L’Italia e’ uno dei Paesi con i piu’ bassi livelli di natalità. Nel 1995 si era toccato il minimo storico di 1,19 figli per donna. Nel 2001 la media e’ risalita a 1,25, media lontanissima a quella dei tempi del cosiddetto “baby boom” nella metà degli anni sessanta in cui si registrò un massimo di 2,7 figli per donna. Per venire incontro alle necessità delle famiglie italiane, il 18 gennaio scorso e’ stato dato via libera al “Fondo per il credito dei nuovi nati”. Il fondo ha una dotazione di 25 milioni di euro all’anno. In piu’ c’e’ un fondo aggiuntivo di 10 milioni di euro a favore delle famiglie con bambini, nuovi nati o adottati, con malattie rare. Giovedì 28 gennaio 2010 e’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri, riunito a Reggio Calabria, il Piano straordinario del governo Berlusconi contro la mafia. Nessun governo, fino ad oggi, era riuscito ad ottenere risultati così importanti contro la criminalità organizzata: arresti di latitanti tra i più pericolosi, confische e sequestri di beni, scioglimento di amministrazioni comunali per infiltrazioni mafiose, ed ora un decreto legge e un disegno di legge per contrastare la mafia in modo ancor più duro. Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge in materia di lavoro per quanto riguarda lavori usuranti, riorganizzazione di Enti, congedi, aspettative e permessi, ammortizzatori sociali, servizi per l'impiego, incentivi all'occupazione, apprendistato, occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro. Ora la legge e’ al Senato. Come ha reagito l'opposizione a quest’ultima iniziativa? Ha accusato il Governo di non tutelare i lavoratori! I fatti riscontrati nel 2009 affermano il contrario. Le violazioni accertate in materia di lavoro nero (+44%), di appalti (+193%), di orario di lavoro (+118%), di rispetto dello Statuto dei lavoratori (+208%), di truffe nei confronti degli Istituti di previdenza (+483%), di sicurezza sul lavoro (+53%). Questo vuol dire che il rapporto di lavoro, elaborato da questo Governo, ha prodotto effetti positivi per tutti: per i lavoratori che sono piu’ tutelati e per i datori di lavoro che hanno meno carico burocratico. Tutti possono svolgere la propria attività in modo più semplice e proficuo rispetto al passato. Questi sono “soltanto” tre dei molti provvedimenti approvati dal Governo in queste ultime settimane del 2010. E’ evidente che l’opposizione fa solo e soltanto “propaganda” quando sostiene che l’intero Parlamento e’ occupato “esclusivamente” a risolvere i problemi personali di Silvio Berlusconi. Sarà che il PD e’ in “coma profondo” e si cerca di rianimarlo sparando a zero contro il Governo, una “vecchia” strategia che gli ha sempre portato male. Dopo Prodi, Veltroni e Franceschini, Bersani e’ il quarto leader (si fa per dire) del centrosinistra in appena due anni. Ebbene, ancora non esiste uno straccio di linea e strategia politica. Hanno perso il contatto con la realtà e la loro base si riduce continuamente. Persino la biologa Paola Binetti se ne e’ andata. Bersani, per evitare la catastrofe delle regionali di fine marzo, e’ stato “costretto” ad allearsi con Di Pietro. Il che vuol dire che, dopo le elezioni, dal “coma” il PD passerà al “decesso” e conseguente funerale. Bersani e’ un simpatico “bocciofilo”, quindi non può essere un “guerriero” con il coraggio di rompere con Di Pietro. La legittimazione di Di Pietro, come alleato, determinerà nuovi e violenti scenari nei prossimi mesi. All’interno del PD c’era chi sottolineava che l’alleanza con l'UDC di Casini era strategica: l’avrebbe allontanata dai “richiami” del centrodestra. L’alleanza con Di Pietro, invece, e’ disastrosa, ma e’ tutto molto piu’ chiaro, come in modo netto sottolinea lo stesso Prodi: “Vedere che ormai sembra sempre più debole, la ragione dello stare insieme”. Berlusconi ha “milioni” di priorità prima di pensare agli italiani nel mondo. Il suo governo sta lavorando alacremente per cercare di risolvere gli innumerevoli problemi dell’Italia e per attuare le ormai improrogabili riforme. E’ noto da sempre che Berlusconi non e’ mai stato favorevole al voto degli italiani all’estero per eleggere i 18 parlamentari, fu “costretto” ad accettarlo per “premiare” Mirko Tremaglia per la sua quarantennale battaglia politica. Era, ed e’, favorevolissimo al voto per corrispondenza degli italiani residenti all’estero, per eleggere i candidati nella circoscrizione della loro ultima residenza in Italia, come avviene per molti altri Paesi. Silvio ha doti d’elasticità mentale e sa metabolizzare gli errori, sia stando all’opposizione e sia al governo, per elaborare poi migliori strategie. Nel suo discorso programmatico del 2008, pronunciato alle Camere, ha “ignorato” completamente gli italiani nel mondo probabilmente, appunto, perché aveva “metabolizzato” le negative esperienze passate. Aveva delegato ad alcuni la soluzione dei problemi degli italiani nel mondo e per costruire quel famoso “ponte ideale” tra le due Italie. Coloro he furono incaricati, a quell’importantissima “missione”, non seppero concretizzare alcunché, ne’per gli italiani nel mondo ne’ per l’Italia. Di fronte ai “non risultati”, Berlusconi, nel 2008, non prese in nessuna considerazione la “richiesta” di Mirko Tremaglia di "ripristinare" il Ministero degli Italiani nel Mondo. E non ricandido’ al Parlamento Dario Rivolta per aver fallito l’internazionalizzazione degli “Azzurri nel Mondo”. Al contrario, nel 2001, nel suo discorso programmatico, elogiò gli italiani all’estero e, per la prima volta nella storia repubblicana, istituì il Ministero per gli Italiani nel Mondo. Precedentemente, nel 1999, finanziandola personalmente, favorì la nascita dell’Associazione degli “Azzurri nel Mondo”, “branch” estera di “Forza Italia”. Mirko Tremaglia e’ passato alla storia come “padre” degli italiani nel mondo. Grazie a lui, nel dicembre 2001, fu approvata la legge che sanciva il nostro diritto al voto. Fummo promossi cittadini di Serie “A”. Per questo gli saremo per sempre riconoscenti. Purtroppo pero’, nei cinque anni (dal 2001 al 2006) come Ministro, non seppe raggiungere alcun risultato concreto per convincere Berlusconi di rinominarlo nel 2008. Il Premier, da persona razionale e concreta qual’e’ sempre stata, non vuole (e non può) impegnare la ben più piccola risorsa che non produca un ritorno economico. Tremaglia ha avuto cinque anni per sviluppare ed aggregare le grandi “sinergie” economiche tra gli italiani all’estero e il sistema economico italiano. Sfortunatamente non c’e’ riuscito. Altrimenti oggi sarebbero disponibili cospicue risorse economiche utili per risolvere, almeno in parte, le annose esigenze degli italiani nel mondo. “Adunate oceaniche” di ristoratori, industriali, scienziati e persino di missionari. Numerosi premi assegnati a chi era già stato baciato dalla fortuna, che gli era stata possibile “afferrare” grazie alla laboriosità ed ai grandi “sacrifici” dei loro umili collaboratori, i soli “Giganti” ai quali, “doverosamente”, aspetterebbero i “premi”. L’organizzazione di questi “inconsistenti” avvenimenti assorbirono tutto il tempo ed il denaro a disposizione del Ministro Tremaglia. Nessuna “sinergia” venne attivata che generasse risorse economiche da investire a favore dell’Italia e delle collettività italiane nel mondo. Se la memoria va poi alla “carta dei servizi turistici”, una grande e “geniale” idea di Tremaglia, ricordiamo che fu una colossale “bufala” per aver affidato la realizzazione a personaggi incompetenti. Un’altro risultato “disastrosamente” negativo l’ottenne Dario Rivolta. L’Associazione degli “Azzurri nel Mondo” si era dotata di un “Documento programmatico” di 21 punti che indicava gli obbiettivi da raggiungere. Gli ultimi due punti prevedevano la gestione finanziaria delle risorse dei residenti all’estero, sotto il controllo e la garanzia della Banca d’Italia. Anche qui, il profitto finanziario, che ne sarebbe derivato, poteva essere ingente e rinvestito a vantaggio dell’Italia e delle comunità italiane nel mondo. Dario Rivolta non riuscì ad attuare neppure un rigo dei 21 punti. Per manifesta “incapacità” realizzativa, nel luglio 2007, l’intero gruppo dirigente degli “Azzurri nel Mondo”, fu azzerato. I “fallimentari” risultati del Ministero degli Italiani nel Mondo e degli “Azzurri nel Mondo” delusero fortemente Berlusconi. Nessuno aveva dimostrato capacità e abilità per svolgere l’importante compito assegnatogli. Di fronte a questi risultati, “catastrofici”, Berlusconi ritenette inopportuno “riattivare” il Ministero degli Italiani nel Mondo. Troppo sarebbe stato anche un Viceministro, bastava ed avanzava un Sottosegretario con “delega”. Perché allora erano stati eletti 18 parlamentari all’estero? Non erano loro a doversi farsi carico dei problemi dei loro elettori come avevano promesso e come, quindi, era loro dovere? Non e’ andata cosi’. E’ assodato che i 18 hanno “miseramente” fallito. Vista la loro inutilità’ “conclamata” e’ piu’ che certo che saranno compresi tra i 500 parlamentari che verranno “soppressi” con l’imminente riforma del Parlamento. Auguriamocelo, sarebbe un gran “bene” assoluto! I circa 20 milioni di euro risparmiati, dei loro stipendi, andrebbero a meglio finanziare i COMITES, gli unici (se ben gestiti e se eletti dal popolo) che potrebbero rappresentare “efficacemente” le collettività degli italiani nel mondo. E il CGIE? Avrebbe senso solo se ridimensionato a 15/20 membri provenenti “unicamente” dai COMITES.
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