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mercoledì 9 gennaio 2013

Il piu' grande "bluff" della storia italiana.


Mario Monti ha iniziato la campagna elettorale cambiando completamente stile. Non e’ piu’ “scialbo” ed “incolore”, ha cambiato anche tono di voce. Si e’ gettato a capofitto nella propaganda politica con “sfacciataggine” elogiandosi continuamente e menando “sciabolate” a tutti. E’ un “esaltato” che assomiglia piu’ a un “becchino iettatore”. L'aggressività a trecentosessanta gradi si spiega solo con l’intenzione di trattare come “nemici” sia il Pd, sia il Pdl. Un simile atteggiamento avrebbe un senso se Monti fosse sicuro di potere fare a meno sia dell’uno, sia dell’altro. Avrebbe senso se gli elettori, vedendo i limiti e i difetti dei due principali partiti, votassero in massa per Monti, fino a dargli la maggioranza relativa. Ma realmente Mario Monti pensa di ottenere più voti della coalizione di destra e soprattutto della coalizione di sinistra? Non può sperarci viste le previsioni degli istituti demoscopici. Questi non gli attribuiscono certo percentuali intorno al 35/40%. Non si spiega neppure con “l’eccellenza” del suo programma (la famosa “agenda” scritta dal senatore Pietro Ichino che ha lasciato il Pd) perché questo programma non e’ molto diverso da quello del Pd. E dunque c’e’ da pensare che Monti punti sul suo “carisma” . Evidentemente reputa gli italiani tutti degli “imbecilli” che possano vedere in lui il “diverso”, colui che può andare contro Bersani e contro Berlusconi perché e’ al di sopra di loro, come immagine, competenza, serietà, capacità di realizzare un programma. Un programma che include perfino, cadendo nel “ridicolo”, l’abbassamento della pressione fiscale. E’ come se Monti dice impavidamente: “L'Italia si e’ salvata grazie a me, solo se mi manderete di nuovo a Palazzo Chigi l’Italia non affonderà”. Il suo atteggiamento e’ tale e quale a quello del Marchese del Grillo del noto film interpretato da Alberto Sordi, quando diceva: “Perché io so' io, e voi nun siete un c….”. Ammesso che l'immagine che gli italiani hanno di lui fosse quella che lui desidera, siamo sicuri che la manterranno, nel momento in cui comincia ad “insultare” gli altri, a menare “fendenti e sciabolate”? Non potrebbe proprio questo distruggere l’immagine dell'uomo “super partes”? E poi, si crede a tal punto esente da limiti e difetti, da potere provocare tutti gli altri? Ha dimenticato che gli altri possono rispondergli a tono? E’ vero che per molti mesi sia il Pd sia il Pdl sono stati costretti a dir bene di lui, perché proponeva quei provvedimenti che poi loro stessi votavano in Parlamento. E dir male di lui sarebbe corrisposto a dir male di se stessi. Ma una volta che il governo e’ caduto, una volta che passano i giorni e Mario Monti si comporta da “politico qualunque”, perché non dovrebbero trattarlo da “politico qualunque”? Non tutti hanno, come Pierferdinando Casini, l'interesse ad “incensarlo” anche se Monti ormai ha gettato la maschera e non ha fiducia di Casini e tanto meno di Fini. Monti sta dando prova di una tale mancanza del senso della realtà, di una tale “immensa presunzione”, di una tale “monumentale arroganza”, da provocare la collera della stragrande maggioranza degli elettori. La rivoluzione non e’ un “pranzo di gala”, ha detto Lenin e neanche la vita politica lo e’. I “principianti” lo imparano a loro spese. Soprattutto quando entrano nell’arena troppo “baldanzosi” sicuri che gli avversari da vincere sono delle “nullità” nei suoi confronti. “Chi si loda si sbroda”. Ben presto Monti scoprirà quanto sia vero questo proverbio.

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