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venerdì 24 settembre 2010

Il governo avra' una maggioranza "reale" o "presunta"? E' giunta la "fine" politica di Fini? Lo sapremo tra qualche giorno.

La prossima settimana non si deciderà soltanto la sorte del governo Berlusconi ma, soprattutto, dell’Italia. O il governo sarà sostenuto da una maggioranza ampia e “genuina” o dovrà ammainare bandiera e dimettersi. Il dramma vero non sta nell’eventuali dimissioni di Berlusconi, quanto nel rinvio delle riforme attese da anni che permetterebbero all’Italia di mettersi al passo con i tempi e al riparo dalla crisi economica globale scongiurando il pericolo dell’inabissamento. Se il governo otterrà la fiducia, vedremo subito se potrà andare avanti. Presenterà le riforme in Parlamento una dietro l’altra in rapida successione e quello sarà il momento della verità. Se si “traccheggiera’” per approvarle, sarà piu’ che evidente che la maggioranza era “presunta” e non “reale” e allora si andrà senz’indugio alle elezioni anticipate. E’ del tutto inesistente la probabilità che possa essere costituito un governo “tecnico” che nascerebbe “unicamente” per fare una nuova legge elettorale. Il presidente della Repubblica sarà costretto, suo malgrado, indire nuove elezioni dopo che avrà constatato che in Parlamento non esiste nessuna maggioranza che possa sostituire l’eventuale governo dimissionario. Per essere convinti di questo, basta osservare cosa sta accadendo nell’opposizione e, per ancora meglio capirlo, l’ha detto ben chiarito Di Pietro: “Il Pd e’ un partito in via di decomposizione”. Quindi, per “Tonino” il Pd e’ morto (come sostengo da mesi), visto che solo i “cadaveri” si decompongono. L’unico che nel centrosinistra ha ancora l’idee chiare e’ il “trentacinquenne” Sindaco (Pd) di Firenze Matteo Renzi: “Il Nuovo Ulivo fa sbadigliare è ora di rottamare i nostri dirigenti. Se vogliamo sbarazzarci di nonno Silvio, io così lo chiamo e non caimano, dobbiamo liberarci di un’intera generazione. Dobbiamo liberarci di D’Alema, Veltroni, Bersani e compagnia bella senza distinzioni”. “Sarcastica” e’ stata la reazione a Renzi dei “leaders”. E sono stati quasi tutti negativi anche i commenti al Sindaco di Firenze dei coordinatori Pd locali. Questo denota che anche la stragrande maggioranza dei “dirigenti” periferici hanno una mentalità retrograda del tutto scollata dalla realtà. Sono arcisicuro che quasi tutta la base degli elettori di centrosinistra sia completamente d’accordo con Renzi. Una nuova fase la vivrà la democrazia quando solamente persone capaci di parlare un linguaggio moderno e comprensibile diventeranno i “nuovi volti” del centrosinistra. Sono piu’ di vent’anni che i “soliti noti” stanno incollati su quella poltrona dopo aver “ampiamente” dimostrato di essere totalmente degli “incapaci”. Ma loro, per dimostrare che ancora hanno le idee chiare, tra poco faranno partire (cosi’ sperano) il “porta a porta” di massa, la “piu’ grande mobilitazione che un partito abbia mai promosso”, come promesso ad agosto da Luigi Bersani. Andranno casa per casa per raggiungere il piu’ alto numero di italiani e “lanciare” una proposta di governo. Ma quale, se ancora non ne hanno una? Per il momento, pero’, i dirigenti del Pd sono impegnati soprattutto a “scannarsi” l’un con l’altro. Veltroni, di nuovo uscito dal “loculo”, si e’ accorto che il Pd “viaggia senza bussola” e per superare questa fase, dice che occorre “avanzare proposte coraggiose e innovative” (perbacco!) a partire dal recupero della “vocazione maggioritaria per allargare l'area dei consensi” (aspetta e spera!). Nel documento che ha presentato con altre “mezze calzette”, prevede la creazione di un “movimento” (un altro?!) che coinvolga “forze interne ed esterne” al partito (cioè: la solita “ammucchiata”). Si va beh, come al solito chiacchiere e soltanto chiacchiere, ma ‘sto benedetto programma ce l’avete? Sarà di poche pagine oppure al solito di 281 dove c’e’ tutto ed il contrario di tutto? Berlusconi ha dichiarato che non ha dovuto fare alcun “calcio mercato” per acquisire parlamentari da altri partiti, sono stati in molti che gli hanno offerto la loro disponibilità. Sarò maligno, ma sono piu’ che certo che non l’hanno fatto per “senso responsabilità” o per l’amore dell’Italia. La cruda verità e’ che si sono “offerti” consapevoli, come sono, che alle prossime eventuali elezioni (imminenti o nel 2013), avrebbero poche probabilità di essere rieletti nei partiti in cui attualmente militano. Non e’ difficile prevedere che, alle prossime elezioni, i soli partiti che potrebbero aumentare le loro percentuali di voti sono soltanto il Pdl e la Lega Nord. Tutti gli altri le previsioni li danno vicini ad un forte tracollo e, quindi, pochi dei loro attuali rappresentanti rientreranno in Parlamento. Ecco spiegato perché Berlusconi e’ sicuro di ottenere una larga maggioranza sui cinque famosi punti “programmatici” che presenterà in Parlamento mercoledì 29 settembre data del suo compleanno. Per quella “mini” armata “Brancaleone”, che si sta staccando dall’opposizione per sostenere il governo, e’ una questione di “sopravvivenza” politica. “O Francia o Spagna, purché se magna” si diceva in Italia quando, contemporaneamente, c’era la dominazione francese e spagnola. Come scrissi nelle settimane precedenti, nessun partito e’ pronto per affrontare in questo momento le elezioni, tanto meno il “Fli” che, probabilmente, potrebbe rimanere “decapitato” del loro leader. Il cerchio, dell’affare Montecarlo, pian piano va chiudendosi. Gli indizi che si stanno accumulando cominciano ad avere la consistenza delle prove. Ormai ci sono documenti e testimoni a sufficienza per cui i magistrati dovrebbero interrogare Fini ed il “cognato”. Ma, invece, apparentemente, dimostrano la loro intenzione di non farlo. Sembra siano alla ricerca di appigli per archiviare il caso, attendono soltanto che il clamore si affievolisca. Infatti, la maggior parte della stampa ed i media di sinistra, hanno “imbavagliato” per lungo tempo la vicenda con un silenzio assordante. E’ ormai evidente a tutti che si e’ costituita una forte “coalizione” per nascondere la verità che, se venisse a galla, costringerebbe Fini a dare le dimissioni da presidente della Camera. In quel caso coinvolgerebbe anche Napolitano, che ha cercato di difenderlo e tentato di “imbavagliare” i media. Sta venendo allo scoperto un potere “mafioso” costituito da una certa stampa, da una certa opposizione e da certi apparati istituzionali per proteggere Fini che e’ considerato il solo che possa politicamente “eliminare” Berlusconi. Pensate per un solo attimo se fosse Silvio Berlusconi a trovarsi nella situazione di Gianfranco Fini. Vi immaginate che razza di “putiferio” sarebbe scoppiato e che cosa leggeremmo ogni giorno sui giornali “democratici” tipo “La Repubblica”, “Il Fatto quotidiano”, “La Stampa”, “Il Corriere della Sera” ecc. Come mai, invece, su questa vicenda i “dispensatori” della verità si sono “imbavagliati” non informando “correttamente” i loro lettori i quali debbono apprendere le notizie sullo sviluppo del caso da altre fonti? Certo che costoro, che si dichiarano convinti antifascisti, pur di esasperare la battaglia contro Berlusconi, si sono ridotti a difendere l’erede del “fascista” Giorgio Almirante. Ma i loro tentativi di salvare “Gianfry” potrebbero risultare del tutto vani, se fossero confermate le ultime notizie. Si tratta della lettera con cui L. Rudolph Francis, ministro della Giustizia di Santa Lucia, comunica al capo del governo e ministro delle Finanze dell'isola caraibica che il proprietario delle società Printemps ltd e Timara ltd altri non e’ che Giancarlo Tulliani, il “cognato” di Fini. Se questa notizia dovesse risultare vera (gli avvocati di Tulliani hanno già detto che il documento e’ falso, ma sembra che , in queste ultime ore, sia arrivata la conferma di L Rudolph Francis, autore della lettera), per “Gianfry” sarebbe “morte” politica certa. Verrebbe accusato di aver venduto l’appartamento di proprietà di AN "alla fua famiglia", (visto che lui risulta nello stato di famiglia dei Tulliani). per una “manciata” di noccioline dichiarando, successivamente, di non sapere chi fosse il compratore. Come potrebbe ancora occupare, non disonorandola, la terza carica dello Stato? Alcuni giorni fa “La Repubblica” riportava la notizia (risultata poi falsa) che il senatore Antonio Caruso aveva testimoniato di non aver mai riferito all’ex tesoriere di An, Pontone, di un’offerta di circa un milione di euro avanzata al partito per l’appartamento. Invece il senatore Caruso, al Pubblico Ministero, ha confermato punto per punto la dichiarazione che rilasciò a suo tempo al “Il Giornale”, ossia che fu lui a mettere al corrente Pontone di questa offerta milionaria. Franco Pontone, 83 anni, uomo di “altri tempi” si e’ dimesso “schifato” dal comportamento di Fini e sconcertato per essersi trovato in mezzo a società off shore, sospetti conti esteri, paradisi fiscali e intermediari finanziari: un “imbroglio”. Il modo in cui pubblica le notizie “La Repubblica” e’ da prendere ad esempio di come “non si deve fare” giornalismo. Di come inganna l’opinione pubblica, di come continua a fare “terrorismo” mediatico e di come continua a “sputtanare” l’Italia in giro per il mondo.