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mercoledì 13 febbraio 2013

IIl voto di preferenza avvantaggia chi ha soldi per farsi la campagna elettorale e non fa prevalere chi ha capacita' e merito.


La legge elettorale attualmente in vigore in Italia è chiamata “porcellum”, come la definì il politologo Giovanni Sartori. La legge Calderoli ha regolato le ultime due elezioni politiche (2006 e 2008) e regolerà anche il voto del 24 e 25 febbraio nonostante i tentativi di riforma. La legge prevede liste bloccate e premio di maggioranza. E’ interamente proporzionale, con un premio di governabilità per la coalizione vincente. Il premio garantisce un minimo di 340 seggi alla Camera ed è calcolato su base nazionale, mentre al Senato è calcolato su base regionale: in ogni regione (a eccezione del Molise e della circoscrizione Estero) la coalizione o il partito più votato riceve il 55% dei seggi. “Non esistono preferenze”, i partiti al momento di depositare i simboli elettorali, presentano la “graduatoria dei candidati”, che sono eletti “proporzionalmente ai voti ricevuti dalla lista di appartenenza”. Ogni coalizione può nominare un “capo di coalizione”, giacché la Costituzione stabilisce che è il Capo dello Stato a nominare il presidente del Consiglio. La legge “porcellum” la volevano cancellare tutti, naturalmente è “rimasta immutata”. Perfino Bersani ha voluto tenerla. Rimane tra le promesse mai mantenute, al pari della Salerno-Reggio Calabria, della Riforma della Giustizia, alla separazione delle carriere per i magistrati, al conflitto d’interessi, insomma tra quelle riforme mancate dai governi che si sono succeduti in questi ultimi diciannove anni governati per nove da Berlusconi e il resto dalla sinistra e per ultimo anno da Monti. E dire che i partiti la vollero per assicurare la governabilità, ma si è verificato che mai l’Italia è stata così ingovernabile. Di fatto la legge è una legge a sistema maggioritario di coalizione con un successivo riparto proporzionale con liste bloccate. In pratica si vota la lista e con essa il listino di candidati “preparato” dai partiti “senza la possibilità di esprimere la preferenza” come avveniva in passato. E già le preferenze! Nella legge che prevede le “preferenze” i candidati presenti in ciascuna lista, sono eletti quelli che hanno ottenuto più voti di preferenza. Sull’opportunità di consentire il voto di preferenza vi sono argomenti sia a favore sia contro. Da un lato esso permette all’elettore un maggiore potere di scelta, permettendogli di scegliere non solo la lista, ma anche le persone da eleggere all’interno della lista. Dall’altro lato, però, alcuni temono che il “voto di preferenza” possa alimentare la corruzione e il voto di scambio con metodi a cui alcuni candidati potrebbero ricorrere per prevalere sugli altri. Oppure potrebbe prevalere nella competizione politica chi ha un grosso budget da spendere per farsi pubblicità. Un caso “significativo” è quello di Franco Fiorito, detto “Batman”, capogruppo e tesoriere del Pdl alla Regione Lazio che ora soggiorna nelle patrie galere. Dobbiamo chiederci come un soggetto di questo genere abbia potuto scalare le vette della politica. Fiorito, inizia la sua carriera politica nel 2001 venendo eletto Sindaco di Agnagni. Prosegue la sua carriera politica nel 2004 come consigliere della provincia di Frosinone con Alleanza Nazionale ma solo nel 2005 ottiene una “valanga” di “preferenze” per essere eletto come “consigliere regionale” della circoscrizione di Frosinone. Il 28 marzo 2010 ottiene la riconferma per lo stesso incarico, e in un secondo momento diventa capogruppo, tesoriere, presidente in bilancio del Pdl al consiglio regionale. Un “tipo” come Fiorito ha potuto far carriera soltanto perché ha avuto a disposizione molti soldi per finanziarsi le campagne elettorali. Questa è la prova provata che votando con le “preferenze” non sempre si sceglie la persona migliore, spesso prevale chi ha più soldi per farsi conoscere a discapito di chi ha più “valore” e “meriti” ma pochi soldi. E’ questo proprio quello che sta accadendo tra i candidati della campagna elettorale che si sta svolgendo soprattutto in Australia, ma  anche in tutta la IV Circoscrizione estera per aggiudicarsi i due seggi, un Senatore e un Deputato. E’ sotto gli occhi di tutti che soltanto alcuni candidati si stanno mettendo in evidenza perché dispongono di molti soldi per farsi una massiccia pubblicità sui giornali, la radio,via posta ordinari ed con Internet, altri candidati sono del tutto “sconosciuti”. Nel caso specifico, tra le due candidate del Pdl alla Camera, è evidente “l’enorme” gap di “competenza” e “merito”, della capolista Sharon Nizza, che esiste con Teresa Todaro Restifa. D'altra parte, il gap che quest’ultima ha nei confronti di Sharon Nizza è la sua considerevole disponibilità finanziaria che gli permette una “massicciamente” pubblicità sui giornali, alla radio, via posta ordinaria ecc. A chi risiede nella IV Circoscrizione, dove è collocata anche l’Australia, l’unica cosa che interessa è di essere rappresentato in Parlamento da persone che, prima di ogni altra cosa, ci facciano fare bella figura per la loro “competenza” e “professionalità” qualità indispensabili per cercare di risolvere i problemi delle collettività italiane residenti all’estero. Dobbiamo quindi sceglierli in base alle “referenze”, nello stesso modo con cui si seleziona il personale da assumere. Qui di seguito il CV di Teresa Todaro Restifa di anni sessantuno: “Sposata con due figli, Simon e Isabella, entrambi sposati, sono nonna di tre magnifici maschietti. Sono emigrata in Australia nel 1968 a causa del terremoto del Belice e faccio attività comunitaria da 1970. Attualmente sono membro del Com.It.Es NSW, Dante Alighieri Society, S.Antonio Da Padova Assoc, (Nursing Home) sono stata Co-ordinatrice fino a sei mesi fa, del co-Ordinamento delle Associazioni Sicliane del NSW (16 Associazioni) Presidente MCL Australia, Presidente Patronato SIAS Australia, Membro del consiglio Ministeriale per gli Italiani del governo del NSW ,Delegata al consiglio di stato del partito Liberale del NSW, delegate al consiglio di Stato del partito Liberale del NSW femminile”. E’ evidente che la Restifa non ha nessuna prerogativa idonea per aspirare a un importante incarico qual’e’ quello di rappresentarci al Parlamento italiano. Al contrario, nel CV di Sharon Nizza (interamente pubblicato nel mio blog: www.itamondo.blogspot.com), è possibile costatare che è una giovane donna di trent’anni molto preparata che ha maturato molte formative esperienze tra cui quella di Assistente parlamentare dall’ottobre 2006 sia a Gerusalemme che a Roma dell’On. Fiamma Nirenstein, giornalista, corrispondente da Israele prima per “La Stampa”, poi per “Il Giornale” e, dall’aprile 2008, eletta parlamentare per il PDL, con l’incarico di vicepresidente della Commissione Esteri per tutta la legislatura. Nel 2011 sono rientrata in Israele, dove ho seguito il lavoro internazionale dell’On. Nirenstein”. Confrontando i due CV risulta evidente che Sharon Nizza ha tutte le prerogative per ben rappresentarci e per essere un’ottima parlamentare, difetta soltanto di una cosa: non ha denaro necessario per farsi conoscere dagli elettori. Non puo’ sostenere un’intensa campagna pubblicitaria come possono fare alcuni altri candidati. Sarebbe una sconfitta morale per tutti noi se  il “valore” e il “merito” venissero “soffocati” dal denaro. Perché questo non avvenga votate per Sharon Nizza.