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venerdì 13 febbraio 2009

L'11 settembre 2001: la fine della civilta' occidentale e l'inizio di una nuova mentalita' che fara' migliore il mondo.

Sydney, 7 febbraio 2009
L’11 settembre 2001, ha segnato l’inizio della fine della civiltà occidentale violenta e senza anima, caratterizzata da continue guerre e soprusi, per lo più perpetrati da nazioni che si professano cristiane, ma che con Gesù’ Cristo non hanno nulla a che vedere. Con questa data ha anche avuto inizio la crisi mondiale dell’economia che ha investito e continua ad investire tutto il mondo ed il cui collasso totale si e’ palesato nel 2008. La crisi è cominciata con le compagnie aeree, a causa del terrorismo, poi si e’ estesa ai consumi dando luogo ad una recessione mondiale inarrestabile. Agli effetti di questa crisi si sommano poi quelli della globalizzazione, voluta dalle nazioni più ricche ed egoiste della terra (che si professano sempre cristiane), tramite le loro varie organizzazioni: WTO (World Trade Organization), la Banca Mondiale, nonché le multinazionali che, di fatto, controllano l’economia mondiale. La globalizzazione ha innescato la grave crisi economica dell’Argentina che si e’ diffusa presto ad altri Paesi latino americani e poi a tutto il mondo. Infine e’ scoppiata la bolla speculativa finanziaria. Dopo decenni di crescente sofisticazione truffaldina della finanza, i nodi sono arrivati al pettine. Le finanziarie hanno venduto prestiti a chi non poteva ripagarli. I consulenti finanziari, per incassare laute percentuali, hanno dato cattivi consigli ai privati per convincerli ad acquistare azioni (shares) “fasulle”. Chi doveva vigilare su questo ha chiuso tutti e due gli occhi perché “foraggiati”. Molte banche si sono prestate al gioco per ricavarne facili, immediati e consistenti utili senza guardare al lungo tempo, quando le quotazioni delle shares sarebbero state quotate al valorereale”. Tutti sapevano quello che sarebbe accaduto, ma tutti speravano che (chi sa per quale miracolo) la bomba non sarebbe mai esplosa. La verità e’ che tutti hanno agito in malafede, o per incompetenza, oppure stupidamente. Il mondo è impazzito! Ora la crisi dei consumi ha toccato anche l’industria dell’auto mondiale. Tutti si affannano intorno al grande malato e cercano d’individuare soluzioni efficaci, ma senza aver capito qual’e’ il vero problema perché il mercato dell’auto e’ crollato. Qualsiasi soluzione di sviluppo di nuovi modelli, che ignori il problema dell’inquinamento dell’ambiente, non potrà mai funzionare nel tempo. Si potranno temporaneamente risollevare i bilanci finanziari delle ditte, ma ciò sarà di breve durata. Perché? L’Umanità ha capito che la Terra e’ un pianeta che non si può sfruttare all’infinito altrimenti viene totalmente distrutto. Fino a poco tempo fa la Terra ha tollerato che l’umanità sfruttasse la natura senza nessun rispetto. La legge della “Causa ed Effetto” spiega tutto ciò che sta accadendo: clima impazzito, alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tornado, guerre, suicidi, omicidi, stupri, terrorismo, pedofilia, e tante altre terribili cose, in un continuo crescendo. Si sta raccogliendo tutto ciò che si e’ seminato nei millenni passati. Per quanto riguarda la crisi dell’auto, sin da molti anni era possibile cambiare radicalmente usando auto pulite all’idrogeno. Non e’ stato fatto perché i pochi potenti, che tengono in mano tutta l’economia della mondo, non l’hanno voluto, in quanto avrebbero perso il controllo finanziario. Il loro ultimo intento era quello di controllare e sfruttare l'umanità, nonché sfruttare la Terra senza pensare che l’avrebbero distrutta. La stessa cosa è accaduta per quanto riguarda le fonti di energia. La tecnologia per produrre energia alternativa pulita è stata inventata già da molti decenni ed esiste: fotoelettrica, eolica, fusione fredda, idrogeno, ecc, ma, ancora una volta, i potenti dell’economia mondiale l’hanno sempre ostacolata per imporci il petrolio da loro controllato. Alla radice dei mali che affliggono l'umanità c'è anche il sistema monetario internazionale creato apposta dai pochi potenti che lo controllano totalmente. Ora sanno benissimo che è arrivata la loro fine ed allora scalpitano e danno pericolosi colpi di coda. I protagonisti del disastro finanziario passano le loro giornate a giocare, a golf, bridge e cricket. E quelli che non si sono ritirati continuano ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le loro società venivano salvate dal fallimento dai governi, i manager delle banche si sono “concessiun bonus per 18,4 miliardi di dollari. E’ giusto salvare le banche se la “casta” non viene smantellata? Giulio Tremonti dice che i responsabili devono andare: “A casa o in galera”. Se il capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù indispensabile: “quella della responsabilità individuale e fare piazza pulita dei truffatori”. Ora siamo ad una svolta decisiva ed epocale nella storia dell’umanità’: il dominio dell’uomo su l’uomo, che da molti millenni ha reso l’umanità schiava, sta per finire. “Alla base della grave crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo, vi è l’idolatria senza morale del denaro”. È questa la tesi del politico giapponese Yasuhiro Nakasone (90 anni). L’ex primo ministro propone anche la fine dell’egemonia economica americana e la sua sostituzione con un governo del G20. Il veterano politico giapponese non assume l’atteggiamento del profeta di sventure. Diagnosticata la malattia propone due terapie: una morale e una politica. Anzitutto, egli osserva che l’epoca della leadership mondiale di una sola nazione e’ tramontata perché non e’ piu’ efficace ma dannosa. Ora gli USA non dovranno piu’ agire da soli ma con accordi a livello globale. Per spegnere l’incendio, che rischia di esser catastrofico per il genere umano, è richiesta la collaborazione di tutte nazioni, ma questa non può essere ottenuta senza la formulazione di “principi morali”. Per la terapia politica, Nakasone sottolinea il mantenimento di tre istituzioni internazionali: l’ONU, il G7 e il G 20. Pur non sottovalutando l’efficienza del gruppo delle principali nazioni industrializzate dell’occidente (G7), Nakasone sottolinea l’importanza del G20 (le 19 economie più grandi del mondo, più l’Unione Europea), considerate le differenze culturali, politiche ed economiche delle varie nazioni: “E’ desiderabile che il Gruppo dei 20, consolidandosi, assuma un ruolo di guida nella trattazione dei temi internazionali”. Ma anche nella proposta politica, egli sottolinea la necessità di formulare “principi morali” comuni, senza i quali non è possibile la collaborazione ed il mondo cadrebbe nel baratro. Tuttavia Nakasone pensa che la crisi abbia anche un effetto positivo. Ha messo in luce l’inevitabile interdipendenza delle nazioni del mondo, non solo riguardo al settore economico, ma anche ad altri problemi, quali la diffusione degli armamenti nucleari e il riscaldamento del pianeta. La storia sta entrando in una nuova e straordinaria era che trasformerà la mentalità dell’umanità’.

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