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mercoledì 9 gennaio 2013

Di nuovo la "lotteria" delle elezioni all'estero. Per chi votare?


Il sei febbraio gli italiani all’estero riceveranno dai loro consolati le schede elettorali per eleggere 18 parlamentari (12 deputati e 6 senatori) che “dovrebbero” rappresentarli nel Parlamento italiano. Quale fine faranno le schede elettorali tra il sei e il ventuno febbraio termine ultimo di riconsegna ai vari consolati? Sull’informativa del Consolato e’ evidenziato in “grassetto” e “sottolineato”che: Il voto è personale e segreto. E’ fatto divieto di votare più volte e inoltrare schede per conto di altre persone. Chiunque violi le disposizioni in materia elettorale, sarà punito a norma di legge. Quanti rispetteranno queste disposizioni? Quanti saranno gli elettori che seguiteranno a consegnare la loro scheda elettorale ad uffici o enti di loro “fiducia” per delegarli di votare per loro? Nelle due elezioni precedenti (2006 e 2008) abbiamo visto “fantasiosi” e colossali “imbrogli” tanto che ancora abbiamo il viso rosso dalla vergogna. Vedremo ancora la “compra/vendita” delle schede e delle candidature? C’e’ chi si farà eleggere pur non risiedendo all’estero? Dopo le elezioni qualcuno degli eletti finirà in galera come accaduto nel 2008? Ma perche’ noi italiani all’estero dobbiamo continuare a votare per eleggere 18 rappresentanti? Ora lo sappiamo avendolo toccato con mano: non servono a niente. Ha ragione Bobo Craxi che sostiene che:“gli eletti all’estero non contano un c….”. E’ la verità. Dopo sette anni di loro permanenza al Parlamento italiano, non sono riusciti ad ottenere nulla di positivo per chi li ha eletti. Noi italiani all’estero saremmo piu’ “considerati” e “corteggiati” dai partiti politici italiani se il nostro voto si aggiungesse a quello degli italiani in Italia, votando per posta per il collegio della nostra ultima residenza in Italia. Con i nostri oltre quattro milioni e mezzo di voti potremmo essere determinati per gli esiti di qualsiasi elezione politica o regionale. I nostri voti, invece, sono “congelati”, quindi, “dispersi” per eleggere 18 “inutili” parlamentari. Se prima dell’approvazione della legge Tremaglia (n.459 del 27 dicembre 2001) ogni “teoria” a favore o contraria sull’utilità’ della legge era possibile, dopo averla sperimentata per un lungo periodo, e’ risultata “assurda” oltre ad essere un grosso sperpero di denaro pubblico. 18 parlamentari costano oltre 3milioni e 400mila euro all’anno. Visto che in cinque anni di legislatura ne’il governo Berlusconi e neppure quello Monti sono stati capaci di fare nessuna riforma costituzionale, compresa quella dell’abolizione dei 18 parlamentari esteri, visto che saremo costretti nuovamente ad eleggerli, allora dobbiamo votare per quelli che accetteranno di “sottoscrivere” ed “impegnarsi” di attuare la seguente “agenda”: 1) Dovranno impegnarsi di mettere on-line il conto bancario nel quale riceveranno lo stipendio di parlamentare con la possibilita’, per gli italiani che lo desiderano, di controllare tutti i movimenti finanziari in entrata ed in uscita. 2) Dovranno impegnarsi di aprire un conto bancario di “solidarietà” dove ognuno dei 18 eletti verseranno almeno 1000 euro mensili. Questo denaro servirà per far fronte alle “emergenze” dei meno ambienti. Con 216mila euro al’anno si possono aiutare concretamente molte persone, e ce ne sono molte “segregate” nelle case di riposo. Ne incontro molte svolgendo il mio servizio di volontariato “indipendente”. 3) Dovranno impegnarsi di far riconoscere, nei vari paesi esteri di loro residenza, le qualifiche, i titoli scolastici ed accademici conseguiti in Italia. 4) Dovranno impegnarsi di costituire un consistente gruppo di persone bilingue che conoscono benissimo e “professionalmente” la storia d’Italia (dall’antica Roma al Rinascimento ecc.) che “volontariamente” siano disponibili a delle conferenze nei luoghi pubblici e di aggregazione iniziando dalle scuole di ogni ordine e grado. Bisogna far conoscere meglio la storia d’Italia per destare l’orgoglio degli “oriundi”, ma non solo, e di conseguenza aumentare l’interesse d’imparare la lingua italiana ed l’incremento reciproco dello scambio commerciale e del turismo. 5) Dovranno favorire la riacquisizione della la cittadinanza italiana rendendo noto che e’ possibile usufruendo della legge del 1992 n.91 art.13. Anche chi temporaneamente rientra in Italia può fare domanda al Comune di ultima residenza per riacquistare la cittadinanza, qualsiasi Sindaco, in ogni parte d’Italia, la concederà volentieri. Non occorrerà un grande impegno ai 18 parlamentari che verranno eletti per attuare questa “agenda” di soli cinque punti. Se riusciranno a realizzarli, finalmente, gli italiani all’estero avranno la soddisfazione di non aver sprecato il loro voto scegliendo bene, questa volta, i loro rappresentanti.



Il piu' grande "bluff" della storia italiana.


Mario Monti ha iniziato la campagna elettorale cambiando completamente stile. Non e’ piu’ “scialbo” ed “incolore”, ha cambiato anche tono di voce. Si e’ gettato a capofitto nella propaganda politica con “sfacciataggine” elogiandosi continuamente e menando “sciabolate” a tutti. E’ un “esaltato” che assomiglia piu’ a un “becchino iettatore”. L'aggressività a trecentosessanta gradi si spiega solo con l’intenzione di trattare come “nemici” sia il Pd, sia il Pdl. Un simile atteggiamento avrebbe un senso se Monti fosse sicuro di potere fare a meno sia dell’uno, sia dell’altro. Avrebbe senso se gli elettori, vedendo i limiti e i difetti dei due principali partiti, votassero in massa per Monti, fino a dargli la maggioranza relativa. Ma realmente Mario Monti pensa di ottenere più voti della coalizione di destra e soprattutto della coalizione di sinistra? Non può sperarci viste le previsioni degli istituti demoscopici. Questi non gli attribuiscono certo percentuali intorno al 35/40%. Non si spiega neppure con “l’eccellenza” del suo programma (la famosa “agenda” scritta dal senatore Pietro Ichino che ha lasciato il Pd) perché questo programma non e’ molto diverso da quello del Pd. E dunque c’e’ da pensare che Monti punti sul suo “carisma” . Evidentemente reputa gli italiani tutti degli “imbecilli” che possano vedere in lui il “diverso”, colui che può andare contro Bersani e contro Berlusconi perché e’ al di sopra di loro, come immagine, competenza, serietà, capacità di realizzare un programma. Un programma che include perfino, cadendo nel “ridicolo”, l’abbassamento della pressione fiscale. E’ come se Monti dice impavidamente: “L'Italia si e’ salvata grazie a me, solo se mi manderete di nuovo a Palazzo Chigi l’Italia non affonderà”. Il suo atteggiamento e’ tale e quale a quello del Marchese del Grillo del noto film interpretato da Alberto Sordi, quando diceva: “Perché io so' io, e voi nun siete un c….”. Ammesso che l'immagine che gli italiani hanno di lui fosse quella che lui desidera, siamo sicuri che la manterranno, nel momento in cui comincia ad “insultare” gli altri, a menare “fendenti e sciabolate”? Non potrebbe proprio questo distruggere l’immagine dell'uomo “super partes”? E poi, si crede a tal punto esente da limiti e difetti, da potere provocare tutti gli altri? Ha dimenticato che gli altri possono rispondergli a tono? E’ vero che per molti mesi sia il Pd sia il Pdl sono stati costretti a dir bene di lui, perché proponeva quei provvedimenti che poi loro stessi votavano in Parlamento. E dir male di lui sarebbe corrisposto a dir male di se stessi. Ma una volta che il governo e’ caduto, una volta che passano i giorni e Mario Monti si comporta da “politico qualunque”, perché non dovrebbero trattarlo da “politico qualunque”? Non tutti hanno, come Pierferdinando Casini, l'interesse ad “incensarlo” anche se Monti ormai ha gettato la maschera e non ha fiducia di Casini e tanto meno di Fini. Monti sta dando prova di una tale mancanza del senso della realtà, di una tale “immensa presunzione”, di una tale “monumentale arroganza”, da provocare la collera della stragrande maggioranza degli elettori. La rivoluzione non e’ un “pranzo di gala”, ha detto Lenin e neanche la vita politica lo e’. I “principianti” lo imparano a loro spese. Soprattutto quando entrano nell’arena troppo “baldanzosi” sicuri che gli avversari da vincere sono delle “nullità” nei suoi confronti. “Chi si loda si sbroda”. Ben presto Monti scoprirà quanto sia vero questo proverbio.