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venerdì 29 gennaio 2010

Nessun dei 61 governi dal 1948 ad oggi hanno avuto cura degli italiani nel mondo. Ma noi dobbiamo essere soddisfatti di noi e possiamo riderci su.

Mettiamoci il cuore in pace. Non e’ il piu’ caso di continuare a sperare che qualcuno risolva gli annosi problemi di noi italiani nel mondo. Si risolveranno “automaticamente” nei prossimi 10/15 anni quando l’intera generazione, degli emigranti di prima generazione, sarà ritornata alla “casa del Padre”. La seconda e terza generazione conoscono “marginalmente” e sono “pochissimo” interessate alle cose italiane e tanto meno a quelle politiche. L’abbiamo capito: non siamo nei pensieri del governo incarica come non lo siamo mai stati negli altri 60 (dal 1948) che l’hanno preceduto. Da sempre siamo una “riserva indiana” da usare da coloro che con noi debbono farsi le “cose loro”. COMITES (Comitati degli Italiani all’Estero), CGIE (Comitato Generale Italiani all’Estero), i 18 parlamentari eletti all’estero, a che cosa ci sono serviti? Cosa hanno fatto per noi? E le numerose visite, quasi mensili, di parlamentari, “delegazioni” regionali, comunali, sindaci, assessori ecc.? Vengono in “missione” (leggi: gita gratuita) e noi a riceverli come fossero tanti “re” con corte al seguito. Li “scarrozziamo” di qua’ e di là per chilometri e chilometri per mostrare, agli “illustri ospiti”, i luoghi piu’ prestigiosi e belli del Paese in cui viviamo. Gli offriamo rinfreschi, pranzi e cene. Mentre l’“incensiamo”, i “dignitari” ci ricolmano di elogi e ci regalano “patacche”. “Solennemente” ci promettono di tutto e di piu’ (intanto non costa niente!!) “giurando” che, una volta ritornati in Italia, manterranno “senz’altro” la parola data. Chi ha esperienza di queste “missioni a tarallucci e vino” sa che hanno tutte il solito finale da “commedia” all’italiana. Una volta ritornati ai loro luoghi di residenza, oberati dai loro molteplici impegni “impellenti”, non si ricorderanno piu’ neppure una parola. Finita la festa gabbato lo santo! Se la vita e’ una commedia non dobbiamo farne una tragedia, diceva Bernard Shaw, facciamoci, dunque, delle belle risate e prendiamo tutto con grande “humour”. Tanto piu’ che e’ provato che il “ridere” e’ la piu’ grande e straordinaria “medicina”. La parola “umorismo” deriva da latino: umidità, liquido. Ippocrate, il famoso medico dell’antica Grecia, aveva intuito che i fluidi, cioè gli umori (humour, appunto) influenzano la salute e l'indole degli uomini. La mancanza dell'umorismo, secondo i diversi studiosi (filosofi, medici, scrittori) aggrava la malattia. Direi quindi che l’ironia e l’auto-ironia sono ingredienti essenziali per trascorrere una vita piu’ "rilassata" e “sana” ed e’ lo stile di vita dell’ “ottimista realista”. Ne sono soprattutto convinto ora che ho molto meno entusiasmo di un tempo ed anche molto meno umorismo di un tempo. Rimango sempre convinto che se il mondo si mettesse a ridere guarirebbe di tutti i suoi mali. Noi italiani nel mondo, anni fa, eravamo convinti che se potevamo scegliere ed eleggere al Parlamento italiano i nostri rappresentanti, saremmo stati meglio tutelati. Eravamo convinti che, una volta che i nostri “rappresentanti” fossero in Parlamento, tutti i nostri problemi si sarebbero risolti. Dopo quasi 40 anni di dura lotta politica, Mirko Tremaglia riuscì a farci ottenere il “diritto” di voto e cosi’ il nostro “sogno” finalmente si avverrò nel 2006 ripetendosi nel 2008. Doveva essere un avvenimento importante e “serissimo” le elezioni dei nostri 18 rappresentanti. E’ stata, invece, una vera e propria “farsa” tra il “comico” ed il “tragico”. Se ne sono viste di tutti i colori, inutile rievocare quello che e’ accaduto. E’ stato il “trionfo” della proverbiale “fantasia” italiana. Un campionario di come si possa “truffare” prima, durante e dopo le elezioni. Le strade dell’inferno sono lastricate dalle buone intenzioni. Infatti le ottime intuizioni di Mirko Tremaglia, una volta in contatto con la realtà, si sono rivelate, purtroppo, pure e semplici “utopie”. Da quando abbiamo i nostri rappresentanti in Parlamento, la situazione degli italiani nel mondo e’ andata via via sempre piu’ peggiorando. I fondi destinati agli italiani all’estero, dal 2006 (quando c’era Prodi) ad oggi, sono stati drasticamente ridotti, forse per bilanciare il costo dei 18 parlamentari?. Per il 2010 la Finanziaria ridurrà i fondi senza alcun “pietà” anche per quanto riguarda l’assegno di solidarietà ai piu’ indigenti. Il tutto conferma la generale indifferenza dell’attuale governo per gli italiani nel mondo. Siamo passati da un Ministro per gli Italiani nel Mondo nel 2001 (che in cinque anni non ha concluso nulla di concreto) ad un semplice “sottosegretario” con “delega” nel 2008. Ciò significa che, Alfredo Mantica, penserà a noi quando gli “avanzera'” cinque minuti. I 18 nostri rappresentanti, invece di fare “fronte comune”, ognuno hanno seguito le logiche dei rispettivi partiti politici. Spesso sono stati assenti in aula e non hanno preso la parola, ma hanno fatto di peggio. Alcuni di loro, durante il recente voto di una richiesta di aumento di 6 milioni di euro dei fondi per l’assistenza degli italiani nel mondo, si sono “astenuti” e persino “votato contro”. Il peggio “assoluto” sta che, in quattro anni in Parlamento, nessuno dei progetti di legge di loro iniziativa e’ stato ancora approvato. I 18, una volta vinte le elezioni e arrivati in Parlamento, hanno dimenticato tutte le promesse e gli impegni presi con i loro elettori, e hanno subito una “trasformazione”: da “protagonisti”, che dovevano essere, a delle insignificanti “comparse”. Non sono riusciti a farsi apprezzare dai loro “colleghi” eletti in Italia, tanto che sono stati da loro bollati: “turisti lautamente pagati”. Bobo Craxi, sottosegretario agli Esteri del governo Prodi, a proposito dei parlamentari eletti all’estero, si lasciò scappare: “...tanto non contano un cazzo”. In una trasmissione televisiva di Rai International ho sentito con le mie orecchie Gian Luigi Stella (l’autore insieme a Sergio Rizzo del best seller “La Casta”) dire: “ai politici italiani non importa un fico secco degli italiani nel mondo”. Dobbiamo avvilirci o deprimerci? Niente affatto! Ridiamoci su perché dobbiamo sentirci soddisfatti ed orgogliosi di noi stessi. Noi italiani nel mondo, quelli che viviamo nei cinque continenti, ci siamo conquistati stima e rispetto per il nostro stile di vita, di lavoro e d’impegno civile. Siamo certo dispiaciuti nel vedere che la politica italiana sta vanificando i nostri sacrifici e quasi ci “disprezza”. In Italia pochissimi sanno che abbiamo dovuto spesso affrontare durissimi sforzi ed umiliazioni per risolvere i bisogni personali nei Paesi dove siamo emigrati. Ma con il nostro “serio e responsabile” comportamento abbiamo tenuto alto il nome e l’onore del nostro Paese, nonostante il giudizio pessimo che avevano all'estero dell’Italia per via della sua “confusionaria” politica. Sono state tante le umiliazioni e le sofferenze morali che abbiamo dovuto subire, prima che ci riconoscessero che eravamo “gente onesta e laboriosa” e di quale orgoglio nazionale e di quale talento fossimo dotati. C’era sempre, comunque, una parte d’opinione pubblica, nei Paesi dove siamo emigrati, che continuava a giudicare “Italietta” il nostro Paese, nonostante i grandi passi che aveva fatto nel secondo dopoguerra, fino a diventare una delle sette piu’ industrializzate nazioni nel mondo. Molti, troppi pregiudizi sull’Italia ci sono ancora oggi all’estero. Ma noi italiani nel mondo, ci siamo guadagnati la fama di persone d’ingegno, rigorose, serie e rispettose nei comportamenti e proiettiamo l’immagine di una ”altra Italia” che si e’ guadagnata il rispetto ed e’ riuscita a primeggiare. Abbiamo messo in risalto la vera indole italiana “rivalutando” l’immagine dell’Italia che sembra sia votata a “distruggersi”. Un’altra occasione per farci una bella e “grassa” risata ce la fornisce quella parte della solita magistratura italiana “politicizzata”. Sin dal luglio 2009 si sapeva che la magistratura milanese aveva concluso le indagini su “Mediatrade” e avrebbe rinviato a giudizio Silvio Berlusconi, come già era a conoscenza “La Repubblica” in quanto organo ufficiale della magistratura politicizzata. Come si ricorderà, a quell’epoca (luglio 2009) era in atto un “gigantesco” e “vergognoso” attacco mediatico sulla vita privata del Primo ministro. Non era politicamente utile far scoppiare quella “bomba” in quel momento. I magistrati pensarono di attendere l’occasione piu’ “propizia” per farla “scoppiare” isolatamente per ottenere un maggior effetto mediatico. E, da “intelligentoni” come credono di essere, che ti fanno? Ormai e’ una “barzelletta” classica. Alla vigilia delle elezioni regionali, eccoli ad annunciare l’incriminazione di “Mediaset” che coinvolge Pier Silvio Berlusconi, Confalonieri, altri dirigenti e, non poteva mancare, il “solito” Silvio Berlusconi. E’ incredibile che l’odio annebbi la mente di questi magistrati tanto che non riescono a capire che, ancora una volta, hanno fatto un favore al loro acerrimo nemico. Appena ci sono elezioni importanti in vista: eccoti l’immancabile “avviso di garanzia”. Il loro modo di agire e’ “ridicolo” tanto e’ evidente che usano la legge a fini politici. I magistrati dovrebbero essere i “guardiani” della legge e della giustizia. Invece, visto che in questi ultimi 15 anni tutti gli attacchi a Silvio Berlusconi non hanno funzionato, ora stanno cambiando strategia iniziando a colpire i suoi figli. Non ci sarebbe niente da ridere in tutto questo, invece a me “scappa” di farlo. Sembra di assistere ai cartoni animati del maldestro “gatto Silvestro”. Si arruffa confusamente per tentare ostinatamente di acchiappare “Speedy Gonzales” che sempre gli sfugge e non fa altro che rimediare ammaccature e finire malridotto.

mercoledì 27 gennaio 2010

Aldo Di biagio non risponde e non chiarisce.

Caro Aldo Di Biagio, niente! Non rispondi. Muto come un pesce.

Nel frattempo abbiamo letto che in Svizzera, il 23 gennaio 2010, hai iniziato a spiegare le motivazioni per cui è sorto il Pdl all'estero, e quale sia il miglior metodo per prosperare: "Superare certe mentalità divisioniste è d’obbligo, perché un partito non è una associazione. In questa mia veste non ho il desiderio di lavorare in funzione delle mie esigenze personali, ma mi rendo pienamente partecipe di questa strutturazione del partito che presenta anche lati difficili. Che supereremo insieme, se insieme sapremo ragionare con le logiche di partito e con unità d’intenti”. Stile politichese puro difficile da decifrare. Soltanto le ultime parole sono comprensibili: “se insieme sapremo ragionare con le logiche di partito e con unità d’intenti”. E’ evidente ed e’ chiaro che non conosci il profondo significato delle parole della lingua italiana e per questo scrivi cose a vanvera. Il tuo modo di agire nella realtà e’ totalmente all’opposto di quello che hai scritto. Manchi di coerenza. Smettila di “giocare” allo “statista”. Ti sei messo su un piedistallo troppo alto per te. Nello scendere fai attenzione a non “sfracellarti”.

Capisco che un giovane “ragazzotto” quale sei non possa ancora aver acquisito sufficiente esperienza e non riesca pienamente a valutare che la “trasparenza” e la “coerenza” sono le prime regole per farsi apprezzare e stimare. Ostinandoti, poi, a non rispondere, alle due semplicissime domandine qui sotto, stai facendo la figura dello “sbarbatello” o del bambino “imbronciato” che si vergogna per essere stato scoperto con le dita nella marmellata. E’ il comportamento sciocco delle tre scimmiette: non senti, non parli e non vedi.

1) Con quali criteri hai nominato coordinatori “pro tempore” Teresa Todaro Restifa e Santo Santoro ed hai lasciati scoperti gli altri stati d’Australia?

2) Dal tuo CV pubblicato nel tuo web non risulta che tu abbia risieduto all'estero, come hai potuto farti eleggere in Croazia?

Sono consultabili su Internet due articoli del giornale “Il Piccolo” di Trieste dove si legge che sei “domiciliato” in Croazia dal 1991.
Leggendo attentamente i due articoli, ci sono altre notizie che saltano subito all’occhio:

Croazia e Slovenia, votano 9mila italiani,
titola “Il Piccolo” del 05 aprile 2008.

In data 17 aprile 2008, sempre sul “Il Piccolo” si legge:

Aldo Di Biagio, del Popolo della Libertà, con i suoi 13.642 voti.

Se gli aventi diritto al voto erano 9mila, come mai ne hai ottenuti 13.642?

Ti spiego la differenza tra “domicilio” e “residenza”:

DOMICILIO: il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei propri affari ed interessi.

RESIDENZA: luogo dove si risiede stabilmente, dove si ha la fissa dimora.

Per chiarire una volta per tutte se sei residente o no all’estero, dovresti “TO SCAN” il certificato AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) che dovresti richiedere al tuo Consolato di residenza, e pubblicarlo in Internet. Se non sarai in grado di fare questo, autorizzi il legittimo sospetto che anche tu, come Nicola Di Girolamo (e forse anche alcuni altri parlamentari eletti in Europa), hai “truffato” i tuoi elettori e gli italiani infrangendo la legge 459/2001, Art. 8, comma 1, lettera b).
Sarebbe conveniente per te chiarire al piu’ presto, altrimenti e’ evidente che verresti “delegittimato”. Come può chi si fosse fatto eleggere “illegalmente” pretendere la stima dei suoi elettori e di chi vuole dirigere?

Sempre su Internet e’ possibile leggere una tua lettera pubblicata da “Italia Estera” con la quale rispondi "veementemente" ad un certo signor “nessuno” per non aver avuto il coraggio di uscire allo scoperto scrivendo anonimamente. Io non sono un “anonimo”, quindi conferma di avere veramente coraggio nel rispondimi.

Infine allego una poesia di Trilussa che casca a pennello per te e per i tuoi colleghi simili.

Legge 27 dicembre 2001, n. 459
"Norme per l' esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all' estero "
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2002.
Art. 8.
1. Ai fini della presentazione dei contrassegni e delle liste per l'attribuzione dei seggi da assegnare nella circoscrizione Estero, si osservano, in quanto compatibili, le norme di cui agli articoli da 14 a 26 del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e successive modificazioni, e in ogni caso le seguenti disposizioni:
a) le liste di candidati sono presentate per ciascuna delle ripartizioni di cui al comma 1 dell'articolo 6;
b) i candidati devono essere residenti ed elettori nella relativa ripartizione;
c) la presentazione di ciascuna lista deve essere sottoscritta da almeno 500 e da non più di 1000 elettori residenti nella relativa ripartizione;
d) le liste dei candidati devono essere presentate alla cancelleria della corte di appello di Roma dalle ore 8 del trentacinquesimo giorno alle ore 20 del trentaquattresimo giorno antecedenti quello delle votazioni. (……..)

Croazia e Slovenia, votano 9mila italiani
il Piccolo — 05 aprile 2008
pagina 13 sezione: ISTRIA

FIUME Per la seconda volta da quando sono diventati minoranza, gli italiani che vivono in Slovenia e Croazia parteciperanno alle elezioni parlamentari in Italia, compresi nella Circoscrizione Estero – Ripartizione Europa. Un’opportunità, questa per i cittadini italiani che risiedono nei due stati postjugoslavi, di far sentire la loro voce, la loro presenza, dopo che alle scorse politiche si erano fatti segnalare per la massiccia adesione al voto.In Croazia i connazionali aventi diritto sono 7.400, di cui ben 6 mila abitano in Istria e nel Quarnero, ossia nel territorio di competenza del consolato generale d’Italia a Fiume. A questi 6 mila elettori, si aggiungono i circa 800 di competenza dell’ ambasciata d’Italia a Zagabria e i circa 600 di competenza del consolato italiano a Spalato. Per quanto attiene invece agli aventi diritto che vivono in Slovenia, si tratta di 1606 persone (122 in più rispetto alle parlamentari 2006), di cui 1453 potranno votare per Camera e Senato, mentre 153 – non avendo compiuto i 25 anni d’ età – dovranno limitarsi al voto per la Camera. La stragrande maggioranza degli italiani di Slovenia e Croazia voterà per corrispondenza, in quanto solo uno sparuto gruppo ha deciso di espletare l’ importante diritto in Italia. Tutti gli altri voteranno per corrispondenza, dopo che nei giorni scorsi hanno ricevuto i plichi elettorali, inviati loro da sedi diplomatiche e consolari dei due stati. Le schede di votazione, questa la regola, dovranno pervenire alle competenti sedi entro e non oltre le 16 di giovedì 10 aprile. Tali schede vanno inviate nella busta preaffrancata, recapitata agli aventi diritto con il plico di cui si è detto. In Croazia sono due i candidati italiani presentatisi alla gara elettorale, di cui uno appartenente alla Comunità nazionale. Si tratta di Maria Grazia Frank, nata ad Abbazia nel 1945 e residente a Fiume, candidata nella lista Udc – Casini per la Camera. L’ altro candidato è Aldo Di Biagio, nato nel 1964 a Roma e domiciliato in Croazia dal 1991. Di Biagio si presenta quale candidato del Popolo della libertà per la Camera. Nessun candidato, invece, si è presentato dalla Slovenia.Ricordiamo che gli aventi diritto nella Ripartizione Europa sono circa due milioni, e sono chiamati ad eleggere in totale sei deputati e due senatori. In occasione delle politiche, il presidente dell’ Unione italiana e rappresentante della minoranza al Parlamento croato, Furio Radin, lancia un appello ai connazionali: «L’ affluenza massiccia al voto di quasi due anni fa, che ha sfiorato l’80 per cento – ha dichiarato Radin – è stata notata con piacere in Italia. Pertanto faccio una raccomandazione ai connazionali affinché prendano parte anche stavolta alle votazioni. Da parte sua, l’ Unione italiana non entra nel merito del voto, ma entra nell’appello ad essere presenti. Abbiamo avuto ultimamente – ha commentato – il piacere di avere tra noi politici italiani di diversi partiti, a dimostrazione che il nostro territorio sta diventando interessante per la politica italiana. Un interesse destinato ad aumentare con l’entrata della Croazia nell’ Unione europea e con i confini sempre più permeabili. Si respira insomma un’aria di democrazia, impensabile fino a tutti gli anni Novanta». Andrea Marsanich

Il Piccolo
17/04/08
Aldo di Biagio dalla Croazia alla Camera,
niente per Maria Grazia Frank -Udc

È un imprenditore di 44 anni ed è stato eletto nelle file del Pdl.
Niente da fare per Maria Grazia Frank dell'Udc
Aldo Di Biagio, dalla Croazia alla Camera
FIUME Gli elettori italiani in Croazia divisi a metà fra centrodestra e centrosinistra, mentre i loro connazionali in Slovenia guardano con maggior simpatia al centrosinistra. È l'esito del voto per le politiche nelle due vicine repubbliche, due nicchie elettorali molto importanti perché composte dall'unica comunità di italiani autoctoni all'estero. Cominciamo con la Croazia, Paese che si vedrà «rappresentato» a Roma da un deputato alla Camera, Aldo Di Biagio, del Popolo della Libertà, con i suoi 13.642 voti. L' altra candidata residente in Croazia e unica rappresentante degli italiani autoctoni, la fiumana Maria Grazia Frank (Udc) non è stata invece eletta nella Camera. Dei circa 7.400 aventi diritto, a votare per le liste della Camera dei deputati è stato il 60,85 per cento, affluenza massiccia e significativa se rapportata ai dati globali all'estero e a quelli della Ripartizione Europa. A imporsi è stato il Popolo della Libertà, con il 37,7 per cento dei consensi, vittorioso sul filo di lana esattamente il (37%) nei confronti del Partito democratico. Terza piazza per l' Udc (10,9%), quarta per la Sinistra Arcobaleno (4,87) e quinta per Di Pietro Italia dei Valori (3,5). Solo briciole per la Destra Fiamma Tricolore, con l'1,57% delle preferenze. Passiamo al voto per il Senato, che ha visto invece prevalere lo schieramento di Veltroni (38,6%), impostosi per pochi voti - 10 per l' esattezza - sulla formazione del futuro premier Berlusconi (38,3%). Al terzo posto il partito di Casini, con il 7,96%, al quarto la Sinistra Arcobaleno (4,97), al quinto la compagine di Di Pietro (4,2). Veniamo alle preferenze dei cittadini italiani di Slovenia (1606 aventi diritto). In riferimento alla Camera (51,79% di affluenza), a tagliare vittorioso il traguardo è stato il Partito democratico, che ha centrato i 53,65 punti percentuali. La posizione d'onore è stata appannaggio del Partito della Libertà, con il 23%, mentre lo schieramento di Bertinotti ha ottenuto una lusinghiera terza posizione, con il 7%. Alle sue spalle, Di Pietro (5,5) e l'Udc (4,9). Stesso discorso per il Senato, con il Partito democratico a guidare la classifica in piena solitudine (55%) e gli altri ad arrancare. I berlusconiani sono secondi (23,6%),la Sinistra Arcobaleno è terza (7,58%), seguita dall'Italia dei Valori e dall'Udc, con rispettivamente il 5,2 e il 3,6% dei voti. Come già detto in precedenza, a venire eletto è stato Aldo Di Biagio, del Popolo della Libertà, classe 1964, domiciliato in Croazia dal 1991. Imprenditore, è stato il primo cittadino croato a partecipare alle parlamentari italiane, quelle tenutesi due anni fa. Nello scorso governo Berlusconi, era a capo del Dipartimento per la collaborazione internazionale del ministero dell'Agricoltura, mentre dall'anno scorso ricopre l'incarico di coordinatore nazionale del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo. Per quanto riguarda invece la quarnerina Maria Grazia Frank (Udc), ha ottenuto 912 consensi, il che non le ha consentito di diventare il primo deputato a Roma della minoranza italiana di Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia.
Andrea Marsanich

ITALIA ESTERA
27 mar 2006
RISPOSTA DI ALDO DI BIAGIO AL SIGNOR ‘NESSUNO’, ALIAS COSIMO SANTALUCIA

ROMA, 27 MAR - (Italia Estera) - Nel corso del faccia a faccia svoltosi nei giorni scorsi su
Radiohitalia tra Rita Pavone (candidata nella Lista Tremaglia) e il candidato dell'Unione Élio Carozza é stata commentata una lettera aperta inviata al ministro Tremaglia da una persona che si chiama Cosimo Santalucia, che milita nel suo partito e che ha stigmatizzato la decisione di candidare la cantante nella Lista Tremaglia, mettendo da parte molti di coloro che hanno fatto in tutti questi anni tante battaglie col Ministro. Aldo Di Biagio in una sua nota risponde così:
"Ho il dubbio, se non la quasi certezza, che il signor Cosimo Santalucia
(Vedi Italia Estera del 23 marzo) sia lo pseudonimo dietro al quale si nasconde un candidato concorrente. Infatti, chi è mai questa persona che si scaglia, denigrando e calunniando, contro il sottoscritto e la collega Rita Pavone?
Perché non esce allo scoperto dicendo dove vive? Quale é, quanto meno, il suo indirizzo di posta elettronica affinché uno possa rispondergli personalmente, ancorché pubblicamente, per le rime?
Le sue affermazioni, sia riguardo me, sia la Pavone, - afferma Di Biagio - sono da querela. Ma vale la pena prendersela con i fantasmi? E poi, è da vigliacchi avere di questi comportamenti, chiunque sia la persona che si propone in siffatto modo, cercando di emergere gettando fango sugli altri.
Per quanto mi riguarda, posso dire che non sono le tessere a fare di una persona un emigrante, ma una vita spesa a lottare per la sopravvivenza in un paese straniero che per il sottoscritto è poi diventato anche una seconda patria. Poi, se c’e’ qualcuno, che mi ha voluto momentaneamente a Roma perché apprezza il mio lavoro, le mia qualità e la mia onestà, questa è un’altra cosa. Questo qualcuno, guarda caso, è un Ministro della Repubblica Italiana.
Non per questo, però, non sono e resto un emigrante che ha sposato una croata dalla quale ha avuto tre meravigliose figlie alle quali vorrei regalare una vita più facile della mia, così come vorrei contribuire, con la mia elezione, a migliorare la vita dei nostri connazionali all’estero. Per ultimo, - conclude Di Biagio - caro signor nessuno, io sono un imprenditore, non un funzionario di partito, tanto meno oscuro."

La fama - Trilussa
Un Centogamme disse:
Stamattina, ner contamme li piedi,
me so' accorto che ce n'ho solamente una trentina!
Io nun capisco come me so' fatto 'sto nome
se er conto de le gambe nun combina...
E nun te fa' sentì, brutt'imbecille!
Je disse sottovoce un Millepiedi
Pur'io so' conosciuto: ma te credi che li piedi che ciò so' proprio mille?
Macché! So' centottanta o giù de lì;
io, però, che lo so, nun dico gnente: che me n'importa?
C'è un fottìo de gente ch'è diventata celebre così...