Nel futuro prossimo auguriamo a Gentiloni di avere un ruolo importante. Quello di figura autorevole dell'opposizione di sinistra a un governo di centrodestra
Nel futuro prossimo auguriamo a Gentiloni di avere un ruolo importante. Quello di figura autorevole dell'opposizione di sinistra a un governo di centrodestra
È finita, si va a votare. Diamo atto al presidente Mattarella e al premier Gentiloni che ciò sta avvenendo in modo ordinato e naturale, senza strappi e isterismi, grazie anche al benevolo occhio con il quale Silvio Berlusconi ha seguito da dietro le quinte l'ultimo miglio di questa sciagurata legislatura.
Era infatti interesse di quasi tutti, in primis del Paese, che Paolo Gentiloni arrivasse in sella al traguardo e ognuno ha fatto - in chiaro o sottobanco - la sua parte. Così ieri il premier ha raccolto i frutti di tanto lavoro: tutti a casa meno lui e il suo governo, che non essendo mai stato sfiduciato resterà in carica nel pieno dei suoi poteri fino al dopo elezioni, che con l'aria che tira nei sondaggi non si capisce quanto sarà «dopo» la chiusura delle urne la sera del 4 marzo.
Doveva essere, quella che si è finita ieri, la legislatura nella quale prima i grillini avrebbero dovuto «aprire il Parlamento come una scatola di tonno» e poi Matteo Renzi aprire invece una radiosa stagione per la sinistra. Non è successa né l'una né l'altra cosa. Di Maio e soci non hanno toccato palla, tutti presi a fare solo gazzarra per avere un po' di visibilità mediatica, e Renzi è rimasto imbrigliato nella ragnatela che lui stesso aveva steso. L'unica vera novità - oltre all'incredibile ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi - è stata, che piaccia o no, l'arrivo inaspettato di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi. Siamo tutti contenti ma attenti alle beatificazioni e alle autocelebrazioni. È vero che in tanti anni non ho mai visto un premier ammettere, nella conferenza di fine anno, i propri errori e fallimenti (non lo fece neppure Mario Monti, e questo dice tutto) ma quella raccontata ieri da Gentiloni non è oggettivamente l'Italia reale, non quella che vivono i terremotati che da due anni aspettano un alloggio provvisorio, non quella dei risparmiatori truffati anche per i ritardi e le incertezze dei governi, non quella di chi vive in balìa della criminalità, della disoccupazione eccetera eccetera. Tutto questo fa parte di un passato che ben conosciamo, da oggi, con l'avvio ufficiale della campagna elettorale, c'è da concentrarsi sul futuro prossimo, dentro il quale auguro di cuore a Gentiloni di avere un ruolo importante.
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