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venerdì 13 febbraio 2009

Alla larga dai "politicanti" italiani se vogliamo fare i nostri interessi.


Noi italiani nel mondo,
se vogliamo fare i nostri interessi,
dobbiamo stare alla larga dalla politica e dai politici italiani.


La stragrande maggioranza dei “politicanti bipartisan” sono identici a Speedy Gonzales (alias Marco Zacchera) e alla Caterpillar (alias Barbara Contini). Personaggi insulsi e patetici che pensano esclusivamente ai loro interessi e se ne fregano di quelli degli italiani nel mondo.
Purtroppo esista ancora, tra gli italiani nel mondo, molti personaggi di scarsissimo valore personale e morale senza alcuna dignità. Credono di sentirsi importanti vantando la conoscenza di qualche "parlamentare" italiano. Pensano di ottenere da loro qualche favore o, semplicemente, farsi nominare "cavaliere", "commendatore", o avere la “stella al merito ”. Di che cosa? Con questo loro atteggiamento da “lecchini” discreditano tutti noi italiani nel mondo e sono i peggiori miserabili della specie umana.

Nel suo sito internet Marco Zacchera ci fa sapere che:
Ho viaggiato per ora in 132 paesi del mondo e per me una svolta della vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l'umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti per quello che abbiamo. Per dare una risposta ho fondato i VERBANIA CENTER che operano per dare una mano in molti paesi, dal Kenya al Mozambico, al Sud America.Dal Darfur all'Afghanistan, dal Burundi a Timor Est ho visto anche i drammi di tante guerre dimenticate, così come la realtà di tantissimi italiani all'estero che meriterebbero più attenzione e rispetto.
Non mi piace che mi chiamino "onorevole" e non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio. Qualcuno dice che sono un deputato anomalo...non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta e vorrei essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo ed una società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
A pag. 171 del suo libro “Staffette” (leggetelo, vi diventerà chiaro cosa significa “predicare bene e razzolare male”) Marco Zacchera e’ orgoglioso del suo il nomignolo di “Speedy Gonzales” ma, come anche lui stesso afferma, e’ piu’ un “Peter Pan”: l’eterno schiocco bambino. E’ impegnato intensamente a “coltivare” il suo hobby preferito: quello di girare il mondo esclusivamente per migliorare il record del numero dei Paesi visitati (erano 133 quando il 4 gennaio 2007 venne in Australia) per vincere la gara ingaggiata con l'altro suo collega “fannullone” che milita nel Pd. Tiene a precisare che viaggia a sue spese. Ma chi gli passa l’immeritato e sproporzionato stipendio che incassa mensilmente? La media degli operai non lo incassa neppure in un anno.

E’ risaputo che oltre il 70% dei parlamentari sono inutili.

Speriamo che Brunetta prenda a calci nel culo anche questi imbecilli idioti scansa fatiche e goderecci. La stragrande maggioranza dei parlamentari “BIPARTISAN” sono permanentemente in VACANZA: con lo stipendio che percepiscono se la godono un mondo. Poi vengono a raccontarci che “lavorano” per noi!!!

Il governo Berlusconi ha una grande maggioranza alla Camera. Ma in alcuni casi e’ riuscito ad andare sotto, una volta di 3 voti. Speedy Gonzales ha ammesso di essere stato uno dei tre assenti. Ma non era andato a zonzo per Roma come gli altri, vista la bella giornata. No, non era neppure andato a mangiare il gelato al bar vicino al Parlamento, dove lo fanno “speciale”, lui era all’Ambasciata Israeliana!!! A che fare?
Questi vacanzieri PERMANENTI, quando sono assenti, si organizzano per non perdere la non disprezzabile diaria di 206,58 euro. Tra “colleghi” ci si aiuta! Quando qualcuno e’ assente, chi si e’ “sacrificato” a rimanere in Parlamento, vota anche per lui. Questi “votatori” per interposta persona sono i famosi "pianisti". Questo e’ stato uno dei principali motivi per cui Franca RameSCHIFATA” ha dato le dimissioni da Senatrice: non voleva piu’ essere una collega dei “TRUFFATORI”.

La Ministra Mara Carfagna, in un’intervista rilasciata al Il Giornale (il 28 gennaio 2008 a pag. 9), ha definito Barbara Contini una “Caterpillar”. Questa “giovane” ragazzotta, arrogante, irascibile, bisbetica e incompetente, con la mentalità da vecchia bacucca della prima Repubblica, dove e’ andata ha combinato soltanto disastri, vedi nel Darfur dove si e’ “baruffata” con tutti (visitate www.itablogs4darfur.blogspot.com). Il suo ultimo obbiettivo era quello di "acchiappare" (nel senso di metterci sopra le sue possenti chiappe) la poltrona da senatrici e poi…… chi se ne frega: ormai si sarebbe sistemata per tutta la vita. Ora si limita a sciocchi ed inutili sporadici "comunicati" stampa ed a viaggi di piacere (anche lei) intorno al mondo.

Quando Caterpillar giunse in Australia, per “SOSTENERE” i suoi “pupilli” candidati (mi vien da ridere!), ha millantato di essere una emigrante come noi. Che faccia!!! Siccome gli sembrava di aver detto troppo poco, a chi l’ha intervistata, ha fatto intendere che Berlusconi le avrebbe assegnato un ruolo importantissimo e strategico per risolvere l’emergenza “monnezza” a Napoli. E qualcuno ci ha creduto! Per “strafare” aggiunse che, se Casagrande fosse stato eletto “senatore” insieme (a lei “senatrice”), avrebbero “costruito” gli inceneritori per Napoli e per tutta la Campania. Roba da matti! Da MEGALOMANI! Ha preso per i fondelli chi l’ha ascoltata.
Berlusconi sta ancora ridendo!!!
Andate poi a riascoltare i suoi “eloquenti” discorsi e quelli dei suoi “candidati” durante la campagna elettorale. Roba da mettersi le mani nei capelli. Barzellette, per giunta raccontate malissimo da commedianti di terzo ordine.

Speedy Gonzales e Caterpillar, piu’ che responsabili della campagna elettorale all’estero del centrodestra, sono stati degli “IRRESPONSABILI”. Una figuraccia dietro l’altra ed il risultato finale in tutto il mondo e’ stato molto deludente, ma loro hanno “esultato” per la grande vittoria!! Piu’ sciocchi ed idioti di così?

Per candidare i loro “amici” hanno buttato fuori 3 dei 4 parlamentari in carica: Romagnoli, Ferrigno e Rebuzzi che avevano lavorato abbastanza bene nella legislatura precedente ed avevano acquisito una buona esperienza, che sarebbe stata molto utile se riconfermati. L’unico “miracolosamente” salvatosi dal massacro e’ stato Picchi.

I due “IRRESPONSABILI” hanno cacciato tutti per far posto a dei veri e propri “GENI” politici. Un certo Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, ora agli arresti domiciliari per avere dichiarato il “FALSO”, salvato dalla galera dalla “CASTA” dei parlamentari. Un altro genio e’ un certo Juan Esteban Caselli, che ha ottenuto 48.128 preferenze.

Chiocchietti, responsabile del Pd all’estero ha chiesto alla Caterpillar:
di spiegarci che ci faceva il 26 marzo 2008 insieme ad Aldo Micicchè a Caracas, come riportato da diversi giornali, e soprattutto come mai i voti alla destra sono in ogni ripartizione elettorale estera gli stessi di due anni fa mentre in Sud America, improvvisamente, sono diventati il doppio, passando da 50 a 100.000".
(aise) 17/04/2008

Sulla vicenda Juan Esteban Caselli, qui sotto un articolo del Corriere della Sera:

Il voto 2008. il caso (17 aprile 2008 pagina 13)
Cotroneo Rocco

Pallaro resta fuori «Schede compilate dalla stessa mano»
Roma, inchiesta sul voto in Sudamerica. Escluso a sorpresa l' uomo che contava su 50 mila consensi: qualcuno ha raccattato migliaia di buste e le ha votate. Il nome «nuovo». Il «senador» superato dal pdl Caselli, vicino alle dittature militari argentine e al Vaticano BUENOS AIRES - Da ago della bilancia al Senato - due anni fa - a oggetto di sospetti, denunce e strani travasi in queste ore. Come allora, attenzione puntata sul Sudamerica, dove il voto degli italiani all' estero ha sempre un significato speciale. Le proteste di alcuni rappresentanti di lista, durante lo spoglio, hanno spinto la Procura di Roma ad aprire un' inchiesta. Troppe schede compilate con la stessa calligrafia (all' estero si potevano indicare le preferenze) e sospetti sui voti arrivati da Argentina e Venezuela. Quanto l' episodio sia collegato all' altra inchiesta, aperta dalla procura di Reggio Calabria in seguito ad intercettazioni, resta da vedere. La vicenda coinvolge Marcello dell' Utri, che ieri ha presentato una querela contro ignoti per la fuga di notizie. In ogni caso la geografia politica del continente è uscita rivoluzionata dal voto. L' Argentina elegge quattro dei cinque parlamentari del Sudamerica, tre sono nuovi e due confermati. La sorpresa è l' esclusione di Luigi Pallaro, senatore indipendente di Buenos Aires, l' uomo che aveva 50.000 voti personali. Ed è lui a parlare di episodi oscuri. «Già nella notte di lunedì venni informato per telefono dell' esistenza di un migliaio di schede, tutte con la stessa calligrafia e il nome di Caselli», racconta Pallaro. Non si dà pace, il Senador. Non capisce come la sua lista «Associazioni» possa in due anni essere finita dal primo al quarto posto in Argentina. «L' aumento dell' affluenza è sospetto: qualcuno ha raccattato migliaia di buste non ricevute e consegnate e le ha votate - denuncia -. Sono andato bene ovunque tranne che nel mio Paese e in Venezuela: molto ma molto strano. Mi supera un personaggio che non ha niente a che vedere con la nostra comunità, conosciuto in Argentina per ben altri motivi». Pallaro parla di Juan Esteban Caselli, nuovo senatore del Pdl. Una volta appresa la sua candidatura, battezzata da Berlusconi in persona, la stampa argentina si è ricordata di un personaggio del quale anni addietro si era occupata parecchio. Il nome di Caselli appare in varie inchieste e libri denuncia. Prima collaboratore delle giunte militari, poi del governo Menem, è chiamato «il Vescovo» per gli stretti legami con il Vaticano, dove è stato per tre anni ambasciatore del governo argentino. Il coordinamento del Pd per gli italiani nel mondo, qualche settimana fa, lo aveva denunciato come «protagonista di una impressionante carriera finanziaria, fino a condizionare la politica del governo argentino». Il principale accusatore di Caselli fu il ministro dell' Economia Domingo Cavallo. Disse che l' italo-argentino era coinvolto nelle accuse di traffico di armi (che portarono in galera a certo punto lo stesso Menem) e nella protezione ai colpevoli di un attentato antiebraico che uccise 80 persone a Buenos Aires nel 1994. Alla Stampa, un mese fa, Caselli ha smentito tutto e annunciato querele. In un italiano assai approssimativo. Ieri gli uomini del Pd per l' estero hanno definito «strano» il raddoppio secco dei voti per il Pdl in Sudamerica. In Venezuela, per esempio, la percentuale ha toccato al Senato il 72 per cento, nonostante l' assenza di candidati locali con chance di vittoria nella circoscrizione. 5 i parlamentari eletti in Sudamerica (4 in Argentina)

I “due” “IRRESPONSABILI” hanno appoggiato anche la candidatura (in Europa) di un certo Aldo Di Biagio, permanentementeresidente” a Roma, dove ha sempre svolto attività di dirigente del patronato ENAS/UGL. Qui di seguito uno stralcio di un articolo riportato nel giornale “La Voce del Pololo” di Fiume:

La Voce del Popolo di Fiume: ROMA – "Entro il 10 aprile noi italiani residenti in Europa saremo chiamati a rieleggere i nostri rappresentanti al Parlamento italiano. Un’occasione di grande responsabilità per la nostra Comunità, le cui scelte contribuiranno in maniera determinante a dare un nuovo volto al nostro Paese". Inizia così la lettera che Aldo Di Biagio, candidato alla Camera nella lista del Popolo della Libertà nella ripartizione Europa (con residenza evidenziata a Fiume - Croazia) ha scritto ai connazionali residenti all'estero.

Di Biagio, vicinissimo a Tremaglia, conosceva benissimo la legge 459/2001 ed ha agito con piu’ furbizia dell’Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo finito in galera.
.
Tutti i grandi “amori” finiscono. E così tra la Caterpillar e Speedy Gonzales, sono incominciate le “baruffe” e le furiose liti ed ora si guardano in cagnesco. Il motivo della “dissoluzione” del loro grande amore sono state le nomine dei “responsabili” del Pdl nei diversi Paesi esteri. E’ stato divertente vederli litigare come bambini scemi a chi le faceva per primo. Gareggiavano per favorire i loro personali “pupilli” per sottrarsi “POTERE” l’uno a l’altro. Cosi’ la Caterpillar si e' INCAZZATA di brutto e ha intimato al poveraccio Speedy Gonzales di smetterla. Soltanto lei aveva il DIRITTO e il POTERE di nomina, SOLTANTO lei era stata INCARICATA direttamente da Berlusconi. Hai capito Speedy Gonzales? Quindi zitto e a cuccia!!

Tra una litigata ed un altra, nessuno dei due si sono sbilanciati a nominare il "responsabile" del Pdl in Australia. Oggettivamente la scelta e’ molto difficile per la grande disponibilità di "personalità": una piu’ “prestigiosa” dell’altra!!! Non e' facile scegliere tra "un fasullo" ingegnere, una fasulla” Baronessa, un cavaliere senza cavallo, tra dame di “cortese” compagnia, eroi nazionali, dottori Ballanzone e avvocati Azzeccagarbugli. Ma ci ha pensato il cavaliere senza cavallo a rimediare autoproclamandosi “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia.
Nel frattempo la “DELFINA” di Speedy Goanzales (all’inizio contraria ad agevolare la visita di Zacchera in Australia), usando una “fine strategia” politica, e’ riuscita a CONQUISTARE la sua “stima” tanto da essere nominata “presidentessa” di un circolo di AN che pero’ mai nessuno ha mai visto e sentito. Dai siti “australiani” del Pdl e di AN, la “presidentessa” non e’ mai citata e non fa parte di nessun “direttivo” (diciamo cosi’). A nominare la “presidentessa” e’ stato unicamente Peter Pan (Marco Zacchera), ma gli altri l’hanno SCARICATA velocemente e, per non averla tra i piedi, hanno fondato una “associazione culturale AN”.

Il “giannizzero” tira piedi del “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia ha voluto far sapere che il Pdl in Australia e’ unito e forte. Contenti loro!!

La realta’ e’ che, dopo l’umiliante batosta rimediata nell’ aprile 2008, il Pdl in Australia (e nella IV Circoscrizione estera) fa RIDERE ed ha credibilità ZERO.

L’occasione delle elezioni politiche dell’aprile 2008 e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano ogni singolo soggetto coinvolto nel PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.

Gli “irresponsabili” esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unità nel PdL in Australia. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano già acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e avevano dato credito alle informazioni dei loro fidati “consiglieri”. Quindi, senza alcun indugio, hanno pensato che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da “spocchiosi” per non rispondere a precise domande in riguardo alle candidature.

P” riteneva assolutamente non idonee le candidature di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano già perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera volevano riconfermarle.

La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone, un grave handicap per chi ricopriva un’importante carica come la loro. Hanno agito da dilettanti inesperti. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci.

Confrontando i voti acquisiti nel 2006 con quelli ottenuti nel 2008 i candidati “selezionati” dalla Caterpillar e da Speedy Gonzales, nell’intera IV Circoscrizione estera, sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato. Soltanto in Australia hanno perso 902 voti al Senato e 1,692 alla Camera.

Un ulteriore riprova che non erano affatto stimati, e’ stato l’umiliante calo delle preferenza confrontate con quelle che ottennero nel 2006:
Nel 2008: Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.


Berlusconi si e’ accorto della nullità e dell’idiozia
della Caterpillar e di Speedy Gonzales
e li ha relegati a ruoli insignificanti
per evitare che combinassero altri disastri.

Noi italiani nel mondo,
se vogliamo fare i nostri interessi,
dobbiamo stare alla larga dalla politica e dai politici italiani.

La stragrande maggioranza dei “politicanti bipartisan” sono identici a Speedy Gonzales (alias Marco Zacchera) e alla Caterpillar (alias Barbara Contini). Personaggi insulsi e patetici che pensano esclusivamente ai loro interessi e se ne fregano di quelli degli italiani nel mondo.
Purtroppo esista ancora, tra gli italiani nel mondo, molti personaggi di scarsissimo valore personale e morale senza alcuna dignità. Credono di sentirsi importanti vantando la conoscenza di qualche "parlamentare" italiano. Pensano di ottenere da loro qualche favore o, semplicemente, farsi nominare "cavaliere", "commendatore", o avere la “stella al merito ”. Di che cosa? Con questo loro atteggiamento da “lecchini” discreditano tutti noi italiani nel mondo e sono i peggiori miserabili della specie umana.
Nel suo sito internet Marco Zacchera ci fa sapere che:
Ho viaggiato per ora in 132 paesi del mondo e per me una svolta della vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l'umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti per quello che abbiamo. Per dare una risposta ho fondato i VERBANIA CENTER che operano per dare una mano in molti paesi, dal Kenya al Mozambico, al Sud America.Dal Darfur all'Afghanistan, dal Burundi a Timor Est ho visto anche i drammi di tante guerre dimenticate, così come la realtà di tantissimi italiani all'estero che meriterebbero più attenzione e rispetto.
Non mi piace che mi chiamino "onorevole" e non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio. Qualcuno dice che sono un deputato anomalo...non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta e vorrei essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo ed una società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
A pag. 171 del suo libro “Staffette” (leggetelo, vi diventerà chiaro cosa significa “predicare bene e razzolare male”) Marco Zacchera e’ orgoglioso del suo il nomignolo di “Speedy Gonzales” ma, come anche lui stesso afferma, e’ piu’ un “Peter Pan”: l’eterno schiocco bambino. E’ impegnato intensamente a “coltivare” il suo hobby preferito: quello di girare il mondo esclusivamente per migliorare il record del numero dei Paesi visitati (erano 133 quando il 4 gennaio 2007 venne in Australia) per vincere la gara ingaggiata con l'altro suo collega “fannullone” che milita nel Pd. Tiene a precisare che viaggia a sue spese. Ma chi gli passa l’immeritato e sproporzionato stipendio che incassa mensilmente? La media degli operai non lo incassa neppure in un anno.

E’ risaputo che oltre il 70% dei parlamentari sono inutili.
Speriamo che Brunetta prenda a calci nel culo anche questi imbecilli idioti scansa fatiche e goderecci. La stragrande maggioranza dei parlamentari “BIPARTISAN” sono permanentemente in VACANZA: con lo stipendio che percepiscono se la godono un mondo. Poi vengono a raccontarci che “lavorano” per noi!!!
Il governo Berlusconi ha una grande maggioranza alla Camera. Ma in alcuni casi e’ riuscito ad andare sotto, una volta di 3 voti. Speedy Gonzales ha ammesso di essere stato uno dei tre assenti. Ma non era andato a zonzo per Roma come gli altri, vista la bella giornata. No, non era neppure andato a mangiare il gelato al bar vicino al Parlamento, dove lo fanno “speciale”, lui era all’Ambasciata Israeliana!!! A che fare? Questi vacanzieri PERMANENTI, quando sono assenti, si organizzano per non perdere la non disprezzabile diaria di 206,58 euro. Tra “colleghi” ci si aiuta! Quando qualcuno e’ assente, chi si e’ “sacrificato” a rimanere in Parlamento, vota anche per lui. Questi “votatori” per interposta persona sono i famosi "pianisti". Questo e’ stato uno dei principali motivi per cui Franca Rame “SCHIFATA” ha dato le dimissioni da Senatrice: non voleva piu’ essere una collega dei “TRUFFATORI”.
La Ministra Mara Carfagna, in un’intervista rilasciata al Il Giornale (il 28 gennaio 2008 a pag. 9), ha definito Barbara Contini una “Caterpillar”. Questa “giovane” ragazzotta, arrogante, irascibile, bisbetica e incompetente, con la mentalità da vecchia bacucca della prima Repubblica, dove e’ andata ha combinato soltanto disastri, vedi nel Darfur dove si e’ “baruffata” con tutti (visitate www.itablogs4darfur.blogspot.com). Il suo ultimo obbiettivo era quello di "acchiappare" (nel senso di metterci sopra le sue possenti chiappe) la poltrona da senatrici e poi…… chi se ne frega: ormai si sarebbe sistemata per tutta la vita. Ora si limita a sciocchi ed inutili sporadici "comunicati" stampa ed a viaggi di piacere (anche lei) intorno al mondo.
Quando Caterpillar giunse in Australia, per “SOSTENERE” i suoi “pupilli” candidati (mi vien da ridere!), ha millantato di essere una emigrante come noi. Che faccia!!! Siccome gli sembrava di aver detto troppo poco, a chi l’ha intervistata, ha fatto intendere che Berlusconi le avrebbe assegnato un ruolo importantissimo e strategico per risolvere l’emergenza “monnezza” a Napoli. E qualcuno ci ha creduto! Per “strafare” aggiunse che, se Casagrande fosse stato eletto “senatore” insieme (a lei “senatrice”), avrebbero “costruito” gli inceneritori per Napoli e per tutta la Campania. Roba da matti! Da MEGALOMANI! Ha preso per i fondelli chi l’ha ascoltata. Berlusconi sta ancora ridendo!!! Andate poi a riascoltare i suoi “eloquenti” discorsi e quelli dei suoi “candidati” durante la campagna elettorale. Roba da mettersi le mani nei capelli. Barzellette, per giunta raccontate malissimo da commedianti di terzo ordine.

Speedy Gonzales e Caterpillar, piu’ che responsabili della campagna elettorale all’estero del centrodestra, sono stati degli “IRRESPONSABILI”. Una figuraccia dietro l’altra ed il risultato finale in tutto il mondo e’ stato molto deludente, ma loro hanno “esultato” per la grande vittoria!! Piu’ sciocchi ed idioti di così?

Per candidare i loro “amici” hanno buttato fuori 3 dei 4 parlamentari in carica: Romagnoli, Ferrigno e Rebuzzi che avevano lavorato abbastanza bene nella legislatura precedente ed avevano acquisito una buona esperienza, che sarebbe stata molto utile se riconfermati. L’unico “miracolosamente” salvatosi dal massacro e’ stato Picchi.

I due “IRRESPONSABILI” hanno cacciato tutti per far posto a dei veri e propri “GENI” politici. Un certo Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, ora agli arresti domiciliari per avere dichiarato il “FALSO”, salvato dalla galera dalla “CASTA” dei parlamentari. Un altro genio e’ un certo Juan Esteban Caselli, che ha ottenuto 48.128 preferenze.



Chiocchietti responsabile del Pd all’estero ha chiesto alla Caterpillar:
di spiegarci che ci faceva il 26 marzo 2008 insieme ad Aldo Micicchè a Caracas, come riportato da diversi giornali, e soprattutto come mai i voti alla destra sono in ogni ripartizione elettorale estera gli stessi di due anni fa mentre in Sud America, improvvisamente, sono diventati il doppio, passando da 50 a 100.000".
(aise) 17/04/2008

Sulla vicenda Juan Esteban Caselli, qui sotto un articolo del Corriere della Sera.
il voto 2008. il caso (17 aprile 2008 pagina 13)
Cotroneo Rocco
Pallaro resta fuori «Schede compilate dalla stessa mano»
Roma, inchiesta sul voto in Sudamerica. Escluso a sorpresa l' uomo che contava su 50 mila consensi: qualcuno ha raccattato migliaia di buste e le ha votate. Il nome «nuovo». Il «senador» superato dal pdl Caselli, vicino alle dittature militari argentine e al Vaticano
BUENOS AIRES - Da ago della bilancia al Senato - due anni fa - a oggetto di sospetti, denunce e strani travasi in queste ore. Come allora, attenzione puntata sul Sudamerica, dove il voto degli italiani all' estero ha sempre un significato speciale. Le proteste di alcuni rappresentanti di lista, durante lo spoglio, hanno spinto la Procura di Roma ad aprire un' inchiesta. Troppe schede compilate con la stessa calligrafia (all' estero si potevano indicare le preferenze) e sospetti sui voti arrivati da Argentina e Venezuela. Quanto l' episodio sia collegato all' altra inchiesta, aperta dalla procura di Reggio Calabria in seguito ad intercettazioni, resta da vedere. La vicenda coinvolge Marcello dell' Utri, che ieri ha presentato una querela contro ignoti per la fuga di notizie. In ogni caso la geografia politica del continente è uscita rivoluzionata dal voto. L' Argentina elegge quattro dei cinque parlamentari del Sudamerica, tre sono nuovi e due confermati. La sorpresa è l' esclusione di Luigi Pallaro, senatore indipendente di Buenos Aires, l' uomo che aveva 50.000 voti personali. Ed è lui a parlare di episodi oscuri. «Già nella notte di lunedì venni informato per telefono dell' esistenza di un migliaio di schede, tutte con la stessa calligrafia e il nome di Caselli», racconta Pallaro. Non si dà pace, il Senador. Non capisce come la sua lista «Associazioni» possa in due anni essere finita dal primo al quarto posto in Argentina. «L' aumento dell' affluenza è sospetto: qualcuno ha raccattato migliaia di buste non ricevute e consegnate e le ha votate - denuncia -. Sono andato bene ovunque tranne che nel mio Paese e in Venezuela: molto ma molto strano. Mi supera un personaggio che non ha niente a che vedere con la nostra comunità, conosciuto in Argentina per ben altri motivi». Pallaro parla di Juan Esteban Caselli, nuovo senatore del Pdl. Una volta appresa la sua candidatura, battezzata da Berlusconi in persona, la stampa argentina si è ricordata di un personaggio del quale anni addietro si era occupata parecchio. Il nome di Caselli appare in varie inchieste e libri denuncia. Prima collaboratore delle giunte militari, poi del governo Menem, è chiamato «il Vescovo» per gli stretti legami con il Vaticano, dove è stato per tre anni ambasciatore del governo argentino. Il coordinamento del Pd per gli italiani nel mondo, qualche settimana fa, lo aveva denunciato come «protagonista di una impressionante carriera finanziaria, fino a condizionare la politica del governo argentino». Il principale accusatore di Caselli fu il ministro dell' Economia Domingo Cavallo. Disse che l' italo-argentino era coinvolto nelle accuse di traffico di armi (che portarono in galera a certo punto lo stesso Menem) e nella protezione ai colpevoli di un attentato antiebraico che uccise 80 persone a Buenos Aires nel 1994. Alla Stampa, un mese fa, Caselli ha smentito tutto e annunciato querele. In un italiano assai approssimativo. Ieri gli uomini del Pd per l' estero hanno definito «strano» il raddoppio secco dei voti per il Pdl in Sudamerica. In Venezuela, per esempio, la percentuale ha toccato al Senato il 72 per cento, nonostante l' assenza di candidati locali con chance di vittoria nella circoscrizione. 5 i parlamentari eletti in Sudamerica (4 in Argentina)

I “due” “IRRESPONSABILI” hanno appoggiato anche la candidatura (in Europa) di un certo Aldo Di Biagio, permanentemente “residente” a Roma, dove ha sempre svolto attività di dirigente del patronato ENAS/UGL. Qui di seguito uno stralcio di un articolo riportato nel giornale “La Voce del Pololo” di Fiume:

La Voce del Popolo di Fiume: ROMA – "Entro il 10 aprile noi italiani residenti in Europa saremo chiamati a rieleggere i nostri rappresentanti al Parlamento italiano. Un’occasione di grande responsabilità per la nostra Comunità, le cui scelte contribuiranno in maniera determinante a dare un nuovo volto al nostro Paese". Inizia così la lettera che Aldo Di Biagio, candidato alla Camera nella lista del Popolo della Libertà nella ripartizione Europa (con residenza evidenziata a Fiume - Croazia) ha scritto ai connazionali residenti all'estero.

Di Biagio, vicinissimo a Tremaglia, conosceva benissimo la legge 459/2001 ed ha agito con piu’ furbizia dell’Avvocato Nicola Paolo Di Girolamo finito in galera.
.
Tutti i grandi “amori” finiscono. E così tra la Caterpillar e Speedy Gonzales, sono incominciate le “baruffe” e le furiose liti ed ora si guardano in cagnesco. Il motivo della “dissoluzione” del loro grande amore sono state le nomine dei “responsabili” del Pdl nei diversi Paesi esteri. E’ stato divertente vederli litigare come bambini scemi a chi le faceva per primo. Gareggiavano per favorire i loro personali “pupilli” per sottrarsi “POTERE” l’uno a l’altro. Cosi’ la Caterpillar si e' INCAZZATA di brutto e ha intimato al poveraccio Speedy Gonzales di smetterla. Soltanto lei aveva il DIRITTO e il POTERE di nomina, SOLTANTO lei era stata INCARICATA direttamente da Berlusconi. Hai capito Speedy Gonzales? Quindi Zitto e a cuccia!!

Tra una litigata ed un altra, nessuno dei due si sono sbilanciati a nominare il "responsabile" del Pdl in Australia. Oggettivamente la scelta e’ molto difficile per la grande disponibilità di "personalità": una piu’ “prestigiosa” dell’altra!!! Non e' facile scegliere tra "un fasullo" ingegnere, “una fasulla” Baronessa, un cavaliere senza cavallo, tra dame di “cortese” compagnia, eroi nazionali, dottori Ballanzone e avvocati Azzeccagarbugli. Ma ci ha pensato il cavaliere senza cavallo a rimediare autoproclamandosi “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia.
Nel frattempo la “DELFINA” di Speedy Goanzales (all’inizio contraria ad agevolare la visita di Zacchera in Australia), usando una “fine strategia” politica, e’ riuscita a CONQUISTARE la sua “stima” tanto da essere nominata “presidentessa” di un circolo di AN che pero’ mai nessuno ha mai visto e sentito.
Dai siti “australiani” del Pdl e di AN, la “presidentessa” non e’ mai citata e non fa parte di nessun “direttivo” (diciamo cosi’). A nominare la “presidentessa” e’ stato unicamente Peter Pan (Marco Zacchera), ma gli altri l’hanno SCARICATA velocemente e, per non averla tra i piedi, hanno fondato una “associazione culturale AN”!!??!!
Il “giannizzero” tira piedi del “CAPOCATZ” del Club dei “bulli & pupe” del Pdl in Australia ha voluto far sapere che il Pdl in Australia e’ unito e forte. Contenti loro!!

La realta’ e’ che, dopo l’umiliante batosta rimediata nell’ aprile 2008, il Pdl in Australia (e nella IV Circoscrizione estera) fa RIDERE ed ha credibilità ZERO.

L’occasione delle elezioni politiche dell’aprile 2008 e’ servita per dimostrare quanto realmente valevano e contavano ogni singolo soggetto coinvolto nel PdL in Australia e nella IV Circoscrizione estera.
Gli “irresponsabili” esteri del PdL, Barbara Contini e Marco Zacchera, la prima cosa saggia ed intelligente che avrebbero dovuto fare, era di riportare concordia e unità nel PdL in Australia. Con molta “presunzione” ed “arroganza” consideravano già acquisiti i due seggi parlamentari, in base ai risultati elettorali del 2006 e avevano dato credito alle informazioni dei loro fidati “consiglieri”. Quindi, senza alcun indugio, hanno pensato che la cosa migliore piu’ efficace e rapida, per riportare “ordine” in Australia, era di “espellere” Giampiero Pallotta (Fattore “P”). Attendevano un qualsiasi futile pretesto e l’hanno trovato quando furono tacciati da “spocchiosi” per non rispondere a precise domande in riguardo alle candidature.

“P” riteneva assolutamente non idonee le candidature di Luigi Casagrande, Teresa Todaro Restia e Joe Cossari, che avevano già perso nel 2006, mentre la Contini e Zacchera volevano riconfermarle.

La Contini e Zacchera hanno dimostrato la piu’ assoluta incompetenza nel valutare le persone, un grave handicap per chi ricopriva un’importante carica come la loro. Hanno agito da dilettanti inesperti. Hanno insistito nel voler candidare persone non stimate, come il verdetto elettorale ha certificato senza equivoci.
Confrontando i voti acquisiti nel 2006 con quelli ottenuti nel 2008 i candidati “selezionati” dalla Caterpillar e da Speedy Gonzales, nell’intera IV Circoscrizione estera, sono riusciti a perdere 4.023 voti alla Camera e 2,383 voti al Senato.
Soltanto in Australia hanno perso 902 voti al Senato e 1,692 alla Camera.

Un ulteriore riprova che non erano affatto stimati, e’ stato l’umiliante calo delle preferenza confrontate con quelle che ottennero nel 2006:
Nel 2008: Luigi Casagrande -1,208; Teresa Todaro Restia -713; Joe Cossari -513.


Berlusconi si e’ accorto della nullità e dell’idiozia
della Caterpillar e di Speedy Gonzales
e li ha relegati a ruoli insignificanti
per evitare che combinassero altri disastri.

L'11 settembre 2001: la fine della civilta' occidentale e l'inizio di una nuova mentalita' che fara' migliore il mondo.

Sydney, 7 febbraio 2009
L’11 settembre 2001, ha segnato l’inizio della fine della civiltà occidentale violenta e senza anima, caratterizzata da continue guerre e soprusi, per lo più perpetrati da nazioni che si professano cristiane, ma che con Gesù’ Cristo non hanno nulla a che vedere. Con questa data ha anche avuto inizio la crisi mondiale dell’economia che ha investito e continua ad investire tutto il mondo ed il cui collasso totale si e’ palesato nel 2008. La crisi è cominciata con le compagnie aeree, a causa del terrorismo, poi si e’ estesa ai consumi dando luogo ad una recessione mondiale inarrestabile. Agli effetti di questa crisi si sommano poi quelli della globalizzazione, voluta dalle nazioni più ricche ed egoiste della terra (che si professano sempre cristiane), tramite le loro varie organizzazioni: WTO (World Trade Organization), la Banca Mondiale, nonché le multinazionali che, di fatto, controllano l’economia mondiale. La globalizzazione ha innescato la grave crisi economica dell’Argentina che si e’ diffusa presto ad altri Paesi latino americani e poi a tutto il mondo. Infine e’ scoppiata la bolla speculativa finanziaria. Dopo decenni di crescente sofisticazione truffaldina della finanza, i nodi sono arrivati al pettine. Le finanziarie hanno venduto prestiti a chi non poteva ripagarli. I consulenti finanziari, per incassare laute percentuali, hanno dato cattivi consigli ai privati per convincerli ad acquistare azioni (shares) “fasulle”. Chi doveva vigilare su questo ha chiuso tutti e due gli occhi perché “foraggiati”. Molte banche si sono prestate al gioco per ricavarne facili, immediati e consistenti utili senza guardare al lungo tempo, quando le quotazioni delle shares sarebbero state quotate al valorereale”. Tutti sapevano quello che sarebbe accaduto, ma tutti speravano che (chi sa per quale miracolo) la bomba non sarebbe mai esplosa. La verità e’ che tutti hanno agito in malafede, o per incompetenza, oppure stupidamente. Il mondo è impazzito! Ora la crisi dei consumi ha toccato anche l’industria dell’auto mondiale. Tutti si affannano intorno al grande malato e cercano d’individuare soluzioni efficaci, ma senza aver capito qual’e’ il vero problema perché il mercato dell’auto e’ crollato. Qualsiasi soluzione di sviluppo di nuovi modelli, che ignori il problema dell’inquinamento dell’ambiente, non potrà mai funzionare nel tempo. Si potranno temporaneamente risollevare i bilanci finanziari delle ditte, ma ciò sarà di breve durata. Perché? L’Umanità ha capito che la Terra e’ un pianeta che non si può sfruttare all’infinito altrimenti viene totalmente distrutto. Fino a poco tempo fa la Terra ha tollerato che l’umanità sfruttasse la natura senza nessun rispetto. La legge della “Causa ed Effetto” spiega tutto ciò che sta accadendo: clima impazzito, alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tornado, guerre, suicidi, omicidi, stupri, terrorismo, pedofilia, e tante altre terribili cose, in un continuo crescendo. Si sta raccogliendo tutto ciò che si e’ seminato nei millenni passati. Per quanto riguarda la crisi dell’auto, sin da molti anni era possibile cambiare radicalmente usando auto pulite all’idrogeno. Non e’ stato fatto perché i pochi potenti, che tengono in mano tutta l’economia della mondo, non l’hanno voluto, in quanto avrebbero perso il controllo finanziario. Il loro ultimo intento era quello di controllare e sfruttare l'umanità, nonché sfruttare la Terra senza pensare che l’avrebbero distrutta. La stessa cosa è accaduta per quanto riguarda le fonti di energia. La tecnologia per produrre energia alternativa pulita è stata inventata già da molti decenni ed esiste: fotoelettrica, eolica, fusione fredda, idrogeno, ecc, ma, ancora una volta, i potenti dell’economia mondiale l’hanno sempre ostacolata per imporci il petrolio da loro controllato. Alla radice dei mali che affliggono l'umanità c'è anche il sistema monetario internazionale creato apposta dai pochi potenti che lo controllano totalmente. Ora sanno benissimo che è arrivata la loro fine ed allora scalpitano e danno pericolosi colpi di coda. I protagonisti del disastro finanziario passano le loro giornate a giocare, a golf, bridge e cricket. E quelli che non si sono ritirati continuano ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le loro società venivano salvate dal fallimento dai governi, i manager delle banche si sono “concessiun bonus per 18,4 miliardi di dollari. E’ giusto salvare le banche se la “casta” non viene smantellata? Giulio Tremonti dice che i responsabili devono andare: “A casa o in galera”. Se il capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù indispensabile: “quella della responsabilità individuale e fare piazza pulita dei truffatori”. Ora siamo ad una svolta decisiva ed epocale nella storia dell’umanità’: il dominio dell’uomo su l’uomo, che da molti millenni ha reso l’umanità schiava, sta per finire. “Alla base della grave crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo, vi è l’idolatria senza morale del denaro”. È questa la tesi del politico giapponese Yasuhiro Nakasone (90 anni). L’ex primo ministro propone anche la fine dell’egemonia economica americana e la sua sostituzione con un governo del G20. Il veterano politico giapponese non assume l’atteggiamento del profeta di sventure. Diagnosticata la malattia propone due terapie: una morale e una politica. Anzitutto, egli osserva che l’epoca della leadership mondiale di una sola nazione e’ tramontata perché non e’ piu’ efficace ma dannosa. Ora gli USA non dovranno piu’ agire da soli ma con accordi a livello globale. Per spegnere l’incendio, che rischia di esser catastrofico per il genere umano, è richiesta la collaborazione di tutte nazioni, ma questa non può essere ottenuta senza la formulazione di “principi morali”. Per la terapia politica, Nakasone sottolinea il mantenimento di tre istituzioni internazionali: l’ONU, il G7 e il G 20. Pur non sottovalutando l’efficienza del gruppo delle principali nazioni industrializzate dell’occidente (G7), Nakasone sottolinea l’importanza del G20 (le 19 economie più grandi del mondo, più l’Unione Europea), considerate le differenze culturali, politiche ed economiche delle varie nazioni: “E’ desiderabile che il Gruppo dei 20, consolidandosi, assuma un ruolo di guida nella trattazione dei temi internazionali”. Ma anche nella proposta politica, egli sottolinea la necessità di formulare “principi morali” comuni, senza i quali non è possibile la collaborazione ed il mondo cadrebbe nel baratro. Tuttavia Nakasone pensa che la crisi abbia anche un effetto positivo. Ha messo in luce l’inevitabile interdipendenza delle nazioni del mondo, non solo riguardo al settore economico, ma anche ad altri problemi, quali la diffusione degli armamenti nucleari e il riscaldamento del pianeta. La storia sta entrando in una nuova e straordinaria era che trasformerà la mentalità dell’umanità’.

Obama ha detto cose intelligenti ma anche banali. Nel centrodestra si "litiga" per la solita politica italiana delle "parrochiette".

Sydney, 30 gennaio 2009
Dio strabenedica Barack Obama, l’invocai quando ottenne la nomination e l’invoco ancor di piu’ adesso. A me il discorso di Obama non ha procurato alcun entusiasmo. Ha detto cose intelligenti ma anche molte banalità. Spero che presto abbia cose importanti da dirci e dimostri veramente cosa sa fare. Ha un grosso handicap da superare: quello che molti pensano che sia in grado di risolvere tutti i problemi ed i mali del mondo. C’e’ un’esagerata aspettativa su di lui come fosse il nuovo Messia. La sbornia collettiva, per la cerimonia di incoronazione di Barack Obama a presidente del più potente Paese del mondo, non ha portato nessun entusiasmo ai listini delle borse internazionali e a quella americana. Tutte hanno chiuso con il peggior risultato di sempre nella giornata di insediamento di un presidente USA. Questo e’ un segnale poco incoraggiante ma, tutto sommato, Obama ha aperto alla speranza ed il che non e’ poco. La speranza contro la paura, e' stato il filo conduttore del discorso di Obama (ha per caso letto il libro di Giulio Tremonti?). L'”audacia della speranza”, e' stato il messaggio di Berlusconi al neo presidente. Ed invece Walter Veltroni? Anche questa volta dimostra di essere “scollato” dalla realtà. Lui, e tutta la sinistra italiana, predica il “catastrofismo”. Insiste nel sostenere che la gravissima crisi economico-finanziaria in corso e' stata sottovalutata dal governo italiano. Secondo lui, il governo sta offrendo “una risposta casuale e debolissima”. Eppure il commissario dell’Unione Europea agli Affari economici, Joaquin Almunia, ha dichiarato che le misure anticrisi italiane “costituiscono un’adeguata combinazione tra l'esigenza di stimolare l'economia e l'esigenza di mantenere prudenza nel gestire il bilancio”. Sempre per Almunia, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti “non ha bisogno” di suggerimenti, visto che “sa benissimo quello che bisogna fare”. Mentre e’ iniziata la nuova era Obama, che si spera rivoluzionerà il mondo, in Italia assistiamo al solito gioco delle “tre carte”, sia in vista della nascita del Partito delle Libertà, con il conseguente scioglimento di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, sia in vista delle elezioni europee ed amministrative che si terranno dal 6 al 7 giugno 2009. E’ da alcune settimane che il “trasformista” Gianfranco Fini cerca di mettersi in mostra pronunciandosi su qualsiasi argomento, il tutto per aumentare le “quotazioni” di AN che sta chiudendo i battenti per confluire nel Pdl il 27 marzo. Da qui al 7 giugno la situazione nella maggioranza e’ destinata a peggiorare. Il governo rischia di perdere “cinque o sei” punti di consenso popolare per la litigiosità che si verificherà nel centrodestra. Per rendere meno evidenti le liti interne alla maggioranza, c’e’ la tentazione di congelare le riforme per riparlarne dopo le elezioni europee ed amministrative. Due sono i fronti aperti. Il primo, tra Forza Italia e Alleanza nazionale. Si gioca sull’assetto da dare al PdL e sulla riforma della giustizia. L’altro fronte vede contrapposte Forza Italia e la Lega e riguarda i costi del federalismo fiscale e la solita riforma della giustizia. Infatti, il disegno di legge del guardasigilli Alfano per cambiare il processo penale, che doveva essere discusso al piu’ presto in uno dei consigli dei ministri, non e’ stato ancora presentato per la mancanza di un testo condiviso tra gli alleati. Più aumentano i contrasti tra Forza Italia e An, più la Lega cerca di approfittarne. Umberto Bossi ha sentenziato che: “Forza Italia e An non possono andare d’accordo. Per fortuna che c’è la Lega!”. Insomma, il leader del Carroccio soffia sul fuoco della rivalità tra An e Forza Italia, perché gli porta voti. Poi si presenta a Berlusconi e Gianfranco Fini con l’aria di quello che lavora per la causa comune: grazie alla Lega, quei voti resteranno comunque all’interno della maggioranza. Non è per amore degli alleati che Bossi si impegna a recuperare i loro voti. In molte aree del Nord, iniziando dal Veneto, la Lega punta a sorpassare il PdL e quindi a “comandare”. La stessa Forza Italia è divisa. C’e’ chi chiede al premier di tenere duro, convinto che, se Berlusconi fosse irremovibile, Bossi e Fini finirebbero per allinearsi. E c’e’ chi e’ convinto che la partita più dura sia quella con la Lega. La situazione è complessa, ma non drammatica. È evidente che, con l’avvicinarsi delle elezioni europee ed amministrative, ci sarà sempre più concorrenza tra Lega e PdL, per il semplice fatto che si presenteranno con liste diverse. Ora nelle aule parlamentari si stanno portando avanti due grandi riforme: quella per il federalismo fiscale e quella della giustizia. Se fossero approvate si dimostrerebbe che quella in atto è una concorrenza leale, senza “furbate”. Per reggere la competizione con la Lega il PdL deve dimostrare la sua compattezza. Ma intorno a Berlusconi c’è anche chi pensa che, per non rischiare, l’unica soluzione possibile e’ rinviare l’approvazione del federalismo e la riforma della giustizia a dopo le europee ed amministrative. Un obbligo, più che una scelta. Nessuno dei nodi del federalismo fiscale e’ stato risolto dal Senato. C’e’ il rischio di un aumento delle tasse, se non si accorperanno i comuni e si aboliranno le province, cosa questa che la Lega non vuole. Il vero federalismo fiscale, in sostanza, si dovrebbe iniziare a discutere alla Camera. L’approvazione del testo al Senato serve solo alla Lega come “manifesto elettorale” per le europee. A maggio inizia la campagna elettorale. Il fittissimo calendario dei lavori parlamentari, nei due rami del Parlamento, sarebbe un ottimo alibi per rimandare il tutto. L’aula della Camera, ad esempio, deve ancora affrontare la riforma della pubblica amministrazione. Insomma, o si trova un accordo forte in tempi brevi, oppure Berlusconi potrebbe decidere di rinviare le riforme a quando nessuno avrà più motivi per rubare elettori agli alleati. Per l’8 giugno, dopo le elezioni europee ed amministrative, dovrebbe essere tutto finito e il governo “ricomincerà” a fare le vere riforme e riguadagnare il consenso popolare. Mentre negli USA e’ in atto un grande cambiamento, la politica italiana rimane ancora “invischiata” ai vecchi riti dannosi per far si che le singole “parrocchiette” mantengano o aumentino il potere. E gli interessi dei cittadini? Poco male, possono attendere.

Le quattro circoscrizioni estere non sono servite per tutelare meglio gli italiani nel mondo.

Mirko Tremaglia, il “padre” degli emigranti italiani, ha impiegato circa quarant’anni per far approvare, nel 2001, la legge 459 per permettere a noi italiani nel mondo di votare, senza l’obbligo di ritornare in Italia. Sarebbe stato piu’ che sufficiente esercitare per corrispondenza (come avviene in tanti altri Paesi) il diritto di voto, ma Tremaglia ha voluto “strafare”. Ha fatto modificare la Costituzione per istituire quattro circoscrizioni estere, voleva consentirci di eleggere i nostri diretti rappresentanti. L’idea delle circoscrizioni estere era apparsa subito a molti un po’ “peregrina”, anche se “teoricamente” sembrava giusta. Con l’impatto della realtà, questa soluzione si e’ poi dimostrata una vera “utopia” e per giunta “costosissima”. Sapete quanto “ci” costano ogni anno i 6 senatori e i 12 deputati eletti all’estero? Ben “30 milioni e 300 mila euro”: quasi i soldi che il governo ha “tagliato” nel 2009 a noi italiani nel mondo. I conti l’hanno fatti al centesimo Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, quelli del famoso libro “La Casta”, e li hanno confrontati con i costi dei parlamentari spagnoli: la Spagna spende circa 8 volte meno. All’Italia ogni senatore costa 1 milione e 775 mila euro (alla Spagna 229 mila). Per ogni deputato, l’Italia “sgancia” 1 milione e 630 mila euro (solo 281 mila euro la Spagna). Nel costo e’ tutto incluso: dagli affitti dei “palazzi” del potere ai loro costi di manutenzione e gestione; dallo stipendio dei commessi a quello dei barbieri (anche 230 mila euro all’anno ognuno); dal costo della gestione della “mensa” ai costi delle varie segreterie; dalle spese di rappresentanza e, ovviamente, agli stipendi dei parlamentari. Il buon Tremaglia era convinto che noi italiani nel mondo saremmo stati piu’ tutelati, una volta che avevamo in Parlamento i nostri 18 diretti rappresentanti. Come si sa, tutte le strade dell’inferno sono lastricate da buone intenzioni. Dopo circa tre anni, quello che hanno saputo far benissimo i nostri 18 rappresentanti, sono stati i “casi” loro, sistemandosi economicamente benissimo “vita natura durante”. Pensate, persino viene pagato per intero lo stipendio ad un senatore del Pdl, l’avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, agli arresti domiciliari per avere dichiarato il “FALSO”. Sarebbe finito in “galera” se la “casta”, a cui appartiene, non l’avesse salvato. Ci sarebbero altre storie, non molto edificanti, che riguardano altri “bipartisan” eletti all’estero. Per ragioni di spazio non posso riportarle su questo giornale. Alcune sono già nel mio Blog (www.itamondo.blogspot.com) altre le pubblicherò a breve. “A mo’ voglio vede’ come va a finì!” mi sono detto, tra me e me (in dialetto marchigiano) dopo aver letto il messaggio: “Grazie, italiani d’Australia!” dei due “riconfermati” parlamentari della IV circoscrizione estera, pubblicato il 18 aprile 2008 su un’intera pagina dei giornali Il Globo e La fiamma. Ho ritagliato la pagina e l’ho appesa in bella vista. Ogni tanto la rileggo e mi “vien” da ridere. Certo che alle elezioni di aprile 2008 se l’erano vista brutta Nino Randazzo e Marco Fedi! Per loro erano quasi nulle le possibilità di una riconferma. Poi, quando si dice la fortuna! Tra i rappresentanti del centrodestra in Australia scoppiò una guerra senza quartiere che fece perdere migliaia di voti ai candidati del Pdl, e così, Randazzo e Fedi rimontarono a cavallo. Anche nel 2006 il centrodestra gli aveva fatto la “grazia”, stupidamente si presentò alle elezioni con quattro liste anziché una, che gli avrebbe permesso di vincere i due seggi. Nel 2006 ci fu anche un altro fattore che favori l’elezione dei due candidati dell’Unione. Astutamente, Randazzo e Fedi, il 17 febbraio 2006 stipularono un “Contratto Politico - Nota d’Intesa”, con il cosiddetto Network del Laburisti italiani d’Australia. Il Network laburista revocò le sue liste (erano pronte per essere presentate) e decise di sostenere il candidato dei DS (Fedi) e della Margherita (Randazzo), dietro precisi e dettagliati impegni scritti dei due candidati dell’Unione se fossero stati eletti. Arrivati in Parlamento i due non “onorarono” le promesse, ed e’ per questo che nel 2008 i Laburisti italiani d’Australia presentarono le proprie liste ma, ancora una volta, il centrodestra fece la “grazia” a Randazzo e Fedi. Nel loro messaggio di “ringraziamento” agli australiani, i due “miracolosamente” riconfermati, si sono assunti alcuni impegni che, anche questa volta, regolarmente non stanno “onorando”. Ma questo e’ un vizio di tutti i parlamentari, non esclusivo dei nostri due rappresentanti (si fa per dire). Per farsi eleggere si promette di tutto e di piu’, una volta “acchiappata” la poltrona: tanti saluti e baci, hanno ben altro da pensare! Al momento sono preoccupatissimi per la loro sorte alla fine di questa legislatura. La riforma del Parlamento prevede una forte diminuzione dei parlamentari nei due rami del Parlamento. E’ quasi certo che scompariranno i 18 parlamentari esteri e così, i poverini disperati, sono alla ricerca di nuovi sbocchi per continuare a far parte della “casta”. Guglielmo Picchi (deputato del Pdl), sta tentando di farsi eleggere Sindaco di Firenze. Il senatore Juan Esteban Caselli (Pdl) giura che Papa Giovanni Paolo II da tempo gli appare in un sogno ricorrente che lo invita a candidarsi a Presidente dell’Argentina. Mamma mia! Marco Fedi (Pd), allo scopo di mettersi in vista per concorrere ad un posto di parlamentare (probabilmente) in un seggio di Ascoli Piceno, continuamente pubblica notizie e notiziole su ogni argomento (non attinenti ai problemi di noi italiani nel mondo) usando sciocche ed inconsistenti argomentazioni, avversando solo e soltanto il governo che sta facendo il meglio possibile, mentre il “suo” PD e’ in piena confusione e vicino allo scioglimento. Nino Randazzo e’ scomparso: svanito nel nulla! Sicuramente e’ ormai appagato e, considerata la sua età, sicuramente non ha nessuna intenzione di continuare l’avventura parlamentare al termine di questa legislatura. Perché mai allora dovrebbe darsi da fare? Tutto al piu’ si “accoda” a qualche commissione che va in “missione” in giro per il mondo. Qualche gita di piacere, a spese del contribuente per visitare nuovi Paesi, e’ sempre ben gradita. Lo fanno tutti, guarda Marco Zacchera che e’ sempre in viaggio! Ma poi perché i parlamentari esteri dovrebbero “affannarsi” per risolvere i problemi di noi italiani nel mondo? Basta attendere alcuni anni e tutti “immancabilmente” si risolveranno. Giornalmente i “necrologi” ci informano che stanno rapidamente ritornando alla casa del Padre chi da tempo attendeva la riacquisizione della cittadinanza. I figli ed i nipoti, se ancora non l’hanno, non sono minimamente interessati ad ottenerla. Gli unici ad avere un certo interesse alla cittadinanza italiana sono alcuni oriundi del Sud America. Ambiscono al passaporto italiano esclusivamente per emigrare in Europa, non certo in Italia. Per il sempre piu’ rapido ritorno alla casa del Padre anche dei pensionati, tra poco anche gli indebiti INPS saranno definitivamente sistemati. Quindi gli eletti all’estero non si preoccupino, continuino tranquillamente a stare in vacanza per i prossimi quattro anni, sarà il tempo, non loro, a curare e a sistemare tutti i problemi di noi italiani nel mondo.

Abolire il valore legale dei titoli di studio e dare le onoroficenze a chi veramente le merita.

L'abolizione del “valore legale” dei titoli di studio, rappresenterebbe un cambiamento importante per l'Italia. Il “valore legale” del titolo di studio uccide la concorrenza fra le università e, uccidendo la concorrenza uccide la qualità, uccidendo la qualità, alla fine, uccide la “meritocrazia”. Il mito del “pezzo di carta” e’ la vera causa che genera in Italia laureati impreparati e, per questo, hanno poi difficoltà a trovare lavoro. Le madri ed i padri italiani preferiscono sacrificarsi per far rimanere a vita i loro “bamboccioni” all’Università’, piuttosto che indirizzarli ad imparare un mestiere. Abolire il valore legale del titolo di studio e’, allora, anche il miglior rimedio per abolire il “provincialismo” italiano: quello che venderebbe l'anima al diavolo pur di leggere sul biglietto da visita del figlio la parola “Dottore”. E’ un ridicolo malcostume italiano dove, se non sei “dottore” non sei nessuno. Mentre nel mondo anglosassone, anche i piu’ valenti “dottori”, sono semplicemente Mr., Miss. o Mrs. Abolire il valore legale dei titoli di studio porterebbe piu’ efficienza e qualità alla formazione scolastica e al mondo del lavoro in Italia che e’, ormai, sempre più il fanalino di coda nelle classifiche internazionali. La laurea “fasulla” e’ il motivo principale dell’arretratezza della Pubblica amministrazione italiana. Per essere assunti si sa che occorre possedere “il pezzo di carta” (e la giusta “raccomandazione”), poco importa se poi si e’ del tutto impreparati. Questo non accade certo per le aziende private. Da sempre reclutano personale sempre in base all'efficienza e a criteri di meritocrazia. Se poi un'azienda privata assume un incapace, c'è la garanzia “garantita” che il responsabile di tale assunzione e lo stesso assunto vengano, prima o poi, sbattuti fuori. Nell'università la “meritocrazia” non esiste. Per diventare “ordinario” basta il “pezzo di carta” ed essere “imparentati” con il Rettore o il Preside. Per avere l’aumento di stipendio o un avanzamento, e’ sufficiente l'anzianità e non i propri risultati di ricerca e le pubblicazioni edite. Abolire il valore legale del titolo di studio non significa portare il caos all'università. Il disegno di legge proposto dal Governo prevede che “ogni istituto universitario debba essere accreditato dal ministero sulla base di alcuni parametri: esigenze del territorio, capacità di autofinanziamento, adeguatezza dei corsi di laurea rispetto agli obiettivi formativi, composizione del corpo docente”. E si propone inoltre “una ripartizione delle università per fasce di merito anche al fine dell'erogazione dei finanziamenti pubblici, oltre a ipotizzare meccanismi di governance più snelli, agili, più imprenditoriali, e la parità tra università pubbliche e private ipotizzando che i finanziamenti pubblici per l'attività didattica siano ripartiti non in funzione della natura (pubblico o privato) dell'ateneo, ma in funzione di alcuni parametri di qualità del servizio (numero iscritti, tempo di primo impiego dei neolaureati, rilevanza internazionale dell'ateneo, ecc...). Ciascuna università potrà, inoltre, fissare le rette di iscrizione all'interno di un minimo e massimo fissati con decreto dal ministro dell'Università con la possibilità di ridurle per favorire, ad esempio, settori ritenuti particolarmente strategici per lo sviluppo del Paese”. Il Disegno di legge prevede inoltre agevolazioni fiscali per i finanziamenti da parte dei privati. L'introduzione di un sistema di borse di studio e di prestiti d'onore. Un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, concedendo a ogni facoltà il diritto di poter liberamente scegliere i propri docenti tra quanti sono abilitati, come avviene in Australia. Con l'abolire del “valore legale del titolo studio”, non si vuole garantire a tutti (pure a coloro che non hanno il titolo) di accedere ai concorsi pubblici, ma istituire una sana e vera competizione fra le università e un meccanismo di selezione “meritocratica” per accedere all’impiego pubblico. Se il “pezzo di carta” non darebbe piu’ nessun diritto e non fosse piu’ un “marchio” di legittimazione, tutti gli studenti immotivati a studiare (e sono la maggior parte come riferisce il rapporto statistico fra laureati e iscritti), e che sono un peso per la collettività, fuggirebbero a gambe levate. Quando finirà l'era in cui una laurea presa alla Bocconi ha ugual valore giuridico di una presa “chisadove”, le Università, per sopravvivere, s’impegneranno ad attirare gli studenti in base alla sola loro qualità degli studi che offriranno. Chiuderebbero così le Università che producono “laureati” di scarsissimo livello e preparazione, così come chiudono i ristoranti che non cucinano bene. In Inghilterra, Australia ed America succede così. Obama è laureato ad Harvard e il suo “pezzo di carta” non gli dà diritto a nulla, se non alle credenziali che derivano dal prestigio che quell'ateneo ha saputo nel tempo guadagnare. Una legge che abolisca il valore legale del titolo di studio sarebbe anche la premessa per abolire gli ordini professionali, se non tutti, la maggior parte. Ad esempio in America un pescivendolo, con capacità giornalistiche, può abbinare l'attività giornalistica con la sua attività di vendita di pesce, senza la necessità di far parte di una corporazione, come in Italia, che il più delle volte serve solo per tenere in piedi una “casta” piena di privilegi. In Italia e’ necessario anche limitare al minimo le onorificenze e concederle soltanto a chi “veramente” ha titoli per meritarsele. Solo dal 25 gennaio 1991 al 6 giugno 2008 sono stati nominati 111.459 “Cavalieri” a cui si aggiungono 26.676 “Ufficiali al merito della Repubblica”. Al Quirinale la Cancelleria dell’ordine sta lavorando per informatizzare e rendere noti sul sito www.quirinale.it i nomi di tutti i “Cavalieri” investiti dall’onorificenza a partire dal 1951, data di istituzione dell’ordine. Per certo si sa che ben 25.772 cittadini italiani sono diventati “Commendatore” dal 1985 al giugno 2008. Salendo con il grado dell’onorificenza scendono i numeri: “solo” 23.566 i decorati come “Grande Ufficiale” dal dicembre 1952 ad oggi. In minor numero i “Cavalieri di Gran Croce” insigniti dal novembre del 1952, “appena” 8.520. Per premiare altissime benemerenze di uomini eminenti, italiani e stranieri, può essere “eccezionalmente” conferita ai “Cavalieri di Gran Croce” la decorazione di “Gran cordone dell’ordine”. L’Italia sembra sia un vero e proprio “medaglificio”: raggruppando tutte le onorificenze sono 246.153 maggiormente ottenute non per “merito” ma per “raccomandazione”. Ma che vantaggi dà nella vita quotidiana avere la medaglia e l’attestato incorniciati e in bella vista nel salotto buono? Nessuno. Quello che si può fare è fregiarsi pubblicamente del titolo ricevuto, non solo con gli amici, ma anche sui biglietti da visita e sull’elenco telefonico. Il massimo per appagare la vanità.