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venerdì 16 luglio 2010

Niente panico! La folta schiera di santi che l'Italia ha anche questa volta sara' la sua salvezza.

Quando ero all’IBM Italia (1967/1981) ad ogni inizio dell’anno commerciale avveniva la tradizionale cerimonia del “kick off" che si celebrava in una “convention room” di uno degli Hotel piu’ prestigiosi di Milano. Prima di assegnare i “target” di vendita, era consuetudine gli interventi di alcuni famosi ed importanti oratori su argomenti piu’ disparati, due in particolare mi sono rimasti impressi. Le guerre non si sarebbero piu’ combattute tra eserciti che si confrontavano in battaglie campali, ma piccoli gruppi di uomini “invisibili” avrebbero compiuto attacchi improvvisi. Previsione del tutto azzeccata. Il genere umano scomparirà, non per le ragioni di cui si discute da sempre, ma per la “pazzia” che contaminerà l’umanità intera dando inizio ad uno sterminio globalizzato. Questa previsione si sta materializzando, considerando che la percentuale dei malati psichi e’ in forte e costante aumento in tutto il mondo, specialmente in quello cosiddetto “civilizzato”. A conclusione degli “speeches”, il World Managing Director illustrava i motivi per cui aveva assegnato i “target” di vendita ad ogni singolo Paese europeo. Economicamente e politicamente, anche a quel tempo, l’Italia era la piu’ “disastrata” se paragonata alla Germania, Francia ed Inghilterra. Eppure ogni anno, all’IBM Italia, veniva assegnato un “target” molto superiore a quelli dei tre Paesi economicamente piu’ potenti. Nonostante ci sembrava sempre impossibile centrare l’impegnativo “target”, immancabilmente, alla fine dell’anno, riuscivamo persino a superarlo mentre, il piu’ delle volte, la Germania, la Francia e l’Inghilterra a stento raggiungevano il loro o, addirittura, lo fallivano. Il World Managing Director ammetteva che il mercato italiano era del tutto “incomprensibile” e per questo impossibile da valutare. Tra serio ed il faceto “giustificava” l’alto “target” che ci assegnava convinto, com’era, che l’IBM Italia godesse dei buoni auspici della folta schiera dei “santi” italiani. Infatti, noi italiani giornalmente possiamo affidarci ad almeno un santo, ci sono giorni che possiamo chiedere l’intercessione di due o anche di tre. Ora che ci penso, forse e’ questa la vera ed unica fortuna dell’Italia. Anche oggi la situazione politica/economica italiana continua ad essere “disastrata”. Non preoccupiamoci piu’ di tanto. In questi ultimi trent’anni sono stati “canonizzati” molti altri santi e, di conseguenza, e’ salito di molto il “livello” di “protezione”. Ora in Italia sono “scoppiate” le ferie estive, quanti italiani non andranno in vacanza? La solita percentuale minoritaria di sempre, tutti gli altri via con il “lisciiio”! Autostrade intasate, spiagge come “formicai”, pensioni ed alberghi pieni, ristoranti sempre stracolmi: si spederanno miliardi di euro, chi se ne “frega” della crisi economica mondiale! Chi se ne “infischia” poi se l’Italia ha la classe dirigente politica piu’ “chiacchierona” e “gattopardesca” d’Occidente che blocca ogni cambiamento pur dicendo, tutti in coro, che le riforme vanno fatte. L’unico a volerle e’ Silvio Berlusconi e i suoi ministri, tutti gli altri giù a mettere bastoni tra le ruote un giorno sì l’altro pure. E’ da tempo che il piu’ irresponsabile appare “Gianfrego” Fini che, di fatto, ormai e’ l’unica opposizione che ha il governo, considerato che il centrosinistra non esiste proprio. Sembra che tutto precipiti da un momento all’altro. Le inchieste giudiziarie si susseguono incessanti giorno dopo giorno e la rete ogni tanto acchiappa qualche “pesciolino” del Pdl vicino al governo. Il piu’ delle volte le inchieste poi risulteranno del tutto “fasulle”. Ma ecco che per salvare la Patria si e’ messo alacremente all’opera “Pierfurbi” Casini che “propone” un “allargamento” del governo: tutti dentro da Berlusconi a Bersani, da Di Pietro a Bossi. Piu’ che “allargare” Casini vuole una maggioranza piu' “incasinata” dell'attuale. In alternativa a qualcuno gli e’ venuta la “brillante” idea di sostituire Fini con Casini, ma la politica non e’ la matematica che due piu’ due fa sempre quattro. In politica mai e poi mai la somma riporta, di solito fa tre o anche molto meno. La lega diffida di Casini che lo giudica (a ragione) uno “furbo” giocatore di poker specialista nel “bluffare”. La Lega ha un solo obiettivo: il federalismo fiscale, altrimenti ricomincia con la solita “solfa” della “secessione”. L’Udc non e’ entusiasta del federalismo, infatti in Parlamento ha sempre votato contro. Ecco dunque spiegate le ragioni per cui Bossi vuole sbarrare la strada a Casini. Cosi’ la Lega rimarrà l’unica “assicurazione” sulla vita del governo e continuerà ad “interdirlo” a suo piacimento. E il popolo italiano, che dovrebbe essere “sovrano”, cosa fa? Gli italiani non si dividono piu’ tra sinistra e destra, ma sono schierati in due “fazioni”: “berlusconiani” e “antiberlusconiani”. I primi, pur riconoscendo che Berlusconi ha i suoi difetti e limiti, sanno con certezza che i suoi avversari sono assai peggiori di lui. Cento asini assieme non possono mai essere piu’ veloci di un cavallo. Gli “antiberlusconiani” sono convinti che Berlusconi sia il “diavolo” e per questo va “eliminato” con ogni mezzo. Tra gli “antiberlusconiani” c’e’ Fini ed i “finiani”. Il “pseudo” cofondatore del Pdl avrebbe dovuto essere un “amico” fidato di Berlusconi, ma vale sempre il detto: “Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Dio”. Se Fini non avesse intrapreso la “carriera” politica, ne avrebbe avuta una sicuramente di maggior prestigio e successo nel “circo”: come acrobata di tripli salti mortali carpiati all’indietro. Tanto per dire una cosa per far “arrabbiare” il premier, giorni fa’, col suo “faccino” da “saputello” si e’ affrettato a dichiarare: “La libertà di stampa non e’ mai troppa”. Quando sui giornali finirono le intercettazioni che lo riguardavano la pensava diametralmente all’opposto: “La pubblicazioni delle intercettazioni e’ una vergogna” questo diceva nel 1996, quando brani di intercettazioni, alquanto compromettenti, rischiavano di coinvolgerlo in un’inchiesta a La Spezia. Due indagati raccontavano di una cena con lui. Fini andò su tutte le furie: “Non so se ridere o se indignarmi. Da stasera dirò sempre con chi vado a cena…”. Esattamente dieci anni dopo sui giornali finirono altre intercettazioni che misero alla berlina il portavoce di An, Salvatore Sottile. Come la prese? “Devo fare uno sforzo diplomatico e se dovessi dare sfogo all’indignazione che provo in questo momento farei scintille. Questo linciaggio mediatico che deriva dalle intercettazioni e che colpisce persone del tutto estranee e che non hanno alcun nesso con le vicende in corso deve fare scattare un grido sdegnato di allarme”. Tanto fu la rabbia che Fini se la prese anche con il magistrato che aveva intercettato il suo collaboratore: “Woodcock è noto per una certa fantasia investigativa e il giudice avrebbe dovuto prendere da tempo provvedimenti nei suoi confronti”. Qualche giorno dopo accadde di peggio. Sui giornali finirono altre intercettazioni che coinvolgevano altri collaboratori di Fini e la signora che allora era sua moglie. Scoppiò il finimondo. “Le gogne mediatiche non fanno onore a chi le mette in campo. Sono indignato per evidenti ragioni anche di tipo familiare... La storia recente è piena di episodi nei quali una volta che si è determinato un danno, poi quasi mai chi lo ha causato ne paga le conseguenze”. Giorni dopo aggiunse: “Non bisogna abusare delle intercettazioni, ma pare invece che l’Italia sia il paese più intercettato del mondo. Qualcuno ne ha abusato…..”. Per fortuna di Fini nei guai con le intercettazioni era finita anche mezza sinistra che allora era al governo. Cosi’ in un “baleno” Clemente Mastella (allora ministro della giustizia) preparò la sua proposta con pene severissime anche per i giornalisti. “Per An”, disse Fini, “il decreto legge sulle intercettazioni va bene così come è”. Quanto alle pene per i giornalisti (erano previsti 4 anni di carcere e maxi multe), Fini era d’accordissimo ed in piu’ chiese di punire anche i magistrati: “Noi approviamo l’iniziativa di Mastella, perché qualcosa bisogna pure fare…La responsabilità e’ del giornalista, ma come anello finale della catena. Oltre alla sua punizione bisognerebbe pensare anche a quella del magistrato che si fa scappare il testo delle intercettazioni: senza di lui il giornalista non avrebbe nulla da pubblicare”. Oggi “l’acrobata” Fini, con un salto mortale che infrange ogni record mondiale, e’ atterrato al lato opposto. Non e’ nuovo in queste imprese. Mussolini per lui era lo statista piu’ grande del secolo scorso, poco dopo gli convenne dire che era il “male assoluto”. L’altra settimana quasi tutti i giornali non sono usciti per protestare contro la “legge sulle intercettazioni”. E’ risultato evidente che la stampa e la magistratura sono “alleate” e questo e’ il pericolo piu’ grande e nefasto per la “libertà”. In realtà non vorrebbero affatto correggere la legge: vogliono “eliminarla”. Vogliono che i giornalisti, per una “presunta” libertà di stampa, possano avere il diritto di pubblicare notizie coperte dal segreto. Libertà di stampa sì, ma nel rispetto della legge. Il problema delle intercettazioni e’ nato perché i giudici stessi ed i giornalisti non hanno rispettata la legge del segreto istruttorio. Ha ragione Berlusconi nel dire che: “La libertà di stampa non e’ un diritto assoluto”. La libertà di ognuno finisce quando inizia la libertà di un altro. E’ risaputo da tutti.