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giovedì 11 gennaio 2018

Silvio Berlusconi, l'attacco finale a Carlo De Benedetti: "Preso con le mani nella marmellata"

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Silvio Berlusconi, l'attacco finale a Carlo De Benedetti: "Preso con le mani nella marmellata"
"Se fosse capitata a me" questa cosa "sarei già in croce...". Silvio Berlusconi,intervistato a Radio 105 entra nel merito della vicenda banche e attacca Carlo De Benedetti che - come rivelato da una intercettazione - avrebbe tratto vantaggi da informazioni ricevute da Matteo Renzi, quando era premier. "Vediamo come andrà a dipanarsi la vicenda ma certamente quel conflitto di interessi che è stato addebitato a me fa assolutamente sorridere, vedo che De Benedetti oggi è stato preso con le mani nella marmellata. Voglio vedere come si svolgeranno le cose".

Sotto le Cinque stelle una montagna di rifiuti.

Ma si può dare retta a gente che, dai rifiuti alle candidature, passando per il taglio delle pensioni e l'introduzione degli assegni di cittadinanza, propone cose impossibili?

Dovevano ripulire l'Italia e il pianeta, stanno affogando Roma nei rifiuti, dopo averla umiliata in ogni modo possibile tra topi, buche nelle strade, degrado e per ultimo Spelacchio, l'albero di Natale diventato star suo malgrado.







Per i grillini l'ennesima emergenza rifiuti è più di un problema: è la metafora della loro utopia. Sono contro i forni inceneritori (al punto da rompere con Pizzarotti, loro primo storico sindaco, che, una volta eletto, si rifiutò di chiudere quello di Parma), ma in queste ore stanno elemosinando in giro per l'Italia un forno che bruci i loro guai capitolini.
Ma benedetto Di Maio, dove pensi di mettere oggi la spazzatura romana, domani quella di tutta Italia? Trasformiamo il Paese in una immensa terra dei fuochi? Sì, facciamo un grande falò, il falò della vanità (e stupidità) grillina, che così il carburante non mancherà mai. 
Tra quelle fiamme, del resto, sono già andati in fumo molti degli impegni enunciati da Grillo. Mai un indagato o un rinviato a giudizio nelle nostre fila, avevano sbandierato ai quattro venti. Poi hanno scoperto che con questa regola un sindaco può rimanere in sella solo pochi mesi, perché errori (dolosi o no), tranelli e pm con manie di protagonismo sono sempre in agguato. E allora parte la retromarcia, l'onestà diventa presunta fino in Cassazione, cosa del resto scritta nella Costituzione.
E adesso siamo alla farsa delle candidature. Erano partiti dicendo: decide il web, la «Rete» come dicono loro. Preso atto che il web non è a prova di idioti, semmai è il luogo con la loro più alta concentrazione, adesso la regola è: al diavolo le votazioni online, decide Di Maio con un potere assoluto da fare invidia a Niccolò Ghedini, il selezionatore di Forza Italia.
Ma si può dare retta a gente che, dai rifiuti alle candidature, passando per il taglio delle pensioni e l'introduzione degli assegni di cittadinanza, propone cose impossibili? Che, fino a quando restano teorie, fanno sorridere, ma se messe in pratica si trasformerebbero in mine vaganti per tutti gli italiani. 
Forse per questo i Cinquestelle hanno chiesto ieri di chiudere i programmi di Bruno Vespa e Fabio Fazio durante la campagna elettorale. Vuoi vedere che magari in studio ci scappa una domanda in diretta sui miasmi di Roma e il «no» agli inceneritori, tanto per citarne una a caso?

Fornero: "Berlusconi e' saggio, sa cosa si puo' cambiare"

L'ex ministro del governo Monti attacca Salvini e loda Berlusconi: "Il Paese ha bisogno di saggezza, lui sa cosa si può cambiare"


"Berlusconi? Un uomo saggio". A dirlo - un po' a sorpresa - è Elsa Fornero che continua ad attaccare Matteo Salvini e la sua proposta di abolire la riforma delle pensioni attuata quando lei era ministro del Lavoro, ma loda Silvio Berlusconi e il suo sforzo di costruire un centrodestra moderato.







"Sono convinta che Berlusconi, sia per l'esperienza di governo che ha avuto, sia per l'esperienza di imprenditore, conosca bene la realtà economica, e sappia distinguere tra le cose che sono possibili e quelle che sono nel migliore dei casi delle battute buttate lì"
Lo ha detto l'ex ministro Elsa Fornero ad Agorà, su Rai3, "Ha un'esperienza di governo che non è quella di Salvini. Siccome non penso ci siano delle grandi prospettive per il Paese, penso ci sia bisogno della saggezza di molti. E tra questi ci metterei anche Berlusconi, che mi sembra comunque, invecchiando, essere diventato più saggio di quanto forse non sia stato come uomo di governo. Quindi anziché fare i processi al passato, io credo che bisogna guardare al futuro e il futuro del nostro Paese che, io mi auguro, sia messo nelle mani di persone sagge, magari raccogliendole da partiti diversi e da partiti che oggi non si guardano molto".

mercoledì 10 gennaio 2018

Cosi' Papa Francesco si e' scagliato contro il 68"

 Papa Francesco contro i "nuovi diritti" acquisiti durante il 1968. Quegli anni - secondo il pontefice - hanno avuto degli effetti paradossali. Ecco quali


Papa Francesco contro i "nuovi diritti" acquisiti durante il 1968.







È stato un Bergoglio forse inaspettato quello che ieri ha tuonato sull'argomento durante il saluto di inizio anno al corpo diplomatico presente in Vaticano. Nel cinquantesimo anniversario del fenomeno politico e sociale che ha sconvolto i costumi del mondo, infatti, il pontefice argentino ha dichiarato: "In seguito ai sommovimenti sociali del Sessantotto, l’interpretazione di alcuni diritti è andata progressivamente modificandosi, così da includere una molteplicità di nuovi diritti, non di rado in contrapposizione tra loro". Un processo che - secondo quanto sostenuto dal pontefice argentino - è finito per evolversi in un paradosso: "In nome degli stessi diritti umani si vengano a instaurare moderne forme di colonizzazione ideologica dei più forti e dei più ricchi a danno dei più poveri e dei più deboli"
I movimenti che hanno generato e promosso il 68', insomma, avrebbero alimentato la nascita delle disuguaglianze economiche propagandando, invece, l'eguaglianza e la libertà assoluta. E Bergoglio ha riservato parole importanti all'istituto che più di tutti ha sofferto gli effetti di alcuni sdoganamenti ideologici: la famiglia.
"Purtroppo - ha aggiunto Francesco - è noto come, specialmente in occidente, la famiglia sia ritenuta un istituto superato. Alla stabilità di un progetto definitivo, si preferiscono oggi legami fugaci. Ma non sta in piedi una casa costruita sulla sabbia di rapporti fragili e volubili. Occorre piuttosto la roccia- ha detto il papa - sulla quale ancorare fondamenta solide"
E ancora: "E la roccia è proprio quella comunione di amore, fedele e indissolubile, che unisce l’uomo e la donna, una comunione che ha una bellezza austera e semplice, un carattere sacro e inviolabile e una funzione naturale nell’ordine sociale. Ritengo pertanto urgente che si intraprendano reali politiche a sostegno della famiglia, dalla quale peraltro dipende l’avvenire e lo sviluppo degli stati. Il disinteresse per le famiglie porta con sé un’altra conseguenza drammatica, che è il calo della natalità. Si vive un vero inverno demografico", ha chiosato.
Bergoglio, insomma, si è schierato nuovamente in difesa della famiglia tradizionale e ha denunciato ennesimamente l'attacco ideologico subito da quest'ultima. Il 2018 sarà un anno ricco di eventi incentrati sulla riccorrenza del cinquantennario del Sessantotto: un fenomeno considerato dai più come fondamentale ai fini dell'affermazione di una certa idea di libertà e che tende ad essere idolatrato tutt'ora dall'"intellighenzia" di sinistra. Il papa che tanto piace ai progressisti - però - sembra non essere disposto a partecipare a questa adorazione collettiva del 68'. 
"Nel nostro tempo ci sono forme più sottili, penso innanzitutto ai bambini innocenti, scartati ancor prima di nascere; non voluti talvolta solo perché malati o malformati o per l’egoismo degli adulti", ha sottolineato Francesco riferendosi chiaramente all'aborto, uno degli effetti derivati dalla rivoluzione dei costumi promossa in quegli anni. 
Le celebrazioni per il 68', in definitiva, stanno per avere inizio, ma potrebbero trovare sulla loro tabella di marcia un "avversario" impensato: Papa Francesco.