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sabato 23 gennaio 2010

L'orgoglio di essere italiani. Le sfide che attendono le nuove generazioni non sono piu' difficili di quelle affrontate dai loro nonni.

Che cosa significa essere italiani? Significa non “denigrarsi” sempre e comunque continuamente, sport nazionale che ci e’ molto congeniale e che alcuni “amano” sopra ogni cosa. Significa essere coscienti che la nostra storia e la nostra cultura fanno di noi un popolo importante e molto speciale, quali che siano i problemi che l’Italia debba affrontare oggi. Significa capire che in molti Paesi occidentali possono esserci realtà, politiche e sociali, migliori di quelle di cui abbiamo, ma questo non significa che tutto sia meglio che in Italia, meglio di noi italiani. Continuando con questa “autodenigrazione”, cosi provinciale e molto poco intelligente, siamo finiti (e continueremo) per essere lo “zimbello” di tutti e questo, molto probabilmente, e’ stato uno dei motivi per cui l’Australian Financial Review non ha avuto scrupoli di “deriderci” e “vilipendere” l’Italia pubblicando la vergognosa mappa. “Se gli italiani si sputtanano da loro stessi, perché non possiamo farlo noi”, avrà pensato l’editore dell’AFR, e non ci ha pensato due volte a pubblicare la “vignetta” da lui considerata ”comica”. E’ soltanto uno “scherzo” ci ha voluto informare. Allora, dato che si tratta di uno “scherzo” per ridere, ho inviato, e continuerò a farlo, delle “simpatiche” lettere all’editore dell’AFR, cosi’ “tanto per scherza’”. Immagino che si sono fatti e si faranno “matte” risate! E sì perché, se i signori dell’AFR sono sicuri che noi italiani ci siamo “sbellicati” dalle risate per le parolacce e gli insulti che hanno affibbiato alle nostre regioni ed ai nostri paesi, anche loro rideranno a “crepapelle” per il fatto che ho “rigirato” loro gli stessi “sberleffi”. Perché dovrebbero offendersi? E’ soltanto uno scherzo! Essere italiani significa mantenere “orgogliosamente” la nostra identità, ma prima dobbiamo “volerne” ed “averne” una, quindi poi “rispettarla” e “proteggerla” per stare sempre con l’Italia nel “bene e nel male”. Dovremmo tutti essere d’accordo con Ida Magli: “Gli italiani hanno avuto e hanno intelligenza e creatività superiore a tutti gli altri popoli. Per questo sono stati e sono superiori”. (Elogio agli italiani, Rizzoli, 2000). Naturalmente, la superiorita’ ci viene dalla nostra storia e da come ci ha formati e sviluppati, certo non da questioni di “razza”. Invece ci “autodenigriamo” per le quotidiane “miserevoli” notizie della cronaca e della politica. Significa che “stupidamente” ignoriamo la nostra gloriosa storia secolare che ha fatto (e fa) di noi un grande popolo. E’ lo stesso motivo per cui i francesi si sentono (e sono) un grande popolo. Loro, pero’, non si “autodenigrano”, ma si “compiacciono” ed amano se stessi e la propria nazione, e per questo ci stanno “antipatici”. E’ esemplare quanto ha dichiarato il ministro francese dell’Immigrazione, dell’Integrazione e dell’ ”Identità nazionale” Eric Besson: “La nazione rappresenta un valore imprescindibile di fronte alle sfide dei nuovi integralismi, dallo sviluppo delle attuali forme di comunitarismo e di regionalismo, dalla costruzione progressiva dell’identità’ europea, dalla mondializzazione dell’economia”. E’ così che un governo, moderatamente di destra, come quello francese, non ha nessun “imbarazzo” a chiamare un ministero dell’ ”Identità nazionale”, ben sapendo che l’espressione fu usata, tre decenni fa, dallo xenofobo Jacques Le Pen. Besson ha lanciato un grande dibattito su che cosa significa “essere francese oggi”, ovvero, anche su come possa diventarlo un immigrato extracomunitario. Tutt’altro dibattito “farraginoso” quello in corso in Italia: se concedere il voto alle amministrative, quando dare la cittadinanza e se nascere in Italia basti per essere italiani. L’integrazione e’ impossibile “imporla” per legge. Solo confrontandosi e interagendo gli uni con gli altri, la somma di esperienze, tradizioni e “culture” può arricchire i diversi gruppi e favorire la vera “integrazione”. Lo scambio fra culture diverse e’ da sempre uno vantaggio e progresso. Noi che viviamo in Australia possiamo testimoniarlo. In ogni caso, nonostante tutto, grazie alla lingua, alla religione, alla storia comune, a due guerre mondiali, al fascismo (pro e contro), alla Chiesa, alla televisione e ai centocinquanta anni di “unificazione”, possiamo dire che il “popolo italiano" e’ più unito di quanto sembri dalle differenze tra “destra” e “sinistra” tra “polentoni” e “terroni”. Una curiosità. Gli italiani che vivono al centro, che pesci sono? Sono marchigiano. Vado al nord e sono un “terrone”, appena mi sposto al sud diventavo “polentone”. E’ “simpaticamente” curioso, non e’ vero? Smettiamola di “beccarci” e di “autodenigrarci” ed iniziamo a sentirci orgogliosi di essere tutti italiani di destra o sinistra, dal nord al sud isole comprese. Il 30 novembre Pier Luigi Celli, attuale direttore generale della LUISS (“Libera Università Internazionale degli Studi Sociali”), ha scritto una lettera al figlio consigliandolo di andarsene dall’Italia. Diceva che per un giovane di talento non vale piu’ la pena di lavorare nel nostro Paese. La lettera, pubblicata da “La Repubblica” e da altri giornali, accese un grande dibattito. Concordo pienamente con il Ministro alle Politiche Giovanili Giorgia Meloni che Celli abbia fatto un’uscita “snob”. Celli scrive un passaggio molto amaro al figlio Mattia: “Questo è un Paese da cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all’attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai“. E prosegue: “Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato -per ragioni intuibili- con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una multiutiliy“. Infine conclude: “Questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito“. Sono due gli aspetti che emergono dalla lettera. La presa d’atto del fallimento di una generazione di “perdenti assoluti”, come e’ stata definita da molti quella del 68’ che ha portato l’Italia alla deriva. E la preoccupazione di questa Italia di mediocri e raccomandati. Celli e’ un ipocrita. Ha fatto parte, e continua a fare parte, di quella stessa “casta” contro cui punta ora il dito. Ha ricoperto ruoli importanti in Eni, Omnitel, Wind, Rai, Unicredit, Enel, trovandosi spesso nella posizione di “Direttore delle Risorse Umane”, quello che seleziona ed assume la classe dirigente. Se l’Italia ora si trova come si trova, una parte di colpa ce l’ha sicuramente anche Celli. Lui che aveva potere, perché non ha combattuto fino in fondo la battaglia per un’Italia migliore? Celli e’ doppiamente “ipocrita” perché il figlio, con un padre dal “pedigree” cosi prestigioso, difficilmente avrà grossi problemi a trovare un “posto” e ben retribuito in un Paese che “protegge” i privilegi delle “caste”. E’ vero che, allo stato attuale delle cose, l’unica opportunita’ per lavorare potrebbe essere rappresentata dall’espatrio. Ma ad ascoltare trasmissioni specializzate sui giovani, sembra di capire che, in tutti i Paesi cosiddetti “evoluti” industrialmente, i loro laureati e specializzati hanno difficoltà d’impiego e pensano di espatriare. Dove andranno se la situazione lavorativa e’ uguale in tutto il mondo? Sono tante le cose che mettono in difficoltà i giovani, ma il segreto sta, nonostante tutto, nell’abituarsi a lottare duramente, con coraggio e speranza ogni giorno: come hanno fatto i giovani che hanno preceduto questa ultima generazione. Nessuna generazione ha avuto la vita facile. Le sfide che attendono le nuove generazioni non sono piu’ grandi di quelle che hanno affrontato i loro nonni, che ereditarono un Paese e un’Europa distrutta dalla guerra. L’Italia, in particolare, era divisa, penalizzata da un grande percentuale di analfabeti e senza ancora con un’identità’ nazionale eppure, i giovani di allora, come dei “Giganti”, riuscirono a realizzare il “miracolo economico” partendo da un “doppio sotto zero”. Oggi il futuro di tutti i giovani sta nell’essere “orgogliosi” della terra in cui sono nati anche quando, legittimamente, hanno mille motivi per essere scontenti. Certo, l’esperienze all’estero sono importanti nel mondo globalizzato e integrato di oggi ed e’ per questo che c’e’ tantissimo da fare. Gli stranieri (inglesi, francesi, tedeschi, cinesi, indiani, arabi ecc.) vengono da decenni in Italia per “carpire” i segreti delle sue molte “eccellenze” riconosciute da tutti, meno che dagli stessi italiani. La sfida e’ rimanere per far cambiare il Paese in cui si e’ nati. Ci vorrà molto tempo, ma questa e’ la missione che attende i giovani italiani nel mondo ed in Italia non dimenticando che: “.... hanno intelligenza e creatività superiore a tutti gli altri.... Per questo sono stati e sono superiori”. Che cosa allora significa essere italiani? Significa, prima di tutto, mantenere “orgogliosamente” la nostra identità compresa la lingua. Significa ricordarsi che la civiltà “romana” prima ed il “rinascimento” poi, hanno sempre dato “inizio” e “guidato” i nuovi corsi della storia del mondo intero. I giovani italiani, sia che vivano nel mondo o in Italia, hanno un’occasione unica per dimostrare che sono i degni eredi dei loro illustri antenati ed anche dei “Giganti”: i loro nonni e padri. Adottino come “motto” quello che ebbe a dire John Kennedy: “Non chiedere al tuo Paese cosa può fare per te, sei tu che devi fare qualcosa per lui”. Le generazioni dei giovani che li hanno preceduti, senza che conoscessero questo motto, l’hanno attuato spinti dall’orgoglio di essere italiani.

mercoledì 20 gennaio 2010

"Affididatevi ad una persona perbene" lo slogan di Aldo Di Giagio.

Caro Aldo Di Biagio,

chiudi le tue lettere con: "Resto a vostra disposizione" e la tua "filosofia" e ': CHIAREZZA, IMPEGNO, CONCRETEZZA, ma poi ti rifiuti di Rispondere a due domandine qui sotto semplicissime.
Nella tua posizione non hai la "facoltà" di Rispondere o no, ma DEVI farlo.


1) Con Quali Criteri hai nominato coordinatrice "pro tempore" Teresa Todaro Restifa e Santo Santoro?

2) Dal tuo CV pubblicato nel tuo web non Risulta che tu abbia risieduto all'estero, come hai potuto farti eleggere in Croazia?

Vieni sai qualcuno via e-mail cortesemente ha voluto informarci che:

Aldo Di Biagio, Che Nella sua biografia si spaccia per laureato, non è assolutamente in grado di scrivere correttamente un testo e dunque si avvale di un ghostwriter Che non paga, o meglio paga con le sue solite promesse. COSTUI, racconto di Raffaele Fantetti, disoccupato Attualmente, sta nel bugigattolo Che Hanno dato al Di Biagio in Via dell'Umiltà e per passare il tempo fra un comunicato el'altro in politichese Rigoroso, spettegola al telefono e via internet con tutto il mondo e Giova una tariffa Lo Stratega politico.Ebbene questo racconto è Stato Circuito (direi Pagato, ma non ho dimostrare, sospetti solo) Dalla finta Baronessa in occasione di una delle sue tournee frequento a Roma. E la sua nomina SI DEVE à lui, l'anima nera di Di Biagio è Biagio.Di cittadino croato Giunto Premio Per combattuto come volontario Avere Nella guerra fra Croazia e Serbia.

Ti ho girato l'e-mail qui sopra chiedendoti quanto ci Fosse di vero. Ma "omertosamente" Sei rimasto muto.

Quel Raffaele Fantetti non e ' quello che ha Dichiarato che: "Di Girolamo ha ingannato gli italiani all'estero"? Nicola Di Girolamo non e' quel senatore che e' stato salvato dalla GALERA dalla Giunta del Senato (di cui il "folle" Marco Follini e' presidente) incarcerazione richiesta dal GIP (Giudice Indagini Preliminari) che ha accertato che non POTEVA ESSERE candidato all 'estero non avendo mai preso la residenza in un Paese straniero? Raffaele Fantetti non e' il primo degli non eletti ed aspetta di sostituire Di Girolamo appena verra' imprigionato?

La triste ed ingloriosa storia degli italiani nel mondo che militano nel centrodestra ebbe inizio nel 1999 con la fondazione degli Azzurri nel Mondo. Presidente Silvio Berlusconi, vice presidente vicario Dario Rivolta. Segretario organizzativo Aldo Lorenzi, segretario esecutivo Claudio Lizzola Che risiede in Canada e si Vanta d'Essere amico d'infanzia di Silvio Berlusconi. Berlusconi finanziò "personalmente" l'Associazione, ma dopo alcuni mesi i soldi "finirono" ed ebbe inizio il solito scarica barile di chi Fosse la colpa della sparizione. Dopo circa sette anni di "gestione", la "DIRIGENZA" degli Azzurri nel Mondo non riusci 'ad attuare neppure un rigo del pur ottimo Documento Programmatico.

Per la "scelta" dei candidati alle elezioni del 2006, Dario Rivolta si avvalse della collaborazione di una persona di sua "fiducia" un certo Vittorio Favale Che risiede uno Velletri ed ogni tanto viene in Australia per fare il MAGLIARO. Nel marzo 2003 questo Favale, Insieme a Joe Cossari di Melbourne, fondarono gli Azzurri nel Mondo per l'Australia el'Oceania. Cossari fu nominato Presidente e Vice Presidente Favale. Al momento delle nomine dei candidati per le elezioni politiche 2006, Cossari venne "accantonato" da Favale (fu candidato - non capolista - all'ultimo giorno utile Dopo la rinuncia di Un'altra persona) che, a sorpresa, candido' due perfetti sconosciuti sia a Forza Italia che alla comunità italiana in Australia: Teresa Todaro Restifa (di Sydney) e Luigi Casagrande (di Brisbane). E ovvio che Rivolta e Favale non fecero niente per niente e soltanto gli stupidi non pensano che non ricevettero qualche cosa di assai "concreto" dai due candidati da Loro prescelti. Infatti, Dario Rivolta, non prese in nessuna considerazione i due candidati proposti a maggioranza dagli esponenti degli Azzurri nel Mondo in Australia che scelsero David Campese e Frank Farina. Candidati che avrebbero raccolto MOLTI piu 'voti anche tra gli italiani di seconda generazione e vinto i due seggi. Per circostanze molto sospette Dario Rivolta volle "ostinatamente" confermare le candidature dei DUE perfetti sconosciuti che si scoprirono poi essere anche dei millantatori. Infatti, infrangendo le leggi Costituzionale, penale e civile, Teresa Todaro Restifa si spaccia per Baronessa della Corona di Ferro. Luigi Casagrande falsamente sostiene di essersi laureato in "ingegneria" all'Università ' che l'ha smentito con due e-mail. Durante la campagna elettorale, per sostenere i due suoi "personali" candidati, Dario Rivolta invio' in Australia unaltra persona di sua "grande" fiducia, un certo Amedeo Gentile che lui tiro' fuori dalla galera di Santo Domingo come da documento ancora leggibile in Internet:

ALLEGATO 3
Camera dei Deputati III Commissione
Giovedì 19 giugno 2003
Interrogazione n. 5-02126
Rivolta: Caso del signor Amedeo Gentile.

TESTO DELLA RISPOSTA
Il Signor Amedeo Gentile è Stato tratto in arresto nel pomeriggio del 30 maggio scorso uno seguito della denuncia nei Suoi Confronti Presentata da un altro connazionale, il signor Armando Lonero, Che lo accusava di Minacce, Violazione di domicilio, sequestro di persona ed altre infrazioni minori . Il signor Gentile, Dopo Aver trascorso il fine settimana agli arresti domiciliari, è Stato Condotto presso la prigione di Samanà il giorno lunedì 6 giugno. L'episodio va inquadrato alla luce di un contenzioso Che oppone i connazionali uno causa relativamente alla proprietà ed alla gestione di un supermercato situato in località Las Terrenas. (... ....)

Nel 2007 Dario Rivolta fu costretto a passare la mano a Barbara Contini, famosa per il gran "casino" che combino' nel Darfur.
Qui sotto Quanto scritto da uno dei Suoi collaboratori piu 'stretti:

... ... ... ... ... ... La Senatrice ha Saputo fare piazza pulita di chi ha discusso le Sue scelte senza distinzione tra collaboratori, religiosi o missionari, ma ha anche ridimensionato sapientemente la forza ed il metro di giudizio con chi fosse necessario per attingere al mondo della Politica, Quello dei contatti illustri e dei figli dei Nobili. (,,,,,,,,) Le cause di tale fallimento risiedono Nelle ambizioni sfrenate di Barbara Contini, Nella Mancanza di Coordinamento con gli altri Colleghi italiani Ma soprattutto nell'ostilità Che si respirava intorno al nostro team, la squadra di un Capitanato da chi purtroppo lasciava Che Spesso il senso di protagonismo ed accentramento prendessero il sopravvento sull'umiltà e la collaborazione, i cardini della vera leadership. Per concludere, rimane la delusione di un lavoro non portato a termine, il naufragio di un'essenziale operazione umanitaria, Ma soprattutto ancora una volta l'immagine di un'Italia Che QUESTI con dirigenti, anche se ritratti in un'appariscente foto meritevole di un generale romano vittorioso sul campo, in realtà non è Stata all'altezza del Compito affidato, perdendosi in inutili piccolezze e Mostrando il solito lato triste di sè. Giorgio Trombatore --

Barbara Contini e Marco Zacchera furono nominati "responsabili" esteri del PDL per la campagna politica del 2008.

La Ministra Mara Carfagna, in un'intervista rilasciata al "Il Giornale" (il 28 gennaio 2008 a pag. 9), defini' Barbara Contini una "Caterpillar". Forse perche' questa "giovane" ragazzotta e' arrogante, irascibile, incompetente e bisbetica, con la mentalità da vecchia bacucca della prima Repubblica. Una volta che "Caterpillar" e' riuscita a farsi eleggere senatrice, ha pensato subito d'imboscarsi facendosi nominare Presidente degli Ospedali Italiani nel Mondo: poco lavoro e viaggi in tutto il mondo. E ha "buttao l'osso" all'ingenuo Aldo Di Biagio.

A pag. 171 del Suo libro "Staffette" (LEGGETELO, vi diventerà chiaro cosa significa "Predicare bene e razzolare male", Marco Zacchera e' orgoglioso del suo il nomignolo di "Speedy Gonzales" ma, come anche lui stesso afferma, e un piu' ' "Peter Pan" l'eterno bambino schiocco impegnato, principalmente, a coltivare il suo hobby preferito: quello di girare il mondo esclusivamente per migliorare il record del numero dei Paesi visitati (133 Erano il 4 gennaio 2007 quando venne in Australia ) per vincere la gara ingaggiata con l'altro Suo collega "fannullone" altrettanto ed "stupidino" che milita nel Pd. Zacchera tiene uno precisare che viaggia a "sue spese". Ma chi gli passa l'immeritato e sproporzionato stipendio che incassa mensilmente?
MOLTI operai o impiegati non lo incassano neppure in un anno!
E Zacchera continua a scrivere di "onesta'" senza vergognarsene.

A questi due "irresponsabili" (Caterpillar & Speedy Gonzales) scrissi che erano degli "spocchiosi" per il fatto che non avevano la cortesia (ma era un loro preciso dovere) di rispondere alle mie e-mail con le quali proponevo candidati piu' seri e prestigiosi (personalmente non ero incluso Nella lista) per il PDL al posto dei DUE noti "millantatori". Evidentemente anche Contini e Zacchera avevano stretto un patto di "ferro" con Casagrande e Restifa e quindi, per proteggere i loro "pupilli" "espulsero" me che dal 1994 ero l'unico FORZISTA in Australia. Contini e Zacchera scioccamente, da veri "idioti", erano convinti che avrebbe vinto i due seggi senza la mia collaborazione. Per Loro e per i loro "protetti" fu un completo "fallimento".

Ora, dalla "confidenziale" e-mail che ci e' stata cortesemente inviata alcuni giorni fa', sembra che, anche questa volta, la Baronessa, alias Teresa Todaro Restifa, abbia trovato la via giusta per "inciuciare" e farsi nominare coordinatrice "pro tempore" per il PDL nel NSW. Anche in questa occasione e' riuscita a fare tutti fessi, stipulando un accordo (?!), ovviamente sempre di "ferro" come la sua corona, con Raffaele Fantetti che sembra SIA l'eminenza grigia nell'ufficio di Aldo Di Biagio che , illetterato qual'è, non e' in grado neppure di scriversi gli innumerevoli "Comunicati Stampa" che inondano le Redazioni.

In conclusione. La storia del centrodestra nel mondo e' una storia che fa vergogna ed offende tutti gli italiani nel mondo soprattutto quelli che militano nel centroestra.
Non racconta di un partito che "onestamente" voleva e vuole "radicarsi" Tra gli italiani nel mondo, ma ha sempre agito come una "cupola mafiosa" e come una "Associazione a delinquere".

martedì 19 gennaio 2010

Teresa Todaro Restifa, la "ridicola" BARONESSA e Luigi Casagrande, il "falso" INGEGNERE. Dario Rivolta, Barbara Contini e Marco Zacchera.

La sentenza del 16 settembre 2009 della Suprema Corte del NSW (New South Walles) di Sydney mi ha riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti di Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande. Qui di seguito dimostrero’ che sono stati loro a diffamare me e tutta la comunita’ italiana in Australia ed in tutto il mondo.
Il motivo principale per cui i due mi hanno querelato e’ stato per il danno che avevo arrecato alla loro “reputazione”!!!!! Qui di seguito la frase finale del giudice riportata nella sentenza: n. 73 (p. 16): Finally, I note that Mr. McClintock very fairly conceded On behalf of the Plaintiffs that their principal objective in these proceedings was to Obtain Vindication of their reputation. Consolation for their personal distress and reparation for the harm done to their reputation are also purposes of an award of damages.

Le 16 pagine della sentenza fanno completa luce su chi siano realmente Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande, sia per quello che hanno dichiarato, che e’ stato parzialmente riportato nella sentenza ma, soprattutto, per quello che hanno tenuto accuratamente nascosto.
Pur se fossero state vere le loro referenze riportate nei i loro CV (Curriculum Vitae) (Allegati n.1 & 2) e’ evidente a tutti che Restifa e Casagrande non avevano il minimo delle qualifiche necessarie per aspirare ad una candidatura importante come quella al Parlamento italiano.

Come riuscirono a farsi candidare pur essendo dei noti millantatori?

Quello che pero’ e’ estremamente grave, che ha danneggiato la reputazione di tutta la comunita’ italiana di tutto il mondo ma, specialmente, di quella in Australia, e’ il fatto che Restifa e Casagrande, per rendere prestigiosi il loro insignificanti CV, hanno inserito titoli accademici “falsi” e titoli nobiliari “illegali” infrangendo persino la legge Costituzionale italiana (Articolo 14 disposizioni transitorie della Costituzione); la legge penale (Articolo. 36, ultimo paragrafo del Codice Penale e l’Art. 498 del Codice Penale) e quella ordinaria (Legge n. 178 del 3 marzo 1951, articoli 7 & 8).

Restifa si fregia di un titolo nobiliare ridicolo:
Heritage Preservation Advisor dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro; Dama di merito del Sovrano Imperiale, Militare della Corona di Ferro del regno Italico; Titolo Onorifico di Baronessa del Regno, con conseguente passaggio al Ruolo di Dama di Giustizia conferito dal gran Cancelliere SAS il Principe Lucien Lavesi, Dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro.

L'Ordine non è riconosciuto in Italia come un ordine legittimo, e quindi la concessione e l'uso delle sue insegne sono punibili ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 3 marzo 1951, n. 178. La condanna per le offese di cui ai commi precedenti comporta la pubblicazione della sentenza ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, del codice penale. Le disposizioni del secondo e terzo comma si applica anche quando la concessione di titoli nobiliari, premi, decorazioni o distinzioni si sono verificati all'estero. E’ criminale mantenere qualsiasi titolo di nobiltà, non riconosciuto dallo Stato italiano, ai sensi dell'art. 14 disposizioni transitorie della Costituzione: XIV I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. L’Ordine mauriziano è conservato come un ospedale e lavora nel modo prescritto dalla legge. La legge regola la soppressione della Consulta araldica.

La sua megalomania ha messo in grande imbarazzo persino il Console italiano di Sydney (Allegato n.3: Console di Sydney).

Casagrande sostiene di essersi laureato ingegnere alla Universita’ di Padova (allegato n. 4 Brisbane Motorway) ma e’ “falso” (Allegati n.5 Universita’ di Padova e n.6 Art.498 CP). Sostiene di essere Managing Director di cinque compagnie quando lo e’ in una soltanto, la MOSTIA, che e’ stata condannata a pagare un grosso risarcimento (alleato n.7 giornale di Brisbane).

Durante la causa che mi hanno intentato per "diffamazione" il loro avvocato ha fatto intendere al giudice (che, ovviamente, non sa nulla di come sia organizzata la comunita’ italiana all’estero) che i suoi due clienti erano delle persone “rispettabili”, “conosciutissime” ed “apprezzate” dalla comunita’ italiana tanto che era componenti del COMITES e del CGIE.

Il giudice non sa che questi due organismi sono del tutto sconosciuti alla stragrande maggioranza della comunita’ italiana di tutto il mondo e che il Governo italiano sta pensando di cancellarli. In 20 anni sia il CGIE e sia i COMITES hanno speso circa 100 milioni di euro senza alcun risultato apprezzabile per la comunita’ italiana (allegato n.8: dichiarazione della Hon. Franca Arena).

Qui di seguito la dimostrazioni di quanto erano conosciuti e stimati. Teresa Todaro Restifa alle elezione dei COMITES di Sydney del 2004 ottenne 586 voti su 34.982 persone aventi diritto di voto. A queste elezioni la Restifa rappresentava il CTIM (Comitato Tricolore Italiani nel Mondo) e non Forza Italia.

Casagrande, alle elezioni del COMITES di Brisbane nel 2004 non rappresentava Forza Italia, ma un movimento Indipendente per il Queensland & North Territory. Ha ottenuto 810 voti su 12,199 persone aventi diritto al voto.
A candidare Restifa e Casagrande, alle elezioni politiche del 2006, fu Dario Rivolta, Vice Presidente Vicario degli Azzurri nel Mondo con sede a Roma. E’ evidente che Rivolta non fece neppure una superficiale verifica dei CV di Restifa e Casagrande in quanto gli erano stati introdotti da una persona di sua “fiducia”, un certo Vittorio Favale che risultava Vice Presidente degli Azzurri nel Mondo per l’Australia ed Oceania ma risiedeva a Velletri (vicino Roma).

Chi e’ questo Favale? E’ nato il 22 febbraio 1948 a Velletri dove risiede in via dello Scellino, 6. Velletri e vicino Roma. Favale e’ un ex dipendente della Cassa del Mezzogiorno nota per aver bruciato migliaia di miliardi di denaro pubblico. Favale e’ andato in pensione giovanissimo, come sua moglie ex insegnate di scuola superiore (i famosi pensionati baby che hanno contribuito a creare l’astronomico debito pubblico italiano). Favale ottenne dall’ On Dario Rivolta (in quel tempo responsabile egli azzurri nel Mondo) l’incarico di fondare l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia ed Oceania.
In data 4 aprile 2003 nell’ufficio di Joe (Giuseppe) Cossari (Lygon Street, 988 North Carlton – Victoria - 3054 Australia), con atto costitutivo nacque l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia: Cossari Presidente, Favale Vice Presidente (ma risiedeva a Velletri, in Italia).
Ai primi di gennaio 2005 Giampiero Pallotta e Sergio Paci presentarono a Vittorio Favale, in un caffe’ all’Italian Forum di Leicchardt, Teresa Todaro Restifa e suo marito Sam. Tra il Favale e la Famiglia Restifa “scocco’” subito la scintilla ed inizio’ subito tra loro uno stretto rapporto politico/affaristico che coinvolse anche Luigi Casagrande. Restifa e Casagrande si recavano alcune volte in Italia e il Favale li introdusse a Dario Rivolta. Favale, ogni volta che sbarcava in Australia, agiva come un “MAGLIARO”. Voleva sempre “piazzare” “nuovi” prodotti made in Italy. Una volta una macchinetta per cuocere gli spaghetti “espressi”. Un’altra volta voleva trovare un importatore che gli acquistasse i sacchetti di plastica “riciclabili”: una novità secondo lui! Quindi voleva introdurre in Australia apparecchiature speciali per economizzare ‘uso dell’energia elettrica. Ed altri “nuovi” prodotti come se noi in Australia vivevamo in un Paese sottosviluppato. Favale si comportava come un classico MAGLIARO. Favale aveva aperto un ufficio a Melbourne con il miraggio di ottenere la residenza in Australia. Cosi’ avrebbe avuto il diritto di candidarsi alle elezioni politiche che si stavano avvicinando. Quando giunse il tempo delle elezioni politiche del 2006, Favale ancora non aveva ottenuto la residenza in Australia e, improvvisamente ci vedemmo imporre le candidature di Teresa Restifa alla Camera e di Luigi Casagrande al Senato. I due non erano mai appartenuti a Forza Italia!! La cosa fece scalpore in Australia ed in Italia. E’ sembrato subito molto strano a molti che due persone insignificanti e poco stimate, mai appartenute a Forza Italia, fossero state candidate al Parlamento italiano e nientemeno per il partito italiano piu’ importante: Forza Italia.

Il contenuto della sentenza del 16 settembre 2009 (allegato n. 9: Sentenza) ha fatto finalmente luce completa su tutta la vicenda. Ormai e’ evidente che Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale stipularono un accordo talmente ferreo che non fu possibile scioglierlo neppure di fronte alle forti ed importanti candidature di David Campese e Frank Farina. Questi due famosi personaggi, per la loro notorieta’ in Australia e nel mondo, avrebbero ottenuto molti piu’ voti di tutti e quattro candidati messi insieme (tra cui Restifa e Casagrande) presentati da Forza Italia. Con Campese e Farina Forza Italia sicuramente avrebbe vinto i due seggi ed il governo Prodi non sarebbe mai nato. Infatti il governo Prodi si reggeva per un solo voto del senatore Luigi Pallaro eletto in Argentina. Se Forza Italia avesse vinto il seggio di Senatore in Australia, Prodi non avrebbe potuto formare il suo governo.

1) Quale tipo di accordo stipularono Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale che non fu possibile sciogliere?

2) Che cosa li legava cosi’ indissolubilmente?

3) Perche’ Rivolta candido’ questi due millantatori?

4) Perche’ Rivolta smise di corrispondere con me quando ricevette le e-mail qui sotto?


Friday, 23 Mar 2007 01:39:00
Rivolta e Pallotta: cosa fanno gli Azzurri nel Mondo?
La situazione non è facile. Gli Azzurri nel Mondo, sono fermi. All'estero, la gente se ne accorge. Pallotta è solo la punta dell'iceberg. Come uscirne?
di Redazione Riceviamo e pubblichiamo una mail che Giampiero Pallotta, Azzurri nel Mondo Australia, ha inviato al direttore Ricky Filosa, nella quale si lamenta di ciò che fanno - o meglio, non fanno - i vertici Azzurri:Caro Ricky, desidero complimentarmi con Antonio Zulian per il suo articolo del 20 marzo. Siamo in molti a pensarla come lui. Ci siamo accorti che gli Azzurri nel Mondo e' una scatola vuota. Penso che se Berlusconi lo venisse a sapere si incazzerebbe di brutto. L'On Rivolta non si degna di rispondere alle e--mail e non parliamo poi degli altri "dirigenti" che pensano solo alle loro "futili" cosucce private e farsi la guerra tra loro. Nominano "esperto" per 'Australia un "magliaro" che ogni tanto fa qualche viaggetto in Australia e poi , si dice, che abbia venduto le candidature al miglior offerente. E' vero, siamo degli ingenui a continuare ad darci da fare per il bene di Forza Italia ma lo facciamo unicamente per la grande stima che abbiamo per Silvio Berlusconi. A giorni t'inviero' una nota piu' dettagliata. Cordiali saluti.
Giampiero Pallotta* - Italia chiama Italia*Segretario Generale degli Azzurri nel Mondo NSW Inc. - Australia (FORZA ITALIA)

La risposta dell'On.Dario Rivolta:
Caro Pallotta, leggo costantemente, se pur non sempre puntualmente, le Sue email. La vorrei però informare che le funzioni operative di Azzurri nel Mondo spettano per statuto al Segretario Generale e al Segretario Organizzativo, così come la gestione dei rapporti con le sedi estere. Compito del Vice Presidente Vicario, sempre in base allo statuto, resta quello di rappresentanza in sostituzione del Presidente, qualora egli fosse impossibilitato a farlo in prima persona.
Un cordiale saluto,
Dario Rivolta* - Italia chiama Italia*resp.esteri di Forza Italia e Vice Presidente Vicario Azzurri nel Mondo
Friday, 30 Mar 2007 06:24:00
Pallotta: "Amici Azzurri, cambiamo musica!"
5) Per autofinanziarci c’eravamo prefissati di organizzare almeno una festa l’anno e di organizzare stage calcistici in collaborazione con l’AC Milan. Per realizzare questi progetti ho iniziato un fitto scambio d’e-mail con l’On Dario Rivolta che, ad un certo momento, improvvisamente, si e’ interrotto. Casualmente è avvenuto, quando ho rivelato i retroscena di com’erano avvenute le candidature. Le ultime supposizioni affermano che siano state vendute da Vittorio Favale al miglior offerente. Questo signore è riuscito a carpire la buona fede dei dirigenti di Roma e si è fatto nominare “esperto” per l’Australia. E’ riuscito in questo in quanto saltuariamente viene a farsi, con la moglie, qualche viaggetto qui dove e’ sempre stato accolto da noi con grande generosità che e’ stata scambiata per ingenuo e sciocco servilismo.


Luigi Casagrande
, durante la causa, ha testimoniato che in queste due frasi i suoi “amici” fecero subito riferimento a lui e alla Restifa. Per primo gli telefono’ Pietro Schirru, poi Ernesto Marciano’ di Perth e quindi Paolo Lazzarin di Melbourne.

Perche’ pensarono subito a Casagrande e Restifa?

Sarebbe interessante sapere da loro come mai abbiano fatto questa considerazione se i candidati di Forza Italia erano quattro?

Ho fatto appello perche’ sono io a considerami diffamato per essere stato portato in giudizio da due millantatori ed i loro compari (Rivolta e Favale) che hanno agito di nascosto per nascondere qualcosa di poco corretto da portare alla luce del sole..

Perche’ Rivolta impose a Restifa e Casagrande di non rivelare a nessuno la loro candidatura sino all’ultimo momento?
E questo e’ scritto anche nella sentenza.

Perche’ voleva tenere nascosto il loro patto o contratto?

Con che mezzi Restifa e Casagrande riuscirono a farsi candidare pur non avendo ne’ i requisiti professionali e tanto meno quelli morali?

Se nell’appello il giudice mi dara’ ragione, per conto della comunita’ italiana, chiedero’ a Restifa e Casagrande un risarcimento danni di 500 mila dollari per il disonore causato a tutti gli italiani.
La somma sara’ interamente devoluta alle organizzazioni italiane che operano per l’assistere alla comunita’ italiana in Australia in vari settori.
Restifa e Casagrande con il loro comportamento sleale ed immorale hanno impedito la candidatura di persone piu’ meritevoli e prestigiose che sarebbero potuti essere di piu’ utilita’ e alla comunita’ italiana.
Per cercare di crearsi una onorabilita’ che non avevano, Restifa e Casagrande senza scrupoli, mi hanno fatto passare da calunniatore e pretendono da me $150 mila dollari per danni “morali” e spese legali..
Questo loro cinico comportamento ha gravemente nociuto non solo me, ma l’intera comunita’ italiana in Australia ed in tutto il mondo.

domenica 17 gennaio 2010

L'importanza di essere "ottimisti realisti".

Sereno e prosperoso anno nuovo! In questi ultimi giorni abbiamo scambiato molte volte questo ottimistico augurio. L’ottimismo deve sempre prevalere sul pessimismo, anche se fra dodici mesi saremo scontenti del 2010 e porremo tutte le nostre speranze nel 2011. E’ necessario creare attorno a noi ottimismo per imparare a “difenderci” da TV e giornali che diffondono a valanga pessimismo. Generalizzando, il genere umano e’ diviso in due gruppi: gli ottimisti e i pessimisti. I primi socievoli e disponibili, i secondi sempre catastrofici e chiusi. Ovviamente non e’ uno studio scientifico a dirlo, ma l’esperienza che ci e’ data dai nostri capelli bianchi. Col trascorrere degli anni, e chi ha vissuto abbastanza può confermare, ognuno di noi ha avuto a che fare con generi di persone, tutte diverse tra di loro. Alcune ci hanno procurato sensazioni piacevoli o sgradevoli, emozioni positive o negative, trepidazioni e ansie. Queste esperienze confermano la tesi che gli uomini e le donne, ma credo anche gli animali, sono divisi in “solari” ed in “cupi”. Il punto e’ che le persone pessimiste, alla lunga, si portano sfortuna da sole perché si sentono sempre insoddisfatti della vita. Questo modo di essere, purtroppo, e’ innato in loro ed e’ difficile (ma non impossibile) da cambiare. Probabilmente lo “scarognato” e’ contento di esserlo e si trova a suo “agio” in questa dimensione. Gli piace lamentarsi, fare la vittima e piangersi addosso: e’ un modo di fare che gli e’ congeniale. Grazie a Dio, pero’, esistono gli ottimisti, le persone solari, quelli che ti danno voglia di vivere, che ti trasmettono energia, vitalità. Queste persone, a prima vista, possono apparire superficiali ed ingenue, ma effettivamente sono “l’energia della vita”. Sono quelli sempre disponibili ad una parola di conforto. Quelli che ti sorridono e ti salutano. Quelli che quando sono arrabbiati evitano di mostrarsi tali. Quelli che ti dicono si ad una proposta. Quelli che si adeguano alle circostanze. Quelli che non fanno inutili polemiche ma costruttive. Quelli che sdrammatizzano. Questi sono gli ottimisti “realisti”, perché l’ottimismo senza realismo e’ pericoloso in quanto crea castelli in aria. Evitano di commettere l’errore di essere degli ottimisti “ingenui”, ovvero che sono convinti che ci sia solo il lato positivo delle cose. Il segreto sta nel capire perfettamente il “punto” delle convinzioni degli “ottimisti realisti” e farlo proprio. E’ piu’ facile cosi’ concentrarsi sul lato positivo delle cose vedendo, nel contempo, anche quello negativo. Il pessimista vede il bicchiere mezzo vuoto, l’ottimista lo vede mezzo pieno, l’ “ottimista realista” beve l’acqua del bicchiere e non muore di sete. Sono questi diversi tipi di mentalità che influenzano il modo di relazionarsi con gli altri. Un ottimista, sino a quando e’ umanamente possibile, tende ad evitare le inimicizie e si sforza di trovare negli altri i pregi anche nei loro difetti. Un pessimista, invece, tende a pigliare male tutte le cose, magari tende a fraintendere ciò che gli viene detto. Un ottimismo “realistico” e’ fondamentale per vivere serenamente e per realizzare i propri sogni. Ma non solo: migliora la salute psicofisica e fornisce quella “grinta” indispensabile nei momenti critici. Chi non e’ un “ottimista realista” può impararlo ad esserlo perché, infatti, non e’ un dono di natura ne’ fa parte del carattere, ma si può acquisire con un po’ di applicazione, con un po’ di “sapienza” che va nutrita e coltivata pazientemente. A fine anno non leggo mai le previsioni economiche e tantomeno gli oroscopi per l’anno nuovo. Per il fatto che sono un ottimista “realista” so per certo che raramente sono affidabili. Gli “esperti” pensano di prevedere il futuro guardando esclusivamente a quello che e’ accaduto nel passato, come se quello che sia accaduto sino a questo momento dovesse continuare all’infinito. E questo spiega, tra l’altro, perché quasi nessuno ci azzecchi. Quel che mi ha colpito in questi primi giorni del 2010, dando un’occhiata ai titoli dei giornali e ascoltando saltuariamente le trasmissioni radiofoniche e televisive, e’ la “ripetitività” delle analisi. Nell’economia tutti parlano di “ripresa lenta”, di “exit strategy”. Tutti sono pronti a darci lezioni, soprattutto gli esperti che hanno esaltato il capitalismo finanziario e speculativo anglosassone/americano, presentandolo come la panacea ai nostri mali, invece ci troviamo nei guai seri proprio per loro. Oggi quegli stessi signori sostengono che la colpa e’ dei governi e li ammoniscono a “rimettere in ordine i bilanci statali". Che ipocriti! La crisi finanziaria globale non e’ stata provocata dalle sconsiderate spese dei singoli Stati, ma dalla necessità di coprire le voragini di debiti provocate da molte banche “truffatrici”. Missione compiuta, dicono gli esperti. Il sistema finanziario e’ salvo! Se il sistema e’ davvero salvo, a pagarne i costi dovrebbe essere innanzitutto chi ha provocato il dissesto, dunque certe ben note banche di Wall Street, che operano in tutto il mondo. Ed invece tutto e’ tornato come prima, anzi peggio di prima, come dimostrano i bonus da 140 miliardi di dollari elargiti quest’anno proprio da quelle banche “truffatrici” ai loro “dirigenti”. Il vero potere e’ rimasto nelle loro mani, anzi e’ persino aumentato, perché ora hanno la “certezza” che, qualunque errore commettano, gli Stati non le “lasceranno fallire”. L’importante per loro e’ che l’opinione pubblica (cioè noi poveri fessi) non lo capisca. Dobbiamo gioire per la “ripresina” ed essere pazienti, ce lo dicono i soliti guru. Abbiamo dovuto pagare i loro imbrogli ed ora cercano di “distrarci” dopo averci fatto “cornuti e mazziati”. Auguri dunque ai “finanzieri” che imparino ad essere piu’ onesti e meno egoisti. Nella politica italiana abbiamo passato metà del 2009 a parlare di “escort” e “travestiti”, trasmettendo all’estero l’immagine di un’Italia “immorale”. Adesso apriamo il 2010 discutendo se sia lecito, o meno, ricordare positivamente un ex capo del governo (Bettino Craxi) che mori all’estero, visto che, se fosse rimasto in Italia, lo avrebbero fatto marcire “innocentemente” in carcere. Una parte della magistratura continua “assatanata” ad voler “ingabbiare” l’attuale presidente del Consiglio, continuando a trasmettere all’estero, l’immagine di un Paese ripetutamente nelle mani di politici “mafiosi”. Eppure l’Italia figura in cima alle classifiche dei Paesi piu’ ricchi, ed e’ uno dei più potenti, impegnato, con i propri militari, in costosissime e pericolose missioni di pace. I suoi cittadini, ad ogni festa comandata, se ne vanno in “massa” in vacanza e moltissimi di loro in tutto il mondo, come se la “famosa” crisi economica mondiale non esistesse. Gli italiani in Italia sono matti o mattacchioni? In realtà, e’ la storia di sempre e lo so bene per aver vissuto i miei primi 43 anni in Italia. Nel DNA degli italiani c’e’ un forte componete “anarcoide”. Vogliono un governo capace d’imporre a tutti l’obbligo di rispettare le leggi, tranne ad ognuno di loro. Vogliono lo Stato forte ed autoritario, con gli altri, ma per ciascuno di loro rivendicano il diritto a posteggiare dove gli pare, a saltare le file, d’usare le conoscenze e le “raccomandazioni” per gabbare tutti gli altri che hanno piu’ diritto di loro. Non fanno che piagnucolare sulla pessima “immagine internazionale dell’Italia”, attribuendo sempre a qualcun altro la colpa del suo preteso degrado. Poi, pero’, la alimentano loro stessi con tutte le loro forze, e se gli capita di dover parlare dell’Italia, lo fanno nel peggior modo possibile. Cosi’, per colmo del ridicolo, capita che sia un australiano, un inglese, un americano o altri a ribattere: “Si, va bene, ma siete un Paese meraviglioso e il mondo e’ pieno d’italiani in vacanza, segno che proprio alla miseria non siete”. No, in Italia non se la passano male, tranne una marginale percentuale che c’e’ sempre stata e sempre ci sara' come in ogni Paese compresa l’Australia e molto di piu’ negli USA. Fin dai primi anni di scuola, in Italia la musica e’ sempre la stessa, chi studia di piu’ ed e’ piu’ bravo viene preso in giro, mentre gli altri “inciuciano” e….passano avanti. Poi c’e’ chi e’ “straricco” ma e’ “nullatenente” per il fisco. L’Italia e’ un Paese con un’immensa ricchezza privata, che si mostra al mondo “miserevolmente”. Si racconta di un’Italia che non esiste e cosi’ facendo viene “degradata”. L’Italia e’ un Paese in cui la giustizia e’ affidata ai “militanti politici” e la politica ai “magistrati”: e’ un Paese che ha deciso di “massacrarsi”. Ma alla fine, come e’ sempre stato, l’Italia ce la farà. Ce la faremo anche noi italiani nel mondo a continuare ad andare avanti pur essendo sempre stati “abbandonati” da tutti i governi che si sono succeduti dal 1948 “compreso l’attuale” che si e' del tutto anche disinteressato della vicenda della vergognosa mappa sull'Italia pubblicata il 20 novembre 2009 dall'Australian Financial Review. Sereno e prosperoso anno nuovo a tutti gli italiani nel mondo ed in Italia che studiano, che lavorano, che sono orgogliosi d’essere italiani, che credono nel futuro, che rappresentano valorosamente l’Italia nei mercati con i loro prodotti, nelle scienze, nello sport e nella cultura. L’augurio e’ quello di espellere dal nostro DNA l’anarchia e l’egoismo, il viziaccio dell’inciucio, l’arrivismo per pura vanità, il “piangerci” addosso, l’“auto denigrarci” ed il pessimismo. Dobbiamo riaccende in noi l’ottimismo realista, i “veri” valori positivi dell’umanità’ e quelli “patriottici” per procedere tutti insieme uniti verso la stessa meta. E’ accaduto nel passato e potrà accadere ancora.