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venerdì 25 novembre 2011

Il grande potere di "suggestione" dei media.

Mai come in questi giorni si e’ potuto toccare con mano il ruolo essenziale dei media nella formazione del “consenso”. Bisogna rendersi conto che una stampa amica e’ “preziosa”. Ma la stampa dovrebbe essere sempre “responsabile” e “veritiera” e davvero “pluralista” per la crescita di una seria cultura politica in una società “libera” e “democratica”. Ma le cose in Italia non stanno così. Mai come in questi giorni i media nazionali si sono spesi per Monti in elogi “sperticati” e dimenticanze “vigliacche”. Monti e’ “chic” e ha un tono “soft” da salotto elegante. E’ retorica la sua “finta modestia” ed il suo “umorismo” e’ da circolo del “bridge”. I suoi gusti sono tutt’altro che popolari, ma piuttosto “snob e spocchiosi”. E tutti a lodarlo e fargli “sviolinate”. Abbiamo di fronte la prova provata di quello che ci affannavamo a scrivere da anni. L’opposizione riusciva a far credere ai più “boccaloni” che era Berlusconi a controllare tutti i giornali e le televisioni, quando in effetti ne aveva per il 90% contro. Lo si vede particolarmente bene oggi, che anche i più “prudenti” e i più “vigliacchi” possono dar sfogo ai loro più “malvagi sentimenti”. La “moda” attuale e’ quella di dire bene del governo Monti (buono), in contrasto con ciò che si diceva del governo Berlusconi (cattivo). La stagione Monti durerà indubbiamente alcuni mesi. Non sarà il caso di chiedersi se i telegiornali, i talk show, i giornali abbiano davvero assolto al ruolo, non tanto di elogiare “piattamente”, ma quanto piuttosto di spiegare “seriamente” le ragioni della nascita del governo “tecnico”? Insomma, una stampa amica sì, ma non “servile” e neppure “ingannatrice”, ma “corretta” come dovrebbe essere in un Paese “libero” e “democratico”. Monti e’ nato, cresciuto e “pasciuto” in Italia, volete che sia tanto diverso da coloro con i quali e’ cresciuto insieme? E’ un’eccezione? Lo speriamo molto tutti. Intanto a Bruxelles ha avuto un lapsus freudiano:“Con un consenso così ampio potremo andare a fondo”. Poi ride e si corregge: “Andare fino in fondo con le riforme”. Speriamo bene!

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