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venerdì 26 febbraio 2010



CaroPorta, e' vostra abitudine INTORBIDIRE le acque.

Prima del 29 gennaio 2009, ovviamene c'e' stato il 24 settembre 2008 e' qui sotto il risultato delle votazioni per "SALVARE" Nicola Di Girolamo che ha commesso un reato, ma non e' il solo di voi eletti all'estero. Chi piu' chi meno avete "comprato" le schede seppure senza l'aiuto della malavita come Di Girolamo. Se non l'avete pagate con i soldi l'avete fatto "illudendo" con PROMESSE non MANTENUTE alla gente.


(.....) Il 24 settembre, con il voto segreto al Senato questi sono stati i risulati sull’arresto di Di Girolamo: 204 no all’arresto (Pdl, Lega, Pd, Udc), soltanto 43 sì (IdV e qualche pidino sciolto).

Secondo te pensi che sia giusto che Aldo Di Biagio non renda pubblicamente nota la sua residenza? Non deve pubblicare l'indirizzo con via e numero civico, soltanto il luogo come, ad esempio, Fiume. E' da due anni che glielo chiedo ma non risponde. Perche? Forse e' nella stessa situazione di Nicola Di Girolamo?

Oggi su ItaliachiamaItalia leggo un'intervista a Di Biagio che, come niente fosse, dichiara:


Thu, 25 Feb 2010 17:32:00

Italiani all'estero, Di Biagio: Voto agli italiani nel mondo conquista valoriale e democratica

Che vordi'(lo scrivo in romanesco cosi' lo capira' meglio)VALORIALE? Poi continua a prenderci in giro dicendo che il voto degli italiani all'estero e' una conquista DEMOCRATICA. Di chi?, non certo degli elettori, sicuramente e' una CONQUISTA di chi, con mille sotterfugi, e' riuscito a farsi eleggere per farsi i CASI loro e non, fatti alla mano, quelli di chi li ha votati. Possiamo affermarlo perche' l'abbiamo vissuto e lo viviamo sulla nostra pelle.

Seguitando a leggere l'intervista COMPATISCE noi Italiani nel Mondo, infatti POVERI NOI! Ma lui, candidamente, motiva la sua COMPASSIONE raccontando palle su palle. Aho Aldo, non sta a raccontare STR......idaggini!! La VERITA" e' che siete stati proprio voi eletti all'estero a SPUTTANARCI completamente.
Ma celo voi fa sape' do' sta sto' CA...spita de tua RESIDENZA?

E' un "FILM" tragico comico quello delle elezioni politiche (2006 e 2008). Alcuni hanno "comprato" le candidature (ne sa qualcosa Dario Rivolta che l'ha vendute) anche se poi i suoi clienti, un ridicola Baronessa ed un falso Ingegnere, non riuscirono a farsi eleggere. Altri si sono "accaparrati" le schede organizzando "party"(potete vederlo su YouTube digitando Lazialinelmondo Australia quello che hano combinato Nino Randazzio e Marco Fedi), la stessa cosa, piu' o meno simile, e' avvenuta in tutte le altre parti del mondo. Ormai e UNIVERSALMENTE risaputo. Altri fanno "FINTA" di avere la residenza all'estero (vedi Aldo Di Biagio, ma non solo lui) mentre risiedono ed hanno risieduto permanentemente in Italia.

In quattro anni non sieti riusciti a farvi approvare "UNO SOLO STRACCIO" di legge. Avete fatto proposte, interrogazioni tanto per far vedere che facevate qualche cosa.

Non pensi caro Porta che abbia ragione Bobo Craxi quando, senza mezzi termini, gli e' scappato da dire che "Gli eletti all'estero non contano un cazzo"? No credi che dovreste avere la dignita' di dimettervi e ritornare a fare quello che facevate prima? Con i soldi risparmiati dei vostri stipendi si potrebbe "realisticamente" AIUTARE gli INDIGENTI degli italiani all'estero. Quando dovevate votare l'approvazione di 6 milioni di euro per gli italiani indigenti all'estero (quelli che vi hanno votato), alcuni di voi si e' astenuto (vedi Aldo Di Biagio) ed alcuni altri hanno votato contro, pochissimi a favore. Non vi vergognate?

Voi avete sempre seguito le logiche dei vostri partiti (che vi hanno scelto consapevoli che eravate dei burattini da giostrare a loro piacimento). Avete TRADITO gli interessi di chi vi ha votato. Giovanardi ha detto bene: BASTA con queste burattinate. BASTA con la BUFFONATA dell'elezioni all'estero ci eviteremmo UNO spettacolo INDECENTE.

giovedì 25 febbraio 2010

SPUNTA IL NOME DI Stefano ANDRINI, caro ad Alemanno
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DI MONNEZZA IN MONNEZZA, DALLA 'NDRANGHETA AD ANDRINI - nelle carte del gip sulla maxi inchiesta sul riciclaggio SPUNTA IL NOME DI Stefano ANDRINI, caro ad alemanno, A.D. DI AMA, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana - Attraverso i contatti del Mokbel con Andrini individuata Bruxelles come città dove organizzare la finta residenza all'estero del Di Girolamo in quanto Andrini, motore della candidatura in questione, conosce bene l'ambasciatore italiano in Belgio...


(Apcom) - Spunta il nome di Stefano Andrini, attuale a.d. di Ama, nelle carte del gip sulla maxi inchiesta sul riciclaggio, nella quale è coinvolto tra gli altri il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo: secondo le accuse Andrini avrebbe aiutato Di Girolamo a costruire la propria candidatura, collaborando con Mokbel.

STEFANO ANDRINI

Infatti, per le elezioni politiche del 2008 emergono problematiche connesse all'esistenza dei requisiti di eleggibilità del Di Girolamo (in particolare la residenza obbligatoria all'estero, ndr) e questo fa emergere un aspetto ritenuto di particolare rilevanza investigativa perchè evidenzia "un ulteriore punto di forze dell'organizzazione capace di tessere rapporti con istituzioni transnazionali finalizzate al rilascio di false attestazioni di residenza necessarie all'iscrizione al registro Aire del comune di Roma, condizione necessaria per la candidatura prima e l'eleggibilità poi di Di Girolamo".
Il problema più grande per Di Girolamo è la mancanza della residenza all'estero: a risolvere questo problema arriva Stefano Andrini, attuale amministratore delegato di Ama Servizi, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana.

Il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo a sinistra insieme al boss della Ndrangheta Franco Pugliese Da Lespresso

Attraverso i contatti del Mokbel con Andrini - si legge nell'ordinanza del Gip - e Gianluigi Ferretti viene individuata Bruxelles come città dove organizzare la finta residenza all'estero del Di Girolamo in quanto Andrini, motore della candidatura inquestione, conosce bene l'ambasciatore italiano in Belgio".


ANDRINI (AMA): MI AUTOSOSPENDO PER CORRETTEZZA
(Apcom) - Stefano Andrini, attuale amministratore delegato di Ama Servizi, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana, il cui nome è nelle carte del gip che si occupa dell'inchiesta sul riciclaggio e che, secondo l'ordinanza, sarebbe uno dei fautori della candidatura alle politiche del 2008 del senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, ha deciso di autosospendersi.

Il senatore Di Girolamo taglia la torta alla cena elettorale a cui era presente il boss Pugliese LEspresso

"Ho deciso di autosospendermi dal ruolo di amministratore delegato di Ama-Servizi Ambientali - spiega in una nota - per senso di responsabilità istituzionale nei confronti dell`azienda e del Comune di Roma, e per evitare che la mia vicenda venga strumentalizzata per motivi politici".
"Intendo ribadire, tuttavia, la mia totale estraneità alla vicenda Di Girolamo - conclude Andrini - tanto che, a quanto ho appreso, non risulto neppure iscritto nel registro degli indagati".
Il senatore Di Girolamo al centro con alcuni invitati alla festa elettorale dellaprile a sinistra con la giacca chiara Gennaro Mokbel LEspresso

MARRONI (PD): ANDRINI DEVE DARE DIMISSIONI IMMEDIATE...
(Dire) - "L'iscrizione di Stefano Andrini nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma, non fa altro che confermare quanto gia' espresso dall'opposizione in Campidoglio in occasione della sua nomina ad amministratore delegato di Ama Servizi". Lo dichiara il capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni. "Alla luce dei nuovi fatti- aggiunge Marroni- chiediamo immediatamente le dimissioni di Andrini dai vertici dell'Ama".

Perchè Andrini si candida con Pallaro? "La storia, un vero e proprio fullietton sudamericano, parte da lontano, quando un certo William Amorese, giovane della destra sociale, amico di Ferretti e Andrini, comincia a lavorare con el senador, proprio grazie a una spinta da parte del gatto e la volpe"


di Gabriele Polizzi



AI CONFINI DELLA REALTA' IL FERRETTI PENSIERO SCONFESSA SE STESSO

Stefano Andrini, candidato nella lista di Pallaro per l'America Latina, è stato intervistato da NewsItaliaPress. Deve aver fumato o bevuto sostanze micidiali prima di rispondere alle domande della giornalista. L'intervista, ovviamente, è stata ripresa ieri dal foglio del Ferretti-pensiero, che - lo ripetiamo ancora una volta - non è di destra, nè di centrodestra: è il foglio di Ferretti, e basta. Il suo strumento personale di lotta e battaglia, a favore suo e di quelli che gli stanno vicino, e contro tutti quelli che non la pensano come lui.
Andrini nell'intervista ha detto molto poco, ma ciò che ha detto basta a far rizzare i capelli. Secondo Andrini, la scelta di candidarsi con Pallaro - conosciuto da mezzo mondo come il senatore "ballerino" per la sua capacità di dire "sì, no, forse, chissà", per la sua capacità di ballare di qua e di là - è coerente con il suo percorso umano e politico. Sarà davvero così?


Cerchiamo di capirne di più. Stefano Andrini ha lavorato con Mirko Tremaglia diversi anni, gli è stato vicino fin quando ha potuto: poi è stato cacciato in malo modo, insieme con il suo collega e amico GianLuigi Ferretti, che - ormai da tempo senza nessun ruolo - si è dovuto inventare un foglietto su cui cercare di far collimare il proprio pensiero con la propria penna, impresa quanto mai ardua, soprattutto per chi è costretto a decifrare i suoi anatemi…


La verità è che Stefano Andrini non ha più nulla da fare: è stato tagliato fuori da tutti, soprattutto dal suo partito, Alleanza Nazionale. Tanto è vero che non si presenta nella lista del Pdl, ma in quella del senatore italo argentino. Essere eletto è l'unica possibilità che ha per restare in ballo, e continuare a…ballare.

Ma qual è la vera ragione per cui Andrini si candida con Pallaro? Gli arrampicamenti sugli specchi di Stefano fanno sorridere: Pallaro è rimasto la sua ultima possibilità. E come arriva Andrini a Pallaro? La storia, un vero e proprio fullietton sudamericano, parte da lontano, quando un certo William Amorese, giovane della destra sociale, amico di Ferretti e Andrini, comincia a lavorare con el senador, proprio grazie a una spinta da parte del gatto e la volpe. Amorese ringrazia, e comincia il suo percorso con il ballerino. Ne diventa l'uomo di fiducia, il portaborse, e gli resta vicino perchè vede che ha tutto da guadagnarci, almeno per quanto riguarda i quattrini.

Con Pallaro quindi continua un'amicizia che conviene un po' a tutti. Pallaro entra anche nel foglio del Ferretti-pensiero, attraverso William Amorese, uno dei soci della cooperativa proprietaria della pubblicazione. Chi c'è in questa cooperativa? Ferretti, naturalmente, e poi Andrini, Amorese, e anche Zacchera e Rivolta. Quest'ultimo, lo sappiamo e ne siamo sicuri, è stato tirato in ballo anche perchè sapeva che Ricky Filosa, direttore di questo portale, era nella squadra, era anzi uno dei cofondatori del giornale. Per lui quindi era una garanzia, e ha detto subito sì. Ma lo stesso Rivolta ha capito dopo poco tempo che quel fogliaccio era solo di Ferretti e dei suoi gurka, e si è quindi allontanato.

Il bello è che ancora oggi, entrando nella pagina internet del foglio del Ferretti-pensiero, in alto, nella linea blu della finestra del vostro navigatore, potrete leggere: "Quotidiano di centrodestra per gli italiani nel mondo". Un vero e proprio bluff. Ci chiediamo come nessuno abbia ancora imposto al direttore di questo foglio di eliminare quella frase. E speriamo, soprattutto per il centrodestra, che qualcuno lo faccia al più presto...
SPUNTA IL NOME DI Stefano ANDRINI, caro ad Alemanno
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DI MONNEZZA IN MONNEZZA, DALLA 'NDRANGHETA AD ANDRINI - nelle carte del gip sulla maxi inchiesta sul riciclaggio SPUNTA IL NOME DI Stefano ANDRINI, caro ad alemanno, A.D. DI AMA, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana - Attraverso i contatti del Mokbel con Andrini individuata Bruxelles come città dove organizzare la finta residenza all'estero del Di Girolamo in quanto Andrini, motore della candidatura in questione, conosce bene l'ambasciatore italiano in Belgio...


(Apcom) - Spunta il nome di Stefano Andrini, attuale a.d. di Ama, nelle carte del gip sulla maxi inchiesta sul riciclaggio, nella quale è coinvolto tra gli altri il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo: secondo le accuse Andrini avrebbe aiutato Di Girolamo a costruire la propria candidatura, collaborando con Mokbel.

STEFANO ANDRINI

Infatti, per le elezioni politiche del 2008 emergono problematiche connesse all'esistenza dei requisiti di eleggibilità del Di Girolamo (in particolare la residenza obbligatoria all'estero, ndr) e questo fa emergere un aspetto ritenuto di particolare rilevanza investigativa perchè evidenzia "un ulteriore punto di forze dell'organizzazione capace di tessere rapporti con istituzioni transnazionali finalizzate al rilascio di false attestazioni di residenza necessarie all'iscrizione al registro Aire del comune di Roma, condizione necessaria per la candidatura prima e l'eleggibilità poi di Di Girolamo".
Il problema più grande per Di Girolamo è la mancanza della residenza all'estero: a risolvere questo problema arriva Stefano Andrini, attuale amministratore delegato di Ama Servizi, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana.

Il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo a sinistra insieme al boss della Ndrangheta Franco Pugliese Da Lespresso

Attraverso i contatti del Mokbel con Andrini - si legge nell'ordinanza del Gip - e Gianluigi Ferretti viene individuata Bruxelles come città dove organizzare la finta residenza all'estero del Di Girolamo in quanto Andrini, motore della candidatura inquestione, conosce bene l'ambasciatore italiano in Belgio".


ANDRINI (AMA): MI AUTOSOSPENDO PER CORRETTEZZA
(Apcom) - Stefano Andrini, attuale amministratore delegato di Ama Servizi, l'azienda che a Roma si occupa della nettezza urbana, il cui nome è nelle carte del gip che si occupa dell'inchiesta sul riciclaggio e che, secondo l'ordinanza, sarebbe uno dei fautori della candidatura alle politiche del 2008 del senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, ha deciso di autosospendersi.

Il senatore Di Girolamo taglia la torta alla cena elettorale a cui era presente il boss Pugliese LEspresso

"Ho deciso di autosospendermi dal ruolo di amministratore delegato di Ama-Servizi Ambientali - spiega in una nota - per senso di responsabilità istituzionale nei confronti dell`azienda e del Comune di Roma, e per evitare che la mia vicenda venga strumentalizzata per motivi politici".
"Intendo ribadire, tuttavia, la mia totale estraneità alla vicenda Di Girolamo - conclude Andrini - tanto che, a quanto ho appreso, non risulto neppure iscritto nel registro degli indagati".
Il senatore Di Girolamo al centro con alcuni invitati alla festa elettorale dellaprile a sinistra con la giacca chiara Gennaro Mokbel LEspresso

MARRONI (PD): ANDRINI DEVE DARE DIMISSIONI IMMEDIATE...
(Dire) - "L'iscrizione di Stefano Andrini nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma, non fa altro che confermare quanto gia' espresso dall'opposizione in Campidoglio in occasione della sua nomina ad amministratore delegato di Ama Servizi". Lo dichiara il capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni. "Alla luce dei nuovi fatti- aggiunge Marroni- chiediamo immediatamente le dimissioni di Andrini dai vertici dell'Ama".

Perchè Andrini si candida con Pallaro? "La storia, un vero e proprio fullietton sudamericano, parte da lontano, quando un certo William Amorese, giovane della destra sociale, amico di Ferretti e Andrini, comincia a lavorare con el senador, proprio grazie a una spinta da parte del gatto e la volpe"


di Gabriele Polizzi



AI CONFINI DELLA REALTA' IL FERRETTI PENSIERO SCONFESSA SE STESSO

Stefano Andrini, candidato nella lista di Pallaro per l'America Latina, è stato intervistato da NewsItaliaPress. Deve aver fumato o bevuto sostanze micidiali prima di rispondere alle domande della giornalista. L'intervista, ovviamente, è stata ripresa ieri dal foglio del Ferretti-pensiero, che - lo ripetiamo ancora una volta - non è di destra, nè di centrodestra: è il foglio di Ferretti, e basta. Il suo strumento personale di lotta e battaglia, a favore suo e di quelli che gli stanno vicino, e contro tutti quelli che non la pensano come lui.
Andrini nell'intervista ha detto molto poco, ma ciò che ha detto basta a far rizzare i capelli. Secondo Andrini, la scelta di candidarsi con Pallaro - conosciuto da mezzo mondo come il senatore "ballerino" per la sua capacità di dire "sì, no, forse, chissà", per la sua capacità di ballare di qua e di là - è coerente con il suo percorso umano e politico. Sarà davvero così?


Cerchiamo di capirne di più. Stefano Andrini ha lavorato con Mirko Tremaglia diversi anni, gli è stato vicino fin quando ha potuto: poi è stato cacciato in malo modo, insieme con il suo collega e amico GianLuigi Ferretti, che - ormai da tempo senza nessun ruolo - si è dovuto inventare un foglietto su cui cercare di far collimare il proprio pensiero con la propria penna, impresa quanto mai ardua, soprattutto per chi è costretto a decifrare i suoi anatemi…


La verità è che Stefano Andrini non ha più nulla da fare: è stato tagliato fuori da tutti, soprattutto dal suo partito, Alleanza Nazionale. Tanto è vero che non si presenta nella lista del Pdl, ma in quella del senatore italo argentino. Essere eletto è l'unica possibilità che ha per restare in ballo, e continuare a…ballare.

Ma qual è la vera ragione per cui Andrini si candida con Pallaro? Gli arrampicamenti sugli specchi di Stefano fanno sorridere: Pallaro è rimasto la sua ultima possibilità. E come arriva Andrini a Pallaro? La storia, un vero e proprio fullietton sudamericano, parte da lontano, quando un certo William Amorese, giovane della destra sociale, amico di Ferretti e Andrini, comincia a lavorare con el senador, proprio grazie a una spinta da parte del gatto e la volpe. Amorese ringrazia, e comincia il suo percorso con il ballerino. Ne diventa l'uomo di fiducia, il portaborse, e gli resta vicino perchè vede che ha tutto da guadagnarci, almeno per quanto riguarda i quattrini.

Con Pallaro quindi continua un'amicizia che conviene un po' a tutti. Pallaro entra anche nel foglio del Ferretti-pensiero, attraverso William Amorese, uno dei soci della cooperativa proprietaria della pubblicazione. Chi c'è in questa cooperativa? Ferretti, naturalmente, e poi Andrini, Amorese, e anche Zacchera e Rivolta. Quest'ultimo, lo sappiamo e ne siamo sicuri, è stato tirato in ballo anche perchè sapeva che Ricky Filosa, direttore di questo portale, era nella squadra, era anzi uno dei cofondatori del giornale. Per lui quindi era una garanzia, e ha detto subito sì. Ma lo stesso Rivolta ha capito dopo poco tempo che quel fogliaccio era solo di Ferretti e dei suoi gurka, e si è quindi allontanato.

Il bello è che ancora oggi, entrando nella pagina internet del foglio del Ferretti-pensiero, in alto, nella linea blu della finestra del vostro navigatore, potrete leggere: "Quotidiano di centrodestra per gli italiani nel mondo". Un vero e proprio bluff. Ci chiediamo come nessuno abbia ancora imposto al direttore di questo foglio di eliminare quella frase. E speriamo, soprattutto per il centrodestra, che qualcuno lo faccia al più presto...

RICORDI DEL PASSATO:
Dietro a Tremaglia, a sinistra,Stefano Andrini; al fianco, in blu, GL Ferretti.
A questo punto che succede? C'è crisi in An: Ferretti pare abbia addirittura usato in maniera disinvolta fondi a disposizione del partito, facendo andare su tutte le furie il buon Tremaglia. Che lo ha allontanato. E sapete Ferretti come ha reagito? A quanto ci risulta, scrivendogli una lettera carica di insulti, sputando quindi nel piatto dove ha mangiato per anni, arrivando addirittura a scrivere qualcosa del tipo "ma come? non ti fidi di me? ma come ti permetti di chiedermi le ricevute, le pezze giustificative, come ti permetti di chiedermi come ho speso quei soldi?",...Come se quei soldi fossero stati suoi e non del partito…Da quel momento fra l'ex ministro degli italiani nel mondo e l'ex coordinatore del Ctim è guerra aperta.

Nella lista di Pallaro, lo ricordiamo soprattutto per fare capire ai lettori di quale pasta siano fatti certi personaggi, c'è anche Adriano Bonaspetti, che in Sud America chiamano "Malaspetti" (come ci racconta Franco Arena, giornalista di Buenos Aires, nell'articolo di apertura oggi su Italia chiama Italia), il quale - come abbiamo più volte riportato sul nostro portale - è coinvolto in un enorme scandalo-truffa ai danni dello stato brasiliano: già nel 2006 avrebbe inviato le sue cartoline di campagna elettorale, usando francobolli rubati allo Stato. E ora che fa? Ha la faccia tosta di ricandidarsi. Di più: Pallaro lo accetta nella sua lista. Spudorato, il senatore. Senza contare che Bonaspetti è anche responsabile del foglio del Ferretti-pensiero per il Brasile...Pensa te!

Ci eravamo promessi di ignorare per sempre il Ferretti-pensiero e le sue forcine, ma poi abbiamo deciso che non era giusto continuare a far finta di niente e porgere anche l’altra guancia. Così, eccoci finalmente a mettere in chiaro le cose, e senza repliche. Anche perché, se fossimo ancora diciamo stuzzicati, tireremo fuori, metaforicamente s’intende, tanti e tanti di quei proiettili, per spararli piano piano, al momento più opportuno.


Noi non siamo in politica, facciamo soltanto informazione pura, senza secondi fini: loro sì, i vari Andrini e compagni, cercano un posto al sole, tra Palazzo Madama e Montecitorio. Sono loro quindi ad essere sotto la lente di ingrandimento, sono loro che devono e dovranno essere giudicati dall'opinione pubblica. Il loro comportamento quindi ci fa sorridere, perchè parlare di certe cose farà danno soltanto al foglio del Ferretti-pensiero, e ai gurka-forcini.

Noi abbiamo la pretesa, sì, la pretesa di scrivere senza secondi fini, un’informazione corretta e documentata. Nel caso di Bonaspetti, per esempio, largamente “confezionato” dai mass-media brasiliani, il nostro corrispondente dal Brasile, Rafael Bassoli, avvocato che lavora nello studio più grande e più importante di Rio de Jainero, è andato a informarsi in prima persona. Ha fatto il giro dei tribunali, ha letto documenti pubblici, non si è inventato nulla.

A noi non piace minacciare, non è nel nostro vocabolario, ma se continueranno, Ferretti e forcini, a insinuare dubbi e sospetti, turpiloquiando come è loro costume, tireremo fuori anche la storia delle "migliaia" di copie che il foglio del Ferretti-pensiero distribuisce nelle edicole in Argentina...e allora ci sarà davvero da ridere.


RICORDI DEL PASSATO:
Dietro a Tremaglia, a sinistra,Stefano Andrini; al fianco, in blu, GL Ferretti.
A questo punto che succede? C'è crisi in An: Ferretti pare abbia addirittura usato in maniera disinvolta fondi a disposizione del partito, facendo andare su tutte le furie il buon Tremaglia. Che lo ha allontanato. E sapete Ferretti come ha reagito? A quanto ci risulta, scrivendogli una lettera carica di insulti, sputando quindi nel piatto dove ha mangiato per anni, arrivando addirittura a scrivere qualcosa del tipo "ma come? non ti fidi di me? ma come ti permetti di chiedermi le ricevute, le pezze giustificative, come ti permetti di chiedermi come ho speso quei soldi?",...Come se quei soldi fossero stati suoi e non del partito…Da quel momento fra l'ex ministro degli italiani nel mondo e l'ex coordinatore del Ctim è guerra aperta.

Nella lista di Pallaro, lo ricordiamo soprattutto per fare capire ai lettori di quale pasta siano fatti certi personaggi, c'è anche Adriano Bonaspetti, che in Sud America chiamano "Malaspetti" (come ci racconta Franco Arena, giornalista di Buenos Aires, nell'articolo di apertura oggi su Italia chiama Italia), il quale - come abbiamo più volte riportato sul nostro portale - è coinvolto in un enorme scandalo-truffa ai danni dello stato brasiliano: già nel 2006 avrebbe inviato le sue cartoline di campagna elettorale, usando francobolli rubati allo Stato. E ora che fa? Ha la faccia tosta di ricandidarsi. Di più: Pallaro lo accetta nella sua lista. Spudorato, il senatore. Senza contare che Bonaspetti è anche responsabile del foglio del Ferretti-pensiero per il Brasile...Pensa te!

Ci eravamo promessi di ignorare per sempre il Ferretti-pensiero e le sue forcine, ma poi abbiamo deciso che non era giusto continuare a far finta di niente e porgere anche l’altra guancia. Così, eccoci finalmente a mettere in chiaro le cose, e senza repliche. Anche perché, se fossimo ancora diciamo stuzzicati, tireremo fuori, metaforicamente s’intende, tanti e tanti di quei proiettili, per spararli piano piano, al momento più opportuno.


Noi non siamo in politica, facciamo soltanto informazione pura, senza secondi fini: loro sì, i vari Andrini e compagni, cercano un posto al sole, tra Palazzo Madama e Montecitorio. Sono loro quindi ad essere sotto la lente di ingrandimento, sono loro che devono e dovranno essere giudicati dall'opinione pubblica. Il loro comportamento quindi ci fa sorridere, perchè parlare di certe cose farà danno soltanto al foglio del Ferretti-pensiero, e ai gurka-forcini.

Noi abbiamo la pretesa, sì, la pretesa di scrivere senza secondi fini, un’informazione corretta e documentata. Nel caso di Bonaspetti, per esempio, largamente “confezionato” dai mass-media brasiliani, il nostro corrispondente dal Brasile, Rafael Bassoli, avvocato che lavora nello studio più grande e più importante di Rio de Jainero, è andato a informarsi in prima persona. Ha fatto il giro dei tribunali, ha letto documenti pubblici, non si è inventato nulla.

A noi non piace minacciare, non è nel nostro vocabolario, ma se continueranno, Ferretti e forcini, a insinuare dubbi e sospetti, turpiloquiando come è loro costume, tireremo fuori anche la storia delle "migliaia" di copie che il foglio del Ferretti-pensiero distribuisce nelle edicole in Argentina...e allora ci sarà davvero da ridere.