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mercoledì 20 febbraio 2013

A giorni conosceremo i nomi dei due vincitori della lotteria.

“Rien ne va plus”, il gioco è fatto! Oggi 21 febbraio alle ore 16, termine ultimo per riconsegnare le schede elettorali ai consolati, finalmente, scenderà il sipario sulla terza penosa “farsa” delle elezioni all’estero, tale e quale a una “lotteria”. Auspichiamo che qualsiasi governo che si formerà dopo l’elezioni metta subito mano alla riforma del Parlamento per ridurre al 50% i parlamentari e cancellare l’inutili elezioni degli italiani all’estero. Non so quanti di voi in Australia hanno seguito le interviste ai vari candidati e i dibattiti tra loro. Ad ascoltarli, tranne alcune eccezioni, per il resto è stato “penoso”: da mettersi le mani nei capelli. Chi si e’ “distinto” più di ogni altro e’ stato, senza ombra di dubbio, Giuseppe (Joe) Cossari. Per capire cosa voleva comunicare agli elettori c’era bisogno di avere a portata di mano il vocabolario “italiannese”. Bisognava poi concentrarsi al massimo per “interpretare” il suo “contorto”  pensiero politico. Devo ammettere per onestà, che soltanto in un punto è stato veramente “chiaro” senza lasciare spazio a nessun’altra interpretazione. Ha dichiarato di essersi candidato con Monti perché Berlusconi negli ultimi 20 anni ha rovinato l’Italia. A parte che Berlusconi ha governato soltanto per 9 anni 1 mese e 17 giorni, ma questo Cossari candidato con Monti e’ lo stesso di quel Giuseppe (Joe) Cossari che nel 2006 si candidò con “Forza Italia” e nel 2008 con il “Popolo della Libertà” entrambi capeggiati da Berlusconi? E’ risaputo che “soltanto gli idioti e i geni non cambiano mai opinione”. Cossari non è ne’l'uno e ne’ l’altro, e’ una persona normale come tutti noi, quindi, senz’altro può cambiare idea. Ma come mai sino a qualche settimana fa sosteneva di essere il coordinatore del Pdl? Come si poteva leggere sul suo sito, ora la pagina è sparita per essere sostituita dalla lettera di “complimenti” che ha inviato a Mario Monti. Si e’ dimenticato pero’ di cancellare il sito www.cossari.com/electorate.html (consultatelo subito perche’, dopo aver letto questo articolo, lo cancellera’) dove appare in fotografia con altri esponenti del Pdl in un meeting del 29 ottobre 2009 al Vizzini Club di Melbourne. Il Cav. Cossari e’  “immortalato” con altri mentre “orgogliosamente” mostrano la bandiera del “Il Popolo della Libertà” con su scritto “Berlusconi Presidente”. L’agenzia giornalistica AISE in data 13 maggio 2008 ha pubblicato un messaggio di Cossari nel quale afferma ancora di essere il coordinatore del Pdl in Australia e poi lo “riconferma” il 10 Mar 2010 sul giornale on-line Italia Chiama Italia. E’ vero che la “coerenza” non è una qualità di chi fa politica, ma e’ “incomparabile” la “spregiudicatezza” e il “trasformismo” di Giuseppe (Joe) Cossari. Fa venire il volta stomaco a vedere cosa si possa fare per ottenere una candidatura. Sino a poche giorni fa Cossari sosteneva (anche nelle registrazioni televisive) di essere “liberale” e di “centrodestra”, e poi si e’ candidato con il movimento di Mario Monti che sarà una stampella del Pd. Sarà interessante analizzare i voti di preferenza che avrà ottenuto. Con la massiccia campagna pubblicitaria che ha iniziato per primo a maggio 2012 e terminata per ultimo il 18 febbraio, sarà riuscito ad attirare i voti dei liberali e quelli del centrodestra? Ed anche quelli dei “Montiani” e degli elettori del Pd visto che  si e’ messo sullo stesso piano di Marco Fedi e Francesco Giacobbe che hanno condotto la loro campagna elettorale ripetendo incessantemente alla radio lo slogan che “Berlusconi ha rovinato l’Italia”? Tra qualche giorno sapremo se la “strategia” di Cossari e’ stata vincente oppure se e’ stato “trombato” per la terza volta.

Grillo promette la rivoluzione, lo scatafascio senza avere una minima idea come rimettere a posto l'Italia.

Il Movimento 5 Stelle potrebbe andare da un notevole “flop” a un notevole “successo” innanzi tutto perché, per questo partito come per tutti gli altri, c’è la grande incognita degli “indecisi”. Poi, se fosse vero che gli elettori del M5S non amano sentirsi definire “Grillini”, e dunque non hanno simpatia per Grillo, i risultati potrebbero essere superiori a quelli previsti dai sondaggi. Mentre l’inverso potrebbe verificarsi per altre considerazioni. Quando si vota alle politiche, si tratta del futuro del Paese e non è detto che ci si affidi a un comico “capopopolo”  soltanto perché “stramaledice” e manda a “vaf” tutto e tutti. Per guidare il bus si preferisce un autista tranquillo ed esperto alla guida piuttosto che uno “isterico”. E poi, dalla nota vicenda di trent’anni fa, Grillo non è certo un autista “raccomandabile”. La “strategia” di Grillo è di mantenere altissimo il “malumore”. Se nella cabina elettorale i suoi simpatizzanti saranno ancora “incazzati”, magari voteranno per chi ha promesso di “sfasciare” tutto. Se invece, in fin dei conti, capiranno che stanno segando il ramo su cui sono seduti, può darsi che per il Movimento 5 Stelle sarà un “flop” clamoroso.  Queste elezioni sono speciali come quelle del 1951. Allora si trattava di scegliere fra Democrazia e Unione Sovietica. Oggi la scelta non è fra due soluzioni ma fra molte, e poi non è detto che scegliendo l’una o l’altra le cose andranno per il verso giusto. L’Italia potrebbe “affondare” o “prosperare” per fattori internazionali su cui il governo italiano, qualsiasi esso sara’, ha poca o nessuna influenza. La soluzione per il futuro, a partire da come sconfiggere la recessione, è ignota a tutti. Come ha detto qualcuno, è come cercare in una stanza senza finestre e al buio totale un gatto nero che forse nemmeno c’è.

Monti non fa ridere e non sa ridere e per alcuni questa si chiama serieta'.


Mario Monti muore dalla voglia di andare al governo con Pierluigi Bersani e Bersani muore dalla voglia di essere sostenuto da Monti al Senato. Ma il primo, per mostrarsi “serio”, ha a lungo sostenuto che non andrà al governo con Nichi Vendola, pericoloso estremista. Così come Vendola ha a lungo ripetuto che non avrebbe sostenuto un governo in cui ci fosse Monti, amico delle banche e nemico dei lavoratori. Ma ambedue mentivano. Infatti, avvicinandosi il momento in cui dovrà rimangiarsi quei proclami, Monti ha cominciato a essere meno perentorio. Riferendosi a Vendola ha detto: “Ognuno può evolvere e cambiare opinione per quanto riguarda singole persone e posso dire che non farò mai parte di un governo che non abbia un forte accento riformatore”. Ah, ecco, ora è tutto chiaro! Al momento opportuno dirà che sta con Vendola perché “il governo ha un forte accento riformatore” e se non lo farà, dirà che “il riformismo del governo non è nella direzione che avrebbe voluto”. Vendola gli ha risposto che lui e Monti hanno un’idea diversa del riformismo (e chi ne dubitava?) ma, venuto il momento, potrebbe dire che si è accorto che (ma guarda un po’!) la pensano nello stesso modo, e dunque “se po’ fa’” come diceva Barack Obama. Se invece è “fava che non si cuoce”, dirà che ha sempre sostenuto che Monti è un “reazionario antisindacale”. I politici dicono una cosa, ma nello stesso tempo dicono il contrario, intanto il popolo è “distratto”. E voilà!  Si fa campagna facendo credere una cosa, ad esempio che Monti che è un “moderato” e Vendola che e’ un “comunista”, e al momento opportuno che si parla di “poltrone”, l’ideologie vanno a farsi friggere. Come si può condannare  Monti e Vendola quando questo e’ il linguaggio che appartiene a tutti i politici, di qualunque colore siano? L'unica cosa veramente che fa “incazzare” è che alcuni si presentino come “non politici”, come persone “serie” che non dicono una cosa e poi ne fanno un'altra. “Galantuomini” che mantengono le promesse. Più che “machiavellismo”, e “ipocrisia” bella e buona. Questo dipingersi come “pensosi intellettuali” al di sopra delle parti. Galantuomini prestati alla politica. Agnelli che affrontano quei lupi famelici quali sono quei “delinquenti” dei politici professionisti. Mario Monti, in questo senso, è il più “insopportabile”. Vuol dare ad intendere che si sta battendo contro il proprio interesse personale per il bene del Paese. Ma e’ un “imbroglio”, Monti e’ un vero politico e come tale non e’ da credere.