LA VERSIONE DELL'EX LEADER DI AN
Un allocco per otto anni. O meglio, per usare un termine più colorito usato dallo stesso Gianfranco Fini per descrivere la sua condotta, "un coglione". Per otto anni. Quelli durante i quali, secondo quanto raccontato l'altro giorno dall'ex presidente della Camera ai magistrati della procura di Roma, la compagna Elisabetta Tulliani gli avrebbe tenuto nascosto che il fratello Giancarlo quella casa di Montecarlo di Avenue Princesse Charlotte l'aveva comprata e non presa in affitto.
Una versione, quella con cui Fini di fatto scarica la Tulliani, che però non convince appieno i magistrati. Sopratutto perchè, secondo quanto scrive oggi il quotidiano Il Tempo, quanto sostenuto dallo stesso Fini nel primo interrogatorio era che il cognato (Giancarlo Tulliani) aveva versato alla sorella la metà dei soldi ricavati nel 2015 dalla vendita dell'appartamento monegasco (comprato nell'agosto 2013 a 300mila euro e ceduto sette anni dopo per 650mila euro) come risarcimento morale per il danno morale subito da lui (ossia da Fini), senza che lei informasse il marito. Giovedì, l'ex leader di An ha cambiato versione, sostenendo che per otto anni Elisabetta gli avrebbe nascosto la verità sul fatto che era, al pari del fratello, proprietaria dell'immobile.
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