffe” e le furiose liti ed ora si guardano in cagnesco. Il motivo della “dissoluzione” del loro grande amore sono state le nomine dei “responsabili” del Pdl nei diversi Paesi esteri. E’ stato divertente vederli litigare come bambini scemi a chi le faceva per primo. Gareggiavano per favorire i loro personali “pupilli” per sottrarsi “POTERE” l’uno a l’altro. Cosi’ la Caterpillar si e' INCAZZATA di brutto e ha intimato al poveraccio Speedy Gonzales di smetterla. Soltanto lei aveva il DIRITTO e il POTERE di nomina, SOLTANTO lei era stata INCARICATA direttamente da Berlusconi. Hai capito Speedy Gonzales? Quindi Zitto e a cuccia!!

Tra una litigata ed un altra, nessuno dei due si sono sbilanciati a nominare il "responsabile" del Pdl in Australia. Oggettivamente la scelta e’ molto difficile per la grande disponibilità di "personalità": una piu’ “prestigiosa” dell’altra!!! Non e' facile scegliere tra "un fasullo" ingegnere, “una fasulla” Baronessa, un cavaliere senza cavallo, tra dame di “cortese” compagnia, eroi nazionali, dottori Ballanzone e avvocati Azzeccagarbugli. Ma ci ha pensato il cavaliere senza cavallo a rimediare autoproclamandosi “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia.
Nel frattempo la “DELFINA” di Speedy Goanzales (all’inizio contraria ad agevolare la visita di Zacchera in Australia), usando una “fine strategia” politica, e’ riuscita a CONQUISTARE la sua “stima” tanto da essere nominata “presidentessa” di un circolo di AN che pero’ mai nessuno ha mai visto e sentito.
Dai siti “australiani” del Pdl e di AN, la “presidentessa” non e’ mai citata e non fa parte di nessun “direttivo” (diciamo cosi’). A nominare la “presidentessa” e’ stato unicamente Peter Pan (Marco Zacchera), ma gli altri l’hanno SCARICATA velocemente e, per non averla tra i piedi, hanno fondato una “associazione culturale AN”!!??!!
Il “giannizzero” tira piedi del “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia ha voluto far sapere che il Pdl in Australia e’ unito e forte. Contenti loro!!

La realta’ e’ che, dopo l’umiliante batosta rimediata nell’ aprile 2008, il Pdl in Australia (e nella IV Circoscrizione estera) fa RIDERE ed ha credibilità ZERO.

L’occasione delle elezioni politiche dell’aprile 2008 e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano ogni singolo soggetto coinvolto nel PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.
Gli “irresponsabili” esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unità nel PdL in Australia. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano già acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e avevano dato credito alle informazioni dei loro fidati “consiglieri”. Quindi, senza alcun indugio, hanno pensato che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da “spocchiosi” per non rispondere a precise domande in riguardo alle candidature.

“P” riteneva assolutamente non idonee le candidature di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano già perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera volevano riconfermarle.

La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone, un grave handicap per chi ricopriva un’importante carica come la loro. Hanno agito da dilettanti inesperti. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci.
Confrontando i voti acquisiti nel 2006 con quelli ottenuti nel 2008 i candidati “selezionati” dalla Caterpillar e da Speedy Gonzales, nell’intera IV Circoscrizione estera, sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato.
Soltanto in Australia hanno perso 902 voti al Senato e 1,692 alla Camera.

Un ulteriore riprova che non erano affatto stimati, e’ stato l’umiliante calo delle preferenza confrontate con quelle che ottennero nel 2006:
Nel 2008: Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.


Berlusconi si e’ accorto della nullità e dell’idiozia
della Caterpillar e di Speedy Gonzales
e li ha relegati a ruoli insignificanti
per evitare che combinassero altri disastri.

L'11 settembre 2001: la fine della civilta' occidentale e l'inizio di una nuova mentalita' che fara' migliore il mondo.

Sydney, 7 febbraio 2009
L’11 settembre 2001, ha segnato l’inizio della fine della civiltà occidentale violenta e senza anima, caratterizzata da continue guerre e soprusi, per lo più perpetrati da nazioni che si professano cristiane, ma che con Gesù’ Cristo non hanno nulla a che vedere. Con questa data ha anche avuto inizio la crisi mondiale dell’economia che ha investito e continua ad investire tutto il mondo ed il cui collasso totale si e’ palesato nel 2008. La crisi è cominciata con le compagnie aeree, a causa del terrorismo, poi si e’ estesa ai consumi dando luogo ad una recessione mondiale inarrestabile. Agli effetti di questa crisi si sommano poi quelli della globalizzazione, voluta dalle nazioni più ricche ed egoiste della terra (che si professano sempre cristiane), tramite le loro varie organizzazioni: WTO (World Trade Organization), la Banca Mondiale, nonché le multinazionali che, di fatto, controllano l’economia mondiale. La globalizzazione ha innescato la grave crisi economica dell’Argentina che si e’ diffusa presto ad altri Paesi latino americani e poi a tutto il mondo. Infine e’ scoppiata la bolla speculativa finanziaria. Dopo decenni di crescente sofisticazione truffaldina della finanza, i nodi sono arrivati al pettine. Le finanziarie hanno venduto prestiti a chi non poteva ripagarli. I consulenti finanziari, per incassare laute percentuali, hanno dato cattivi consigli ai privati per convincerli ad acquistare azioni (shares) “fasulle”. Chi doveva vigilare su questo ha chiuso tutti e due gli occhi perché “foraggiati”. Molte banche si sono prestate al gioco per ricavarne facili, immediati e consistenti utili senza guardare al lungo tempo, quando le quotazioni delle shares sarebbero state quotate al valorereale”. Tutti sapevano quello che sarebbe accaduto, ma tutti speravano che (chi sa per quale miracolo) la bomba non sarebbe mai esplosa. La verità e’ che tutti hanno agito in malafede, o per incompetenza, oppure stupidamente. Il mondo è impazzito! Ora la crisi dei consumi ha toccato anche l’industria dell’auto mondiale. Tutti si affannano intorno al grande malato e cercano d’individuare soluzioni efficaci, ma senza aver capito qual’e’ il vero problema perché il mercato dell’auto e’ crollato. Qualsiasi soluzione di sviluppo di nuovi modelli, che ignori il problema dell’inquinamento dell’ambiente, non potrà mai funzionare nel tempo. Si potranno temporaneamente risollevare i bilanci finanziari delle ditte, ma ciò sarà di breve durata. Perché? L’Umanità ha capito che la Terra e’ un pianeta che non si può sfruttare all’infinito altrimenti viene totalmente distrutto. Fino a poco tempo fa la Terra ha tollerato che l’umanità sfruttasse la natura senza nessun rispetto. La legge della “Causa ed Effetto” spiega tutto ciò che sta accadendo: clima impazzito, alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tornado, guerre, suicidi, omicidi, stupri, terrorismo, pedofilia, e tante altre terribili cose, in un continuo crescendo. Si sta raccogliendo tutto ciò che si e’ seminato nei millenni passati. Per quanto riguarda la crisi dell’auto, sin da molti anni era possibile cambiare radicalmente usando auto pulite all’idrogeno. Non e’ stato fatto perché i pochi potenti, che tengono in mano tutta l’economia della mondo, non l’hanno voluto, in quanto avrebbero perso il controllo finanziario. Il loro ultimo intento era quello di controllare e sfruttare l'umanità, nonché sfruttare la Terra senza pensare che l’avrebbero distrutta. La stessa cosa è accaduta per quanto riguarda le fonti di energia. La tecnologia per produrre energia alternativa pulita è stata inventata già da molti decenni ed esiste: fotoelettrica, eolica, fusione fredda, idrogeno, ecc, ma, ancora una volta, i potenti dell’economia mondiale l’hanno sempre ostacolata per imporci il petrolio da loro controllato. Alla radice dei mali che affliggono l'umanità c'è anche il sistema monetario internazionale creato apposta dai pochi potenti che lo controllano totalmente. Ora sanno benissimo che è arrivata la loro fine ed allora scalpitano e danno pericolosi colpi di coda. I protagonisti del disastro finanziario passano le loro giornate a giocare, a golf, bridge e cricket. E quelli che non si sono ritirati continuano ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le loro società venivano salvate dal fallimento dai governi, i manager delle banche si sono “concessiun bonus per 18,4 miliardi di dollari. E’ giusto salvare le banche se la “casta” non viene smantellata? Giulio Tremonti dice che i responsabili devono andare: “A casa o in galera”. Se il capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù indispensabile: “quella della responsabilità individuale e fare piazza pulita dei truffatori”. Ora siamo ad una svolta decisiva ed epocale nella storia dell’umanità’: il dominio dell’uomo su l’uomo, che da molti millenni ha reso l’umanità schiava, sta per finire. “Alla base della grave crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo, vi è l’idolatria senza morale del denaro”. È questa la tesi del politico giapponese Yasuhiro Nakasone (90 anni). L’ex primo ministro propone anche la fine dell’egemonia economica americana e la sua sostituzione con un governo del G20. Il veterano politico giapponese non assume l’atteggiamento del profeta di sventure. Diagnosticata la malattia propone due terapie: una morale e una politica. Anzitutto, egli osserva che l’epoca della leadership mondiale di una sola nazione e’ tramontata perché non e’ piu’ efficace ma dannosa. Ora gli USA non dovranno piu’ agire da soli ma con accordi a livello globale. Per spegnere l’incendio, che rischia di esser catastrofico per il genere umano, è richiesta la collaborazione di tutte nazioni, ma questa non può essere ottenuta senza la formulazione di “principi morali”. Per la terapia politica, Nakasone sottolinea il mantenimento di tre istituzioni internazionali: l’ONU, il G7 e il G 20. Pur non sottovalutando l’efficienza del gruppo delle principali nazioni industrializzate dell’occidente (G7), Nakasone sottolinea l’importanza del G20 (le 19 economie più grandi del mondo, più l’Unione Europea), considerate le differenze culturali, politiche ed economiche delle varie nazioni: “E’ desiderabile che il Gruppo dei 20, consolidandosi, assuma un ruolo di guida nella trattazione dei temi internazionali”. Ma anche nella proposta politica, egli sottolinea la necessità di formulare “principi morali” comuni, senza i quali non è possibile la collaborazione ed il mondo cadrebbe nel baratro. Tuttavia Nakasone pensa che la crisi abbia anche un effetto positivo. Ha messo in luce l’inevitabile interdipendenza delle nazioni del mondo, non solo riguardo al settore economico, ma anche ad altri problemi, quali la diffusione degli armamenti nucleari e il riscaldamento del pianeta. La storia sta entrando in una nuova e straordinaria era che trasformerà la mentalità dell’umanità’.

Obama ha detto cose intelligenti ma anche banali. Nel centrodestra si "litiga" per la solita politica italiana delle "parrochiette".

Sydney, 30 gennaio 2009
Dio strabenedica Barack Obama, l’invocai quando ottenne la nomination e l’invoco ancor di piu’ adesso. A me il discorso di Obama non ha procurato alcun entusiasmo. Ha detto cose intelligenti ma anche molte banalità. Spero che presto abbia cose importanti da dirci e dimostri veramente cosa sa fare. Ha un grosso handicap da superare: quello che molti pensano che sia in grado di risolvere tutti i problemi ed i mali del mondo. C’e’ un’esagerata aspettativa su di lui come fosse il nuovo Messia. La sbornia collettiva, per la cerimonia di incoronazione di Barack Obama a presidente del più potente Paese del mondo, non ha portato nessun entusiasmo ai listini delle borse internazionali e a quella americana. Tutte hanno chiuso con il peggior risultato di sempre nella giornata di insediamento di un presidente USA. Questo e’ un segnale poco incoraggiante ma, tutto sommato, Obama ha aperto alla speranza ed il che non e’ poco. La speranza contro la paura, e' stato il filo conduttore del discorso di Obama (ha per caso letto il libro di Giulio Tremonti?). L'”audacia della speranza”, e' stato il messaggio di Berlusconi al neo presidente. Ed invece Walter Veltroni? Anche questa volta dimostra di essere “scollato” dalla realtà. Lui, e tutta la sinistra italiana, predica il “catastrofismo”. Insiste nel sostenere che la gravissima crisi economico-finanziaria in corso e' stata sottovalutata dal governo italiano. Secondo lui, il governo sta offrendo “una risposta casuale e debolissima”. Eppure il commissario dell’Unione Europea agli Affari economici, Joaquin Almunia, ha dichiarato che le misure anticrisi italiane “costituiscono un’adeguata combinazione tra l'esigenza di stimolare l'economia e l'esigenza di mantenere prudenza nel gestire il bilancio”. Sempre per Almunia, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti “non ha bisogno” di suggerimenti, visto che “sa benissimo quello che bisogna fare”. Mentre e’ iniziata la nuova era Obama, che si spera rivoluzionerà il mondo, in Italia assistiamo al solito gioco delle “tre carte”, sia in vista della nascita del Partito delle Libertà, con il conseguente scioglimento di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, sia in vista delle elezioni europee ed amministrative che si terranno dal 6 al 7 giugno 2009. E’ da alcune settimane che il “trasformista” Gianfranco Fini cerca di mettersi in mostra pronunciandosi su qualsiasi argomento, il tutto per aumentare le “quotazioni” di AN che sta chiudendo i battenti per confluire nel Pdl il 27 marzo. Da qui al 7 giugno la situazione nella maggioranza e’ destinata a peggiorare. Il governo rischia di perdere “cinque o sei” punti di consenso popolare per la litigiosità che si verificherà nel centrodestra. Per rendere meno evidenti le liti interne alla maggioranza, c’e’ la tentazione di congelare le riforme per riparlarne dopo le elezioni europee ed amministrative. Due sono i fronti aperti. Il primo, tra Forza Italia e Alleanza nazionale. Si gioca sull’assetto da dare al PdL e sulla riforma della giustizia. L’altro fronte vede contrapposte Forza Italia e la Lega e riguarda i costi del federalismo fiscale e la solita riforma della giustizia. Infatti, il disegno di legge del guardasigilli Alfano per cambiare il processo penale, che doveva essere discusso al piu’ presto in uno dei consigli dei ministri, non e’ stato ancora presentato per la mancanza di un testo condiviso tra gli alleati. Più aumentano i contrasti tra Forza Italia e An, più la Lega cerca di approfittarne. Umberto Bossi ha sentenziato che: “Forza Italia e An non possono andare d’accordo. Per fortuna che c’è la Lega!”. Insomma, il leader del Carroccio soffia sul fuoco della rivalità tra An e Forza Italia, perché gli porta voti. Poi si presenta a Berlusconi e Gianfranco Fini con l’aria di quello che lavora per la causa comune: grazie alla Lega, quei voti resteranno comunque all’interno della maggioranza. Non è per amore degli alleati che Bossi si impegna a recuperare i loro voti. In molte aree del Nord, iniziando dal Veneto, la Lega punta a sorpassare il PdL e quindi a “comandare”. La stessa Forza Italia è divisa. C’e’ chi chiede al premier di tenere duro, convinto che, se Berlusconi fosse irremovibile, Bossi e Fini finirebbero per allinearsi. E c’e’ chi e’ convinto che la partita più dura sia quella con la Lega. La situazione è complessa, ma non drammatica. È evidente che, con l’avvicinarsi delle elezioni europee ed amministrative, ci sarà sempre più concorrenza tra Lega e PdL, per il semplice fatto che si presenteranno con liste diverse. Ora nelle aule parlamentari si stanno portando avanti due grandi riforme: quella per il federalismo fiscale e quella della giustizia. Se fossero approvate si dimostrerebbe che quella in atto è una concorrenza leale, senza “furbate”. Per reggere la competizione con la Lega il PdL deve dimostrare la sua compattezza. Ma intorno a Berlusconi c’è anche chi pensa che, per non rischiare, l’unica soluzione possibile e’ rinviare l’approvazione del federalismo e la riforma della giustizia a dopo le europee ed amministrative. Un obbligo, più che una scelta. Nessuno dei nodi del federalismo fiscale e’ stato risolto dal Senato. C’e’ il rischio di un aumento delle tasse, se non si accorperanno i comuni e si aboliranno le province, cosa questa che la Lega non vuole. Il vero federalismo fiscale, in sostanza, si dovrebbe iniziare a discutere alla Camera. L’approvazione del testo al Senato serve solo alla Lega come “manifesto elettorale” per le europee. A maggio inizia la campagna elettorale. Il fittissimo calendario dei lavori parlamentari, nei due rami del Parlamento, sarebbe un ottimo alibi per rimandare il tutto. L’aula della Camera, ad esempio, deve ancora affrontare la riforma della pubblica amministrazione. Insomma, o si trova un accordo forte in tempi brevi, oppure Berlusconi potrebbe decidere di rinviare le riforme a quando nessuno avrà più motivi per rubare elettori agli alleati. Per l’8 giugno, dopo le elezioni europee ed amministrative, dovrebbe essere tutto finito e il governo “ricomincerà” a fare le vere riforme e riguadagnare il consenso popolare. Mentre negli USA e’ in atto un grande cambiamento, la politica italiana rimane ancora “invischiata” ai vecchi riti dannosi per far si che le singole “parrocchiette” mantengano o aumentino il potere. E gli interessi dei cittadini? Poco male, possono attendere.