Il Movimento 5 Stelle potrebbe andare da un notevole “flop” a un notevole “successo” innanzi tutto perché, per
questo partito come per tutti gli altri, c’è la grande incognita degli “indecisi”. Poi, se fosse vero che gli
elettori del M5S non amano sentirsi definire “Grillini”, e dunque non hanno simpatia per Grillo, i risultati
potrebbero essere superiori a quelli previsti dai sondaggi. Mentre l’inverso
potrebbe verificarsi per altre considerazioni. Quando si vota alle politiche,
si tratta del futuro del Paese e non è detto che ci si affidi a un comico “capopopolo” soltanto perché “stramaledice” e manda a “vaf”
tutto e tutti. Per guidare il bus si preferisce un autista tranquillo ed
esperto alla guida piuttosto che uno “isterico”.
E poi, dalla nota vicenda di trent’anni fa, Grillo non è certo un autista “raccomandabile”. La “strategia” di Grillo è di mantenere
altissimo il “malumore”. Se nella
cabina elettorale i suoi simpatizzanti saranno ancora “incazzati”, magari voteranno per chi ha promesso di “sfasciare” tutto. Se invece, in fin dei
conti, capiranno che stanno segando il ramo su cui sono seduti, può darsi che per
il Movimento 5 Stelle sarà un “flop” clamoroso.
Queste elezioni sono speciali come
quelle del 1951. Allora si trattava di scegliere fra Democrazia e Unione Sovietica.
Oggi la scelta non è fra due soluzioni ma fra molte, e poi non è detto che
scegliendo l’una o l’altra le cose andranno per il verso giusto. L’Italia
potrebbe “affondare” o “prosperare” per fattori internazionali
su cui il governo italiano, qualsiasi esso sara’, ha poca o nessuna influenza. La
soluzione per il futuro, a partire da come sconfiggere la recessione, è ignota
a tutti. Come ha detto qualcuno, è come cercare in una stanza senza finestre e
al buio totale un gatto nero che forse nemmeno c’è.
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