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giovedì 5 marzo 2009

Fine dell'esperimento: Walter, Non se po fa! I "ciarlatani" si affollano ai microfoni della radio e Tv.

Sydney, 20 febbraio 2009
La settimana scorsa concludevo il mio articolo scrivendo che: “D’Alema, Bersani, Parisi e molti altri del Pd hanno preso atto che l’operazione del Partito democratico è fallita, non ha unito la sinistra e non ha preso voti a destra ed e’ giunta l’ora di girare pagina ed hanno, di fatto, accantonato Veltroni, ma lui ancora non se ne e’ accorto”. Dopo la sonora sconfitta (l’ennesima) alle regionali della Sardegna, finalmente Walter se ne e’ accorto e ha dichiarato: “C’è chi dentro il partito rema contro e questi sono i risultati”. Non e’ corretto ed umano dileggiare l’avversario finito KO, ma e’ doverosa una ricostruzione dei pochi mesi di vita del Pd che, per il bene dell’Italia, deve continuare a vivere. Dopo le “primarie” farsa per scegliere il segretario (era stato tutto stabilito in anticipo), Veltroni, 16 mesi fa al Lingotto di Torino, si e’ presentato come l’uomo giovane e nuovo della politica italiana. Si e’ paragonato nientemeno ad Obama prendendo in uso il suo motto: “Yes, we can” che per una migliore comprensione e’ stato tradotto (in romanesco): “Se po’ fa’”. Francamente Walter, in quella occasione, riuscì ad accendere molte speranze in molti, anche non di sinistra. Persino Berlusconi apprezzò la svolta “veltroniana” e l’incontro’ molto volentieri. Il suo faccione da bravo “boy scout” era rassicurante. Subito dopo, accentuandosi con il passare dei mesi, e’ iniziata la stranissima metamorfosi contraddittoria di Veltroni, che l’ha portato alla disastrosa situazioni di oggi. Era partito con la “vocazione maggioritaria” del Pd, giurando che avrebbe corso da solo, poi si e’ alleato con Di Pietro che ha contribuito, e di molto, alla distruzione del Pd. E per cercare di vincere in Sardegna si e’ alleato anche con Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani ricostituendo, di fatto, la famosa armata “Brancaleone” che portò al disastro Prodi. Aveva detto che non avrebbe piu’ demonizzato l’avversario come era stata fatto sin dal ’94. Invece ha “assoldato” l’ultraconservatore e “antiberlusconianoOscar Luigi Scalfaro, oratore unico alla recente manifestazione di Roma (in una piazza non proprio piena), in difesa della Costituzione che Berlusconi starebbe per “stracciare” attentando alla libertà del Paese! Non e’ comprensibile come mai gli elettori del Pd hanno pagato un “obolo” (alle primarie) per eleggere un segretario che, in un’occasione così importante, manda avanti un personaggio molto discusso ed impopolare. Quando Scalfaro era Presidente della Repubblica, non ha voluto rendere conto dei cento milioni mensili dei quali aveva disponibilità. E’ rimasto ancora negli orecchi degli italiani il suo: “…non ci sto…”. Tutto questo e’ apparso ancora poco a Walter per mettere in “difficoltà” Berlusconi, e quindi ha appoggiato lo sciopero (fallito) della Cgil (ormai isolata dagli altri sindacati) che ha scelto la via dell’immobilismo e il conservatorismo sociale piu’ estremo e dannoso, per risolvere la crisi economica mondiale. La situazione interna al Pd e’ indecifrabile, tanto e’ confusa. Lo scontro “finale” fra le correnti si è fatto acceso ed estenuante. Pierluigi Bersani ha ufficializzato da tempo la propria candidatura alla segreteria del Pd. Massimo D’Alema sostiene che, solo grazie a Bersani, si potrà realizzare il riavvicinamento fra i militanti che si sono allontanati. Il partito temporaneamente sarà guidato da Franceschini. Aspetta e spera. Staremo a vedere. In attesa di conoscere la nuova evoluzione del Pd esaminiamo come viene gestita l’informazione attraverso i media. La televisione e la radio sono spesso invase dalle mezze figure “bipartisan” della politica. Passano ogni giorno, ad ogni ora, su la radio e sui teleschermi solo per apparire e “chiacchierare” di qualsiasi argomento. Fanno a gara per conquistarsi cinque, dieci secondi per proporre le loro “ricette” dai Radiogiornali e dai Telegiornali, pur di far vedere che ancora sono vivi. E’ questo uno dei motivi principali che alimenta l’antipolitica. Le persone non ne possono piu’ nell’ascoltare sempre gli stessi che dicono cose che non interessa nessuno. La colpa e’ dei media? In realtà la colpa non e’ dei mezzi d’informazione, piuttosto e’ la “smania” dei politici che si “accalcano” ai microfoni e alle telecamere per lanciare i loro messaggi, ma e’ solo per appagare la loro vanità. Le loro esibizioni spesso sono da “avanspettacolo” che fa storcere il naso al grande pubblico e lo allontana sempre piu’ dalla politica. Questi “parolai” spesso rappresentano più se stessi che una parte della popolazione che li ha “disgraziatamente” eletti. E’ sempre di più una fiera delle vanità. E’ un “circo equestre” composto da un ristretto numero di parlamentari che vengono “cortesemente” interrogati, si fa per dire, su ogni cosa, senza mai controbattere a fondo, senza mai cercare di “confutare” a fondo le loro dichiarazioni. I cittadini gradirebbero conoscere meglio la realtà che li circonda con veri approfondimenti ed inchieste sulla realtà della società. I media hanno il preciso dovere di essere piu’ vicini ed in sintonia con la gente. Ormai, gran parte della politica “politicante” si fa attraverso gli schermi TV e la radio, quando vengono sempre meno visti ed ascoltati. Anche i giornali su carta giornalmente perdono i loro lettori. E’ con Internet che oggi viaggiano le idee e questo Obama l’ha capito e ha applicato il metodo per far arrivare il suo messaggio nelle case di tutti. Molti movimenti della società civile, molte associazioni ed anche molte singole persone, assenti del tutto dalla TV dalla Radio e dai giornali, sono collegati nella rete Internet e diffondono i loro messaggi ed idee in contemporanea in tutto il mondo. E’ nato un nuovo modo “globale” ed “interattivo” di comunicare senza confini con un rapporto immediato. Non e’ importante essere dei personaggi noti o essere dei politici, l’importante e’ mettere in evidenza e parlare dei veri problemi dell’uomo della strada e proporre idee innovative. In fondo la stessa elezione di Obama negli USA si e’ basata sullo stesso principio: riconoscersi nelle idee nuove di uno “sconosciuto” piuttosto che in quelle vecchie del passato. Le persone hanno visto in Obama una persona “vera”, capace di portare cambiamenti perché conosce veramente i problemi dell’uomo della strada. Ma attenzione! Subito inizia l’azione di “delegittimazione” da persone che non riescono a vedere avanti, che sono attaccate alle logiche del passato: ogni persona nuova, ogni nuova idea e’ da combattere e da distruggere. Ricordate nel 1994 quando Berlusconi “scese in campo”? Prima di quella data era considerato un “genio”, una persona “eccezionale”, così lo definì lo stesso D’Alema. Poi sappiamo tutti come e’ andata e come sta continuando. Ma dopo quindici anni Berlusconi continua ad essere sempre piu’ apprezzato dalla maggioranza degli italiani. E’ stato demonizzato in tutti i modi ma diventa sempre piu’ credibile. Forse perché ha sempre affrontato concretamente i problemi?

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