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venerdì 4 maggio 2018

Vaticano, Papa Francesco sotto assedio per la riforma delle finanze. La minaccia: "Se mi ostacolate parlerò al mondo"

4 Maggio 2018
Papa Francesco
In Vaticano, dopo l’elezione di Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto a Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, si acuisce lo scontro sempre più violento tra conservatori e progressisti, questi ultimi rappresentati niente meno che da Papa Francesco.
In un retroscena pubblicato su Dagospia, si legge che "l'ala reazionaria della Santa Sede si sta compattando per contrastare le prossime riforme del Papache, attraverso il suo braccio destro Monsignor Becciu, ha fatto capire di essere pronto a mettere le mani sulle finanze e in modo particolare sulla gestione dell’Obolo di San Pietro". Un'offensiva, quella dei conservatori, che riprende piede dopo lo scivolosissimo caso di monsignore George Pell, presto processato in Australia con l'accusa di abusi sessuali. Su di lui, Papa Francesco ha chiesto garantismo fino all'eventuale sentenza di condanna. Ma Bergoglio, continua Dago, "ha fiutato l’aria e, all'accerchiamento dei catto-conservatori (soprattutto americani e tedeschi), ha risposto con cipiglio guerriero: Se mi ostacolano, parlerò direttamente al mondo".
Parole dalle mille valenze. Parole minacciose che sembrano delineare in modo preciso la guerra tra le alte sfere in Vaticano. Parole che sembrano anche essere un preludio a pesanti rivelazioni. E ancora, spiega Dago, il Pontefice avrebbe inviato un messaggio di solidarietà a Patrick Conroy, cappellano della Camera dei Rappresentanti americana e gesuita come lui, costretto alle dimissioni dal catto-conservatore repubblicano Paul Ryan. Fatto fuori per aver "predicato" con troppa insistenza quello che è il messaggio riformista di Francesco.

lunedì 30 aprile 2018


Vittorio Feltri: "Luigi Di Maio è un bullo e di Roberto Fico non ci si può fidare"

30 Aprile 2018
Vittorio Feltri: "Luigi Di Maio è un bullo e di Roberto Fico non ci si può fidare"
"Se Roberto Fico tratta così gli amici e li frega non pagando loro i contribuiti figuriamoci con gli altri cittadini. Come ci si può fidare di un tipo del genere? Questa vicenda deve essere chiarita. Il fatto che sia un'amica sua è un'aggravante non un'esimente". Vittorio Feltri, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, torna sulla vicenda sollevata da Le Iene di un probabile illecito del presidente della Camera che farebbe lavorare in nero la propria colf. "Questa vicenda dimostra che i moralisti 5 Stelle non sono degni di essere definiti tali"."Se Roberto Fico tratta così gli amici e li frega non pagando loro i contribuiti figuriamoci con gli altri cittadini. Come ci si può fidare di un tipo del genere? Questa vicenda deve essere chiarita. Il fatto che sia un'amica sua è un'aggravante non un'esimente".  

Il limite dei due mandati? 
Anche l’esperienza serve

(Solinas)
shadow
Caro direttore 
sia il Movimento Cinque Stelle che Matteo Renzi hanno parlato spesso del limite dei due mandati. Ma, tolta ogni patina demagogica, è davvero cosa buona e giusta? Si può imparare anche a fare i politici soprattutto ora che non esistono più «le cellule» di partito? 
Marco Sostegni
Caro signor Sostegni, 
Come lei sicuramente ricorda la parola d’ordine «non più di due mandati per gli eletti» venne lanciata da Beppe Grillo nel suo primo «Vaffa-day» dieci anni fa. E da allora ha fatto molti proseliti nella convinzione che la politica non deve diventare un mestiere, che essere rieletto in continuazione non può costituire l’obiettivo esistenziale di parlamentari e amministratori. Ma vedo che anche su questo punto il Movimento sta cambiando opinione, si rende conto che l’esperienza e le competenze acquisite dagli eletti non possono essere buttate al vento. Se, per ipotesi, Di Maio diventasse premier e svolgesse con successo il suo compito cosa accadrebbe? Non verrebbe ricandidato perché il tempo è scaduto? Forse per evitare che la politica diventi un mestiere sarebbe meglio seguire il vecchio suggerimento di Amintore Fanfani: «Io consiglio ai giovani che vogliono fare politica: prima studia, impara un lavoro e conserva una tua possibilità professionale, in modo di non avere bisogno delle briciole della politica».