Me lo domando spesso come mai possa esserci ancora un quinto circa dell’elettorato italiano che voterebbe per il Pd, un partito “inesistente” che non può essere alternativa di governo per l’assenza di un programma, di una strategia politica e di una classe dirigente degna di questo nome. C’e’ una sola risposta: e’ il “feroce” antiberlusconismo che tiene incollati questi elettori al partito “fantasma”. Non è importante la verità, ma quello che la gente crede essere vero e questo è il “gioco vincente” della sinistra: divulgare una quantità di menzogne e convincere della loro veridicità la gente, i politici, i media. Oggi la sinistra, ed in particolar modo Bersani, non è nella condizione di censurare chicchessia, e men che meno Berlusconi. Il caso Penati ha “certificato” che la sinistra non e’ (non lo e’ mai stata) “moralmente superiore” a nessuno. Si racconta che Penati fosse il braccio destro di Bersani segretario del Pd, e’ credibile che quest’ultimo non sapesse nulla di cosa stesse combinando il primo? La magistratura presume che Penati ha raccolto molti milioni di euro in modo illegale approfittando della sua posizione politica, non per se ma per il partito, “infischiandosene” della lezione di Mani Pulite, anzi confidando che, come allora, il Pd ne restasse immune, salvato dalla cosiddetta magistratura di sinistra. Presubilmente tutti quei soldi Penati l’avrebbe sottratti a tutti gli italiani. Nonostante tutto questo, Bersani continua a chiedere le dimissioni del governo Berlusconi. E’ il solo rimasto a farlo. Non si rende conto questo “buonuomo” che si trova in braghe di tela? Il Pd, tramite Penati, probabilmente ha “frodato” la comunità nazionale per finanziare il partito. Bersani ha dimostrato di essere un segretario di partito non all’altezza della situazione. Impossibile che “non poteva non sapere” oppure che non si sia accorto dei “maneggi” che il suo braccio destro stava compiendo contro la legge. Se sapeva, e’ colpevole come Penati e, dunque, anche lui dovrebbe dimettersi. Se Penati invece faceva tutto a sua insaputa, Bersani dimostrerebbe la sua incapacità a gestire il suo partito e quindi, il minimo che dovrebbe fare sarebbe di dimettersi da segretario. Oltre a non saper controllare ciò che accade nel suo partito Bersani lo ha trasformato in una “babele” che non ha precedenti. Anche nel centrodestra non si scherza, ma niente può paragonarsi alle mille anime e alle mille contraddizioni che caratterizzano il Pd. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate.
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