mercoledì 20 febbraio 2013

Grillo promette la rivoluzione, lo scatafascio senza avere una minima idea come rimettere a posto l'Italia.

Il Movimento 5 Stelle potrebbe andare da un notevole “flop” a un notevole “successo” innanzi tutto perché, per questo partito come per tutti gli altri, c’è la grande incognita degli “indecisi”. Poi, se fosse vero che gli elettori del M5S non amano sentirsi definire “Grillini”, e dunque non hanno simpatia per Grillo, i risultati potrebbero essere superiori a quelli previsti dai sondaggi. Mentre l’inverso potrebbe verificarsi per altre considerazioni. Quando si vota alle politiche, si tratta del futuro del Paese e non è detto che ci si affidi a un comico “capopopolo”  soltanto perché “stramaledice” e manda a “vaf” tutto e tutti. Per guidare il bus si preferisce un autista tranquillo ed esperto alla guida piuttosto che uno “isterico”. E poi, dalla nota vicenda di trent’anni fa, Grillo non è certo un autista “raccomandabile”. La “strategia” di Grillo è di mantenere altissimo il “malumore”. Se nella cabina elettorale i suoi simpatizzanti saranno ancora “incazzati”, magari voteranno per chi ha promesso di “sfasciare” tutto. Se invece, in fin dei conti, capiranno che stanno segando il ramo su cui sono seduti, può darsi che per il Movimento 5 Stelle sarà un “flop” clamoroso.  Queste elezioni sono speciali come quelle del 1951. Allora si trattava di scegliere fra Democrazia e Unione Sovietica. Oggi la scelta non è fra due soluzioni ma fra molte, e poi non è detto che scegliendo l’una o l’altra le cose andranno per il verso giusto. L’Italia potrebbe “affondare” o “prosperare” per fattori internazionali su cui il governo italiano, qualsiasi esso sara’, ha poca o nessuna influenza. La soluzione per il futuro, a partire da come sconfiggere la recessione, è ignota a tutti. Come ha detto qualcuno, è come cercare in una stanza senza finestre e al buio totale un gatto nero che forse nemmeno c’è.

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