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venerdì 30 ottobre 2009

Marazzo va con i "travestiti" ed e' una "vittima". Berlusconi e' un "anormale" e un "immorale" perche' ancora gli piacciono le donne.

Il caso Marrazzo e’ il classico esempio dell’ipocrisia della sinistra e del loro doppio peso e misura. A cominciare dalla mancata “tempestiva” copertura della notizia da parte dei “liberi” media. La moglie di Marrazzo, che lavora al TG3, nella rubrica di “Linea notte”, e’ stata avvisata direttamente dal marito della vicenda che lo riguardava, come ci informa “Il Corriere della Sera”: “Roberta, senti, adesso vedrai i giornali, sono stati arrestati dei carabinieri, è stato sventato un brutto ricatto contro di me”. La moglie di Marrazzo se l’e’ cavata bene nelle dirette a lei affidate. Nella rassegna stampa ha parlato di “taglio dell'IRAP”, del viaggio “segreto” (secondo Rutelli) di Berlusconi da Putin. Era talmente segreto che l’avvenimento, e’ stato riportato diffusamente da tutti i media italiani e di tutto il mondo.....ma su Marrazzo, proprio niente. Eppure Il Corriere della Sera, La Stampa e Libero avevano dato la notizia in prima pagina per l’edizione della mattina dopo e pure Repubblica la riporta, ovviamente non in prima pagina, mica si trattava di Berlusconi! Ma se Marrazzo avvisava la moglie, prima della trasmissione, e’ perché aveva già rilasciato dichiarazioni ai giornali, e poi “è un po’ strano” che in diretta si facciano vedere tutte le prime pagine dei maggiori quotidiani, mentre per Il Corriere, La Stampa e Repubblica ha “citato solo i titoli” e Libero non l’ha neppure citato. Ma pochi giorni prima non avevano manifestato in piazza per “la libertà d'informazione”? E’ un bel modo di fare informazione “libera”: si danno solo le notizie che non “disturbano” o possono “squalificare” la sinistra. Senza dubbio la notizia sarebbe stata una bomba atomica” se al posto di Marrazzo ci fosse stato Berlusconi. Una cosa e’ certa, non leggeremo mai la notizia che Silvio va con i “trans”. In fatto di sesso e’ un “retrogrado”, non si e’ “modernizzato”: e’ un “anormale” che preferisce le donne. E’ umanamente comprensibile che possa essere molto imbarazzante per una moglie dover dire in diretta Tv: “Mio marito era ricattato perché andava con i trans”, ma “professionalmente”, NO. Ma è possibile che noi non di sinistra dobbiamo fare sempre i signori? Ai ceffi di sinistra e a tutti i loro “creduloni” dovremmo rispondere facendo una tale “caciara” sulle Tv, sui giornali e su Internet da sotterrarli. Invece dobbiamo dare l'esempio di cosa sia la democrazia e la libertà di parola e di stampa. Potremmo e dovremmo ribattere colpo su colpo, essendoci evidenti ragioni dalla nostra parte, ma non illudiamoci che questi tipi cambino idea. La loro non e’, come per noi, una scelta razionale di politica. La loro e’ un’ideologia, una “fanatica” fede religiosa, di cui molti sono gli innocenti credenti in buona fede, perché cosi’ sono stati allevati fin da piccoli nelle scuole e sul lavoro dai “sessantottini” e dai loro eredi. Quando la sinistra capirà che ha scagliato la prima pietra perché pretendeva di essere superiore “moralmente” e di non essere colpevole di nulla, la politica in Italia potrà ritornare a livelli normali dialettici. Ma tranquilli tutti. Sulla vicenda vedrete che farà piena luce SANTORO con il suo fido Travaglio. Inviteranno lo “escort”, sapremo tutto, quante volte, i costi, se si sniffava o no cocaina, preferenze varie, raccomandazioni varie. Santoro & C. indagheranno veramente a fondo, altro che 10 domande di Repubblica! Spicca la differenza nel trattamento che i maggiori quotidiani italiani hanno avuto fra Berlusconi, massacrato per mesi e mesi sulla base di voci, insinuazioni e calunnie, e Marrazzo, trattato con molto rispetto e subito presentato come “vittima”. Lo stesso era già accaduto con Sircana, portavoce del governo Prodi. Il portavoce “prodiano”, sedicente “cattolico adulto”, nonché sposato e padre di famiglia, fu fotografato in automobile in compagnia di travestiti. Stesso “comprensivo” trattamento per Boffo, direttore del’Avvenire, per le sue preferenze sessuali. Alla stragrande maggioranza degli italiani le frequentazioni di Marrazzo, Boffo, Sircana e Berlusconi non importano proprio nulla, e giudicano tali vicende con indifferenza. Lo scandalo vero e’ la faziosità estrema di una larga parte dei giornalisti, dei giornali e delle televisioni, ed il diverso comportamento che assumono nel dare pubblicità ad alcune “illazioni” (come quelle sulla povera Noemi, rivelatesi del tutto false), e nascondere il più possibile “fatti accertati”. Resta poi da capire perché quattro carabinieri finiscano arrestati, e la D'Addario diventi una specie di “stella” del palcoscenico. Il parallelo che fa la sinistra, fra le vicende di Piero Marrazzo e di Silvio Berlusconi, dimostra la sua faziosità. Considerano Marrazzo una “vittima” e non un “immorale”. Berlusconi, invece per loro, e’ un “immorale” e non una “vittima”, anche se le due circostanze sono totalmente diverse sia per la sua “natura” e sia per il luogo. Di Marrazzo, senza ombra di dubbio, si può dire che e’ “andato a puttane”. Persino i vigili urbani di Roma chiudevano un occhio e non multavano una “certa” auto blu che regolarmente, e spesso, sostava in “doppia fila”. E’ indubbiamente reato di “peculato” usare l’auto blu, con tanto di autista, non per gli affari della regione Lazio, ma per andare a trovare i propri “amanti”. A Berlusconi e’ stata presentata “un’amica” di cui lui non sapeva che si prostituisse. Questa circostanza e’ stata ripetutamente affermata dallo stesso Tarantini che dalla D’Addario. Berlusconi l’ha considerata una bella signora “disponibile” e ne ha approfittato. Dunque non è “andato a puttane”, è stato solo ingannato, seppure “piacevolmente”. Berlusconi si e’ accoppiato con una donna, Marrazzo con un uomo. Non si tratta di discriminare gli omosessuali o i diversi ma, per la stragrande maggioranza delle persone, la cosa normale e’ che un uomo vada con una donna e una donna vada con un uomo. Sempre per la stragrande maggioranza, chi va con un “transessuale” non fa una bellissima figura. Ma per Repubblica questo e’ un “modello morale” perché e’ una “tendenza” che Berlusconi non ha. Questo quotidiano “terrorista”, che ha sputtanato l’Italia in tutto il mondo, ha anche scritto e riscritto che Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere perché un premier sotto ricatto e’ un premier dimezzato. Ha dimenticato di dire: 1) chi lo ricattava; 2) e a proposito di che. Nel caso di Marrazzo invece il ricatto e’ confessato e pagato con sessantamila euro. Ma per lui nessuna richiesta di dimissioni: “la situazione è imbarazzante”,c’è la presunzione d’innocenza”, “aspettiamo gli sviluppi dell’inchiesta”, “non ha commesso nessun reato”, “bisogna essere garantisti”... Tutte cose giustissime che condividiamo, ma non se dette da certe persone che fanno schifo per la loro doppiezza. Aspettiamo che la verità venga a galla, ma stiamo attenti a che la verità sia quella vera e non quella “elaborata” come e’ abituata a fare la sinistra. Di Berlusconi si è detto che “frequenta minorenni”, come se andasse a letto con tredicenni, mentre, di fatto, e’ soltanto amico di una famiglia in cui la figlia ha compiuto recentemente diciotto’anni. Di Marrazzo si dice che e’ la vittima delle “mele marce” fra i carabinieri. Per Berlusconi si è parlato di “festini”, senza una minima prova e testimonianza. Nel caso di Marrazzo la presenza dei “prostituti” e della cocaina e’ stata fotografata, ma Marrazzo e’ incolpevole. “Il Corriere della Sera” riporta che, ai Carabinieri che gli dicevano: “Abbiamo queste prove, se ci paga non ne parliamo in giro”, Marrazzo abbia detto (parole sempre riportate dal “Il Corriere della Sera”): “Non mi rovinate, non mi fate del male” Ed era pronto a compensare il “favore”, come poi ha fatto, e qui Marrazzo ha commesso anche un grave reato penale di concussione punibile con la reclusione da due a cinque anni. Successivamente i carabinieri dicono: “Siamo stati vittime e pedine della stessa macchinazione ai danni del presidente della Regione per delegittimarlo. Una macchinazione ordita da chi è molto più in alto di noi”. Ora partirà un'inchiesta giudiziaria alla ricerca di questo fantomatico mandante. Indovinate in chi la sinistra lo individuerà? Ovviamente e’ tutta colpa di Berlusconi. Se Piero Marrazzo frequentava “transessuali” ed era un habitué delle zone in cui esercitano uomini che si fingono donne, la responsabilità e’ di Silvio. E se si è fatto beccare da una banda di delinquenti travestiti da carabinieri, mentre s’intratteneva sessualmente con un “trans”, e per questo e’ stato ricattato e ha pagato, c’è un solo colpevole, lui e sempre lui: Berlusconi. Viene da ridere leggere la stampa di sinistra, che nell’imbarazzante tentativo di spiegare l’inspiegabile, cioè la storia a luci rosse di Marrazzo, non ha saputo far di meglio che prendersela con il presidente del consiglio. Il primo premio del ridicolo va a Concita De Gregorio, direttrice dell’Unita’. La sua e’ un’appassionata difesa di Marrazzo e un accalorato attacco a Berlusconi. “La Repubblica” e “L’Unita’”, ma non solo, hanno fornito l’esempio di un "pessimo giornalismo” mascherandolo come una “crociata” contro l’immorale Berlusconi. Ora e’ chiaro a tutti che il comportamento di certi giornali e di certi giornalisti non è “moralista”, e’ semplicemente “immorale”. Per loro “libertà di stampa” e’ solo quella di calunniate esclusivamente Berlusconi.

giovedì 29 ottobre 2009

Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande due millantatori candidati da Dario Rivolta e ricandidati da Barbara Contini e Marco Zacchera.

La sentenza del 16 settembre 2009 della Suprema Corte del NSW (New South Walles) di Sydney mi ha riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti di Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande. Qui di seguito dimostrero’ che sono stati loro a diffamare me e tutta la comunita’ italiana in Australia e di tutto il mondo.
Il motivo principale per cui i due mi hanno querelato e’ stato per il danno che avevo arrecato alla loro “reputazione”!!!!! Di seguito la frase finale del giudice riportata nella sentenza: n. 73 (p. 16): Finally, I note that Mr. McClintock very fairly conceded On behalf of the Plaintiffs that their principal objective in these proceedings was to Obtain Vindication of their reputation. Consolation for their personal distress and reparation for the harm done to their reputation are also purposes of an award of damages.
Le 16 pagine della sentenza fanno completa luce su chi siano realmente Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande, sia per quello che hanno dichiarato, che e’ stato parzialmente riportato nella sentenza ma, soprattutto, per quello che hanno tenuto accuratamente nascosto.
Pur se fossero vere le loro referenze riportate nei i loro CV (Curriculum Vitae) (Allegati n.1 & 2) e’ evidente a tutti che Restifa e Casagrande non avevano il minimo delle qualifiche necessarie per aspirare ad una candidatura importante come quella al Parlamento italiano.
Come riuscirono a farsi candidare pur essendo dei noti millantatori?
Quello che pero’ e’ estremamente grave, che ha danneggiato la reputazione di tutta la comunita’ italiana di tutto il mondo ma, specialmente, di quella in Australia, e’ il fatto che Restifa e Casagrande, per rendere prestigiosi il loro insignificanti CV, hanno inserito titoli accademici “falsi” e titoli nobiliari “illegali” infrangendo persino la legge Costituzionale italiana (Articolo 14 disposizioni transitorie della Costituzione); la legge penale (Articolo. 36, ultimo paragrafo del Codice Penale e l’Art. 498 del Codice Penale) e quella ordinaria (Legge n. 178 del 3 marzo 1951, articoli 7 & 8).
Restifa si fregia di un titolo nobiliare ridicolo: Heritage Preservation Advisor dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro; Dama di merito del Sovrano Imperiale, Militare della Corona di Ferro del regno Italico; Titolo Onorifico di Baronessa del Regno, con conseguente passaggio al Ruolo di Dama di Giustizia conferito dal gran Cancelliere SAS il Principe Lucien Lavesi, Dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro.
L'Ordine non è riconosciuto in Italia come un ordine legittimo, e quindi la concessione e l'uso delle sue insegne sono punibili ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 3 marzo 1951, n. 178. La condanna per le offese di cui ai commi precedenti comporta la pubblicazione della sentenza ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, del codice penale. Le disposizioni del secondo e terzo comma si applica anche quando la concessione di titoli nobiliari, premi, decorazioni o distinzioni si sono verificati all'estero. E’ criminale mantenere qualsiasi titolo di nobiltà, non riconosciuto dallo Stato italiano, ai sensi dell'art. 14 disposizioni transitorie della Costituzione: XIV I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. L’Ordine mauriziano è conservato come un ospedale e lavora nel modo prescritto dalla legge. La legge regola la soppressione della Consulta araldica.
La sua megalomania ha messo in grande imbarazzo persino il Console italiano di Sydney (Allegato n.3: Console di Sydney).
Casagrande sostiene di essersi laureato ingegnere alla Universita’ di Padova (allegato n. 4 Brisbane Motorway) ma e’ “falso” (Allegati n.5 Universita’ di Padova e n.6 Art.498 CP). Sostiene di essere Managing Director di cinque compagnie quando lo e’ in una soltanto, la MOSTIA, che e’ stata condannata a pagare 48 milioni di dollari di risarcimento (alleato n.7 giornale di Brisbane).
Durante la causa il loro avvocato ha fatto intendere al giudice (che, ovviamente, non sa nulla di come sia organizzata la comunita’ italiana all’estero) che i suoi due clienti erano delle persone “rispettabili”, “conosciutissime” ed “apprezzate” dalla comunita’ italiana in Australia tanto che era componenti del COMITES e del CGIE.
Il giudice non sa che questi due organismi sono del tutto sconosciuti alla stragrande maggioranza della comunita’ italiana di tutto il mondo e che il Governo italiano sta pensando di cancellarli. In 20 anni sia il CGIE e sia i COMITES hanno speso circa 100 milioni di euro senza alcun risultato apprezzabile per la comunita’ italiana (allegato n.8: dichiarazione della Hon. Franca Arena).
Qui di seguito la dimostrazioni di quanto erano “conosciuti e stimati”. Teresa Todaro Restifa alle elezione dei COMITES di Sydney del 2004 ha ottenuto 586 voti su 34.982 persone aventi diritto di voto. A queste elezioni la Restifa rappresentava il CTIM (Comitato Tricolore Italiani nel Mondo) e non Forza Italia.
Luigi Casagrande, alle elezioni del COMITES di Brisbane nel 2004 non rappresentava Forza Italia, ma un movimento Indipendente per il Queensland & North Territory. Ha ottenuto 810 voti su 12,199 persone aventi diritto al voto.
A candidare Restifa e Casagrande, alle elezioni politiche del 2006, fu Dario Rivolta, Vice Presidente Vicario degli Azzurri nel Mondo con sede a Roma. E’ evidente che Rivolta non fece neppure una superficiale verifica dei CV di Restifa e Casagrande in quanto gli erano stati introdotti da una persona di sua “fiducia”, un certo Vittorio Favale che risultava Vice Presidente degli Azzurri nel Mondo per l’Australia ed Oceania ma risiedeva a Velletri (vicino Roma).
Chi e’ questo Favale? E’ nato il 22 febbraio 1948 a Velletri dove risiede in via dello Scellino, 6. Velletri, vicino Roma. Favale e’ un ex dipendente della Cassa del Mezzogiorno nota per aver bruciato migliaia di miliardi di denaro pubblico. Favale e’ andato in pensione giovanissimo, come sua moglie ex insegnate di scuola superiore (i famosi pensionati baby che hanno contribuito a creare l’astronomico debito pubblico italiano). Favale ottenne dall’ On Dario Rivolta (in quel tempo responsabile degli azzurri nel Mondo) l’incarico di fondare l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia ed Oceania. In data 4 aprile 2003 nell’ufficio di Joe (Giuseppe) Cossari (Lygon Street, 988 North Carlton – Victoria - 3054 Australia), con atto costitutivo nacque l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia: Cossari Presidente, Favale Vice Presidente (ma risiedeva a Velletri, in Italia).
Ai primi di gennaio 2005 Giampiero Pallotta e Sergio Paci presentarono a Vittorio Favale, in un caffe’ all’Italian Forum di Leicchardt, Teresa Todaro Restifa e suo marito Sam. Tra il Favale e la Famiglia Restifascocco’” subito la scintilla ed inizio’ subito tra loro uno stretto rapporto politico/affaristico che coinvolse anche Luigi Casagrande. Restifa e Casagrande si recavano alcune volte in Italia ed il Favale li introdusse a Dario Rivolta. Favale, ogni volta che sbarcava in Australia, agiva come un “MAGLIARO”. Voleva sempre “piazzare” “nuovi” prodotti made in Italy. Una volta una macchinetta per cuocere gli spaghetti “espressi”. Un’altra volta voleva trovare un importatore che gli acquistasse i sacchetti di plastica “riciclabili”: una novità secondo lui! Quindi voleva introdurre in Australia apparecchiature speciali per economizzare l‘uso dell’energia elettrica. Ed altri “nuovi” prodotti come se l’Australia fosse un Paese sottosviluppato da terzo mondo. Favale si comportava come un classico MAGLIARO. Aveva aperto un ufficio a Melbourne con il miraggio di ottenere la residenza in Australia. Cosi’ avrebbe avuto il diritto di candidarsi alle elezioni politiche che si stavano avvicinando. Quando giunse il tempo delle elezioni politiche del 2006, Favale ancora non aveva ottenuto la residenza in Australia e, improvvisamente ci vedemmo imporre le candidature di Teresa Todaro Restifa alla Camera e di Luigi Casagrande al Senato. I due non erano mai appartenuti a Forza Italia!! Anzi, Luigi Casagrande notoriamente era di sinistra. La cosa fece scalpore in Australia ed in Italia. E’ sembro’ subito molto strano a molti che due persone insignificanti e poco stimate, che mai avvevano aderito a Forza Italia, fossero state candidate al Parlamento italiano e nientemeno per il partito italiano piu’ importante.
Il contenuto della sentenza del 16 settembre 2009 (allegato n. 9: Sentenza) ha fatto finalmente luce completa su tutta la vicenda. Ormai e’ evidente che Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale stipularono un accordo talmente ferreo che non fu possibile scioglierlo neppure di fronte alle forti ed importanti candidature di David Campese e Frank Farina. Questi due famosi personaggi, per la loro notorieta’ in Australia e nel mondo, avrebbero ottenuto molti piu’ voti di tutti e quattro candidati messi insieme (tra i quali Restifa e Casagrande) presentati da Forza Italia. Con Campese e Farina Forza Italia sicuramente avrebbe vinto i due seggi ed il governo Prodi non sarebbe mai nato. Infatti il governo Prodi si reggeva per un solo voto del senatore Luigi Pallaro eletto in Argentina. Se Forza Italia avesse vinto il seggio di Senatore in Australia, Prodi non avrebbe potuto formare il suo governo.

1) Che tipo di accordo stipularono Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale che non
fu possibile sciogliere?
2) Che cosa li legava cosi’ indissolubilmente?
3) Perche’ Rivolta candido’ questi due millantatori?
4) Perche’ Rivolta smise di corrispondere con me quando ricevette le e-mail qui
sotto?

Friday, 23 Mar 2007 01:39:00
Rivolta e Pallotta: cosa fanno gli Azzurri nel Mondo?
La situazione non è facile. Gli Azzurri nel Mondo, sono fermi. All'estero, la gente se ne accorge. Pallotta è solo la punta dell'iceberg. Come uscirne?
di Redazione Riceviamo e pubblichiamo una mail che Giampiero Pallotta, Azzurri nel Mondo Australia, ha inviato al direttore di Italiachiama Italia Ricky Filosa, nella quale si lamenta di ciò che fanno - o meglio, non fanno - i vertici Azzurri:
Caro Ricky, desidero complimentarmi con Antonio Zulian per il suo articolo del 20 marzo. Siamo in molti a pensarla come lui. Ci siamo accorti che gli Azzurri nel Mondo e' una scatola vuota. Penso che se Berlusconi lo venisse a sapere si incazzerebbe di brutto. L'On Rivolta non si degna di rispondere alle e--mail e non parliamo poi degli altri "dirigenti" che pensano solo alle loro "futili" cosucce private e farsi la guerra tra loro. Nominano "esperto" per 'Australia un "magliaro" che ogni tanto fa qualche viaggetto in Australia e poi , si dice, che abbia venduto le candidature al miglior offerente. Gli italiani all'estero operano e s'impegnano con entusiasmo soltanto per puro patriottismo. E' vero, siamo degli ingenui a continuare ad darci da fare per il bene di Forza Italia ma lo facciamo unicamente per la grande stima che abbiamo per Silvio Berlusconi. A giorni t'inviero' una nota piu' dettagliata. Cordiali saluti. Giampiero Pallotta* - Italia chiama Italia*
Segretario Generale degli Azzurri nel Mondo NSW Inc. - Australia (FORZA ITALIA)

La risposta dell'On.Dario Rivolta:
Caro Pallotta, leggo costantemente, se pur non sempre puntualmente, le Sue email. La vorrei però informare che le funzioni operative di Azzurri nel Mondo spettano per statuto al Segretario Generale e al Segretario Organizzativo, così come la gestione dei rapporti con le sedi estere. Compito del Vice Presidente Vicario, sempre in base allo statuto, resta quello di rappresentanza in sostituzione del Presidente, qualora egli fosse impossibilitato a farlo in prima persona.Un cordiale saluto, Dario Rivolta* -
Italia chiama Italia*resp.esteri di Forza Italia e Vice Presidente Vicario Azzurri nel Mondo

Friday, 30 Mar 2007 06:24:00
Pallotta: "Amici Azzurri, cambiamo musica!"
5) Per autofinanziarci c’eravamo prefissati di organizzare almeno una festa l’anno e di organizzare stage calcistici in collaborazione con l’AC Milan. Per realizzare questi progetti ho iniziato un fitto scambio d’e-mail con l’On Dario Rivolta che, ad un certo momento, improvvisamente, si e’ interrotto. Casualmente è avvenuto, quando ho rivelato i retroscena di com’erano avvenute le candidature. Le ultime supposizioni affermano che siano state vendute da Vittorio Favale al miglior offerente. Questo signore è riuscito a carpire la buona fede dei dirigenti di Roma e si è fatto nominare “esperto” per l’Australia. E’ riuscito in questo in quanto saltuariamente viene a farsi, con la moglie, qualche viaggetto qui dove e’ sempre stato accolto da noi con grande generosità che e’ stata scambiata per ingenuo e sciocco servilismo.

Luigi Casagrande, durante la causa, ha testimoniato che leggendo queste due frasi i suoi
amici” individuarono subito lui e alla Restifa. Per primo gli telefono’ Pietro Schirru, poi
Ernesto Marciano’ di Perth e quindi Paolo Lazzarin di Melbourne.

Perche’ il pensiero dei tre andarono subito a Casagrande e Restifa?

Sarebbe interessante sapere da loro come mai abbiano fatto questa considerazione se i candidati di Forza Italia erano quattro?

Ho fatto appello perche’ mi considero io il diffamato per essere stato portato in giudizio da due millantatori e dai loro compari (Rivolta e Favale) che hanno agito in segreto per nascondere qualcosa di poco corretto da essere portato alla luce del sole.

Perche’ Rivolta impose a Restifa e Casagrande di non rivelare a nessuno la loro candidatura sino all’ultimo momento? E questo e’ scritto anche nella sentenza (Pagina 4 della sentenza, punto 13, 14 & 15)

Perche’ voleva tenere nascosto il loro patto o contratto?

Con che mezzi Restifa e Casagrande riuscirono a farsi candidare pur non avendo ne’ i requisiti professionali e tanto meno quelli morali?

Se nell’appello il giudice mi dara’ ragione, per conto della comunita’ italiana, chiedero’ a Restifa e Casagrande un risarcimento danni di 500 mila dollari per il disonore causato a tutti gli italiani. La somma sara’ interamente devoluta alle organizzazioni italiane che operano per l’assistere alla comunita’ italiana in Australia in vari settori.
Restifa e Casagrande con il loro comportamento sleale ed immorale hanno impedito la candidatura di persone piu’ meritevoli e prestigiose che sarebbero potuti essere di piu’ utilita’ alla comunita’ italiana. Per cercare di crearsi una onorabilita’ che non avevano, Restifa e Casagrande senza scrupoli, mi hanno fatto passare da calunniatore e pretendono da me $150 mila dollari per danni “morali” e spese legali. Questo loro cinico comportamento ha gravemente nociuto non solo me, ma l’intera comunita’ italiana in Australia ed in tutto il mondo.