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martedì 22 maggio 2012

Un partito per tutti i "moderati" per fare andare "avanti" l'Italia.

Giorni addietro, prima del G8, Berlusconi ha incontrato per tre ore Monti ristabilendo il contatto che nelle ultime settimane si era allentato per opera di entrambi. Era iniziata la “frattura” con il botta e risposta a distanza, come l’uscita di Monti sulla responsabilità della crisi e i continui richiami del Pdl sulla necessità di un cambio di passo, pena il voto contrario su alcuni provvedimenti non condivisi. Berlusconi, accompagnato da Angelino Alfano e Gianni Letta, e’ stato molto franco con Monti e non gli ha lesinato “critiche” e “disappunto” su alcuni provvedimenti troppo sbilanciati sul rigore e molto poco sulla crescita. Ha assicurato Monti dell’appoggio del Pdl al governo soltanto se non caricherà gli italiani di altre tasse e se varerà concrete misure per la crescita economica. Da lui si attende non piu’ “chiacchiere” ma fatti. E Monti al G8 ha dimostrato di aver fatto tesoro dei suggerimenti avuti dal Pdl. Berlusconi sa bene che nel partito cresce il “mal di pancia” contro Monti. Infatti, alcuni deputati del Pdl hanno inviato un “deciso messaggio” a Monti, ed anche a Berlusconi, e alla Camera non hanno votato o si sono astenuti sulla fiducia posta dal governo al Decreto Legge sulle commissioni bancarie. Sei no, tredici astenuti e trentacinque deputati non erano in Aula (compresi sei in missione). Ed e’ per questo che, poche ore dopo, Berlusconi ha convocato lo stato maggiore del partito per fa comprendere come in questa fase, l’intenzione e’ riportare tutti al senso di responsabilità. Ora non possiamo permetterci una crisi di governo, e’ il ragionamento di Berlusconi, che vuole limitare al massimo l’effetto mal di pancia. Infatti, circola nei corridoi del Parlamento, l’idea che secondo la quale proprio gli ex An starebbero valutando iniziative per marcare la differenza dalla linea del partito e c’è, addirittura, chi non esclude l’eventualità di gruppi parlamentari autonomi. Ma tutto sembra che sia una “mossa” per far pesare di piu’ il loro ruolo dentro il Pdl che vuole “allargare” lo spazio politico verso i moderati dove confluirebbero altre forze, altri leader. Berlusconi e Alfano continuano a lavorare. Subito dopo i ballottaggi delle amministrative, che come era previsto sono stati deludenti per il Pdl, e’ l’occasione giusta per dar vita ad un nuovo soggetto politico, un nuovo partito che si vocifera si chiamerà “Avanti Italia”. L’obbiettivo e’ la “federazione” di tutti i “moderati” che sono maggioranza in Italia, ma che si sono astenuti da andare a votare.



I "vincitori" delle elezioni amministrative.


 Se e’ vero che il primo turno delle elezioni amministrative e’ stata una “sconfitta netta” per il Pdl, il secondo turno ha invece “massacrato” il Pd. A Genova ha vinto il “vendoliano” Marco Doria. A Palermo ha vinto il “dipietrista” Leoluca Orlando. A Parma ha vinto il “grillino” Pizzarotti che ha quasi raddoppiato le preferenze sconfiggendo Vincenzo Bernazzoli del Pd, che le ha invece viste ridurre drasticamente. Ma tutto ciò non basta al Pd per fermarsi ad analizzare la batosta. Sulla “vittoria” del suo partito non ha dubbi il segretario Pier Luigi Bersani: “Questo e’ il risultato dei ballottaggi, 177 Comuni al voto sopra i 15mila abitanti, 92 vinti dal centrosinistra, l’altra volta erano 45. Questi sono i fatti. Quindi noi, senza se e senza ma, abbiamo vinto le elezioni amministrative dell’anno 2012”. Non la pensa così il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, secondo il quale “oggi a Parma il sistema “dell’usato sicuro” (come Bersani disse che il Pd era) e’ in pensione. La gente preferisce un salto nell’ignoto. Questo è l’atteggiamento dei cittadini che non ce la fanno più, quando io ho parlato di rottamazione e ho avuto successo, dicevo basta a chi sta lì da 25 anni. Bisogna stabilire le regole del gioco, primarie di partito come nella democrazia anglosassone". Inoltre il “rottamatore” ha avvertito il suo partito: “Io dico che il centrosinistra non ha stravinto, ha ottenuto un risultato importante in molti comuni. Il punto e’ politico. Io metto in guardia il mio partito dalla sindrome della “macchina da guerra”. Perché se accadesse quello che accadde nel '93, ovvero che credevamo di vincere solo perché il centrodestra era debole, ci ritroveremmo in terapia di gruppo”.

Fini ed il Fli spariti nel nulla.

Un anno fa gia’ si sapeva che il “Fli” (Futuro e Libertà per l’Italia) avrebbe attirato pochi voti e che sarebbe rimasto un “partitino” da non contare nulla. In queste ultime amministrative i “futuristi” hanno avuto la conferma che il loro Fli, infatti, non conta “un fico secco” e questo ormai e’ stato “certificato” senza ombra di dubbio: e’ un partitino “marginale” ed, infatti, i “dirigenti” stanno pensando di chiuderlo. Per non lasciare la presidenza della Camera, che ha ottenuto per la vittoria elettorale del 2008 di Berlusconi, Fini ha lasciato a Casini il palcoscenico politico a dirigere il “terzo Polo” (“il pollaio Fi.Ca.Ru.”). E “Pierfurby” si e’ inventato il “grande centro” e per questo ha chiuso l’Udc (Unione Democratici di Centro) per dar vita al “partito della nazione” che avrebbe dovuto attirare il popolo dei moderati “soffiandoli” al progetto di Alfano/Berlusconi, ma sembra che non stia ottenendo i risultati sperati. Se Fini fosse rimasto nel Pdl con Berlusconi poteva avere ancora un futuro politico, andando con Casini ha decretato la sua “fine politica”. Visti i risultati alle amministrative Casini ha “sciolto” il “terzo polo” ch’e’ rimasto seppellito “sotto le macerie”, come lui stesso ha ammesso. Ma se questo non bastasse ormai tra Fini e Bocchino non c’e’ piu’ sintonia. Fini vorrebbe aderire alla federazione dei moderati proposta da Alfano/Berlusconi per un nuovo centrodestra. Mentre Bocchino guarda con molto interesse allo “apparentarsi” con il centrosinistra. Fini, gia’ fascista, poi fondatore di Alleanza Nazione, successivamente “berlusconiano” e quindi “terzo polista” con Pier Ferdinando Casini e con “lu bello guaglione” Francesco Rutelli, chi e’ oggi? Al momento ha soltanto un ruolo quello di “presidente della camera” a cui rimane aggrappato come se fosse una zattera altrimenti sarebbe gia’ “sprofondato” nell’abisso degli “anonimi”, ma non gli restano che ancora pochi mesi per “sparire nel nulla”…e “ingloriosamente”.