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sabato 9 agosto 2008

Il Lodo Alfano e "l'immorale" Di Pietro. Per meglio combattersi: La "TV-RED dalemiana contro la TV You-dem veltroniana.

Il Lodo Alfano? Non ci sarebbe stato bisogno. “Strano Paese il nostro. Certo sono passati quindici anni, ma la storia è nota, stranota: riguarda il presidente Oscar Luigi Scalfaro”. Questo ha dichiarato Giuseppe Di Federico, professore emerito di sistemi giudiziari all’Università di Bologna. Nel 1993 alcuni funzionari del SISDE (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) erano stati indagati per peculato dalla Procura di Roma. Alcuni di loro tirarono in ballo Scalfaro. Dissero che all’epoca in cui era ministro degli Interni, quindi prima di diventare presidente della Repubblica, gestiva 100 milioni di lire al mese. La situazione divenne compromettente per Scalfaro che stizzito disse: “Io non ci sto”. Ricordate? Nel 1993 non c’era nessun “lodo” che tutelava le quattro più alte cariche dello Stato. A sbrogliare la matassa ci pensarono i magistrati della Procura di Roma, non il Parlamento. Così, ancora una volta i giudici invasero il campo della politica facendo quello che i politici non erano capaci di fare. Ancora una volta fu un pool di magistrati, e non il Parlamento, a fissare le regole della politica. Che cosa accadde? Anzitutto quei funzionari del SISDE furono messi sotto inchiesta per attentato agli organi costituzionali. Risultato? Gli 007, rischiando una condanna pesantissima, decisero di tacere su Scalfaro, come scrisse nel suo libro “La toga rossa” Francesco Misiani che, all’epoca, era PM (Pubblico Ministero) a Roma. Quindi, dopo una riunione, alcuni magistrati della Procura di Roma stabilirono di fermare l’indagine su Scalfaro, facendo riferimento all’articolo 289 del codice penale, quello che punisce severamente chi attenta agli organi costituzionali. L’articolo recita: “È punito con la reclusione non inferiore a dieci anni, qualora non si tratti di un reato più grave, chiunque commette atti diretti a impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente, al presidente della Repubblica e ad altre cariche istituzionali l’esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge”. L’attentato agli organi costituzionali è un reato gravissimo, è stato contestato, per esempio, ai generali dell’Aeronautica militare che avrebbero mentito e depistato, ingannando il governo a proposito della strage di Ustica. Nel 1993 la Procura di Roma fu lodata da tutti per questo provvedimento che “salvava” il presidente della Repubblica. In pratica i giudici, interpretando l’articolo 289, stabilirono che un’indagine giudiziaria non avrebbe dovuto impedire al capo dello Stato di svolgere i propri compiti. E l’indagine su Scalfaro “venne sospesa” e così anche qualsiasi procedimento. Tutto rimase congelato per sei anni. La controprova è che ripartì solo nel 1999, quando Scalfaro lasciò il Quirinale. E a quel punto fu rapidamente archiviato. Staremo ora a vedere se la Corte Costituzionale ratificherà il Lodo Alfano, altrimenti saremmo al paradosso. Infatti, l’articolo 289 prevede anche l’immunità di tutto il Parlamento e dei dirigenti regionali, quindi è molto più esteso del Lodo Alfano. E Di Pietro lo ha definito una legge immorale! Per logica, ne consegue che è immorale anche il presidente Napolitano che l’ha promulgata. L’unico immorale è proprio Di Pietro. Dagli anni Novanta in poi, si è assistito a strumentali ingerenze nella politica da parte della Magistratura. Di Pietro, ex magistrato politicizzato, ha deciso che il confronto non debba basarsi sulle idee ed i programmi, ma debba continuare in uno scontro fazioso. Vuole che i giudici continuino ad intromettersi per seguitare a delegittimare la classe politica e, soprattutto, per “eliminare” politicamente Berlusconi. Non accetta il responso delle urne a favore del Pdl, dopo la fallimentare esperienza del governo Prodi di cui lui era ministro. Di Pietro è per l’ingovernabilità’ dell’Italia. In nome della governabilità Veltroni dovrebbero prendere le distanze da lui. Dovrebbe dimostrarsi responsabile per ricominciare il dialogo, mai negato da Berlusconi. Il Pd inizi a fare opposizione per migliorare l’azione del governo e non per mettersi di traverso ideologicamente. Il Pd ha fatto bene a staccarsi dai comunisti, ma ora deve riconoscere alla maggioranza il diritto/dovere di governare e contribuisca a realizzare il miglior Stato possibile per il bene di tutti gli italiani. Il Pd ha fatto un grande sbaglio, quando si è alleato con Di Pietro, non sbagli una seconda dandogli ancora credito assecondando la sua voglia di dare “mazzate” e di “ammanettare”. Veltroni dimostri di avere gli attributi se vuole rimanere a capo del partito che si candida all’alternanza di governo. Walter, purtroppo, attualmente rappresenta il nulla programmatico, il nulla tattico, il niente strategico. Di certo non è più comunista, ma il problema è che non ha la minima idea di cosa sia veramente e scimmiotta a fare l’Obamade noantri” mentre quello vero copia la Robin tax di Tremonti. Da due mesi parla solo di salari insufficienti e si dimentica che a tagliarli e tassarli è stato proprio il governo di Prodi. La raccolta dei cinque milioni di firme “contro Berlusconiva molto male. Chiamparino, Bassolino e Cacciari hanno rifiutato di firmare la petizione. Intanto D’Alema seguita a manovrare per ricostituire ”l’armata brancaleone”: la solita “ammucchiata” con i vecchi alleati. Non ha importanza se Rifondazione comunista al suo congresso abbia dato un’immagine di un “partitino” impazzito e la cui sintesi del suo programma è: “comunismo”. Ha nominato segretario Ferrero con un’elezione farsa dai metodi staliniani: imporre di salire sul palco ed uno per uno a dichiarare se si era o no “nemici del popolo di Bandiera Rossa”. Un vuoto di democrazia, d’idee, di programma e di assoluto scollamento dalla realtà sociale ed economica. Veltroni e D’alema per combattersi meglio inaugurano una televisione a testa: Tv Red (dalemiana) e You-dem (veltroniana). All’orizzonte due nuovi colossali “flop”. Quanti ancora credono nel Pd?

lunedì 4 agosto 2008

I passi di Berlusconi per "far rialzare" l'Italia.


Corte di Cassazione Spagnola si è definitivamente pronunciata sulla vicenda Telecinco confermando la piena assoluzione di tutti gli interessati e la totale insussistenza dei fatti contestati. Sono così terminati oltre 10 anni di processo che era stato avviato dalla Procura di Milano con l’invio degli atti ai colleghi spagnoli. Si chiude quindi un altro processo, l’ennesimo avviato dalla Procura Milanese, con il pieno riconoscimento della assoluta correttezza d’agire di Silvio Berlusconi e dei direttori della Fininvest. Non sarebbe opportuno che i Magistrati milanesi, la sinistra e tutta la stampa italiana, che per anni ha utilizzato questo processo contro Silvio Berlusconi per infangarlo, finalmente si scusassero? Gli italiani non credono ciecamente in Berlusconi, né lo ritengono un santo. Lo votano perché sono certi che sia in grado di far qualcosa di buono per l’Italia. Vogliono al governo qualcuno con un po’ di buon senso, che ha le idee chiare di cosa fare e lo faccia con competenza e determinazione. Che sappia ridare non solo autorità ma soprattutto autorevolezza allo Stato. Il disegno diabolico della sinistra, appoggiata da una parte della magistratura e da moltissimi media, in questi ultimi 15 anni è stato chiaro per eliminare Silvio Berlusconi. Non vi sono stati limiti allo allo "sputtanamento" del nemico. Tanto ciò che conta è insinuare il sospetto, l’ipotesi di reato: non la condanna. Intanto appiccichiamogli il marchio d’infamia: non se ne libererà più. Il tutto ovviamente grazie alla sinistra, a dei pessimi magistrati ed ai media. Berlusconi non è stato condannato nelle aule dei tribunali dopo un processo, in seguito a prove ed a sentenze dei magistrati. È stato condannato dalle procure rosse che hanno trasformato il sospetto in reato certo. L’opinione pubblica pensa: uno che è accusato di tanti reati non può certo essere un galantuomo. È stato assolto? Perché può permettersi ottimi avvocati, perché è un furbastro. Un furbastro ma non un galantuomo. E un buon quaranta per cento degli italiani l’ha assassinato pensando così. In Italia la magistratura ha inteso dominare i poteri legislativo ed esecutivo stabilendo, magari, chi ha il diritto di fare politica e chi no. Ora al governo c’è Berlusconi ed il Parlamento finalmente varerà la riforma della giustizia per ristabilire i ruoli: il Parlamento fa le leggi e la magistratura deve applicarle. Il governo viaggia spedito per raggiungere tutti gli obiettivi che faranno "rialzare l’Italia". In soli due mesi ha varato una serie di provvedimenti utili a far ripartire il Paese e a metterlo al riparo dalla crisi che sta colpendo l'Occidente. La soluzione Alitalia è vicina e la fine dell'emergenza rifiuti a Napoli è stato un grande successo che ha riabilitato l’Italia avanti l’opinione pubblica mondiale. Incredibilmente la quasi totalità dei media, escluso un giorno, ha totalmente ignorato la notizia della clamorosa capacità dimostrata da Berlusconi di risolvere in 58 giorni il problema dei rifiuti a Napoli. Quei rifiuti erano il frutto di 14 anni d’amministrazioni di sinistra. Berlusconi ha appoggiato incondizionatamente l'opera di Bertolaso, concedendogli risorse ed autonomia operativa. Ha messo in campo l'esercito. I camion dei camorristi sono stati allontanati dalle discariche. L'ordine pubblico è stato mantenuto. I napoletani non hanno subito reagito bene alle rassicurazioni del premier. Scettici da anni di promesse mancate, ritenevano che l'emergenza non sarebbe mai finita. Napoli ha invece voltato pagina, è ritornata meritatamente una delle più belle città europee. Silvio non ha solo risolto l'emergenza rifiuti: ha fatto molto di più. Ha ridato la speranza di una vera rinascita di Napoli e dei campani. Per i partecipanti al G8, il prossimo anno alla Maddalena, Berlusconi ha lanciato la proposta di una crociera nel golfo di Napoli per ammirarne le sue bellezze. Un grande omaggio alla città. E subito si sono messe in moto mille iniziative come solo i napoletani sono capaci di fare. Soltanto con buone idee come queste si possono cambiare la realtà socio/culturale ed economica di Napoli e dell’intera Campania. Berlusconi uomo del Nord, ma che ama l’Italia intera, per rilanciare l’intero Paese è significativo che abbia voluto partire da Napoli, che tante volte è stata al centro e la protagonista della storia d’Italia. Finalmente, grazie al Governo Berlusconi, si è avviata una svolta politico/culturale che, con l’ausilio della tecnologia, consentirà all’Italia di recuperare una maggiore competitività. È finito il tempo dei "NO" ideologici a qualsiasi progetto di sviluppo. Nonostante la gravissima recessione internazionale, il sistema imprenditoriale italiano sembra che sia stia adattando alle sfide della nuova competitività. Nel dopoguerra, sino quasi ai primi anni novanta, l’interscambio commerciale era relativamente più facile, grazie ai blocchi comunisti che limitavano la concorrenza solo a metà del Mondo e grazie alla svalutazione della moneta che si potevano fare. Ora la competizione è molto più difficile. In conformità a questo il governo ha varato provvedimenti per rafforzare il sistema produttivo e per far aumentare il consumo interno. Producendo ad un certo ritmo le industrie potranno farlo a costi sempre più competitivi che gli permetteranno di esportare meglio i loro prodotti. E, proprio per raggiungere questo obbiettivo, il governo Berlusconi ha messo a punto un "Piano promozionale straordinario" di rilancio dell'immagine dell'Italia, al quale verranno destinati 20 dei 35 milioni di euro stanziati per il Made in Italy nel 2009. Nonostante tutto questo, fatti e non chiacchiere, per Nino Randazzo "L’Italia rischia il crepuscolo della democrazia". Non c’è che dire, una bella frase ad effetto. Testimonia però che il Pd non è per niente dissimile agli ex PCI, PDS. Continua a sobillare, a non avere idee e progetti, e continua a demonizzare l’avversario. Caro Nino no, no così non va!

Alcune vecchie e-mail. Tanto per non dimenticare l'infausto risultato delle elezioni politiche di aprile 2008.



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Sent: Monday, May 12, 2008 11:57 PM
Subject: RE: Risposta a Pallotta
Caro Enzo, ti ringrazio per la tua e-mail.Non ti sara' sfuggito che sono un "berlusconiano" della prima ora e che lo sono ancorae' facile capirlo dai mie articoli che pubblico su http://www.italianmedia.com.au/Silvio Berlusconi e Franco Frattini sono fuori di ogni discussione. Avrai spero capito il motivo della mia irrefrenabile IRRITAZIONE. Per due volte i "dirigenti" romani hanno fatto del tutto per far perdere il centrodestra nella IV Circoscrizione.Se nel 2006 i "soloni" romani, invece di farsi irretire da azioni di lobbyin di persone chenon c'entravano nulla con Forza Italia per farsi cadidare (come e' perche' e' ancora un mistero), avessero ascoltato chi era veramente "radicato" sul territorio, avremmo molto ma molto probabilmente vinto i due seggi ed il governo Prodi non sarebbe neppure nato.Se ne 2008 gli incompetenti "responsabili" esteri avessero ascoltato chi conosceva profondamentela realta' politico/sociale locale invece, anche questa volta, farsi convincere da chi aveva tempo e denaro perfare lobbying sempre per farsi candidare, avrebbero candidato persone piu' qualificate, i due seggi si sarebbero vinti. Anche se questa volta non sono importanti per il governo Berlusconi ma era pur sempre una "legittima" soddisfazione.Barbara Contini e Marco Zacchero si sono offesi perche', all'inizio, li ho tacciati da "spocchiosi" dato chenon volevano rispondermi sulla questione delle candidature e mi hanno "espulso"Privatamente ho inviato ai due una mia e-mail per trovare un accordo fra noi per non far precipitare la situazione.NON HANNO RISPOSTO.Nel 2006, pur malvolentieri, ma solo per spirito di partito e l'ammirazione per Berlusconi, ho appoggiato i candidati imposti da Roma.Nel 2008, dopo la mia espulsione ed dopo il mio tentativo per far ritornare su i loro passi di DUE,malvolentieri ho deciso di non appoggiare i candidati del centrodestra.Caro Enzo, gli "spocchiosi" romani debbono compredere che noi italiani nel mondo non siamo unariserva indiana al loro servizio quando e come a loro piace. Hanno voluto una lezione? L'hanno avuta.Non sono una persona irrascibile come potrebbe sembrare. Sono molto calmo e rifressivo. Se ad un certopunto ho usato sostantivi "pesanti" e' perche' si dovevano usare quelli per qualificare la "puttanata" che hannocombinato i DUE "irresponsabili" a danno di Silvio Berlusconi. Probabilmente le loro "gesta" sono stata valutateda chi di dovere e come responsabile agli esteri ha designato Stefania Craxi. Speriamo bene!Anch'io ho imparato la lezione. Restero' sempre alla larga dalle mezze calzette quali sono per lo piu' i politici italiani.


Cordiali saluti.
Giampiero

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Subject: Re: FW: Risposta a Pallotta


Date: Mon, 12 May 2008 13:11:06 +0000
Egregio Signor Pallotta,
usero' termini molto civili nel chiederle di eliminarmi dalla sua lista.
Pero' vorrei sfogarmi un po'.
UNO Farebbe bene a cambiare il suo e-mail perche' vedere e leggere "azzurrinelmondonsw" e sapere che lei ha fatto del tutto ad aiutare la sinistra a vincere i due seggi n Australia mi sembra contraddittorio.
DUE Spero che Veltroni e compagnia bella l'abbiano ringraziato del lavoro "eccelente".
TRE Peccato che lei abbia deciso di abbandonare il PDL.
Sfortunatamente, lei non ha capito, e non penso, che capira' mai, la politica, fa "nemici" oggi e, gli stessi, amici, domani.
QUATTRO Guardi il successo di Berlusconi ed il centrodestra, con un po' di riflessione, invece di perdere la TESTA", poteva partecipare in "pole position" a tutte le celebrazioni.
PECCATO
Auguri per la sua associazione.
Enzo Amara


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Subject: RE: Risposta a Pennone & Piscitelli


Date: Sun, 11 May 2008 22:23:50 +0000
Caro Carlo, grazie per la tua e-mail. Accetto sempre qualsiasi tipo di critica. Sono convinto che anche il passare da visionario, come hai alluso, le accuse e le critiche, anche le piu’ faziose, sono sempre utili per farci riflettere. Una massima dice: “Se qualcuno ti da dell’imbecille o dell’idiota, non arrabbiarti. Vai a casa. Siediti. Pensaci. Potrebbe aver ragione ”. Scusami pero’, a parer mio la tua analisi della sconfitta elettorale del centrodestra, e’ molto fantasiosa e lontanissima dalla realta’ dei fatti che e’ rappresentata dai numeri inconfutabili. Comunque ti ringrazio per avermi fatto riflettere ulteriormente. Ho capito che la principale responsabilita’, della disastrosa disfatta, e’ degli stessi candidati e di chi li ha selezionati. Potrebbero essere servite a poco le mie migliaia di e-mail ed articoli con i quali c onsigliavo gli elettori di votare per Nino Randazzo, Marco Fedi e Vincenzo Volpe. Anche la mia azione giornaliera, martellante e costante durante tutto il periodo della campagna elettorale, potrebbe essere servita pochissimo dato che si e’ limitata “soltanto” a sollecitare gli elettori di visionare i video su You Tube (sono ancora disponibili) per valutare loro stessi la “credibilita’” di Teresa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Joe Cossari (Salvatore Cristaudi era di un livell o superiore). Dopo averli ascoltati è caduto ogni dubbio. Hanno compreso che non erano adeguati a rappresentare degnamente Berlusconi. Luigi Casagrande non ricordava neppure il nome del partito che l’aveva candidato! La notizia ha fatto il giro del mondo. È apparsa persino sulla prima pagina del "Il Corriere della Sera" e lui ne è stato molto lusingato!. Apparire soltanto per esibizionismo, quando non si sa quello che si dice, è stato un vero e proprio suicidio per loro. Hai ragione, il Fattore “P” non ha determinato la disastrosa sconfitta. Hanno fatto tutto loro: i “s elezionatori” Contini, Zacchera e i “candidati” Restifa, Casagrande e Cossari. Il Fattore “P” non c’entra affatto!
Caro Carlo, il vero motivo di questa e-mail e’ per dissipare una tua errata convinzione. Le candidature di David Campese e Frank Farina sono state decise con una votazione a maggioranza, non da me. La storia dettagliata l’ha anche riportata James Panichi (in piu’ puntate) nel suo Diario elettorale. In breve. Il 13 dicembre 2005, nella boardroom della Camera di Commercio italo/australiana di Sydney si tenne una riunione di dieci persone: John Caputo, Tony Mustaca, Adrian Guido, Biagio Meli, Sergio Paci, Joe Cossari, Ter esa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Giampiero Pallotta. Come osservatrice Maria Maruca, segretaria di Casagrande. Fu messa ai voti una mozione per candidare ufficialmente David Campese e Frank Farina che erano gia’ stati contattati da John Caputo e Giampiero Pallotta che avevano ottenuto la loro disponibilita’. La mozione fu approvata con cinque voti (Adrian Guido, Sergio Paci, Tony Mustaca, Biagio Meli e Giampiero Pallotta) tre furono i voti contrari (Teresa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Joe Cossari). John Caputo, chairman della riunione, per equita’ si astenne dal voto. Qualcuno, sapendo di mentire, ha affermato che quella riunione e una mia invenzione. Esiste un documento (n.5 dei 35 presentati alla Suprema Corte), sempre datato 13 dicembre 2005, dove sono riportate le firme autografe di tutti i partecipanti di quella riunione a Sydney. Sicuramente i famosissimi candidati conosciuti da tutti, quali erano Campese e Farina, avrebbero ricevuto molti piu’ voti di quelli che ottennero i candidati del tutto sconosciuti e che, politicamente, non erano superiori ma allo stesso livello di Campese e Farina. Se nel 2006 Berlusconi avesse avuto un Senatore in piu, il governo Prodi non sarebbe neppure nato. Chi seleziono’ Restia e Casagrande commise un madornale errore di c ui ha fatto le spese Berlusconi. Ribadisco. Campese e Farina erano, in tutto e pertutto, allo stesso livello dei candidati che Roma c’impose, ma avevano un elemento in piu’: la loro fama internazionale. Campese e Farina avrebbero attirato piu’ voti tanto da colmare quel gap di 4717 per vincere i due seggi. Rimane comunque sempre da chiarire il “mistero” di come mai Teresa Todaro Restia e Luigi Casgrande, mai appartenuti a Forza Italia, all’insaputa di tutti, riuscirono a farsi candidare. Chi li proposero? Chi li aiuto’? E perche? A proposito del problema della litigiosita’ interna del centrodestra da te accennato. Alcune persone, in questi ultimi due anni, invece di unire il centrodestra, si sono prodigate (anche con cause legali per una “presunta” e “molto improbabile” diffamazione) per cercar di distruggere (ostacolandolo con tutti i mezzi e diffamandolo – questo si - tanto da istigare qualcuno, come Piscitelli – che non mi ha mai conosciuto - a dichiarare: “me ne guarderei bene dall'essere anche minimamente un suo conoscente”) chi ogni giorno lo difendeva e lo propagandava senza alcun interesse personale, ma solo per la grande ammirazione che aveva e che ha ancora per Silvio Berlusconi. Carlo, concordo pienamente con te che il centrodestra “non vincera’ mai se non cambiano molte cosa”. Ormai io non sono piu’ d’intralcio. Tra voi (chi?) c’e’ accordo assoluto in tutto. Non aspettate oltre, datevi subito fare per cambiare le “molte cose”!
Cordiali saluti.

PS: Marco Zacchera ha commesso un’altra sciocchezza riferendoin una sua Newsletter notizie senza fondamento su Peter Costello, ex Ministro del tesoro australiano. Nella successiva sua Newsletter e’ stato costretto smentire. Quando capira’ che i suoi “informatori” australiani non sono attendibili raccontandogli sempre delle balle?



Giampiero


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Subject: Re: In Australia la Contini e Zacchera sono stati umiliati dal Fattore 'P'Date:


Wed, 7 May 2008 01:24:51 +0800

Bravo Cesare: SHORT AND SWEET come si dice in inglese.
Che il povero Pallotta crede di aver determinato il risultato delle elezione non lo si puo' definire nemmeno un delirio poiche' il drlirio ha poca durata, mentre ho l’impressione che si tratta di qualcosa molto piu’ seria. Peccato, mi piacevano i suoi comunicati contro i 'sinistroidi', anche se, mentre egli faceva “chiacchiere”, i nostril oppositori, con alle spalle il partito comunista, catturavano, nella rete apposta creata, dal 75% al 95% di tutti i patronati, i comites, cgie, vari centri di assistenza e loro associati, quasi tutti i media locali e internazionali. In queste condizioni, anche se da Roma avessero fatto scendere dal cielo Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa, affiancati da Celentano e Mina, come candidati, lo stesso non si sarebbe vinto, e non si vincera’ mai se non cambiano molte cosa. Personalmente sognavo e speravo in un miracolo, ma in cuor mio capivo le difficolta’ . Stando cosi' le cose, le nostre uniche possibilita di vittoria ce le siamo giocate nel 2006, ma grazie a Tremaglia ci siamo presentati stupidamente divisi, in piu’, sempre Tremaglia, interpretava la sua legge in favore dei presidenti di patronati dando loro via libera a candidarsi anche come presidenti dei Comites. Dopo di allora i sinistroidi hanno avuto due anni di tempo per restringere le maglie della “rete”, mentre noi non abbiamo fatto altro che litigare fra di noi. Davvero divertente la scelta dei candidati di Pallotta: Farina e Campese, allora sarebbe bastato candidare in sud America Maradona e Careca e il gioco era bello e fatto…. Non e’ cosi’ semplice!
Cordialita’
Carlo Pennone
Western Australia


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Sent: Tuesday, May 06, 2008 4:35 PM



Subject: RE: In Australia la Contini e Zacchera sono stati umiliati dal Fattore 'P'
Gentilissimo Sig. Pallotta, gia` in passato la pregai di cancellarmi dai suoi indirizzi e-mail poiche` poco gradisco le sue arringhe verso persone che stimo, mentre me ne guarderei bene dall'essere anche minimamente un suo conoscente.Per cui la finisca di inviarmi le sue frustranti e-mail delle quali spende del macchiavellico tempo nel colorarne le righe. Con Dubbia Osservanza, Cesare Piscitelli
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Subject: RE: In Australia la Contini e Zacchera sono stati umiliati dal Fattore 'P'Date:


Mon, 5 May 2008 01:44:55 +0000
“Il tempo e’ galantuomo ed e’ il miglior giudice”
Barbara Contini e Marco Zacchera hanno subito un’umiliante e disastrosa disfatta nella
IV Circoscrizione estera per aver deciso “l’espulsione” del Fattore “P”

Sono trascorse tre settimane dalle elezioni politiche. Con molta piu’ obbiettivita’ si possono ora esaminare e commentare i risultati. L’occasione e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano tutti i soggetti che erano coinvolti nella politica del PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.
I responsabili esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unita’ tra le file del PdL in Australia dove le acque erano agitatissime da tempo. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano gia’ acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e aver accreditato per esatte le considerazioni dei consiglieri in loco. Quindi, senza alcun indugio, hanno dedotto che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano da tempo un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da lui come degli “spocchiosi” per non rispondere alle sue precise domande in riguardo le candidature. “P” riteneva assolutamente non idonee quelle di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano gia’ perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera stavano per riconfermarle.

A risultati finali acquisiti e’ evidente che l’espulsione di “P” a due mesi dall’elezioni e’ stata insensata tre che politichei si sonopiu' PD, altri numerosielezioni delestera. L’arroganza e’ costata al PdL la perdita dei due seggi parlamentari considerati gia’ acquisiti.

I due responsabili (o meglio: irresponsabili) esteri hanno dimostrato che non conoscevano affatto le persone che operavano nell’ambito politico del centrodestra in Australia, e tanto meno erano al corrente della sua reale situazione. L’allontanamento di “P” fu caldeggiato, oltre che dai candidati, anche da molti “consiglieri” entrati nelle grazie della Contini e di Zacchera, per una “pressante” azione di lobbying. Questi personaggi, alla fine, si sono rivelati del tutto inaffidabili per essere in malafede. Erano del tutto disinformati della situazione politica e sociale della comunita’ italiana in A ustralia. Personaggi dell’ultima ora, digiuni della politica italiana, emersi dal nulla per puro protagonismo pronti a fare i “lacche’” ai politici del momento. La Contini e Zacchera si sono suicidati definitivamente per aver dato credito a coloro che si consideravano i “legittimi” candidati del PdL. Questi signori, senza alcuna decenza, avevano convinti i due che era soltanto loro il merito del buon risultato ottenuto dal centrodestra nel 2006 mentre, come e’ stato chiaramente appurato, il loro apporto fu quasi del tutto “ininfluente”.

Terminate l’elezioni, approfonditi studi scientifici universitari imparziali hanno dimostrato che gli elettori avevano votato “soprattutto” per la lista e non per i candidati, che infatti ri cevettero scarsissimi voti di preferenza. I candidati, prima dell’elezioni, non avevano mai fatto parte di Forza Italia ed erano quasi del tutto sconosciuti alla comunita’ italiana in Australia e della IV Circoscrizione estera. Furono decisivi tre i Fattori perche’ il centrodestra ottenesse il buon risultato nel 2006.

**** Il Fattore n.1: Il nome di Berlusconi nel simbolo della lista, fu il principale per il successo (in termine di voti) del centrodestra.

**** Il Fattore n. 2: L’appoggio incondizionato alla campagna elettorale di tutti i componenti del Comitato dell’Associazione Azzurri nel Mondo Inc. NSW. In questa ultima campagna 2008 si e’ notata l’assenza del notevole lavoro os curo ed umile dietro le quinte che fece nel 2006. In quel periodo, alle riunioni organizzate durante la campagna elettorale nelle sale dei vari clubs, per l’impegno profuso dal Comitato, si e’ sempre registrata una notevole affluenza di pubblico. Al contrario del 2008 dove le sale erano desolatamente “deserte”, come hanno constatato delusi sia Barbara Contini ed il suo vice Federico Roascio e come si possono chiaramente vedere nei video su YouTube. < /SPAN>Nel 2006 il comitato si attivo’ al massimo per visitare, casa per casa, moltissimi potenziali elettori e nell’effettuare (a loro spese) numerose telefonate per dare indicazioni di voto. Questa intensa ed importante collaborazione appassionata e disinteressata fu fondamentale per l’ottimo risultato del 2006.
Il 13 dicembre 2005 il Comitato, a maggioranza, propose le candidature di Davide Campese e Frank Farina ma non furono accettate dai dirigenti di Roma che, alle strette, rivelarono che la scelta delle candidature di Luigi Casagrande e Teresa Todaro Restia era maturata sin dall’ottobre 2005. Nel piu’ grande segreto e all’oscuro del Comitato . Davide Campese e Frank Farina, politicamente erano allo stesso livello di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, vale a dire: molto basso, ma avevano dalla loro il non trascurabile vantaggio di essere molto famosi e conosciutissimi da tutti ed in tutto il mondo, al contrario dei candidati imposti da Roma che erano quasi del tutto sconosciuti. Campese e Farina avr ebbero attirato voti anche dalla seconda generazione, tanto che il gap di 4,717 voti, che separava FI all’Unione, sarebbe potuto essere colmato per vincere i due seggi parlamentari. Nel 2006 un senatore in piu’ avrebbe fatto molto comodo a Berlusconi. Nonostante i forti dissidi interni e molto contrariato, il Comitato si mise a totale disposizione dei candidati ufficiali e s’impegno’ al massimo nella campagna elettorale esclusivamente per amore di Berlusconi e del partito di Forza Italia.

**** Il Fattore n.3: “P”. Per 14 anni, ma soprattutto negli ultimi quattro, i potenziali elettori sono stati letteralmente martellati da “P” con articoli settimanali (e decine di migliaia di e-mail) che difendevano strenuamente ed inn eggiavano a Berlusconi e a Forza Italia.

Soltanto con la sinergia di questi tre Fattori il centrodestra ottenne quell’ottimo risultato nel 2006. Il totale dei voti del centrodestra (che si presento’ con piu’ liste) fu superiore a quello che ottenne il centrosinistra. Il centrodestra al Senato ricevette 26,073 voti (tutto il centrosinistra 24,689, l’Unione da sola 23,113) e alla Camera ottenne 29,071 voti (il centrosinistra era rappresentato soltanto dall’Unione che raggiunse 26,330 voti). Al Senato la differenza tra la sola FI e l’Unione fu di soli 4,711 a favore dell’Unione (18,402 FI, 23,113 l’Unione); al Senato era di 4,717 voti, sempre a favore dell’Unione (21,613 FI e 26,330 l’Unione).

A determinare il successo del 2006 non fu l’insignificante apporto dei candidati, ma solo e soltanto gli “indispensabili e determinanti” 3 fattori:
n.1 Berlusconi, n.2 il Comitato del NSW e il n.3 “P”.

La prova “inconfutabile” sta nei risultati negativi che il PdL ha ottenuto in questa ultima tornata elettorale del 13/14 aprile 2008. Non e’ mancato il fattore n.1 (il nome di Berlusconi nel simbolo), ma sono mancati gli altri due fattori “indispensabili e determinati” che hanno causato al PdL una “consistente” perdita di voti comparati a quelli che ottenne nel 2006. Nel 2008 ha perso - 4.023 alla Camera e - 2,383 al Senato.

Inutile e’ stata la scesa in campo di “pezzi da novanta” (!?) come Marco Zacchera e Barbara Contini. Non e’ servito a nulla il mettere su un’organizzazione gigantesca “all’americana” con “uffici” in tutte le maggiori citta’ australiane. E’ stata inefficace l’eclatante e “strombazzata” apertura della campagna elettorale in Sud Africa. Vana la massiccia e costosissima campagna pubblicitaria su tutti i media italiani ed australiani. Di nessun beneficio la collaborazione di un numeroso staff di “NOTI personaggi”. Non s i sono riscontrati vantaggi dai molti rinfreschi e dai lauti pranzi offerti “gratuitamente” ai partecipanti delle riunioni di propaganda elettorale.
Nonostante il notevole impegno finanziario e la messa a punto di una “formidabile e gioiosa macchina da guerra” che avrebbe “travolto e sbaragliato” qualsiasi avversario, non hanno potuto evitare la “rovinosa” disfatta. La causa e’ da ricercarsi nella loro troppa presunzione, arroganza ed incompetenza nel di sottovalutare il grande valore che rappresentava il Fattore “P” nella politica italo/australiana e nella IV Circoscrizione. Non esiste alcun altra ragione al loro disastroso “flop” .

I fatti sono fatti e sono sotto gli occhi di tutti e parlano eloquentemente.

Barbara Contini, Marco Zacchera ed i loro sprovveduti “consiglieri”, erano convinti che, espellendo “P”, sarebbe stato piu’ agevole per loro acquisire i due seggi della IV Circoscrizione estera. Per loro sventura “P” ha dimostrato, come sempre, grande energia e determinazione. Di possedere un considerevole seguito politico radicato da molti anni nel vastissimo elettorato del centrodestra in Australia ed nella IV Circoscrizione. L’hanno dimostrato gli elettori che, non avendo gradito l’indecente “espulsio ne” di “P” da parte della Contini e di Zacchera, alcuni hanno votato per i candidati del PD (Randazzo e Fedi che sono stati riconfermati “esclusivamente” per il crollo dei voti al PdL), altri numerosi, astenendosi, hanno rifiutato di votare i candidati del PdL imposti dalla Contini e Zacchera. Gli elettori, su invito di “P”, hanno visto i video su You Tube dove apparivano i candidati del centrodestra ed anche la Contini e Zaccher a. Era meglio per loro se fossero rimasti zitti. Ad ascoltarli e’ caduto ogni dubbio. Si e’ compreso chiaramente che la Contini non era all’altezza della fama con cui e’ stata presentata, Zacchera creava soltanto divisione nel centrodestra ed i candidati non erano adeguati a rappresentare degnamente il PdL. Apparire soltanto per esibizionismo quando non si sa quello che si dice, e’ stato un vero e proprio suicidio. Luigi Casagrande non ricordava neppure il nome del partito che l’aveva candidato! La notizia ha fatto il giro del mondo. E’ apparsa persino sulla prima pagina del “Il Corriere della Sera” e lui ne e’ stato molto lusingato e ha dimostrato una grande “soddisfazione”….per essere apparso in prima pagina!!!!
La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone. Un grande handicap per chi ricopre un’importante carica come quella di responsabili per l’estero. Hanno agito da dilettanti inesperti per aver dato credito alle “chiacchiere” dei candidati e da alcuni loro faziosi ed incompetenti “collaboratori”. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate dagli elettori, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci. Confrontando i voti acquisiti dal centrodestra nel 2 006, nel 2008 i candidati prescelti sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato. Soltanto in Australia hanno registrato 902 voti in meno al Senato e 1,692 in meno alla Camera. Ad ulteriore riprova che non erano stimati e male accettati, hanno ottenuto un umiliante calo di preferenza confrontate a quelle che ottennero nel 2006: Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.

La disfatta disastrosa ed umiliante su tutti i fronti e’ la conseguenza di uno “sconsiderato” atto di “arroganza” e di palese “incompetenza” quale e’ stata “l’espulsione” di “P”. Per “decenza”, Barbara Contini e Marco Zacchera, dovrebbero riconoscere il loro “totale fallimento” e chiedere scusa a tutti gli elettori d’Australia e del centrodestra della IV Circoscrizione estera ma, soprattutto, a Silvio Berlusconi che, disgraziatamente, ha dato loro fiducia ma e’ stato mal ripagato.

Per fortuna che il governo Berlusconi non ha bisogno del sostegno dei parlamentari esteri !!!!

Alcune vecchie e-mail. Tanto per non dimenticare l'infausto risultato delle ultime elezioni politiche


Re: Risposta a Pallotta‏
From:
Baistrocchi Andreola (andreola.baistrocchi@forzait.org)
Sent:
Tuesday, 13 May 2008 8:34:30 AM
To:
Giampiero Pallotta (azzurrinelmondonsw@hotmail.com)
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La prego di voler cortesemente cancellare il mio nome dalla mailing lista, le sue farneticazioni non mi interessano nella maniera più assoluta.
Andreola Baistrocchi
----- Original Message -----
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Sent: Monday, May 12, 2008 11:57 PM
Subject: RE: Risposta a Pallotta
Caro Enzo, ti ringrazio per la tua e-mail.Non ti sara' sfuggito che sono un "berlusconiano" della prima ora e che lo sono ancorae' facile capirlo dai mie articoli che pubblico su www.italianmedia.com.auSilvio Berlusconi e Franco Frattini sono fuori di ogni discussione. Avrai spero capito il motivo della mia irrefrenabile IRRITAZIONE. Per due volte i "dirigenti" romani hanno fatto del tutto per far perdere il centrodestra nella IV Circoscrizione.Se nel 2006 i "soloni" romani, invece di farsi irretire da azioni di lobbyin di persone chenon c'entravano nulla con Forza Italia per farsi cadidare (come e' perche' e' ancora un mistero), avessero ascoltato chi era veramente "radicato" sul territorio, avremmo molto ma molto probabilmente vinto i due seggi ed il governo Prodi non sarebbe neppure nato.Se ne 2008 gli incompetenti "responsabili" esteri avessero ascoltato chi conosceva profondamentela realta' politico/sociale locale invece, anche questa volta, farsi convincere da chi aveva tempo e denaro perfare lobbying sempre per farsi candidare, avrebbero candidato persone piu' qualificate, i due seggi si sarebbero vinti. Anche se questa volta non sono importanti per il governo Berlusconi ma era pur sempre una "legittima" soddisfazione.Barbara Contini e Marco Zacchero si sono offesi perche', all'inizio, li ho tacciati da "spocchiosi" dato chenon volevano rispondermi sulla questione delle candidature e mi hanno "espulso"Privatamente ho inviato ai due una mia e-mail per trovare un accordo fra noi per non far precipitare la situazione.NON HANNO RISPOSTO.Nel 2006, pur malvolentieri, ma solo per spirito di partito e l'ammirazione per Berlusconi, ho appoggiato i candidati imposti da Roma.Nel 2008, dopo la mia espulsione ed dopo il mio tentativo per far ritornare su i loro passi di DUE,malvolentieri ho deciso di non appoggiare i candidati del centrodestra.Caro Enzo, gli "spocchiosi" romani debbono compredere che noi italiani nel mondo non siamo unariserva indiana al loro servizio quando e come a loro piace. Hanno voluto una lezione? L'hanno avuta.Non sono una persona irrascibile come potrebbe sembrare. Sono molto calmo e rifressivo. Se ad un certopunto ho usato sostantivi "pesanti" e' perche' si dovevano usare quelli per qualificare la "puttanata" che hannocombinato i DUE "irresponsabili" a danno di Silvio Berlusconi. Probabilmente le loro "gesta" sono stata valutateda chi di dovere e come responsabile agli esteri ha designato Stefania Craxi. Speriamo bene!Anch'io ho imparato la lezione. Restero' sempre alla larga dalle mezze calzette quali sono per lo piu' i politici italiani.Cordiali saluti.
Giampiero PallottaIl POPOLO degli ITALIANI nel MONDO Inc. (IV Circoscrizione estera)
"Gli spiriti della verità e della libertà sono i pilastri della società"
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Egregio Signor Pallotta,
usero' termini molto civili nel chiederle di eliminarmi dalla sua lista.
Pero' vorrei sfogarmi un po'.
UNO Farebbe bene a cambiare il suo e-mail perche' vedere e leggere "azzurrinelmondonsw" e sapere che lei ha fatto del tutto ad aiutare la sinistra a vincere i due seggi n Australia mi sembra contraddittorio.
DUE Spero che Veltroni e compagnia bella l'abbiano ringraziato del lavoro "eccelente".
TRE Peccato che lei abbia deciso di abbandonare il PDL.
Sfortunatamente, lei non ha capito, e non penso, che capira' mai, la politica, fa "nemici" oggi e, gli stessi, amici, domani.
QUATTRO Guardi il successo di Berlusconi ed il centrodestra, con un po' di riflessione, invece di perdere la TESTA", poteva partecipare in "pole position" a tutte le celebrazioni.
PECCATO
Auguri per la sua associazione.
Enzo Amara


-------------- Original message -------------- From: Giampiero Pallotta
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Caro Carlo, grazie per la tua e-mail. Accetto sempre qualsiasi tipo di critica. Sono convinto che anche il passare da visionario, come hai alluso, le accuse e le critiche, anche le piu’ faziose, sono sempre utili per farci riflettere. Una massima dice: “Se qualcuno ti da dell’imbecille o dell’idiota, non arrabbiarti. Vai a casa. Siediti. Pensaci. Potrebbe aver ragione ”. Scusami pero’, a parer mio la tua analisi della sconfitta elettorale del centrodestra, e’ molto fantasiosa e lontanissima dalla realta’ dei fatti che e’ rappresentata dai numeri inconfutabili. Comunque ti ringrazio per avermi fatto riflettere ulteriormente. Ho capito che la principale responsabilita’, della disastrosa disfatta, e’ degli stessi candidati e di chi li ha selezionati. Potrebbero essere servite a poco le mie migliaia di e-mail ed articoli con i quali c onsigliavo gli elettori di votare per Nino Randazzo, Marco Fedi e Vincenzo Volpe. Anche la mia azione giornaliera, martellante e costante durante tutto il periodo della campagna elettorale, potrebbe essere servita pochissimo dato che si e’ limitata “soltanto” a sollecitare gli elettori di visionare i video su You Tube (sono ancora disponibili) per valutare loro stessi la “credibilita’” di Teresa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Joe Cossari (Salvatore Cristaudi era di un livell o superiore). Dopo averli ascoltati è caduto ogni dubbio. Hanno compreso che non erano adeguati a rappresentare degnamente Berlusconi. Luigi Casagrande non ricordava neppure il nome del partito che l’aveva candidato! La notizia ha fatto il giro del mondo. È apparsa persino sulla prima pagina del "Il Corriere della Sera" e lui ne è stato molto lusingato!. Apparire soltanto per esibizionismo, quando non si sa quello che si dice, è stato un vero e proprio suicidio per loro. Hai ragione, il Fattore “P” non ha determinato la disastrosa sconfitta. Hanno fatto tutto loro: i “s elezionatori” Contini, Zacchera e i “candidati” Restifa, Casagrande e Cossari. Il Fattore “P” non c’entra affatto!
Caro Carlo, il vero motivo di questa e-mail e’ per dissipare una tua errata convinzione. Le candidature di David Campese e Frank Farina sono state decise con una votazione a maggioranza, non da me. La storia dettagliata l’ha anche riportata James Panichi (in piu’ puntate) nel suo Diario elettorale. In breve. Il 13 dicembre 2005, nella boardroom della Camera di Commercio italo/australiana di Sydney si tenne una riunione di dieci persone: John Caputo, Tony Mustaca, Adrian Guido, Biagio Meli, Sergio Paci, Joe Cossari, Ter esa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Giampiero Pallotta. Come osservatrice Maria Maruca, segretaria di Casagrande. Fu messa ai voti una mozione per candidare ufficialmente David Campese e Frank Farina che erano gia’ stati contattati da John Caputo e Giampiero Pallotta che avevano ottenuto la loro disponibilita’. La mozione fu approvata con cinque voti (Adrian Guido, Sergio Paci, Tony Mustaca, Biagio Meli e Giampiero Pallotta) tre furono i voti contrari (Teresa Todaro Restia, Luigi Casagrande e Joe Cossari). John Caputo, chairman della riunione, per equita’ si astenne dal voto. Qualcuno, sapendo di mentire, ha affermato che quella riunione e una mia invenzione. Esiste un documento (n.5 dei 35 presentati alla Suprema Corte), sempre datato 13 dicembre 2005, dove sono riportate le firme autografe di tutti i partecipanti di quella riunione a Sydney. Sicuramente i famosissimi candidati conosciuti da tutti, quali erano Campese e Farina, avrebbero ricevuto molti piu’ voti di quelli che ottennero i candidati del tutto sconosciuti e che, politicamente, non erano superiori ma allo stesso livello di Campese e Farina. Se nel 2006 Berlusconi avesse avuto un Senatore in piu, il governo Prodi non sarebbe neppure nato. Chi seleziono’ Restia e Casagrande commise un madornale errore di c ui ha fatto le spese Berlusconi. Ribadisco. Campese e Farina erano, in tutto e pertutto, allo stesso livello dei candidati che Roma c’impose, ma avevano un elemento in piu’: la loro fama internazionale. Campese e Farina avrebbero attirato piu’ voti tanto da colmare quel gap di 4717 per vincere i due seggi. Rimane comunque sempre da chiarire il “mistero” di come mai Teresa Todaro Restia e Luigi Casgrande, mai appartenuti a Forza Italia, all’insaputa di tutti, riuscirono a farsi candidare. Chi li proposero? Chi li aiuto’? E perche? A proposito del problema della litigiosita’ interna del centrodestra da te accennato. Alcune persone, in questi ultimi due anni, invece di unire il centrodestra, si sono prodigate (anche con cause legali per una “presunta” e “molto improbabile” diffamazione) per cercar di distruggere (ostacolandolo con tutti i mezzi e diffamandolo – questo si - tanto da istigare qualcuno, come Piscitelli – che non mi ha mai conosciuto - a dichiarare: “me ne guarderei bene dall'essere anche minimamente un suo conoscente”) chi ogni giorno lo difendeva e lo propagandava senza alcun interesse personale, ma solo per la grande ammirazione che aveva e che ha ancora per Silvio Berlusconi. Carlo, concordo pienamente con te che il centrodestra “non vincera’ mai se non cambiano molte cosa”. Ormai io non sono piu’ d’intralcio. Tra voi (chi?) c’e’ accordo assoluto in tutto. Non aspettate oltre, datevi subito fare per cambiare le “molte cose”!
Cordiali saluti.

PS: Marco Zacchera ha commesso un’altra sciocchezza riferendoin una sua Newsletter notizie senza fondamento su Peter Costello, ex Ministro del tesoro australiano. Nella successiva sua Newsletter e’ stato costretto smentire. Quando capira’ che i suoi “informatori” australiani non sono attendibili raccontandogli sempre delle balle?
Giampiero PallottaIl POPOLO degli ITALIANI nel MONDO Inc. (IV Circoscrizione estera)
'Gli spiriti della verità e della libertà sono i pilastri della società'
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Bravo Cesare: SHORT AND SWEET come si dice in inglese.
Che il povero Pallotta crede di aver determinato il risultato delle elezione non lo si puo' definire nemmeno un delirio poiche' il drlirio ha poca durata, mentre ho l’impressione che si tratta di qualcosa molto piu’ seria. Peccato, mi piacevano i suoi comunicati contro i 'sinistroidi', anche se, mentre egli faceva “chiacchiere”, i nostril oppositori, con alle spalle il partito comunista, catturavano, nella rete apposta creata, dal 75% al 95% di tutti i patronati, i comites, cgie, vari centri di assistenza e loro associati, quasi tutti i media locali e internazionali. In queste condizioni, anche se da Roma avessero fatto scendere dal cielo Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa, affiancati da Celentano e Mina, come candidati, lo stesso non si sarebbe vinto, e non si vincera’ mai se non cambiano molte cosa. Personalmente sognavo e speravo in un miracolo, ma in cuor mio capivo le difficolta’ . Stando cosi' le cose, le nostre uniche possibilita di vittoria ce le siamo giocate nel 2006, ma grazie a Tremaglia ci siamo presentati stupidamente divisi, in piu’, sempre Tremaglia, interpretava la sua legge in favore dei presidenti di patronati dando loro via libera a candidarsi anche come presidenti dei Comites. Dopo di allora i sinistroidi hanno avuto due anni di tempo per restringere le maglie della “rete”, mentre noi non abbiamo fatto altro che litigare fra di noi. Davvero divertente la scelta dei candidati di Pallotta: Farina e Campese, allora sarebbe bastato candidare in sud America Maradona e Careca e il gioco era bello e fatto…. Non e’ cosi’ semplice!
Cordialita’
Carlo Pennone
Western Australia


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Sent: Tuesday, May 06, 2008 4:35 PM
Subject: RE: In Australia la Contini e Zacchera sono stati umiliati dal Fattore 'P'
Gentilissimo Sig. Pallotta, gia` in passato la pregai di cancellarmi dai suoi indirizzi e-mail poiche` poco gradisco le sue arringhe verso persone che stimo, mentre me ne guarderei bene dall'essere anche minimamente un suo conoscente.Per cui la finisca di inviarmi le sue frustranti e-mail delle quali spende del macchiavellico tempo nel colorarne le righe. Con Dubbia Osservanza, Cesare Piscitelli
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“Il tempo e’ galantuomo ed e’ il miglior giudice”
Barbara Contini e Marco Zacchera hanno subito un’umiliante e disastrosa disfatta nella
IV Circoscrizione estera per aver deciso “l’espulsione” del Fattore “P”

Sono trascorse tre settimane dalle elezioni politiche. Con molta piu’ obbiettivita’ si possono ora esaminare e commentare i risultati. L’occasione e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano tutti i soggetti che erano coinvolti nella politica del PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.
I responsabili esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unita’ tra le file del PdL in Australia dove le acque erano agitatissime da tempo. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano gia’ acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e aver accreditato per esatte le considerazioni dei consiglieri in loco. Quindi, senza alcun indugio, hanno dedotto che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano da tempo un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da lui come degli “spocchiosi” per non rispondere alle sue precise domande in riguardo le candidature. “P” riteneva assolutamente non idonee quelle di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano gia’ perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera stavano per riconfermarle.

A risultati finali acquisiti e’ evidente che l’espulsione di “P” a due mesi dall’elezioni e’ stata insensata tre che politichei si sonopiu' PD, altri numerosielezioni delestera. L’arroganza e’ costata al PdL la perdita dei due seggi parlamentari considerati gia’ acquisiti.

I due responsabili (o meglio: irresponsabili) esteri hanno dimostrato che non conoscevano affatto le persone che operavano nell’ambito politico del centrodestra in Australia, e tanto meno erano al corrente della sua reale situazione. L’allontanamento di “P” fu caldeggiato, oltre che dai candidati, anche da molti “consiglieri” entrati nelle grazie della Contini e di Zacchera, per una “pressante” azione di lobbying. Questi personaggi, alla fine, si sono rivelati del tutto inaffidabili per essere in malafede. Erano del tutto disinformati della situazione politica e sociale della comunita’ italiana in A ustralia. Personaggi dell’ultima ora, digiuni della politica italiana, emersi dal nulla per puro protagonismo pronti a fare i “lacche’” ai politici del momento. La Contini e Zacchera si sono suicidati definitivamente per aver dato credito a coloro che si consideravano i “legittimi” candidati del PdL. Questi signori, senza alcuna decenza, avevano convinti i due che era soltanto loro il merito del buon risultato ottenuto dal centrodestra nel 2006 mentre, come e’ stato chiaramente appurato, il loro apporto fu quasi del tutto “ininfluente”.

Terminate l’elezioni, approfonditi studi scientifici universitari imparziali hanno dimostrato che gli elettori avevano votato “soprattutto” per la lista e non per i candidati, che infatti ri cevettero scarsissimi voti di preferenza. I candidati, prima dell’elezioni, non avevano mai fatto parte di Forza Italia ed erano quasi del tutto sconosciuti alla comunita’ italiana in Australia e della IV Circoscrizione estera. Furono decisivi tre i Fattori perche’ il centrodestra ottenesse il buon risultato nel 2006.

**** Il Fattore n.1: Il nome di Berlusconi nel simbolo della lista, fu il principale per il successo (in termine di voti) del centrodestra.

**** Il Fattore n. 2: L’appoggio incondizionato alla campagna elettorale di tutti i componenti del Comitato dell’Associazione Azzurri nel Mondo Inc. NSW. In questa ultima campagna 2008 si e’ notata l’assenza del notevole lavoro os curo ed umile dietro le quinte che fece nel 2006. In quel periodo, alle riunioni organizzate durante la campagna elettorale nelle sale dei vari clubs, per l’impegno profuso dal Comitato, si e’ sempre registrata una notevole affluenza di pubblico. Al contrario del 2008 dove le sale erano desolatamente “deserte”, come hanno constatato delusi sia Barbara Contini ed il suo vice Federico Roascio e come si possono chiaramente vedere nei video su YouTube. < /SPAN>Nel 2006 il comitato si attivo’ al massimo per visitare, casa per casa, moltissimi potenziali elettori e nell’effettuare (a loro spese) numerose telefonate per dare indicazioni di voto. Questa intensa ed importante collaborazione appassionata e disinteressata fu fondamentale per l’ottimo risultato del 2006.
Il 13 dicembre 2005 il Comitato, a maggioranza, propose le candidature di Davide Campese e Frank Farina ma non furono accettate dai dirigenti di Roma che, alle strette, rivelarono che la scelta delle candidature di Luigi Casagrande e Teresa Todaro Restia era maturata sin dall’ottobre 2005. Nel piu’ grande segreto e all’oscuro del Comitato . Davide Campese e Frank Farina, politicamente erano allo stesso livello di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, vale a dire: molto basso, ma avevano dalla loro il non trascurabile vantaggio di essere molto famosi e conosciutissimi da tutti ed in tutto il mondo, al contrario dei candidati imposti da Roma che erano quasi del tutto sconosciuti. Campese e Farina avr ebbero attirato voti anche dalla seconda generazione, tanto che il gap di 4,717 voti, che separava FI all’Unione, sarebbe potuto essere colmato per vincere i due seggi parlamentari. Nel 2006 un senatore in piu’ avrebbe fatto molto comodo a Berlusconi. Nonostante i forti dissidi interni e molto contrariato, il Comitato si mise a totale disposizione dei candidati ufficiali e s’impegno’ al massimo nella campagna elettorale esclusivamente per amore di Berlusconi e del partito di Forza Italia.

**** Il Fattore n.3: “P”. Per 14 anni, ma soprattutto negli ultimi quattro, i potenziali elettori sono stati letteralmente martellati da “P” con articoli settimanali (e decine di migliaia di e-mail) che difendevano strenuamente ed inn eggiavano a Berlusconi e a Forza Italia.

Soltanto con la sinergia di questi tre Fattori il centrodestra ottenne quell’ottimo risultato nel 2006. Il totale dei voti del centrodestra (che si presento’ con piu’ liste) fu superiore a quello che ottenne il centrosinistra. Il centrodestra al Senato ricevette 26,073 voti (tutto il centrosinistra 24,689, l’Unione da sola 23,113) e alla Camera ottenne 29,071 voti (il centrosinistra era rappresentato soltanto dall’Unione che raggiunse 26,330 voti). Al Senato la differenza tra la sola FI e l’Unione fu di soli 4,711 a favore dell’Unione (18,402 FI, 23,113 l’Unione); al Senato era di 4,717 voti, sempre a favore dell’Unione (21,613 FI e 26,330 l’Unione).

A determinare il successo del 2006 non fu l’insignificante apporto dei candidati, ma solo e soltanto gli “indispensabili e determinanti” 3 fattori:
n.1 Berlusconi, n.2 il Comitato del NSW e il n.3 “P”.

La prova “inconfutabile” sta nei risultati negativi che il PdL ha ottenuto in questa ultima tornata elettorale del 13/14 aprile 2008. Non e’ mancato il fattore n.1 (il nome di Berlusconi nel simbolo), ma sono mancati gli altri due fattori “indispensabili e determinati” che hanno causato al PdL una “consistente” perdita di voti comparati a quelli che ottenne nel 2006. Nel 2008 ha perso - 4.023 alla Camera e - 2,383 al Senato.

Inutile e’ stata la scesa in campo di “pezzi da novanta” (!?) come Marco Zacchera e Barbara Contini. Non e’ servito a nulla il mettere su un’organizzazione gigantesca “all’americana” con “uffici” in tutte le maggiori citta’ australiane. E’ stata inefficace l’eclatante e “strombazzata” apertura della campagna elettorale in Sud Africa. Vana la massiccia e costosissima campagna pubblicitaria su tutti i media italiani ed australiani. Di nessun beneficio la collaborazione di un numeroso staff di “NOTI personaggi”. Non s i sono riscontrati vantaggi dai molti rinfreschi e dai lauti pranzi offerti “gratuitamente” ai partecipanti delle riunioni di propaganda elettorale.
Nonostante il notevole impegno finanziario e la messa a punto di una “formidabile e gioiosa macchina da guerra” che avrebbe “travolto e sbaragliato” qualsiasi avversario, non hanno potuto evitare la “rovinosa” disfatta. La causa e’ da ricercarsi nella loro troppa presunzione, arroganza ed incompetenza nel di sottovalutare il grande valore che rappresentava il Fattore “P” nella politica italo/australiana e nella IV Circoscrizione. Non esiste alcun altra ragione al loro disastroso “flop” .

I fatti sono fatti e sono sotto gli occhi di tutti e parlano eloquentemente.

Barbara Contini, Marco Zacchera ed i loro sprovveduti “consiglieri”, erano convinti che, espellendo “P”, sarebbe stato piu’ agevole per loro acquisire i due seggi della IV Circoscrizione estera. Per loro sventura “P” ha dimostrato, come sempre, grande energia e determinazione. Di possedere un considerevole seguito politico radicato da molti anni nel vastissimo elettorato del centrodestra in Australia ed nella IV Circoscrizione. L’hanno dimostrato gli elettori che, non avendo gradito l’indecente “espulsio ne” di “P” da parte della Contini e di Zacchera, alcuni hanno votato per i candidati del PD (Randazzo e Fedi che sono stati riconfermati “esclusivamente” per il crollo dei voti al PdL), altri numerosi, astenendosi, hanno rifiutato di votare i candidati del PdL imposti dalla Contini e Zacchera. Gli elettori, su invito di “P”, hanno visto i video su You Tube dove apparivano i candidati del centrodestra ed anche la Contini e Zaccher a. Era meglio per loro se fossero rimasti zitti. Ad ascoltarli e’ caduto ogni dubbio. Si e’ compreso chiaramente che la Contini non era all’altezza della fama con cui e’ stata presentata, Zacchera creava soltanto divisione nel centrodestra ed i candidati non erano adeguati a rappresentare degnamente il PdL. Apparire soltanto per esibizionismo quando non si sa quello che si dice, e’ stato un vero e proprio suicidio. Luigi Casagrande non ricordava neppure il nome del partito che l’aveva candidato! La notizia ha fatto il giro del mondo. E’ apparsa persino sulla prima pagina del “Il Corriere della Sera” e lui ne e’ stato molto lusingato e ha dimostrato una grande “soddisfazione”….per essere apparso in prima pagina!!!!
La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone. Un grande handicap per chi ricopre un’importante carica come quella di responsabili per l’estero. Hanno agito da dilettanti inesperti per aver dato credito alle “chiacchiere” dei candidati e da alcuni loro faziosi ed incompetenti “collaboratori”. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate dagli elettori, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci. Confrontando i voti acquisiti dal centrodestra nel 2 006, nel 2008 i candidati prescelti sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato. Soltanto in Australia hanno registrato 902 voti in meno al Senato e 1,692 in meno alla Camera. Ad ulteriore riprova che non erano stimati e male accettati, hanno ottenuto un umiliante calo di preferenza confrontate a quelle che ottennero nel 2006:
Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.

La disfatta disastrosa ed umiliante su tutti i fronti e’ la conseguenza di uno “sconsiderato” atto di “arroganza” e di palese “incompetenza” quale e’ stata “l’espulsione” di “P”. Per “decenza”, Barbara Contini e Marco Zacchera, dovrebbero riconoscere il loro “totale fallimento” e chiedere scusa a tutti gli elettori d’Australia e del centrodestra della IV Circoscrizione estera ma, soprattutto, a Silvio Berlusconi che, disgraziatamente, ha dato loro fiducia ma e’ stato mal ripagato.

Per fortuna che il governo Berlusconi non ha bisogno del sostegno dei parlamentari esteri !!!!