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venerdì 25 febbraio 2011

Questione di carattere. Rosy come Ruby: piace a tutti.

Prima del 1994 ero “antipolitico” e mi vantavo di appartenere al partito di chi si asteneva al voto. Presi la decisione nel 1959, ventenne, dopo avere assistito ad un paio di sedute a Montecitorio: ebbi la certezza che ci stavano prendendo per i fondelli. Non potevo impedirglielo, ma lo facessero senza la mia autorizzazione e cosi’ non ho mai votato. Mi era apparso chiaro che quando gli “attori” si esibivano sul palcoscenico (il Parlamento), recitavano la parte con grande “maestria”. Sembrava che si “ammazzassero” tra loro gareggiando a chi la sparava piu’ grossa per fare gli interessi dei cittadini, ma di concreto concludevano pochissimo o quasi niente. Quando pero’ erano in ballo i loro interessi, stipendio, prebende, pensione ecc. i provvedimenti venivano (e ancora vengono) approvati “celermente” e all’unanimità’. Niente li divide. E’ capitato anche che, votando per alzata di mano, le mani contate, piu’ delle volte, sono risultate piu’ dei votanti. Miracolo? Macché! Per timore che qualcuno fosse preso da sensi di colpa e si astenesse di alzare la mano, a “rimediare” ci pensavano i suoi “colleghi” ad alzarle tutte e due. Nel 1994 aderii a “Forza Italia” confortato dalla dichiarazione di Berlusconi di essere “antipolitico”. Infatti, non si e’ mai perso tra i meandri delle “ideologie” che i “politicanti” di professione si sono sempre serviti per dividere gli italiani. E’ per questo che Silvio ha sempre diffidato di loro che, a loro volta, continuano a ritenerlo un “intruso” e da 17 anni stanno cercando di tutto per eliminarlo. Da “berlusconiano” detesto il culto della personalità e sono convinto che il “capo” non ha sempre ragione. Ho intatto il mio senso critico che, piu’ volte, ho esternato forte e chiaro al leader. Se ho seguito Berlusconi nella sua avventura politica, e’ perche’ ho anche avuto fiducia in lui come uomo “concreto” e di “carattere”. Al contrario, gli “antiberlusconiani”, sono accecati dall’invidia e lo odiano con tutte le loro forze: a prescindere. Avere “carattere”, in generale, ma in politica specialmente, significa avere coraggio e fiducia in se stessi. Gli uomini di “carattere” non sono intellettualmente “complicati” come i filosofi o i psicologi: badano alla concretezza ed hanno una grande capacità di “sintesi” e di “pragmatismo” che gli fa sempre vedere, contemporaneamente, i due lati della medaglia e questo li porta a vincere. Da industriale dal senso pratico, Silvio e’ abituato ad avere a che fare col denaro e con gli interessi della gente e per questo capisce gli umori del popolo che lo considera uno di loro. Ha costruito la sua fortuna dal niente e ha pagato di persona tutti gli “scotti” che capitano a chi parte da “cameriere”. Il suo “capitale” e’ stato soprattutto il suo “carattere” che madre natura gli ha assegnato. Indro Montanelli diceva che Berlusconi “in qualsiasi maniera appaia di volta in volta è tuttavia, nel fondo del fondo del sottofondo, una persona assolutamente implacabile. Chiunque entri nella sua orbita sa (dovrebbe sapere, se no è scemo e non ha capito niente) che con lui non ci sono madonne”. Eppure nella realtà Berlusconi e’ un “bonaccione”. La sua “allegria” contrasta con l’atteggiamento “mesto” di Pierluigi Bersani, con quello “truculento” di D’Alema o “astioso” di Fini, con quello “papalino” di Casini e quello da “scamiciato” di Di Pietro. Silvio sorride sempre perche’ consapevole della sua forza che viene dal suo “carattere”. Sapendosi fortissimo, cerca di apparire “mite” e non dimentica che una persona sorridente e’ molto più accattivante di una sempre imbronciata, tetra, astiosa e bacchettona come sono tutti i suoi avversari/nemici che, anche per questo, non riescono a batterlo. Politici, giornali, cardinali, intellettuali e alte cariche dello Stato possono dire quello che vogliono. Nonostante lo accusano di tutto e lo calunniano giornalmente, non si capacitano che nessuno li prenda sul serio, e Berlusconi continua ad essere apprezzato e vincente. Non capiscono che il popolo, al contrario di loro, non e’ invidioso del suo successo, anzi, ne va orgoglioso. Prima del 14 dicembre i giornali e tutti i suoi avversari/nemici lo davano per “spacciato” morto e sepolto. Erano sicuri che la fine del “monarca” era inevitabile e cosi’ avevano iniziato a “sbranarsi” tra loro per contendersi il “regno”. Berlusconi stava zitto. Non aveva bisogno di “comprare” i voti per ottenere la fiducia, come dicono gli “imbecilli”. Ha fatto notare ai parlamentari che non era loro interesse perdere il seggio (ed il lauto stipendio) e (per molti) la pensione. Se ci fossero state elezioni anticipate il Pdl, avrebbe stravinto e, dunque, votando la sfiducia si sarebbero dati la zappa sui piedi e tutto questo per assecondare la “vendetta privata” di Fini. Il risultato del 14 dicembre e le vicende parlamentari successive hanno dimostrato che il Premier, non solo e’ riuscito far fallire il “complotto”, ma, come dimostra la rapida “fine” del Fli, a contrattaccare e rafforzare il governo che sta lavorando con piu’ slancio libero dai bastoni che Fini ed i suoi “accoliti” mettevano tra le ruote ogni giorno. Fallito l’obbiettivo, e la possibilita’ di dar vita ad un governo diverso da quello di Berlusconi, si comincia ad elaborare le strategie per l’elezioni del 2013. Nel centrodestra sta prendendo forma l’ipotesi di un candidato Premier diverso da Berlusconi che rimarrebbe pero’ alla “regia”. Il centro sinistra e’, come sempre, in piena confusione tra migliaia di formule, ma neppure una realizzabile. Non e’ neppure ipotizzabile una nuova armata “Brancaleone” con Casini o il cosiddetto terzo polo (o pollaio Fi.Ca.Ru.). Eppure il centrosinistra potrebbe avere grandi chances se ascoltasse il “rottamatore” Matteo Renzi. Ci sono delle frasi nel suo libro “Fuori” sulle quale i “diessini” dovrebbero meditare: ”Nessuno è come Silvio Berlusconi, più di Silvio Berlusconi, depositario di un amore sconfinato e di un odio altrettanto infinito. In tanti mi dicono che dovrei essere più antiberlusconiano. Ma io non riesco a odiare Berlusconi, neanche sforzandomi. Non ce la faccio. E’ più forte di me”. Condannando l’antiberlusconismo e parlando dello stallo politico-istituzionale, Renzi scrive: “Non è solo un problema di età, anche se riconosco che questo elemento pesa (...) E’ anche e soprattutto la reazione a un atteggiamento di antiberlusconismo viscerale che giudico dannoso più che inutile. E poi, è giusto dirlo, c’è anche il rispetto per una personalità oggettivamente incredibile, fuori dalla media, in tutti i sensi. Personalità dalla quale avverto una distanza siderale, profonda, strutturale. Ma questa distanza non può farmi giudicare la realtà in modo poco oggettivo”. Insomma, Renzi e’ pragmatico e rifiuta l’odio politico, rispetta le istituzioni e condanna l'antiberlusconismo di quegli stessi esponenti del suo partito che lui vuole rottamare. Parlando del Pd aggiunge: “Non ci salverà un papa straniero e nemmeno un santone nostrano. Non basterà neanche il ricambio generazionale, servirà piuttosto un mutamento radicale per uscire da una politica autoreferenziale e stanca, che annoia anche chi la fa (o crede di farla)”. E si esprime cosi’ di Bersani: “Bersani è tornato a un’idea di partito novecentesca che ormai non esiste più neanche a Cuba. Quello che non ha fatto e’ piu’ grave di quello che ha fatto". Sono i giovani come Renzi che potrebbero far risorgere un centrosinistra utile sia se fosse al governo che all’opposizione. Invece a “giocare” nel Pd sono sempre i soliti personaggi che hanno perso e “riperso” tutte le battaglie. Le hanno provate tutte per “cacciare” Berlusconi ed ora si interrogano, che facciamo? L’asso dalla manica lo tira fuori Niki Vendola proponendo premier “nientepopodimeno” che Rosy Bindi. “Il nuovo che avanza”. Perche’ no Bersani? Ha troppo la faccia di stalinista, ha la parlata sovietico/marxista, la pelata lo fa apparire come il sosia di Lenin, con le donne non ci sa fare. Veltroni? Sta partendo per l’Africa, e’ tanto che lo diceva. Rutelli? Magari come usciere di Palazzo Madama, li si guadagna bene. Franceschini? Un “ini” perderebbe in partenza contro un “oni”. Casini? Stessa situazione di Franceschini. In piu’ e’ un “strariciclato” e un “serial traditore” . Prodi? “Biascica” quando parla e non si capisce una “mazza”, e se poi gli scoprissero tutti gli scheletri che ha stipati nell’armadio? Si, Rosy Bindi e’ “l’ideale” candidato premier per il Pd. E’ cattolica praticante, nel suo cuore “alberga” l’amore cristiano e l’odio dei “cattocomunisti”. Rosy come Ruby: piace a tutti. Ve l’immaginate la Bindi, quando sarà premier e rappresentante o presidente di turno a Bruxelles o ai G8 e G20 che “straordinaria” figura farà fare all’Italia! Renzi, rottamali tutti e subito!

domenica 20 febbraio 2011

Berlusconi e' protagonista della politica mondiale ma in Italia non si sa.

Il Globo & La FiammaAustralia

Venerdi’ 18 febbraio 2011

In “Democrazia” la volontà popolare e’ sacra, ma si tenta a non riconoscerlo e, addirittura, a negarla. Domenica 13 febbraio, a manifestare contro Berlusconi, l’opposizione sostiene che fossero un milione. Dovevano scendere in piazza soltanto le “femminucce”, invece erano piu’ i “maschietti” a “sbraitare”. I tempi cambiano, la differenza tra i due sessi e’ sempre piu’ “ambigua”. Quella folla corrisponde a circa il 2% dei 47 milioni degli elettori. Il che significa che il 98% e’ rimasto a casa. Può pretendere una “esigua” minoranza chiedere le dimissioni del Premier? Le “femministe” ed i loro fans sanno che il governo ha la piena fiducia del Parlamento l’unica e la vera espressione della volontà “democratica” del popolo? Lo sanno che ogni qual volta ha chiesto la fiducia l’ha ottenuta e ben per otto volte negli ultimi due mesi? Quali sono poi i motivi per chiedere le dimissioni del Premier? Ha forse cancellato diritti umani e costituzionali? Si e’ appropriato del denaro pubblico? Ha violentato delle donne? Sicuramente Berlusconi ha una vita privata “stravagante”, con abitudini non corrette per un Premier. Sono pero’ diventate pubbliche per disegno “eversivo” di una certa magistratura “finta” moralista. Quelli di Berlusconi sono peccati condannati dalla religione, ma non reati secondo la legge e la morale corrente. Il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, ha rilevato che in Italia sono 9 milioni i clienti delle prostitute, stimate in 70 mila, di cui oltre 10 mila minorenni. Ogni “prestazione” viene pagata dai 30 ai 50 euro soldi che, per lo piu’, vengano “scippati” dai “papponi”. Berlusconi ha sempre coperto d’oro le sue amanti. Lo si condanna alla “lapidazione” mentre tutti gli altri continuano a peccare come tutti i comuni mortali e gli “sfruttatori” continuano a fare affari con le loro “schiave”. Cosa fanno i magistrati? Berlusconi non ha organizzato alcun giro di prostituzione, ogni persona dotata di buon senso lo sa. Non ha abusato di una minorenne, tanto piu’ sapendo che fosse minorenne. Perche’ in Italia e’ tutto sotto sopra? Perche’ le istituzioni non funzionano? Per colpa di Berlusconi, il cui governo sta portando avanti programmi e riforme importanti? Oppure non funzionano per colpa di Fini, per colpa di Napolitano, per colpa della magistratura che ha invaso la sfera della politica o per colpa dell’opposizione che “rifiuta” una responsabile collaborazione per il bene dell’Italia e si compiace di spiare dietro il buco della serratura della camera da letto del premier? La magistratura sta per assolvere Fini per lo scandalo della casa di Montecarlo. Napolitano lascia che Fini, da presidente della Camera, chieda le dimissioni del governo. La magistratura da tempo riceve “richiami” e “multe” dall’Unione Europa per la lunghezza dei processi. Mentre trascura i cittadini e le imprese che avrebbero bisogno di giudizi piu’ veloci, spende “ingenti risorse finanziarie”, uomini e tempo per sapere se Berlusconi e’ andato a letto con una minorenne, che lo nega. Accusa il premier per “concussione”, per una telefonata, quando nessuno si e’ dichiarato concusso. Se e’ concussione la telefonata di Berlusconi, perche’ non lo e’ quella, di alcuni anni fa, della magistrata Ilda Boccassini alla Questura che teneva in stato di fermo il figlio? Imperterriti i quotidiani “grancassa” della sinistra, continuano a spargere fango. Gli affari sono affari: il “sexgate” fa vendere molte piu’ copie. Non hanno capito che hanno fatto di Berlusconi un “perseguitato”. Le campagne contro di lui sono “illiberali” e “antidemocratiche” e c’e’ chi vorrebbe trasformare l’Italia come l’Egitto. C’e’ chi sostiene di vivere in una dittatura ed “aizza” la gente contro il “despota” nella speranza di farlo cadere. Chi lavora per “scacciare” il premier per via giudiziaria ha evidentemente scelto di rinunciare alla “Democrazia”. Per loro bisogna sostituirlo con uno qualunque, purché non sia lui. In realtà non sanno neppure cosa vogliono. Leggete cosa ha scritto il “vate” della sinistra Eugenio Scalfari su La Repubblica: “L'opposizione sta finalmente considerando la necessità di dar vita ad un'alleanza repubblicana. Sembra decisa sull'obiettivo che si propone ma ancora molto incerta sulle modalità, sui tempi, sulla leadership ed anche sui partecipanti. Da Fini a Bersani? Da Casini a Vendola? Anche con Di Pietro? Guidati da chi? Per fare che cosa? Includendo anche quella parte del Pdl che dovesse eventualmente abbandonare il proprietario di quel partito? E la Lega? Si deve trattare con la Lega? Questa lunga sfilza di domande ancora senza risposta e’ preoccupante.” Avete letto bene, vogliono “cacciare” Berlusconi con qualsiasi alleanza. Il federalismo per loro e’ fatto male? Andrebbe bene anche cosi’, se la Lega mollasse Silvio. La politica economica del governo e’ disastrosa? Eppure sarebbero pronti a sostenere un governo guidato da Tremonti ma “epurando” Berlusconi. Non hanno capito che agli italiani potrebbe andare bene tutto, purché non governi la sinistra. Il governo ha il dovere ed il diritto di restare in carica finché ha i numeri. L’opposizione sta prospettando uno scenario che porterebbe dritti dritti allo sfascio totale dell’Italia. Giorgio Napolitano non scioglierà mai le Camere con la motivazione che la confusione istituzionale impedisce l’attività’ del governo e poi ha sempre detto che terrà conto della volontà popolare. La sua nota di alcuni giorni fa era per frenare l’autodistruzione del sistema politico. Non riguarda solo la maggioranza, ma anche l’opposizione, la magistratura e gli altri soggetti istituzionali, non ultimo il presidente della Camera Gianfranco Fini. “Gianfrego” si comporta da “capo banda” di una “fazione” (già in via di dissolvimento) contro Berlusconi e non come la terza carica dello Stato che ha la responsabilità di far funzionare la Camera e favorire un clima di collaborazione tra i partiti. Quello che scrivevo il 16 ottobre 2009 e’ ancora attuale. Dopo 15 anni sappiamo come funziona la giustizia in Italia quando si tratta di perseguire Berlusconi. La procura l’accusa. Prima d’inviargli l’avviso di garanzia, che dovrebbe essere “segreto”, passa le carte ai giornali che iniziano lo sputtanamento che “esportano” anche all’estero. Vorrebbero “sputtanare” Berlusconi ma, di fatto, “sputtanano” l’Italia intera e questo lo sanno benissimo i giornali “terroristi” che, da “anti-italiani” quali sono, se ne “fregano altamente”. Successivamente all’avviso di garanzia, che non significa colpevolezza, comincia un’attesa decennale, o più, al termine della quale i magistrati preferiscono chiudere con la “prescrizione”, in modo da non essere costretti ad ammettere che, la gran parte delle volte (sono numeri, non opinioni), l’accusa era totalmente infondata. Non vogliono rischiare di fare la stessa figuraccia dell’avviso di garanzia che inviarono a Berlusconi nel 1994, tramite il “Corriere della sera”. Fu uno smacco per i giudici che nel 2006, dopo 12 anni, furono costretti ad assolverlo per “non aver commesso il fatto” perché “il fatto non sussiste”. Per mettere al riparo Berlusconi dalla persecuzione della magistratura politicizzata, mentre era Presidente del Consiglio, si era approvato il “Lodo Alfano” che “sospendeva” e non “cancellava” i suoi processi sino al 2013. Il Lodo fu bocciato dal Corte Costituzionale e ricominciarono subito a ripiovere numerosi gli avvisi di garanzia. Se Berlusconi, ogni volta che riceve un avviso di garanzia presentasse le dimissioni, automaticamente si farebbe fuori politicamente per sempre. Sarebbero le procure a stabilire chi deve governare. Questo e’ un vero e proprio “colpo di Stato”, perche’ le conseguenze ed il risultato sono le stesse. Appena la sinistra vede qualcuno che si distingue dal grigiore della politica cerca di tagliargli subito la testa e cerca alleati anche all’estero. Ecco perché la stampa internazionale e’ cosi’ “ferocemente” critica con Berlusconi che reputano un “capitano di ventura” dal pericoloso carisma del conquistatore. Ma per gli USA Silvio e’ l’alleato piu’ affidabile che mantiene le promesse e grazie a lui l’Italia e’ diventata decisiva in Afghanistan e negli accordi Russia-Nato. Berlusconi e’ stato uno dei principali fautori del gasdotto “South Stream” che connetterà direttamente la Russia con l’Unione Europea eliminando il transito di ogni Paese extracomunitario, per evitare l’interruzioni dei flussi, specialmente durante l’inverno. Nel suo recente viaggio in Brasile Berlusconi ha portato a casa 12 miliardi di euro di commesse per l’industrie italiane, il che significa lavoro per le maestranze. Dalla Libia ha ottenuto altre commesse per oltre 30 miliardi di euro. In Europa l’Italia e’ molto apprezzata ed ascoltata grazie a Berlusconi ed ai suoi ministri come Tremonti, Frattini ed altri. Il nostro Premier miete successi in politica estera, ma l’Italia non lo sa. La colpa? “Attrae” molto piu’ la vicenda Ruby, il “bunga bunga” ed altre “stronzate”, le serie ed importanti notizie non fanno vendere i giornali come le morbose “puttanate”. Evidentemente una parte degli italiani e’ affetta da turbe psicologiche da morbosa mania sessuale.