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venerdì 29 luglio 2011

E' iniziata l'era Angelino Alfano. Per "rivitalizzare" il Pdl dovra' rifarsi al programma di Berlusconi del 1994.

Da mercoledì Angelino Alfano e’ ufficialmente il segretario generale politico del Pdl e ha di fronte a se un compito immane. E’ consapevole che per avere successo dovrà ritornare al programma di Silvio Berlusconi illustrato nel discorso del 26 gennaio 1994 quando decise di scendere in campo. Dovrà completare quel programma che soltanto “parzialmente” e’ stato realizzato, non per cattiva volontà o “incapacità” di Berlusconi, ma perche’ in migliaia glielo hanno “impedito”. Alfano dovrà cercare di mettere insieme una “sincera” e “leale” alleanza di tutte le forze liberali e democratiche che sentono il “dovere civile” di impegnarsi per il bene dell’Italia. Purtroppo, nonostante l’impegno profuso da Berlusconi, in Italia non c’e’ stato quel “rinnovamento” sperato ed e’ rimasta un Paese “arretrato” in molti aspetti della vita sociale e politica. L’Italia ha urgentemente bisogno di persone di esperienza consolidata, “creative” ed “innovative”, capaci di far funzionare lo Stato. C’e’ un frase nel discorso del 1994 che, purtroppo, e’ ancora attuale: “Le nostre sinistre pretendono di essere cambiate. Dicono di essere diventate liberaldemocratiche. Ma non è vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro mentalità, la loro cultura, i loro più profondi convincimenti, i loro comportamenti sono rimasti gli stessi. Non credono nel mercato, non credono nell'iniziativa privata, non credono nel profitto, non credono nell'individuo. Non credono che il mondo possa migliorare attraverso l'apporto libero di tante persone tutte diverse l'una dall'altra. Non sono cambiati. Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato, leggete la loro stampa. Non credono più in niente. Vorrebbero trasformare il Paese in una piazza urlante, che grida, che inveisce, che condanna”. Berlusconi, e tutti coloro che hanno “creduto” nell’avventura di “Forza Italia”, sognavano di trasformare l’Italia in una società, “libera”, di donne e di uomini, dove non ci fosse piu’ la paura, dove al posto dell'invidia sociale e dell'odio di classe ci fosse stata la “generosità”, la “dedizione”, la “solidarietà”, l’amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per la vita. Volevano dare agli italiani una forza politica fatta di uomini nuovi che esprimessero un governo che attuasse un programma di impegni concreti. Volevano rinnovare la società italiana e dare sostegno e fiducia a chi creava occupazione e benessere. Volevano accettare e vincere le grandi sfide produttive e tecnologiche della globalizzazione. Volevano dare spazio a chiunque aveva “voglia di fare” e di “costruire il proprio futuro”, al Nord come al Sud. Volevano un governo e una maggioranza parlamentare che riconoscessero un’adeguata dignità al nucleo famigliare, che aiutasse i più deboli, chi cerca lavoro, chi ha bisogno di cure, chi e’ in pensione con un modesto vitalizio dopo una vita operosa. Un governo e una maggioranza che avessero saputo garantire ai cittadini più sicurezza, più ordine e più efficienza. L’obbiettivo era di farla finita con una politica di “chiacchiere incomprensibili”, di stupide baruffe e di politica con “politicanti” senza mestiere. Il sogno era di realizzare un Paese più “giusto”, più “generoso” verso chi ha bisogno, più prospero e sereno, più moderno ed efficiente protagonista in Europa e nel mondo. I sogni finiscono all’alba e il sogno dei “forzisti” italiani sta per svanire dopo 17 anni, seppure parte del sogno si e’ realizzato. Ora sta ad Angelino Alfano far continuare quel “sogno” perche’ e’ “sacrosanto” che l’Italia diventi un Paese come quello che nel 1994 sognavamo che diventasse. Il Pdl deve tornare alle “radici”. Deve attuare una riforma “autentica” della spesa pubblica. La revisione e ristrutturazione della spesa pubblica erano state avviate dal governo Berlusconi nel 2001, ma sono state “bloccate” da chi era ed e’ attaccato alla prima Repubblica. Manca l’“etica morale”. Manca la cultura della “efficienza” e del “merito”. Bisogna fare riforme “piu’ forti”, non un taglio “simbolico” degli stipendi dei parlamentari, ma tagliarli almeno del 50%. Bisogna dimezzare i parlamentari. Abolire le provincie. Bisogna trasferire ai privati molte funzioni come ha fatto l’Inghilterra, la Germania e Obama. E’ finito il tempo della politica che chiede “sacrifici” ai cittadini e salva i “privilegi” delle “caste”. Bisogna tutelare i piu’ deboli ed abbattere i “privilegi” di chi la pancia l’ha già piena e bisogna farlo subito, “ora”, se il governo vuole evitare la “rivoluzione d’ottobre”. Alfano deve impegnarsi a far diventare il Pdl un partito che sia veramente “solidale”, “riformista” e “liberale” coinvolgendo tutte le forze “veramente democratiche” e “responsabili” se non lo farà lui lo faranno gli altri. I vuoti politici vengono sempre colmati, come fece Berlusconi nel 1994.

La proposta "demenziale" dei pollastri Fi.Ca.Ru. illustrata da Fini che come presidente della Camera dovrebbe essere "super partes".

Qualcuno mi ha accusato di essere “esageratamente” anti “finiano” e anti Fli. La realtà e’ che il comportamento di Fini e dei “Fliini” e’ “esageratamente” incomprensibile visto che il loro progetto non ha nulla di “razionale” e sfiora il “demenziale”. Se soltanto gli stupidi ed i geni non cambiano mai opinione, ci aspetteremo da Fini e dai “Fliini” che dicessero: “Ci eravamo sbagliati, finalmente abbiamo capito!”. Purtroppo “manco per la capa!”. Nel suo intervento alla “convention” del Terzo Polo, Fini ha detto che “dar vita ad alleanze coatte rischiava di imprigionare le energie più sane della società e di cancellare una vera democrazia dell'alternanza di cui il Paese ha bisogno”. E’ ancora una volta “incredibile” questo Fini, come se ci fosse stato qualcuno che lo avesse obbligato a “coofondare” Pdl. Perche’ non ha fatto come Casini che ha corso da solo? E questa e’ la prova che ognuno era libero di agire come voleva, non c’era “coercizione” da parte di nessuno. Chi l’ha costretto a “coattare” le “energie piu’ sane”? Eppoi queste “energie sane” sarebbero lui, Bocchino, Granata e Briguglio? Lui, uomo “super partes” come dovrebbe essere il presidente della Camera, interviene con una proposta “politica” antiberlusconiana che non sta ne’ in cielo ne’ in terra. Auspica che sia archiviato il “bipolarismo primitivo”, anche se questo non significa “cancellare una democrazia dell'alternanza basata su valori condivisi”. Politichese puro! E che cosa poi significhi l’aggettivo “primitivo” ce lo spiegherà chi l’avrà’ capito. Comunque, il progetto di Fini, Casini e Rutelli sarebbe quello di un’alleanza con la Lega capeggiata da Roberto Maroni affiancato, nientedimeno, da Alfano: “La maggioranza indichi un nuovo premier e il Terzo polo, in questo caso, non si tirerà indietro”. Che geniali strateghi! I tre pollastri “Fi.Ca.Ru.”, sarebbero disposti ad allearsi con il Pdl purché il primo ministro “non sia” Berlusconi. E’ questa sarebbe politica? I “pollastri” del “Terzo polo” dimenticano che Berlusconi e’ dove si trova perche’ ha avuto il mandato dagli elettori. Con quale diritto lo invitano a “dimettersi”? Se ce ne fosse stato bisogno questa e’ la prova provata che i tre “pollastri Fi.Ca.Ru.” sono un prodotto “scaduto” della prima Repubblica. Quante probabilità ha Maroni di “scalzare” Bossi? Sono veramente poi degli illusi che pensino che Maroni abbia intenzione di farlo. E il giorno che Maroni volesse fare un governo contro il Pdl con chi si alleerebbe, con il Terzo Polo? Gli basterebbe i loro voti? Sarebbe costretto ad allearsi anche con il Pd, e il Pd accetterebbe Fini? Se il “Fli” si alleasse con il Pd, Casini poi sarebbe costretto andare da solo alle elezioni, altrimenti perderebbe due terzi dei suoi elettori. Se Maroni avesse la “smania” (cosa del tutto improbabile non essendo “fesso”) per fare un suo governo, che fa? Oltre che con i “due gatti” del Fli si alleerebbe con l’estrema sinistra? E’ evidente che la proposta di Fini, Casini e Rutelli e’ “demenziale” tanto e’ “irrealistica”.

Rimarra' il diritto di voto per gli italiani nel mondo mentre saranno cancellate le circoscrizioni estere, ma quando?

Un brivido gelido e’ corso lungo la schiena degli “aspiranti vincitori” della lotteria che assegna 18 premi di circa un milione di euro in cinque anni, piu’ annessi e connessi e privilegi vari, e dopo cinque anni una “pensioncina” di circa 3000 euro mensili che un comune mortale percepirebbe neppure dopo 70/80 di duro lavoro. Recentemente Calderoli ha presentato al Consiglio dei Ministri la “proposta” di riforma del Parlamento che prevede la “cancellazione” delle circoscrizioni estere, lasciando intatto il diritto di votare agli italiani nel mondo che potranno esercitarlo votando per i candidati in Italia nella circoscrizione di loro ultima residenza. In ogni caso, se la “riforma” fosse approvata in questa legislatura (cosa assai molto “improbabile”), non entrerebbe in vigore prima del 2018. Molto tempo prima di Calderoli, Berlusconi aveva dichiarato di voler riformare il Parlamento, ma che, purtroppo, la riforma sarebbe entrata in vigore nelle legislature successive perche’, ha detto testualmente, “nessuno voterebbe per suicidarsi”. Quindi calma e gesso, signori “aspiranti”, la “lotteria” non e’ stata cancellata. Tutti noialtri tratteniamo il fiato in attesa di vedere cosa capiterà nel 2013. Sarà piu’ “eccitante” dello “spettacolo” offerto dalle elezioni all’estero del 2006 e 2008? Staremo a vedere questa volta cosa sapranno inventarsi i “geni italici” per “acchiappare” una poltrona. Oltre alla “compravendita” delle candidature, alle “false residenze” all’estero, al “mercato nero” delle schede, allo “stampaggio privato” delle schede e alle migliaia di preferenze “scritte con una sola mano”, chi sa quant’altre “diavolerie” saranno capaci di escogitare.

domenica 24 luglio 2011

Il pensiero di Berlusconi su gli eletti all'estero, i COMITES e il CGIE.

Alla lettera (riportata piu’ sotto alla risposta di Berlusconi alla stessa) ricevuta dagli 6 eletti all’estero del Pdl e da uno dell’IDV (ora nel gruppo dei “responsabili”), Berlusconi prega Gianni Letta di rispondere, puntualizzando con chiarezza il suo pensiero per quanto riguarda gli eletti all’estero, i COMITES e il CGIE. Non voglio sembrare presuntuoso nell’affermare che Berlusconi ha tenuto conto al 100% delle mie relazioni che negli anni costantemente gli ho inviato tramite uno dei suoi consiglieri.
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Caro Gianni, Ti prego di informarli nel dovuto modo, come tu sai fare, che non ho certo né voglia né tempo di incontrarli.

Spiega loro che è vero – come scrivono - che "gli Italiani (compresi quelli all'estero) hanno, in base alla nostra Costituzione, i diritti politici che discendono dalla loro cittadinanza", ma con la soppressione della Circoscrizione Estero, i connazionali residenti oltre confine potranno comunque votare, ci mancherebbe altro! Nessuno ha intenzione di togliere loro questo sacrosanto diritto. Votino per i candidati in Italia, come tutti. Cosa c'è di sbagliato in questo?

Questi vantano che all'ultimo referendum hanno votato circa 800 mila italiani residenti lontano dal nostro BelPaese: Beh, peccato, perchè io avevo pregato tutti di non votare, per fare fallire il quorum. Vedete che il voto degli italiani all'estero non è sempre un fatto così positivo? Eppure non stiamo parlando di togliere il voto agli italiani nel mondo, ma di cancellare la Circoscrizione Estero. E' diverso.

E adesso parlano di Comites e Cgie. Difendono adesso il Consiglio Generale degli italiani all'estero. Lo ammetto, sono molto sorpreso: non ci sono forse proposte di legge, a firma di Caselli e Razzi, che lo vogliono abolire completamente, perchè "inutile e costoso"? Si mettano d'accordo con sè stessi questi eletti all'estero che hanno sempre dimostrato valere ben poco anche si vantano di avere finalmente potuto riprendere una forte iniziativa politica sul territorio. Che abbiano intensificato gli champagne party?

A proposito di eletti all'estero: sette di loro, appoggiano il Governo. D'accordo, bene. Ma vuol dire che ben 11 sono contro di noi. Su 18, è la maggioranza.
Mi parlano dei rimborsi elettorali e dei fondi che il PdL nel Mondo ha - o non ha - a disposizione. Cercano ancora soldi?! Ho mandato avanti per anni Forza Italia, ho sempre tappato i buchi mettendo mano al mio portafoglio. Con il PdL? Lo stesso. Quindi si arrangino! Al PdL nel Mondo ci pensino loro, ce li mattano loro i quattrini, visto che sono loro ad avere la poltrona e le prebende grazie al simbolo PdL - Berlusconi presidente, e non certo grazie alle loro iniziative - inesistenti, per quanto ne so - sul territorio.

Vedo che hanno messo Antonio Razzi fra gli eletti all’estero del Pdl. Quando scrivono al loro Presidente sarebbe bene che fossero più precisi: Razzi è stato eletto con l’Italia dei Valori. Ecco, caro Gianni, spiega loro tutto questo. Se poi dovessero insistere, prometti loro a nome mio un seggio in Italia e vedrai che della Circoscrizione estero e degli italiani nel mondo non gliene fregherà più un fico secco.
Grazie
Silvio

P.S. Che roba è una elucubrazione argomentativa "Pan-italiota"? Caso mai chiedi alla Gelmini.

Roma, 19 Luglio 2011
Illustre Presidente Berlusconi,
ci permetta di fare riferimento, in quanto eletti del Popolo della Libertà nella Circoscrizione Estero, alle notizie di stampa che ieri riportavano la "soppressione" di suddetta circoscrizione elettorale tra le proposte di modifica costituzionale che il Governo starebbe considerando, su iniziativa del Ministro Calderoli.
Al riguardo, nello specificare che tale indicazione non ha mai fatto parte del programma elettorale e politico del Suo e nostro Governo, siamo a richiederLe urgentemente la cortesia di un incontro diretto.
Ci permettiamo all'uopo di ricordare che:
1. "L'Altra Italia" esiste davvero e non è frutto di una elucubrazione argomentativa "Pan-italiota";
2. i 4,4 milioni di connazionali attualmente iscritti all'AIRE sono solo una frazione di tutti quelli effettivamente residenti all'estero;
3. nessun altro Paese al mondo ha sperimentato un fenomeno migratorio comparabile al nostro per quantità, estensione nel mondo e durata nel tempo (compresi -ahinoi- i giorni nostri);
4. gli Italiani (compresi quelli all'estero) hanno, in base alla nostra Costituzione, i diritti politici che discendono dalla loro cittadinanza;
5. nessun altro criterio (conoscenza della politica italiana, censo, residenza, sesso, religione, durata o motivo della permanenza all'estero, ecc.) vale a discriminare quanto sopra;
6. nella recente tornata referendaria circa 800.000 residenti all'estero hanno preso parte al voto;
7. in seguito alla "svendita del voto all'estero" causata dal panico da quorum patito in quei giorni dal PD e dall'IDV, per la prima volta dopo un certo tempo, noi eletti del PDL abbiamo finalmente potuto riprendere una forte iniziativa politica sul territorio (nel quale veniamo eletti tramite preferenze individuali);
8. il voto postale è regolarmente utilizzato, da decenni, in molti Paesi civili e democratici;
9. oltre che la "Circoscrizione Estero", di rango costituzionale, esistono nell'ordinamento italiano altre importanti istituzioni elettive degli Italiani all'estero come i COMITES ed il CGIE (oggetto di una recente riforma ordinaria approvata dal Senato della Repubblica - A.S.1460);
10. Modifiche e correzioni tecniche della legge Tremaglia 459/2001 (relativamente alle modalità di voto) sono state da tempo identificate: alcune sono già state inserite nell'ordinamento, altre seguiranno;
11. Importanti Paesi come la Francia, Irlanda, Israele -che pure non ha sperimentato fenomeni migratori della nostra portata- stanno adottando identiche modalità di rappresentanza parlamentare dei propri cittadini all'estero;
12. Sette parlamentari eletti all'estero appoggiano il Governo;
13. A differenza di quanto succede negli altri partiti che esprimono parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero (PD, IDV, UDC-MAIE), nessuna parte del compenso ex finanziamento pubblico ai partiti viene girato dal Popolo della Libertà all'apposito dipartimento degli "Italiani nel Mondo".
Fiduciosi nella Sua comprensione della gravità ed urgenza della problematica venutasi a creare, rimaniamo in attesa di un Suo cortese riscontro, ringraziandola comunque per l'attenzione che potrà rivolgere a questa materia pur in un periodo particolarmente complicato come quello che il nostro amato Paese sta vivendo.
Distinti Saluti.

Sen. Caselli, Fantetti, Giordano, On. Angeli, Berardi, Picchi, Razzi