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venerdì 9 luglio 2010

Gli incazzati "magnifici" del CGIE. I "baby" pensionati della regione Lazio. Fini si tolga dalle "palle".

Chi tocca i fili muore. Si legge sui cartelli dei tralicci dell’alta tensione per allontanare gli incauti dal pericolo mortale che potrebbero incorrere. Lo stesso pericolo c’e’ se si “toccano” i cosiddetti “organi rappresentativi” degli italiani nel mondo, ossia il CGIE (Comitato Generale Italiani all’Estero), i COMITES (Comitati Italiani Esteri) e i 18 parlamentari eletti all’estero. La settimana scorsa il mio articolo sosteneva e dimostrava che questi pseudo “organi rappresentativi” non sono serviti mai a niente e non hanno mai rappresentato “niente e nessuno”, nonostante siano riusciti a “bruciare” una montagna di denaro pubblico che poteva essere impiegato, piu’ opportunamente, a beneficio della collettività italiana nel mondo. Si sa che quando si scoprono gli “altarini” c’e’ sempre qualcuno che gli prende fuoco la coda. Guarda caso sono sempre quelli che si sentono in torto, ma vorrebbero che nessuno lo sapesse. Se la cosa invece diventa pubblica, apriti cielo! Sono stato “inondato” da e-mail da alcuni “magnifici” (leggi: membri del CGIE) che dagli USA, Canada, Argentina, Germania e Svizzera, mi hanno chiesto di risparmiare loro le mie “esternazioni” richiedendo la cancellazione “immediata” del loro indirizzo e-mail dalla mia mail list. Si sono “incazzati” anche un paio di “presidenti” di COMITES sparsi nel mondo. Non mi lamento di essere stato contestato, giustamente la critica e’ ammessa, ma visto che, bontà vostra, vi siete scomodati d’inviarmi un’e-mail, avreste dovuto cogliere l’occasione per allegare il conto consuntivo, che da tempo richiedo, dei costi e l’elenco dei risultati che, secondo voi, avete raggiunto a favore della comunità italiana nel mondo. Macché, “bollano” come “esternazioni” le mie argomentazioni, ma continuano ad essere “reticenti”. E poi “pretendono” di essere i nostri “organi rappresentativi” senza volerci rendere conto del loro operato. Insomma, si può sapere chi rappresentate? E’ evidente soltanto voi stessi. E’ chiaro che il vostro e’ un comportamento “autoreferenziale” che tiene conto esclusivamente di voi stessi, delle persone del vostro “ristretto” cerchio e dei dati che vi fanno piu’ comodo. Voi mettete sempre al primo posto esclusivamente i vostri “interessi” individuali trascurando del tutto i nostri, cioè di coloro che voi “sostenete” di rappresentare. Da ogni parte del mondo, ad onor del vero, ho ricevuto anche alcune e-mail di sostegno e di complimenti per avere messo a “nudo” il problema. Alcuni hanno colto l’occasione per raccontare le “malefatte” (nel Paese in cui risiedono) di alcuni “magnifici” o presidenti di COMITES che hanno avuto, come loro unico obbiettivo, quello di “impataccarsi” con titoli di “cavaliere” o “commendatore” tralasciando gli interessi della collettività. Invio i miei articoli ad alcune decine di migliaia d’indirizzi e-mail in tutto il mondo (Internet e’ straordinaria!) e vengono anche pubblicati da molti giornali on-line, tranne, da qualche tempo, da quelli che “sostengono” che la loro unica “missione” e’ d’informare “correttamente” gli italiani nel mondo. Il che e’ un grossa “balla”. La loro sede e’ a Roma e vivono giornalmente a contatto di gomito con molti “protagonisti” che "maneggiano" gli affari degli italiani nel mondo. Quindi sono molto “attenti” a divulgare soltanto le notizie che non siano “dannose” per i loro “clienti” che, talvolta, acquistano i loro spazi pubblicitari. Il loro motto e’: prima di tutto gli affari! La verità può attendere. E’ da oltre due anni che richiedo insistentemente (continuo e continuerò a farlo) ad alcuni parlamentari eletti all’estero di mostrare il loro certificato di residenza. Niente, si sono sempre rifiutati. In piu’, un paio di loro, mi hanno “minacciato” di querelarmi se ancora insisto nella richiesta. Farebbero piangere se non facessero “sorridere”. Ma quando mai posso denunciare qualcuno se mi chiedesse (non l’indirizzo) ma soltanto il Paese in cui risiedo? E’ vero, un semplice cittadino potrebbe rifiutarsi di rispondere ad una simile richiesta. La risposta e’ pero’ “obbligatoria” per chi si e’ fatto eleggere all’estero, visto che lo prevede la legge Tremaglia 459/2001 “espressamente” all’Art.8, lettera b) i candidati devono essere residenti ed elettori nella relativa ripartizione. Ebbene, constatata l’insistente “reticenza” dei parlamentari in questione, ho chiesto a due direttori dei giornali on-line con sede a Roma, quelli che “sfacciatamente” affermano d’informare gli italiani nel mondo, d’intervistare i parlamentari e pubblicarne il contenuto. Niente, di niente. Riccardo Filosa (detto Ricky the ""puppy"), direttore di "ItaliachiamaItalia" e Gian Luigi Ferretti, direttore de "L'Italiano" no hanno aderito alla richiesta. Come intendere il significato dell’atteggiamento dei due direttori lo lascio alla singola considerazione dei lettori. Come fai a fidarti di gente così? Come fai a credergli? Ma la colpa e’ solo e tutta di noi italiani nel mondo. Sino a quando dimostreremo di provare grande piacere nel farci prendere per i fondelli, chi volete che ci rispetti e ci tenga in considerazione? Siamo circondati da un esercito di persone, di ogni ordine e grado, che si fanno i fatti loro ma si “spacciano” per chi sta “lavorando” per fare quelli nostri. Mentre il ministro Tremonti e’ in crescente difficoltà, perché tappa un buco e se ne apre uno piu’ grande, nelle istituzioni e negli enti succede di tutto e di piu’. Prendiamo la Regione Lazio. Un ente gestito dalle amministrazioni di destra e di sinistra che si sono succedute negli ultimi vent’anni. Ora c’e’ Renata Polverini, un presidente donna, ma con gli attributi, e comincia a guardare i conti: c’e’ da spararsi ad una tempia! Un debito della sanità più grande di quello di tutta la Grecia messa insieme. Una moltiplicazione di cariche, poltrone, posti di sottogoverno, “sottopancia” e “copripancia” da far rabbrividire. Un Consiglio regionale (come ha raccontato “Il Tempo” nei giorni scorsi) dove alla moltiplicazione dei “pani” e dei “pesci” si è sostituita quella delle commissioni consiliari. Cose da pazzi! E cosa ti fa la Polverini? Ha iniziato a tagliare con la “motosega” a piu’ non posso: via i superstipendi dei dirigenti, cancellate le divisioni che non servono, insomma la presidente si da’ da fare, ma la Regione Lazio e’ peggio di una foresta difficile da disboscare. I “poveri” consiglieri “pretendono” (riuscendoci) di essere chiamati “onorevoli”, schiacciano il bottone per votare come gli onorevoli, contano poco come gli onorevoli ma, soprattutto, vanno in pensione come gli onorevoli. E siccome, guarda un po’, Renata Polverini ha cominciato a capire che da qualche parte bisogna dare l'esempio, appoggiate dalla maggioranza e dall’opposizione, sono state proposte due leggi che prevedono che gli “onorevoli” consiglieri vadano in pensione a 65 anni e non piu’ a 50. Ecco che e’ partita la corsa per evitare la nuova legge ed intascare subito il lauto vitalizio. Prima che scatti la tagliola della riforma, di corsa a riempire moduli, scartoffie, consultare tabulati per verificare i contributi. E’ una vergogna riscuotere una pensione d’oro a cinquant’anni, e’ letteralmente derubare e beffare i contribuenti ed i lavoratori delle ditte private. Nonni al lavoro e baby politici pensionati. Mentre il governo, giustamente, solleva l'età’ pensionabile delle impiegate statali, equiparandola a quella degli uomini come chiede l’Europa, un gruppo di “furbacchioni” se ne frega di tutto per accaparrarsi la pensione anticipata. Non esiste piu’ negli italiani l’etica, la coscienza e la responsabilità civile. Tremonti sta lavorando come una bestia per fare quadrare i conti e taglia a piu’ non posso i costi. La Polverini gli ha innalzato le barricate contro i tagli, tutte le categorie si stracciano le vesti e poi bellamente ci sono “giovani cinquantenni”, infischiandosene di tutto e di tutti, corrono come matti ad incassare il vitalizio d’oro. E’ da sperare vivamente che maggioranza e opposizione varino subito la legge che ferma il pagamento dei vitalizi dei consiglieri e fissa la data di incasso al compimento dei 65 anni d’età. Ci riusciranno? Intanto il governo Berlusconi e’ alle prese con le “bizze” di “Gianfrego” che ormai, di fatto (qualsiasi sarà la soluzione che si sta studiando) si e’ posto fuori dal Pdl con i suoi pochi seguaci. Ora piu’ che mai la Lega di Bossi diventa la vera assicurazione sulla vita della maggioranza. Alla Camera, una volta tolti i “fedeli” di Fini, il Pdl rimarrebbe con 246 deputati, ben lontano dai 316 (la metà piu’ uno dei seggi) che assicura la maggioranza assoluta. Quindi diventano “determinanti” i 59 deputati “leghisti”. Prima erano 60, ma al posto di Roberto Cota, diventato governatore della regione Piemonte, e’ subentrato un neodeputato che non e’ stato accettato nel gruppo per via di problemi giudiziari. La parola d’ordine del “senatur” e’: “Avanti a tutta forza col federalismo”. Giura di rimanere unito a Berlusconi, l’unico che finora, insieme a Tremonti, fa da garante per il cammino della riforma. Era un governo fortissimo quello nato dalle ultime elezioni politiche che sarebbe stato in grado, finalmente, di dare all’Italia tutte le riforme che attende da tempo. Gli uomini delle “chiacchiere” stanno riprendendo il sopravvento su gli uomini del “fare”. Governare gli italiani e’ “inutile”. L'aveva capito il Duce ora se ne sta accorgendo anche Silvio Berlusconi.

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