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venerdì 1 aprile 2011

Libia: una guerra "anomala" ma non tanto

Il motivo ufficiale e’ quello che in Libia trionfi la democrazia. Ed ecco che gli Usa, la Francia e l’Inghilterra si sono mosse con “sollecitudine” per raggiungere questo obbiettivo. “Cca’ nisciuno e’ fesso!”. I motivi reali e’ la lotta per il controllo delle materie prime. Tutte le guerre si sono sempre fatte, si fanno e si faranno “esclusivamente” per “interessi” e mai per la democrazia, questo ce l’ha insegnato la storia millenaria dell’uomo. Gli Usa si sono mantenuti defilati sin dall’inizio ed ora si sentono “sollevati” dopo che il comando e’ passato alla NATO. La Francia e l’Inghilterra, invece, hanno colto al volo l’occasione per lanciare un’avventurosa guerra personale al Colonnello, per diventare le potenze egemoni del Mediterraneo a spese di tutti gli altri paesi europei, Italia in testa. Gheddafi aveva due maggiori clienti “privilegiati” per sfruttare il petrolio: l’Italia, col 25%, e Cina, con l'11% e accordi per nuove esplorazioni. I francesi e gli inglesi vogliono sostituirsi all’Italia per fare affari con la Libia dopo aver cacciato il dittatore. Francia ed Inghilterra sanno che i paesi africani (Libia inclusa) trattano volentieri con l’Italia che non e’ guerrafondaia e colonialista al contrario di loro e, quindi, quando sarà finita questa “anomala” guerra l’Italia rimarrà il piu’ importante interlocutore della “nuova” Libia senza Gheddafi e dei paesi africani. Il nostro Paese e’ stato costretto ad intervenire per non lasciare carta libera ai guerrafondai e ai colonialisti, ma saprà venirne fuori con orgoglio con grande disappunto della sinistra italiana che preferirebbe vedere il governo Berlusconi umiliato, alla faccia dell’ “unità” d’Italia! Non e’ stato provato che in Libia gli insorti siano la maggioranza. Probabilmente lo sono in Cirenaica che e’ sempre stata vicina al fanatismo islamico. La Cirenaica confina con l’Egitto e non e’ un caso che li stanno prendendo il potere i “Fratelli mussulmani”. Dalla Libia arrivano immagini e notizie confuse e contraddittorie e si capisce ben poco di quello che effettivamente sta succedendo. Si parlò di un’enorme fossa comune per seppellire 10mila cittadini uccisi (?!) dall’aviazione di Gheddafi. Le foto mostravano una spianata con molte buche ordinatamente scavate e sulle bare si notava una targhetta, ma che razza di fossa comune era quella? Siamo di fronte ad una guerra “anomala” che per giustificarla girano notizie che non hanno alcun fondamento, servono soltanto a generare consenso nell’opinione pubblica mondiale per giustificare l’intervento militare. Gheddafi minaccia gli “invasori” e giura che sterminerà tutti gli insorti e la popolazione civile che li appoggerà. Ordina il cessate il fuco, ma si dice che mai sia stato eseguito. Quanto sono vere queste notizie e perche’ vengono diffuse? Se si tratta di una guerra civile, l’Onu non sarebbe dovuto intervenire. Si dice che l’abbia fatto perche’ Gheddafi ha usato l’aviazione contro il suo popolo e cosi’ ha deciso di intervenire con la no-fly zone, per impedire agli aerei di Gheddafi di decollare e sparare sui ribelli. E invece gli aerei francesi e inglesi martellano mezzi corazzati libici al suolo e ogni genere di installazione, e’ evidente che si e’ andati oltre la no-fly zone. Anche il piu’ imbecille lo capisce. Perche’ allora non si interviene in Siria, dove attualmente si sta uccidendo i rivoltosi? E’ accaduto la stessa cosa nei giorni scorsi nell’Yemen e perfino nell’Egitto del dopo Mubarak. La Cina ha represso la rivolta degli studenti con il massacro di Tien an Men (1989), perche’ l’Onu non le ha fatto la guerra? L’Italia e’ caduta in un tranello. Questa guerra e’ stata voluta dalla Francia e dall’Inghilterra per ragioni che nulla hanno a che vedere con le finalità umanitarie e democratiche. Per l'Italia, prima si chiude meglio è per mettere un freno alla Francia e alla Gran Bretagna. Governo ed opposizione dovrebbero essere “uniti” per difendere i rapporti con i paesi africani allacciati da anni dal marchigiano Enrico Mattei fondatore (1953) dell’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) e portati avanti da tutti i governi che si sono succeduti. Se l’Italia perdesse quelle risorse naturali, svanirebbe di colpo il benessere di cui gode da anni. Ma per l’opposizione e’ piu’ importante il caso Ruby che rappresenta una buona occasione per “cacciare” Berlusconi.

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