- Mauro Mellini
- Giovedì, 10 Marzo 2016
Ho già scritto varie volte che la pagliacciata truffaldina delle “primarie”, inventate dal Pd e presentate come simbolo della sua capacità di esprimere istanze e proposte popolari, ha vellicato anche altri partiti, che le hanno progettate per scegliere i loro candidati ma, poi, per fortuna, vi hanno rinunziato.
Proprio ora che il Pd si è visto scoppiare tra le mani questo pericoloso giocattolo imbroglioncello, il Centrodestra, che non è in grado di profittare della disgregazione del Pd e dei suoi miti, pare abbia deciso di fare le sue “primarie”, ma in modo tale che non ci possano essere brogli alla napoletana (alla romana, alla milanese etc.) per favorire un candidato a favore di un altro.
Come? E’ semplice: si fanno le “primarie”, ma con un solo candidato. Così nessun imbroglio a favore dell’uno o dell’altro. Il sistema non è del tutto nuovo. Nel 2006 quando per la prima volta il Centrosinistra fece le “primarie”, il Candidato Premier da scegliere era già stato scelto dalla coalizione, ed era già stato preparato il simbolo con “Prodi presidente”.
Ora il Centrodestra presenta il candidato sindaco di Roma, Bertolaso. E mette 140 gazebo dove i Romani potranno esprimere il loro compiacimento per la scelta. Le schede saranno attentamente ed onestamente controllate da apposite commissioni composte di rappresentanti delle tre forze (si fa per dire) coalizzate (si dice per ridere).
Pare che quelli della Lega, che a Roma ci vengono solo in pellegrinaggio, siano contro Bertolaso. Qualcuno dice che starebbero trescando con i Cinquestelluti. Ai quali li lega un solido sottofondo culturale.
Chi sa se nei gazebo ci sarà un bel ritratto del candidato già scelto (salvo tradimenti non del tutto segreti). Il fatto è importante, almeno per me, perché Bertolaso, quando era Sottosegretario nel Governo Berlusconi con delega per la Protezione Civile, mi dava sui nervi, non usciva mai di casa se non indossava il giubbotto con scudetto e bordature tricolori, appunto, della Protezione Civile. Come se il Ministro della Salute andasse in giro con un camice bianco. Se eletto Sindaco, Bertolaso andrà a fare i bagni di mare con la sciarpa tricolore sul costume da bagno? E pretenderà che l’Assessore con delega alla Polizia Urbana vada in giro sempre in divisa da Vigile urbano?
Non credo che le riserve di Salvini su Bertolaso siano determinate da questi interrogativi sul vestiario.
A dire la verità una riserva del genere io ce l’ho, ma non dipende certo da uno comune, che, con o senza i voti dei gazebo “uninominali”, Bertolaso debba fare o no il Candidato Sindaco. E, tanto meno che, vincitore delle “primarie uninominali” riesca davvero a diventare Sindaco.
Peccato, credo nessuno potrà soddisfare la mia curiosità su quello che, eletto, si metterebbe addosso.
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