Dopo aver “diligentemente” copiato la “velina” qui sopra che il “partito” mi ha inviato, come “maliziosamente” immagina Pietro Schirru, mio malgrado sono costretto a rispondergli visto che, seppure molto “elegantemente”, mi ha dato del “cretino” che non e’ riuscito a capire quello che, lui eccelso giornalista, aveva scritto a proposito del discorso del console del 2 giugno. Ho forse anche “equivocato” su quanto detto da Pino Musso che, per interpretare il discorso del console, era necessario l’intervento di un “psicologo”? Inoltre, sempre secondo Schirru, avrei bisogno di un “cannocchiale” per essermi dovuto accorgere che la sua era soltanto “ironia”. Mi risulta che sono stati in molti a non accorgersi. Quindi, con la “prosopopea” che lo distingue, che l’ha reso famoso ma poco apprezzato ai piu’, “spocchiosamente” continua: “Per il resto giudico ininfluenti gli altri commenti di Giampiero Pallotta, che naturalmente ha rimandato ad altri tempi un commento sulle ultime elezioni, prima amministrative e poi referendum. Certo e’ in attesa della “velina” del Pdl”. Pietro Schirru, dotato (si presume) di grande “acume”, non dovrebbe avere difficoltà a capire (sono ora io a restituirgli pan per focaccia) che al sottoscritto l’Italianmedia gli concede uno spazio “settimanale” e non giornaliero. La settimana scorsa, secondo me, era piu’ interessante pubblicare certi argomenti piuttosto che commentare il risultato del referendum. A Schirru non sarà sfuggito (spero) che invece il mio commento sul risultato dei ballottaggi e’ stato piu’ che tempestivo. Ma non pago, Schirru continua ad “infierire” rincarando la dose: oltre a trattarmi da “ignorante” in italiano, sono anche una “schifezza” in matematica. Arrampicandosi sugli specchi, pateticamente, tenta di provare che, i 1635 voti che ha ottenuto sui 34,982 aventi diritto, sono “tantissimi” se paragonati alla percentuale di chi effettivamente aveva votato. Si e’ sfracellato contro un paracarro! Si e’ dato la zappa sui piedi “troncandoseli” tutti e due. E’“universalmente” assodato che oltre il 95%, di chi “tradizionalmente” vota all’estero, sono pensionati e che i Patronati hanno svolto un ruolo “determinate” sia nelle votazioni dei COMITES e sia in quelle delle due politiche. Anche questo e’ piu’ che “assodato”. A Sydney non esiste nessun Patronato di centrodestra, mentre sono moltissimi quelli di sinistra tra cui l’ITAL/UIL di cui Pietro Schirru e Pino Musso sono dirigenti. Ecco “chiarito”, senza ombra di dubbio, il perche’ Schirru e Musso hanno preso tutti quei voti! E se la lista dei “camerati” (dei quali “fortunatamente” non sono amico) ha raccolto“bruscolini”, orgogliosamente possono vantarsi che “almeno” quei pochi voti erano assolutamente “genuini” e, quindi, moralmente sono loro i veri vincitori. Pietro Schirru si e’ fatto prendere la mano e continua per darmi una “strapazzata” esemplare. Oltre ad avermi dato del “buzzurro” in italiano e “ciofeca” in matematica, dulcis in fundo, mi da del “vigliacco”. Al contrario di lui, non avrei il “coraggio” di schierarmi! Rimango “attonito, meravigliato, sorpreso, stupito e non ultimo incantato” che sia rimasto il solo Pietro Schirru a non accorgersi che non esiste altra persona “palesemente” piu’ schierata di me. Francamente mi preoccupa questa sua “inspiegabile” lacuna. Due parole, infine, a proposito della risposta che Pietro Schirru ha dato a Giovanni Santoli. E’ senz’altro vero che, dopo la recente “Caporetto” del centrodestra, nel 2013 il generale Cadorna (Berlusconi) verrà sostituito dal generale Diaz (Alfano? I papabili sono molti) per vincere le elezioni. Gli italiani possono sembrare un po’ “pazzerelli”, ma di sicuro non sono “scemi”, col cavolo voteranno per l’armata Brancaleone! Nel centrodestra, nonostante tutto, e’ cresciuta una qualificatissima classe dirigente politica di giovani di tutto rispetto che sostituiranno benissimo, senza farlo rimpiangere, Silvio Berlusconi che da tempo, e non solo recentemente, va dichiarando che: "Non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi e fare a vita il leader del centrodestra". Da persona intelligente qual’e’ Silvio ha capito che il suo tempo e’ al termine.
venerdì 24 giugno 2011
Le menzogne della sinistra sui quesiti del referendum.
Il Globo & La Fiamma – Australia
Venerdì 24 giugno 2011
Gioia e tripudio “irrefrenabile” del popolo della sinistra per avere “stravinto” al referendum. La sinistra ha colto questa occasione per dare un'altra “sberla” politica a Berlusconi, ma non ha capito che la conseguenza e’ quella di chi, per far dispetto alla moglie, si taglia gli attributi. I quesiti referendari erano puramente “demagogici” e “autolesionisti” (quelli per il nucleare e l’acqua) e si e’ assistito ad un festival delle “menzogne” e della “disinformazione” approfittando dell’ignoranza della gente sugli argomenti. C’e’ stato chi, con aria seria, diceva che non votava contro il nucleare, ma votava per la “vita”. Di conseguenza, chi e’ per il nucleare, e’ un “assassino”. L’Italia, come si sa, acquista energia nucleare da un Paese “assassino” come la Francia e l’acquisterà’ anche dall’Albania dov’e’ in costruzione centrali nucleari finanziate da capitali italiani. Si è parlato di distruzione del mondo, di malattie tumorali per gli abitanti del Paese che ospita le centrali, di scorie che non si saprebbe dove smaltirle. Mentre ci troveremmo al sicuro senza centrali anche se l’Italia e’ circondata, nel vero senso della parola, da ben 119. Sono state ascoltate le “idiozie” sulle inutili spese per la loro costruzione, dato che se ne può fare a meno perché c’è il sole, i pannelli fotovoltaici, le pale eoliche e le rinnovabili, tacendo, per disinformazione, che, con le attuali conoscenze scientifiche, il rapporto tra il nucleare ed il solare e’ di 100 a 5. E sempre per disinformazione si e’ taciuto sulla corruzione sulle rinnovabili (fotovoltaico e pale eoliche), e sugli interessi dei petrolieri che non vogliono perdere rendite di posizione. Si è, invece, parlato della Germania che ha “decretato” la fine del nucleare per il 2022 per sostituirlo (a parole) con le rinnovabili. Attualmente la Germania produce il 45% di energia con il carbone e il 25% con il nucleare, ma nel 2022 l’energia da carbone arriverà al 70%. La “dismissione” del nucleare, quindi, se avverrà, andrà in tutt’altra direzione rispetto alle rinnovabili. Ma che importa questo rispetto alla necessità della sinistra italiana di dover vincere i referendum anche se a discapito degli interessi dell’Italia? Che importa se tutto il mondo più industrializzato non intende abbandonare il nucleare? A proposito l’energia non serve solo per l’illuminazione, ma serve “soprattutto” all’industrie. Che importa se in Cina sono in costruzioni ben 22 centrali nucleari e molte anche in India? Che importa se in Italia le fabbriche chiuderanno per gli eccessivi costi di produzione? Poi domani, quando l’acqua scarseggerà e allo Stato (lo Stato siamo noi) costerà di più, sarà dimenticato che con il referendum e’ stato preferito dar torto a Berlusconi che sostenere le buone leggi varate dal suo governo. Con la disinvoltura che caratterizza noi italiani, daremo la colpa a Berlusconi invece che a noi stessi. Come nel giugno del 1940. Il popolo “osannante” era favorevole all’entrata in guerra, sperando grandi vantaggi e gloria gratuita per tutti, e solo perché è andata “malissimo” si e’ fatto poi finta che la colpa fosse del solo Mussolini. Gli italiani meritano tutti i guai che riescono a procurarsi. L’imbarazzo sarà grande per chi ha votato SI, quando verranno alla luce tutte le disastrose conseguenze sulla gestione dell’acqua. Non è immaginabile che i privati mantengano i loro capitali in un investimento a remunerazione zero. Poco a poco si allontaneranno per andare ad investire all’estero. Il capitale pubblico non ha i 62 miliardi per riparare gli acquedotti e sostituire le fatiscenti tubature che perdono il 50% dell’acqua, di conseguenza, qualunque coalizione sarà al governo, per rispettare la volontà dei cittadini che si sono espressi nel referendum, dovrà aumentare le tasse ed il costo dell’acqua che già, negli ultimi tre anni, ha avuto un aumento del 47%. Quando i cittadini si renderanno conto di essere stati “ingannati” dalle menzogne della sinistra, accecata ancora una volta dall’antiberlusconismo, sarà troppo tardi per rimediare. E’ dal 1994 che Berlusconi sta lottando per introdurre il “nuovo” contro i molti che vogliono che il “vecchio” rimanga. Nonostante si sia impegnato allo spasimo a governare, non e’ riuscito a realizzare le sperate promesse: la riforma della giustizia, la riforma del fisco, l’energia nucleare, la riforma parlamentare, la riforma costituzionale, il Ponte sullo Stretto. Colpa di Berlusconi? Assolutamente no. Sono convinto che nessuno, anche migliore di lui, non avrebbe saputo fare di meglio. In Italia non si riesce a far niente neanche con un’opposizione evanescente, parolaia e inconcludente come quella attuale. Il nemico vero è il potere dei magistrati, Corte Costituzionale in testa. Ma quello che e’ piu’ deleterio è l’inerzia, la demagogia, la pochezza della nostra classe politica. L’opposizione con la vittoria del “referendum” si e’ scavata la fossa quando i cittadini si renderanno conto che hanno votato contro i loro stessi interessi. Capiranno di essere caduti nella trappola di vecchi egoisti che non credono a nessun cambiamento e che vogliono rimanere attaccati a qualsiasi privilegio. Il loro unico obbiettivo era di azzoppare Berlusconi, invece, scopriranno che si sono “suicidati”. Ribadisco: ogni venti anni, puntuale come un orologio, la sinistra italiana trova il modo di ritardare l'Italia di altri venti anni.
Venerdì 24 giugno 2011
Gioia e tripudio “irrefrenabile” del popolo della sinistra per avere “stravinto” al referendum. La sinistra ha colto questa occasione per dare un'altra “sberla” politica a Berlusconi, ma non ha capito che la conseguenza e’ quella di chi, per far dispetto alla moglie, si taglia gli attributi. I quesiti referendari erano puramente “demagogici” e “autolesionisti” (quelli per il nucleare e l’acqua) e si e’ assistito ad un festival delle “menzogne” e della “disinformazione” approfittando dell’ignoranza della gente sugli argomenti. C’e’ stato chi, con aria seria, diceva che non votava contro il nucleare, ma votava per la “vita”. Di conseguenza, chi e’ per il nucleare, e’ un “assassino”. L’Italia, come si sa, acquista energia nucleare da un Paese “assassino” come la Francia e l’acquisterà’ anche dall’Albania dov’e’ in costruzione centrali nucleari finanziate da capitali italiani. Si è parlato di distruzione del mondo, di malattie tumorali per gli abitanti del Paese che ospita le centrali, di scorie che non si saprebbe dove smaltirle. Mentre ci troveremmo al sicuro senza centrali anche se l’Italia e’ circondata, nel vero senso della parola, da ben 119. Sono state ascoltate le “idiozie” sulle inutili spese per la loro costruzione, dato che se ne può fare a meno perché c’è il sole, i pannelli fotovoltaici, le pale eoliche e le rinnovabili, tacendo, per disinformazione, che, con le attuali conoscenze scientifiche, il rapporto tra il nucleare ed il solare e’ di 100 a 5. E sempre per disinformazione si e’ taciuto sulla corruzione sulle rinnovabili (fotovoltaico e pale eoliche), e sugli interessi dei petrolieri che non vogliono perdere rendite di posizione. Si è, invece, parlato della Germania che ha “decretato” la fine del nucleare per il 2022 per sostituirlo (a parole) con le rinnovabili. Attualmente la Germania produce il 45% di energia con il carbone e il 25% con il nucleare, ma nel 2022 l’energia da carbone arriverà al 70%. La “dismissione” del nucleare, quindi, se avverrà, andrà in tutt’altra direzione rispetto alle rinnovabili. Ma che importa questo rispetto alla necessità della sinistra italiana di dover vincere i referendum anche se a discapito degli interessi dell’Italia? Che importa se tutto il mondo più industrializzato non intende abbandonare il nucleare? A proposito l’energia non serve solo per l’illuminazione, ma serve “soprattutto” all’industrie. Che importa se in Cina sono in costruzioni ben 22 centrali nucleari e molte anche in India? Che importa se in Italia le fabbriche chiuderanno per gli eccessivi costi di produzione? Poi domani, quando l’acqua scarseggerà e allo Stato (lo Stato siamo noi) costerà di più, sarà dimenticato che con il referendum e’ stato preferito dar torto a Berlusconi che sostenere le buone leggi varate dal suo governo. Con la disinvoltura che caratterizza noi italiani, daremo la colpa a Berlusconi invece che a noi stessi. Come nel giugno del 1940. Il popolo “osannante” era favorevole all’entrata in guerra, sperando grandi vantaggi e gloria gratuita per tutti, e solo perché è andata “malissimo” si e’ fatto poi finta che la colpa fosse del solo Mussolini. Gli italiani meritano tutti i guai che riescono a procurarsi. L’imbarazzo sarà grande per chi ha votato SI, quando verranno alla luce tutte le disastrose conseguenze sulla gestione dell’acqua. Non è immaginabile che i privati mantengano i loro capitali in un investimento a remunerazione zero. Poco a poco si allontaneranno per andare ad investire all’estero. Il capitale pubblico non ha i 62 miliardi per riparare gli acquedotti e sostituire le fatiscenti tubature che perdono il 50% dell’acqua, di conseguenza, qualunque coalizione sarà al governo, per rispettare la volontà dei cittadini che si sono espressi nel referendum, dovrà aumentare le tasse ed il costo dell’acqua che già, negli ultimi tre anni, ha avuto un aumento del 47%. Quando i cittadini si renderanno conto di essere stati “ingannati” dalle menzogne della sinistra, accecata ancora una volta dall’antiberlusconismo, sarà troppo tardi per rimediare. E’ dal 1994 che Berlusconi sta lottando per introdurre il “nuovo” contro i molti che vogliono che il “vecchio” rimanga. Nonostante si sia impegnato allo spasimo a governare, non e’ riuscito a realizzare le sperate promesse: la riforma della giustizia, la riforma del fisco, l’energia nucleare, la riforma parlamentare, la riforma costituzionale, il Ponte sullo Stretto. Colpa di Berlusconi? Assolutamente no. Sono convinto che nessuno, anche migliore di lui, non avrebbe saputo fare di meglio. In Italia non si riesce a far niente neanche con un’opposizione evanescente, parolaia e inconcludente come quella attuale. Il nemico vero è il potere dei magistrati, Corte Costituzionale in testa. Ma quello che e’ piu’ deleterio è l’inerzia, la demagogia, la pochezza della nostra classe politica. L’opposizione con la vittoria del “referendum” si e’ scavata la fossa quando i cittadini si renderanno conto che hanno votato contro i loro stessi interessi. Capiranno di essere caduti nella trappola di vecchi egoisti che non credono a nessun cambiamento e che vogliono rimanere attaccati a qualsiasi privilegio. Il loro unico obbiettivo era di azzoppare Berlusconi, invece, scopriranno che si sono “suicidati”. Ribadisco: ogni venti anni, puntuale come un orologio, la sinistra italiana trova il modo di ritardare l'Italia di altri venti anni.
Il Vice Ministro degli Affari Esteri con delega all'emigrazione, Senatore Alfredo Mantica, in visita in Australia.
Il Globo & La Fiamma – Australia
Venerdì 17 giugno 2011
Il Vice Ministro degli Affari Esteri con delega all’emigrazione, Senatore Alfredo Mantica, incontrerà la collettivista italiana lunedì 20 Giugno alle ore 18:15 presso il Centro Culturale “Italian Forum” di Leichhardt, 23 Norton Street, Sydney. Nel corso dell’evento, avranno luogo una cerimonia di consegna di “onorificenze” ed una cerimonia di premiazione dei migliori studenti di lingua italiana a cui prenderà parte anche il Ministro dell’Educazione Adrian Piccoli. A parte la consegna delle “solite” onorificenze che voglio augurarmi siano assegnate a persone veramente meritevoli, sono convinto che la cosa piu’ importante sia la premiazione dei migliori studenti della lingua italiana. E’ auspicabile che i premiati parlino veramente e fluentemente l’italiano e non quello “scolastico”. I giovani italo/multinazionali debbono ricordare quello che disse Alfredo Mantica a Roma in occasione della Conferenza mondiale dei giovani nel dicembre 2008: “Credo che il rapporto tra l’Italia e i suoi connazionali all’estero sia come un matrimonio. O e’ per amore o per interesse. Allora cerchiamo di capire quanto amore c’e’ e quali interessi, legittimi, ci siano. Penso che vi sia la necessità di Rifondare la comunità degli italiani all’estero. Per me gli italiani nel mondo sono una comunità di gente giovane, dinamica, che vive una realtà differente rispetto a quella dell’Italia. Rappresentano, dunque, un valore importante, una diversità che può dare molto all’Italia, e alla quale l’Italia, può attingere con passione e lungimiranza. Quella che vorremmo costruire e’ la comunità degli “Italofoni” perche’ la lingua diventa elemento forte per una comunità italiana allargata. Solo chi sa esprimersi in italiano può considerarsi tale, gli altri sono soltanto di “origine” italiana”. Al termine di quella conferenza i giovani italo/multinazionali si erano impegnati di organizzarsi, ognuno nel Paese di residenza, per non far disperdere l’italianita’ che i “Giganti” (gli emigranti di prima generazione, quelli con la valigia di cartone) avevano costruito conquistandola a prezzo di grandi rinunce ed enormi sacrifici. Seppure con i loro grandi limiti (la non conoscenza della lingua, degli usi e costumi dei Paesi ospitanti e l’assoluta povertà e, quindi, senza mezzi finanziari) i “Giganti” sono riusciti a diffondere e a mantenere viva sino ad oggi l’italianita’ in tutto il mondo. Hanno diffuso la lingua e introdotto sul mercato internazionale i prodotti italiani ora molto diffusi ed apprezzati e le loro esportazioni sono di vitale importanza per l’economia dell’Italia. I “Giganti” Hanno fondato oltre 5mila associazioni, grandi club e persino importanti enti. Per autofinanziarsi hanno organizzato migliaia di feste e manifestazioni. Inesorabilmente il tempo e’ trascorso e quello che era attuale 40/50 anni fa non lo e’ piu’ adesso. C’e’ la consapevolezza che occorre un drastico cambiamento per non far scomparire l’italianita’ nel mondo. E’ giunto il momento che i “giovani” si facciano avanti per portare una “ventata” di novità per rivitalizzare la “moribonda” italianità. Il segreto per riuscire in ogni impresa e’ soltanto uno: essere fortemente motivati. Se la “motivazione” e’ forte, se si sente dentro la spinta di appagare un profondo bisogno o desiderio, allora non c’e’ ostacolo che non possa essere superato. La motivazione del “Giganti” fu quella del “bisogno” di sentirsi uniti per uscire con decisione dalla povertà economica per potere dare un migliore avvenire ai loro figli e discendenti. Desideravano anche che fossero mantenute le tradizioni dei loro paesi di origine e, quindi, l’italianita’. Ora i giovani italo/multinazionali, eredi dei “Giganti”, hanno vere e forti “motivazioni” che li spingeranno a lottare tenacemente per mantenere l’italianita’ nel mondo diffusa dai loro nonni o padri? In Australia da alcuni anni e’ stata fondata la GIA (Giovani Italo Australiani www.gia.org.au) che si “limita” ogni anno ad organizzare un “forum” e nient’altro piu’ di “concreto”. Nel novembre 2010 fu il turno di Sydney, quest’anno il “forum” si terrà a Melbourne dal 25 al 27 novembre. Quello che lascia molto perplessi e’ che questi giovani si esprimono quasi esclusivamente in lingua inglese. Eppure nel sito della GIA leggiamo che: GIA is the national network of groups and organisations that promote Italian language and culture to young people in Australia. We exist to bring together young people in the Italian community from all parts of Australia. We are the umbrella organisation that connects Italian youth organisations with one another, sharing ideas on how to increase engagement with Italian language and culture among young people in Australia. We do this by: a) Connecting youth organisations that focus on Italian language and culture; b)Sharing experience, skills and networks to strengthen the local Italian youth community; and c) Acting as a point of reference and source of information within the Italian Australian community. Pretendono di promuovere la lingua e la cultura italiana parlando e scrivendo in inglese! I “giovani” italo/australiani si ricordino delle parole del Senatore Mantica: “Solo chi sa esprimersi in italiano può considerarsi tale, gli altri sono soltanto di “origine” italiana”. Mantica incontrerà piu’ “autentici” giovani italo/australiani discendenti dei “Giganti” che parlano fluentemente l’italiano oppure piu’ giovani che sono di “origine” italiana?
Venerdì 17 giugno 2011
Il Vice Ministro degli Affari Esteri con delega all’emigrazione, Senatore Alfredo Mantica, incontrerà la collettivista italiana lunedì 20 Giugno alle ore 18:15 presso il Centro Culturale “Italian Forum” di Leichhardt, 23 Norton Street, Sydney. Nel corso dell’evento, avranno luogo una cerimonia di consegna di “onorificenze” ed una cerimonia di premiazione dei migliori studenti di lingua italiana a cui prenderà parte anche il Ministro dell’Educazione Adrian Piccoli. A parte la consegna delle “solite” onorificenze che voglio augurarmi siano assegnate a persone veramente meritevoli, sono convinto che la cosa piu’ importante sia la premiazione dei migliori studenti della lingua italiana. E’ auspicabile che i premiati parlino veramente e fluentemente l’italiano e non quello “scolastico”. I giovani italo/multinazionali debbono ricordare quello che disse Alfredo Mantica a Roma in occasione della Conferenza mondiale dei giovani nel dicembre 2008: “Credo che il rapporto tra l’Italia e i suoi connazionali all’estero sia come un matrimonio. O e’ per amore o per interesse. Allora cerchiamo di capire quanto amore c’e’ e quali interessi, legittimi, ci siano. Penso che vi sia la necessità di Rifondare la comunità degli italiani all’estero. Per me gli italiani nel mondo sono una comunità di gente giovane, dinamica, che vive una realtà differente rispetto a quella dell’Italia. Rappresentano, dunque, un valore importante, una diversità che può dare molto all’Italia, e alla quale l’Italia, può attingere con passione e lungimiranza. Quella che vorremmo costruire e’ la comunità degli “Italofoni” perche’ la lingua diventa elemento forte per una comunità italiana allargata. Solo chi sa esprimersi in italiano può considerarsi tale, gli altri sono soltanto di “origine” italiana”. Al termine di quella conferenza i giovani italo/multinazionali si erano impegnati di organizzarsi, ognuno nel Paese di residenza, per non far disperdere l’italianita’ che i “Giganti” (gli emigranti di prima generazione, quelli con la valigia di cartone) avevano costruito conquistandola a prezzo di grandi rinunce ed enormi sacrifici. Seppure con i loro grandi limiti (la non conoscenza della lingua, degli usi e costumi dei Paesi ospitanti e l’assoluta povertà e, quindi, senza mezzi finanziari) i “Giganti” sono riusciti a diffondere e a mantenere viva sino ad oggi l’italianita’ in tutto il mondo. Hanno diffuso la lingua e introdotto sul mercato internazionale i prodotti italiani ora molto diffusi ed apprezzati e le loro esportazioni sono di vitale importanza per l’economia dell’Italia. I “Giganti” Hanno fondato oltre 5mila associazioni, grandi club e persino importanti enti. Per autofinanziarsi hanno organizzato migliaia di feste e manifestazioni. Inesorabilmente il tempo e’ trascorso e quello che era attuale 40/50 anni fa non lo e’ piu’ adesso. C’e’ la consapevolezza che occorre un drastico cambiamento per non far scomparire l’italianita’ nel mondo. E’ giunto il momento che i “giovani” si facciano avanti per portare una “ventata” di novità per rivitalizzare la “moribonda” italianità. Il segreto per riuscire in ogni impresa e’ soltanto uno: essere fortemente motivati. Se la “motivazione” e’ forte, se si sente dentro la spinta di appagare un profondo bisogno o desiderio, allora non c’e’ ostacolo che non possa essere superato. La motivazione del “Giganti” fu quella del “bisogno” di sentirsi uniti per uscire con decisione dalla povertà economica per potere dare un migliore avvenire ai loro figli e discendenti. Desideravano anche che fossero mantenute le tradizioni dei loro paesi di origine e, quindi, l’italianita’. Ora i giovani italo/multinazionali, eredi dei “Giganti”, hanno vere e forti “motivazioni” che li spingeranno a lottare tenacemente per mantenere l’italianita’ nel mondo diffusa dai loro nonni o padri? In Australia da alcuni anni e’ stata fondata la GIA (Giovani Italo Australiani www.gia.org.au) che si “limita” ogni anno ad organizzare un “forum” e nient’altro piu’ di “concreto”. Nel novembre 2010 fu il turno di Sydney, quest’anno il “forum” si terrà a Melbourne dal 25 al 27 novembre. Quello che lascia molto perplessi e’ che questi giovani si esprimono quasi esclusivamente in lingua inglese. Eppure nel sito della GIA leggiamo che: GIA is the national network of groups and organisations that promote Italian language and culture to young people in Australia. We exist to bring together young people in the Italian community from all parts of Australia. We are the umbrella organisation that connects Italian youth organisations with one another, sharing ideas on how to increase engagement with Italian language and culture among young people in Australia. We do this by: a) Connecting youth organisations that focus on Italian language and culture; b)Sharing experience, skills and networks to strengthen the local Italian youth community; and c) Acting as a point of reference and source of information within the Italian Australian community. Pretendono di promuovere la lingua e la cultura italiana parlando e scrivendo in inglese! I “giovani” italo/australiani si ricordino delle parole del Senatore Mantica: “Solo chi sa esprimersi in italiano può considerarsi tale, gli altri sono soltanto di “origine” italiana”. Mantica incontrerà piu’ “autentici” giovani italo/australiani discendenti dei “Giganti” che parlano fluentemente l’italiano oppure piu’ giovani che sono di “origine” italiana?
"Frustate" ai "mammasantissima" dal Console di Sydney Benedetto Latteri.
Il Globo & La Fiamma – Australia
Venerdì 17 giugno 2011
La verità fa male, si sa. E cosi’ l’analisi, sulla Comunità italiana di Sydney e del New South Walles, esposta dal Console Generale di Sydney Benedetto Latteri, durante il suo discorso di commiato, e’ stata considerata uno “sgarro” da chi ha sempre creduto di essere i “leader” della comunità italiana. Le critiche piu’ “piccate”, al discorso del Console, sono venute soprattutto da Pino Musso e Pietro Schirru. Gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) a Sydney sono 34,982. Alle elezioni del COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero) Pietro Schirru ha ottenuto 1635 voti e Giuseppe (detto Pino) Musso 1338. Il che significa che il 96.40% circa degli italiani nel New South Walles, di cui Sydney e’ la capitale, non li ha votati e neppure sanno chi siano questi due. Su Rete Italia Musso, intervistato da Ivano Ercole, ha sostenuto che ci sarebbe voluto un “psicologo” per comprendere il significato del “sibillino” discorso del Console. Ed ecco che, a tambur battente, la risposta gli e’ arrivata da un “psicologo” autentico e con le “palle” qual’e’ Carmelo Pollicina che ha chiarito, con dovizia di particolari, i motivi per cui Musso non dovrebbe essere “perplesso” e cosi’ neppure Pietro Schirru che era rimasto “attonito, meravigliato, sorpreso, stupito e non ultimo incantato…”. Sicuramente anche l’analisi di Pollicina li avrà “scandalizzati”. Personalmente ritengo che la maggior parte dei problemi della comunità italiana di Sydney, ma anche di altre parti dell’Australia e del mondo, nascano da quelle persone che hanno la presunzione di credersi “indispensabili”. Quelle che credono di essere le uniche a fare le cose per bene. Quelle che vorrebbero solo e sempre stare al centro dell’attenzione. Quelle che ti fanno i complimenti mentre gli leggi in faccia che tanto quello che fai tu non sarà mai buono come il loro. Quelle che hanno poca considerazione del lavoro degli altri. Quelle che farebbero meglio a stare zitte. C’e’ un’altra cosa che a Musso e a Schirru gli e’ rimasta sullo stomaco: il fatto che il Console si sia avvalso di “consiglieri segreti e molto discreti”. Che diammine! Chi se non meglio di loro potevano consigliarlo per il meglio? Perche’ non fidarsi dei dirigenti del COMTES e degli altri tanti (troppi) Vip inamovibili dalle innumerevoli cariche presidenziali che occupano da tempo immemorabile? Perche’ il Console ha dato esclusivo “credito” a questi fantomatici 007? Chi sa quanto pagherebbero per identificarli! Per natura sono ottimista, ma “maturando” sono diventato anche “realista”. Non ho dubbi che la “lezione” impartita ai “mammasantissima” dal Console Benedetto Latteri non sarà affatto recepita da chi dovrebbe farne tesoro. L’avevo scritto nel mio articolo del 3 giugno 2011. Per rifare l’Italia e l’unita’ di tutta la comunità italiana bisogna lavorare tutti assieme. Basta con le gelosie, la voglia di distruggere l’iniziativa degli altri. Bisogna essere uniti per raggiungere l’obbiettivo finale che e poi lo stesso di tutti. Dovrebbe essere preso ad esempio quello dato da John Caputo e Vince Foti che hanno “unificato” le due feste della Repubblica in “una” soltanto. Chi pensa di avere un ruolo piu’ o meno importante nella comunità italiana, deve smetterla con i personalismi e la smania di primeggiare. Occorre piu’ umiltà e piu’ vera collaborazione tra noi italiani se veramente vogliamo che la comunità italiana abbia in Australia il posto e la considerazione che merita. Per quanto riguarda il risultato dei referendum lo commenterò dettagliatamente nel mio prossimo articolo del 24 giugno. Ma una cosa risulta chiara: ogni vent’anni, puntuale come un orologio, la sinistra italiana trova il modo di ritardare lo sviluppo dell’Italia ritardandolo di altri venti anni, ecco perche’ siamo l’ultima ruota del carro dell’Europa. Mi riferisco esclusivamente ai referendum dell’acqua e del nucleare. Per quanto riguarda quello sul “legittimo impedimento” era inutile, Berlusconi non se n’e’ mai avvalso presentandosi sempre regolarmente alle udienze dei tribunali.
Venerdì 17 giugno 2011
La verità fa male, si sa. E cosi’ l’analisi, sulla Comunità italiana di Sydney e del New South Walles, esposta dal Console Generale di Sydney Benedetto Latteri, durante il suo discorso di commiato, e’ stata considerata uno “sgarro” da chi ha sempre creduto di essere i “leader” della comunità italiana. Le critiche piu’ “piccate”, al discorso del Console, sono venute soprattutto da Pino Musso e Pietro Schirru. Gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) a Sydney sono 34,982. Alle elezioni del COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero) Pietro Schirru ha ottenuto 1635 voti e Giuseppe (detto Pino) Musso 1338. Il che significa che il 96.40% circa degli italiani nel New South Walles, di cui Sydney e’ la capitale, non li ha votati e neppure sanno chi siano questi due. Su Rete Italia Musso, intervistato da Ivano Ercole, ha sostenuto che ci sarebbe voluto un “psicologo” per comprendere il significato del “sibillino” discorso del Console. Ed ecco che, a tambur battente, la risposta gli e’ arrivata da un “psicologo” autentico e con le “palle” qual’e’ Carmelo Pollicina che ha chiarito, con dovizia di particolari, i motivi per cui Musso non dovrebbe essere “perplesso” e cosi’ neppure Pietro Schirru che era rimasto “attonito, meravigliato, sorpreso, stupito e non ultimo incantato…”. Sicuramente anche l’analisi di Pollicina li avrà “scandalizzati”. Personalmente ritengo che la maggior parte dei problemi della comunità italiana di Sydney, ma anche di altre parti dell’Australia e del mondo, nascano da quelle persone che hanno la presunzione di credersi “indispensabili”. Quelle che credono di essere le uniche a fare le cose per bene. Quelle che vorrebbero solo e sempre stare al centro dell’attenzione. Quelle che ti fanno i complimenti mentre gli leggi in faccia che tanto quello che fai tu non sarà mai buono come il loro. Quelle che hanno poca considerazione del lavoro degli altri. Quelle che farebbero meglio a stare zitte. C’e’ un’altra cosa che a Musso e a Schirru gli e’ rimasta sullo stomaco: il fatto che il Console si sia avvalso di “consiglieri segreti e molto discreti”. Che diammine! Chi se non meglio di loro potevano consigliarlo per il meglio? Perche’ non fidarsi dei dirigenti del COMTES e degli altri tanti (troppi) Vip inamovibili dalle innumerevoli cariche presidenziali che occupano da tempo immemorabile? Perche’ il Console ha dato esclusivo “credito” a questi fantomatici 007? Chi sa quanto pagherebbero per identificarli! Per natura sono ottimista, ma “maturando” sono diventato anche “realista”. Non ho dubbi che la “lezione” impartita ai “mammasantissima” dal Console Benedetto Latteri non sarà affatto recepita da chi dovrebbe farne tesoro. L’avevo scritto nel mio articolo del 3 giugno 2011. Per rifare l’Italia e l’unita’ di tutta la comunità italiana bisogna lavorare tutti assieme. Basta con le gelosie, la voglia di distruggere l’iniziativa degli altri. Bisogna essere uniti per raggiungere l’obbiettivo finale che e poi lo stesso di tutti. Dovrebbe essere preso ad esempio quello dato da John Caputo e Vince Foti che hanno “unificato” le due feste della Repubblica in “una” soltanto. Chi pensa di avere un ruolo piu’ o meno importante nella comunità italiana, deve smetterla con i personalismi e la smania di primeggiare. Occorre piu’ umiltà e piu’ vera collaborazione tra noi italiani se veramente vogliamo che la comunità italiana abbia in Australia il posto e la considerazione che merita. Per quanto riguarda il risultato dei referendum lo commenterò dettagliatamente nel mio prossimo articolo del 24 giugno. Ma una cosa risulta chiara: ogni vent’anni, puntuale come un orologio, la sinistra italiana trova il modo di ritardare lo sviluppo dell’Italia ritardandolo di altri venti anni, ecco perche’ siamo l’ultima ruota del carro dell’Europa. Mi riferisco esclusivamente ai referendum dell’acqua e del nucleare. Per quanto riguarda quello sul “legittimo impedimento” era inutile, Berlusconi non se n’e’ mai avvalso presentandosi sempre regolarmente alle udienze dei tribunali.
Iscriviti a:
Post (Atom)