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giovedì 13 settembre 2012

Mario Monti "astratto" Mario Draghi "concreto".

L’esperienza internazionale acquisita da Mario Monti, quale membro di importanti organizzazioni internazionali (incarichi avuti grazie a Silvio Berlusconi) gli ha creato un prestigio che va oltre le capacità personali “concrete”. I vari incarichi gli hanno consentito e gli consentono tutt’oggi, di trattenere buoni rapporti con le maggiori autorità politiche ed economiche, e nella veste di capo del governo, con i maggiori Stati europei e mondiali. Si e’ creata più una fama di buon esperto di “pubbliche relazioni” che di “uomo del fare”. Senza dubbio Monti si presenta bene, sobrio, mai eccessivo e mai invadente, buon ascoltatore ed incline al “compromesso”. Insomma, un buon “public relations man” piuttosto che un capo di governo. A lui “mancano le doti essenziali” per governare un Paese, e soprattutto un Paese in profonda crisi. Come professore universitario ha assimilato dagli studi “solo teorie” difficilmente applicabili su realtà economiche e politiche complesse quali sono diventate quelle della globalizzazione. Una piccola variazione in qualunque parte del mondo, come il famoso “battito d’ali della famosa farfalla”, può produrre delle conseguenze incalcolabili. La formazione universitaria di Monti “non e’ in grado” di far fronte a fenomeni complessi e complicati come questi. Infatti “sta mostrando tutti i suoi limiti” e specialmente la sua “astratta” preparazione accademica. Iniziando a governare applicando un fortissimo inasprimento fiscale, ha dimostrato che ha seguito il “diktat” dei tedeschi i quali, non a caso, avevano “suggerito” il suo nome a Napolitano. Ma ha anche dimostrato la sua “scarsa conoscenza della realtà” o l’incapacità di saperla leggere. Quando Monti riduceva la capacità di acquisto degli italiani, Mario Draghi faceva in Europa un’operazione contraria, abbassando il tasso di sconto, e abbassandolo di nuovo, dopo qualche settimana, fino al record storico dello 0,75%. Due visioni della realtà opposte e due capacità di leggerla assai diverse. “Miope” quella di Monti, “preveggente” quella di Draghi. I due sono molto diversi anche nella personalità. Mario Draghi e’ “deciso” e “convincente” e sa attirare consensi. Monti e’ “untuoso” e “mellifluo” e attira solo rispetto per la sua disponibilità più all’ascolto e al compromesso che all’azione “decisa”. Qualcuno temeva che Draghi dovesse chinare il capo di fronte alla “netta opposizione” della Bundesbank (la banca centrale della repubblica federale tedesca), che in pratica “gli aveva proibito” di attuare la politica di intervento anti spread che Draghi ha invece attuato, ottenendo l’appoggio di tutta l’Unione tranne quello, scontato, della Germania. Ha fatto di piu’ Draghi per l’Italia “in un sol giorno” che Monti “in dieci mesi”. Draghi, che fu sostenuto da Berlusconi nella ascesa prima alla banca d’Italia e poi alla Bce, e’ un vero “combattente” che, convinto della bontà di un’idea, non si arresta alle prime resistenze, ma combatte fino ad affermarsi. L’iniziativa di Draghi ha riscosso un grande successo sui mercati nonché l’adesione del Fmi (Fondo Monetario Internazionale), e ciò significa che la strada e’ quella giusta. Che farà la Germania? È scontata la sua contrarietà e molto probabilmente cercherà un riscatto da questa che può essere definita una sua “sconfitta solenne”. Però la Storia dovrebbe averle insegnato che, quando si era messa in testa di fare da padrona in Europa, gli e’ andata sempre male, anzi malissimo! Come nella seconda guerra mondiale trovò “Ike” Eisenhower (dal 1945 al 1948 “primo governatore” nella zona tedesca occupata dall’America e poi trentaquattresimo presidente degli Usa dal 1953 al 1961) a toglierle ogni ambizione, oggi alla Banca Centrale Europea (Bce) siede Mari Draghi che forse ha ancora più “caparbietà” e “competenza” del presidente statunitense. Oggi Mario Draghi serve all’Europa, a tutti gli Stati, inclusa l’Italia. I tedeschi si accorgeranno presto che l’azione di Draghi alla lunga farà anche i loro interessi, costruendo un’Europa unita e forte. La fortuna dell’Ue (Unione Europea) e’ che a presiedere la Bce sia andato l’italiano Mario Draghi. Un uomo di “carattere”, oltre che “capace”. Merita di essere insignito con la maggiore onorificenza europea. L’Italia dovrà ricordarlo come la maggiore personalità che ha onorato l’Italia. Invece Mario Monti farebbe bene a ritornare ad insegnare all’universitario. I proverbi sono la saggezza dei popoli: “Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna”.

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